Repubblica 21-04-1998

CONTROLUCE Quando Berlusconi testimonio' sulla P2 -  di ANTONINO CAPONNETTO

HO  APPRESO  con  indignazione  che  Silvio  Berlusconi   durante  il  recente congresso di  Forza Italia, ha  tacciato come "bugiardo"  il presidente del Consiglio per  del le valutazioni di natura  politica sulle quali non intendo interferire.

Voglio soltanto  ricordare che se c'e' un  "bugiardo" patentato e come tale riconosciuto dall'autorita' giudiziaria, questi e' proprio l'onorevole Silvio Berlusconi.  Infatti,  nel corso di  una vertenza giudiziaria  insorta tra il predetto e i  due giornalisti Giovanni  Ruggeri e Mario  Guarino e conclusasi favorevolmente per  costoro,  il  Berlusconi,  deponendo   sottogiuramento  in udienza pubblica il 27-09-1988 innanzi al Tribunale di Verona, interrogato in merito alla sua affiliazione alla Loggia massonica P2,    l'aveva temporalmente collocata nell' anno  1981  (invece  che   nel  1978,  come  comprovato  dalle controparti), e  aveva   affermato-  mentendo--di  non  avere  corrisposto  al Venerabile maestro Licio  Gelli alcuna  quota di  iscrizione alla   Loggia, al momento  dell 'affiliazione.   Al  cospetto di   siffatte menzogne,  Ruggeri e Guarino avevano inoltrato un esposto-denuncia   alla  Procura  di  Verona  per falsa testimonianza a carico del Berlusconi.

Il  22 luglio 1989 il pretore Gabriele Nigro firmava una sentenza istruttoria di "non doversi procedere contro l'imputato perche' il fatto non costituisce reato".

Avverso tale decisione del pretore si appellava il procuratore generale della Corte d'appello di Venezia Stefano Dragone.Il processo d' appello aveva luogo nel maggio 1990.    Nel frattempo  era stata varata  dal Parlamento l'ennesima amnistia   che riguardava i  reati commessi fino  al 24 ottobre  1989 e quindi costituiva per Berlusconi un provvidenziale salvagente.

Pero' i giudici della  sezione  istruttoria  presso  la  Corte   d'appello  di Venezia,  nell'esaminare il ricorso e doverosamente entrando nel merito della causa  ai fini dell'eventuale  concessione di un   proscioglimento con formula piena,  testualmente osservavano: "Ritiene il   Collegio che le dichiarazioni dell'imputato non rispondano a verita'.   .    .   Ne  consegue quindi  che il Berlusconi,  il quale,  deponendo davanti  al Tribunale  di Verona  nella sua qualita'   di  teste-parte  offesa,  ha   dichiarato  il  falso  su  questioni pertinenti alla causa ed   in  relazione  all'oggetto  della  prova,  ha  reso affermazioni  non estranee all 'accertamento giudiziale idonee in astratto ad alterare  il convincimento  del Tribunale  stesso e  cio' (a   prescindere dal mancato utilizzo processuale  delle  dichiarazioni   menzognere  medesime  da parte del  giudicante) ha  compiutamente realizzato  gli estremi  obiettivi e subiettivi del  contestato delitto...   Il  reato attribuito   all'imputato va dichiarato estinto per intervenuta amnistia".

Questa la  motivazione della  sentenza della  sezione istruttoria  di Venezia passata in giudicato.  E allora mi chiedo: chi e' il bugiardo?
Il vero bugiardo?  Giudichino i lettori.

Repubblica 08-03-2000

L'oblio sulla P2 - Antonio Caponnetto Firenze

Leggo su "la Repubblica" di ieri la dichiarazione con la quale l'onorevole Silvio Berlusconi sostiene che "essere piduisti non e' un titolo di demerito" e tenta di far credere che egli non ha mai fatto parte della P2 e che il ricevimento della tessera della P2 sarebbe stato un fatto del tutto episodico e non seguito da una sua iscrizione alla loggia.

Io, pur abituato a non sorprendermi piu' di nulla, non posso non meravigliarmi del fatto che nessuno degli interlocutori di Berlusconi gli abbia ricordato che quest'ultimo si iscrisse alla P2 e pago' regolarmente le quote associative. Proprio per aver affermato il contrario dinanzi al Tribunale di Verona egli venne denunciato per falsa testimonianza.

Con sentenza n. 97 dell' 1.10.90 la sez. istruttoria della C.d.A. di Venezia, pur applicando la sopravvenuta amnistia, entrando - come suo dovere - nel merito, cosi' testualmente si esprimeva: "Ritiene il Collegio che le dichiarazioni dell'imputato non corrispondono a verita'. In sostanza, infatti, secondo il Berlusconi la sua definita adesione alla P2 avvenne poco prima del 1981 e non si tratto' di vera e propria iscrizione, perche' non accompagnata da pagamenti di quote appunto di iscrizione, peraltro mai richiestigli. Tali asserzioni sono smentite:

a) Dalle risultanze della commissione Anselmi;

b) Dalle stesse dichiarazioni rese dal prevenuto avanti al G.I. di Milano, e mai contestate, secondo cui la iscrizione alla P2 avvenne nei primi mesi del 1978. Invero dagli atti della commissione parlamentare ed in particolare dagli elenchi degli affiliati, sequestrati in Castiglion Fibocchi, figura il nominativo del Berlusconi (n. di rif. 625) e l'annotazione del versamento di lire 100.000 come eseguito in contanti in data 5 maggio 1978, versamento la cui esistenza risulterebbe comprovata anche da un dattiloscritto proveniente dalla macchina da scrivere di Gelli".

