LA STAMPA
La stampa di una fotografia digitale è un argomento di grande interesse.
Chi proviene dalla fotografia tradizionale spesso non ha le idee molto chiare su tutte le possibilità offerte dal digitale, e
si limita a prendere la qualità delle stampe come unico parametro di valutazione.
Non possiamo negarne l'importanza; sarebbe però un errore limitarsi a questo aspetto della fotografia digitale
che ha invece ben altre potenzialità.
Gli enormi progressi della tecnologia ci consentono oggi di ottenere stampe dello stesso
livello di quelle ottenibili con il procedimento classico.
In un futuro non lontano, tutte le stampe da pellicola tradizionale avverrano previa digitalizzazione dei negativi...
Quindi le foto prese direttamente con macchine digitali (purché di alto livello, tipo reflex)
daranno stampe migliori, rispetto alle macchine tradizionali (35mm).
La foto digitale è una matrice di punti (pixel) ognuno dei quali
(con una profondità colore di 24 bit) presenta 256 gradazioni di luminosità
per ognuno dei tre colori di base RGB (Rosso, Verde e Blu).
In pratica, 24 bit significano 8 bit per ogni colore; ogni bit può assumere solo 2 valori, e
2 elevato alla ottava dà, appunto, 256.
Dalla combinazione dei tre colori, si ottengono i noti 16,7 milioni di colori (256x256x256).
Al momento della stampa, non parliamo più di pixel, ma di risoluzione, misurata in dpi (dot per inch) cioè di quanti punti vengono
stampati su una lunghezza di un pollice.
Per rappresentare esattamente, in stampa, un punto dell'immagine (pixel), dobbiamo riprodurre
lo stesso numero di gradazioni di luminosità per ciascun colore.
A questo scopo, ogni pixel viene rappresentato da più punti di stampa, tipicamente da una matrice di 16 x 16 (256 punti),
e risulta quindi 16 volte più grande di un singolo punto di stampa.
Oltre all'aspetto dimensionale, dobbiamo tenere presente che sul video (del computer o della televisione) la luce viene ottenuta per addizione di colori (Rosso + Verde + Blu), e quindi il nero è
dato dall'assenza di colore; invece, in stampa, il bianco è sulla carta: per ottenere i toni chiari dobbiamo diminuire la quantità di colore mettendo meno inchiostro o diradando i punti di stampa; il nero va aggiunto, in quanto non ottenibile diversamente.
I colori da usare sono quindi quattro (Ciano, Giallo, Magenta e Nero); la stampa avviene cioè in quadricromia.
Alcune stampanti usano altri due colori più chiari (esacromia), per ottenere migliori sfumature sui toni chiari.
Le nuove tecnologie consentono di sovrapporre gocce di inchiostro a bassa densità e permettono di ottenere matrici più piccole (4x4) per
ottenere un singolo punto di immagine.
La scelta di una risoluzione adeguata è fondamentale per la qualità dell'immmagine finale.
Non è possibile fornire indicazioni generali perché la visione è un fenomeno culturale,
non oggettivo: l'occhio umano non percepisce tutti i colori o tutti i soggetti allo stesso modo;
inoltre, come dicono i tecnici della Leitz, "quello che non si vede, non è importante".
Possiamo dire che 300 dpi è la risoluzione fotografica tradizionale per il formato 10x15.
Per una stampa 30x40, 72 dpi rappresentano un buon compromesso.
La scelta della stampante è un altro punto fondamentale, sul quale, purtroppo c'è molta confusione:
a meno di non voler spendere cifre astronomiche, i migliori risultati si ottengono con le stampanti a getto di inchiostro.
Le stampanti a sublimazione non sono, in pratica, usabili, poiché non ci permettono stampe
oltre il 10x15.
Le stampanti laser sono indicate per il disegno tecnico con grafica di tipo vettoriale.
Se si devono stampare molte foto, converrà prendere stampanti (a getto di inchiostro) con quattro cartucce separate
(una per ogni colore) per evitare gli sprechi.
Consiglio di usare i prodotti (carta e inchiostro) originali, indicati dal costruttore.
A queste condizioni, la qualità della stampa digitale (fatta in casa) si avvicina a quella tradizionale;
comunque, se dopo 10, 15 anni dovesse sbiadirsi, possiamo sempre ristamparla.
I laboratori di sviluppo e stampa sono attrezzati per il trattamento delle foto digitali;
se desideriamo una stampa tradizionale, possiamo ottenerla senza problemi: anziché il rotolino 35mm, portiamo
al laboratorio i files su CD, oppure glieli inviamo tramite FTP.
Il prezzo è lo stesso (2 euro per un 20x30); la qualità (a parità di macchina fotografica) è leggermente superiore
con le foto digitali (c'è un passaggio in meno).
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