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PARIGI MON AMOUR

INDICE DELLE POESIE
(seconda edizione)










































SOUS LE CIEL DE PARIS


Sciama lenta lenta la neve
a velare la prospettiva del boulevard

del mio boulevard.

Si ravviva il sogno
nel ricordo della mansarda
bomboniera in carta provenzale
con lo smalto saltato della vasca
e il legno vecchio del pavimento
scricchiolante sotto ai nostri passi abbracciati

lenti lenti

persi nei sogni e nelle melodie roche
di voci e fisarmoniche malinconiche.
Sciamano sempre pił veloci gli anni
a velare prospettive effimere di passate felicitą
che oggi m'accarezzano l'anima
coi fiocchi lievi della memoria.






































CE SOIR


Ce soir

titilla i sogni
come una promessa
questa lingua franca
che dei ricordi cura
il riaffiorare intenso.

Ce soir

proprio stasera
che ho voglia di parole
leggere, sottili
senza apprensione
per cullare
la mia malinconia
per curare quel vuoto
ch'č impossibile scacciare via.






































RESPIRO D'AUTUNNO


Flebile cala
il ritmico respiro
d'un breve autunno
che nei rami ritorti
ha i colori del freddo.




















































BOULEVARD ST MICHEL


Fine ottobre.

Cominciano ad appannarsi i vetri
che danno sul boulevard
di questo bistrot vicino all'universitą.

Da un altoparlante toni rochi
di vecchie canzoni che si snodano
nei lamenti di una fisarmonica.

Le note

icone di un altro tempo
si mescolano all'odore del legno vecchio
del bancone appiccicoso
e all'aspro del fumo.

Alle pareti cimeli
autografi con dedica
vergati su foto in bianco e nero
sbiadite
cornici scrostate dal tempo
e in una
la poesia che scrissi per te
su quel pacchetto sventrato di Gauloise.

Nel profumo d'anice del Pastis
che anonimo turista oggi sorseggio
i miei ricordi volano e s'impigliano
nei fili della memoria
ad inseguire i sogni d'allora
dispersi
come le foglie morte svolazzanti
nel vento del Boulevard St Michel.






































FOGLIE


Le foglie morte volano

come i miei pensieri
in quest'aria fredda d'ottobre.

Trascinate incerte
senza sapere dove
si placherą il vento
per lasciarle riposare.

Neanche io lo so

dove mi portano queste correnti
che intrecciano il mio cammino
muovendo i miei passi
ancora curiosi

chissą dove
nonostante l'autunno avanzato.






































SERA


Scorrono lente le ore della sera.
Nel crepuscolo ombre
in strada suoni d'oasi domestiche.

Cala
la furia del giorno
svaniscono i mangiatori di carne
sfumano fantasmi sfrangiati
cessa il clamore della via
rumore di tacchi sul marciapiede.

Colori slavati e note tenui.
Nella penombra sorseggio la mia birra
e i tuoi occhi a stuzzicare la mia pelle

e non penso a domani
quando sarą ancora battaglia.






































LA SOFFITTA


Da quella soffitta
vedevo solo i tetti
e lontano nella foschia
Montmartre
e tutto il profumo dei tramonti.

In quella soffitta
vedevo i fiori dei parati
colori
che avevi scelto
e a guardarli profumavano d'amore.

In quella soffitta
solo te, le tue labbra
e i tuoi occhi
che mi cullavano
sospeso tra il cielo e il boulevard.

In quella soffitta
i nostri stretti abbracci
e baci profondi
salati di mare
coi quali volavamo sopra i tetti di Parigi.






































SETA


Odori di pastis e fumo
impregnano i legni del bar.
Sulle note di una fisarmonica
voci arrochite
accarezzano la memoria.
Sotto alle mani il calore
e la tua pelle come seta.