E' mai possibile che di tutto cio' ci si sia dimenticati? E che se ne debba ricordare ora un vecchio ottantenne? Potrei anche chiudere il discorso, ma mi bruciano due considerazioni.

La prima riguarda l'affermazione secondo cui "la P2 e' stata una montatura" ed ha "rovinato tante vite senza motivo". Non voglio a questo riguardo richiamarmi ai gravi fatti riferiti dalla commissione Anselmi ne' a quelli narrati da Gherardo Colombo nel libro "Il vizio della memoria" e nemmeno a tutte le stragi italiane in cui la P2 e' coinvolta: sarebbe un'offesa per l'intelligenza e la coscienza degli italiani.

La seconda considerazione, infine, riguarda il sin troppo famoso "programma" di Gelli pubblicato a suo tempo con un' intervista a Maurizio Costanzo sul "Corriere della sera" del 6.10.1980. Oggi Berlusconi vorrebbe farci credere che egli ne sarebbe venuto a conoscenza soltanto dopo... (sic!).

Mi si perdoni lo sfogo, ma mi sta a cuore - in particolare - la generazione che sta crescendo, e che deve essere aiutata nella conoscenza dei fatti e nella memoria storica, se veramente vogliamo rinnovare il nostro Paese.

Liberazione 16-03-2001

Le bugie e i silenzi di Berlusconi "piduista" di Antonino Caponnetto

Circa un anno fa il quotidiano La Repubblica riportava alcune dichiarazioni in cui l'onorevole Berlusconi tentava di far credere che egli non avesse mai fatto parte della P2 e che il ricevimento della tessera della P2 sarebbe stato un fatto episodico e non seguito da una sua iscrizione alla loggia massonica.

La verita’ e’ ben diversa ed e’ - forse - il caso di ricordarla ai cittadini in questa vigilia di elezioni, tanto piu’ che questa vicenda sembra essere stata dimenticata sia da Berlusconi che dai suoi avversari (pur avendo io superato gli 80 anni, la mia memoria e’ ancora vigile).

In realta’ il Cavaliere si iscrisse alla P2 e pago’ regolarmente le quote associative. Proprio per aver affermato il contrario innanzi al Tribunale di Verona egli venne denunciato per falsa testimonianza. Con sentenza n. 97 dell'1/10/90, passata in giudicato, la Sezione istruttoria della Corte d 'Appello di Venezia, pur applicando una sopravvenuta (e... provvidenziale) amnistia, entrava – come suo dovere - nel merito, per vagliare la possibilita’ di un proscioglimento pieno.

Cosi’ testualmente scriveva:"Ritiene il Collegio che le dichiarazioni dell'imputato non corrispondono a verita’. In sostanza, infatti, secondo il Berlusconi, la sua definita adesione alla P2 avvenne poco prima del 1981 e non si tratto’ di vera e propria iscrizione, perche’ non accompagnata da pagamenti di quote appunto di iscrizione, peraltro mai richiestogli.

Tale asserzioni sono smentite: dalle risultanze della Commissione Anselmi; e dalle stesse dichiarazioni rese dal prevenuto avanti al G. I. di Milano, e mai contestate, secondo cui la iscrizione alla P2 avvenne nei primi mesi del 1978. Invero, dagli atti della commissione parlamentare ed in particolare dagli elenchi degli affiliati, sequestrati in Castiglion Fibocchi, figura il nominativo del Berlusconi (n. di rif. 625) e l'annotazione del versamento di lire 100.000 come eseguito in contanti in data 5 maggio 1978, versamento la cui esistenza risulterebbe comprovato anche da un dattiloscritto proveniente dalla macchina da scrivere di Gelli".

Queste precisazioni io ebbi a fare in una mia "lettera al Direttore" che il giornale pubblico’ (allora era piu’ facile ottenere uno spazio su certi temi. . .). In essa io dedicavo qualche parola alle affermazioni di Berlusconi sulla "non pericolosita’ " della P2, richiamandomi ai gravi fatti riferiti dalla Commissione Anselmi, a quelli narrati da Gherardo Colombo nel libro "ll vizio della memoria" ed a tutte le stragi italiane in cui era stata coinvolta la P2.

Ricordare tutto cio’ - oggi – puo’ sembrare un'offesa per l'intelligenza e la coscienza degli italiani. Ma mi sta a cuore - in particolare - la generazione che sta crescendo e che deve essere aiutata nella conoscenza dei fatti e nella memoria storica, se veramente vogliono rinnovare il nostro paese.