Il futuro della fotografia - 10/02/2002
La fotografia digitale ha notevolmente cambiato il modo di fare e di "sentire" la fotografia.
E non poteva essere altrimenti: pensiamo a come Internet stia cambiando il nostro modo di vivere;
non è pensabile che un settore così importante come la fotografia possa rimanere ancorato a vecchi schemi.
Mi riferisco, in particolare, a tutto il settore della fotografia di "Comunicazione": ormai tutti i reporter e i giornalisti usano
macchine digitali - per ovvi e ragionevoli motivi.
Tutta la fotografia commerciale ed industriale che ha come obiettivo finale la pubblicazione su Internet, o la realizzazione di prodotti multimediali, segue lo stesso approccio.
E che dire della fotografia delle opere d'arte? Vogliamo continuare a creare archivi di pellicole e di lastre di costosa manutenzione e di difficile consultazione? E' così che pensiamo di contribuire alla
diffusione ed allo sviluppo della cultura?
I costruttori stanno, di fatto, investendo principalmente nella tecnologia digitale: quest'anno, al Photokina, si parlerà, praticamente, solo di fotografia digitale.
Gli ultimi rumours confermano l'uscita, nel corso del 2002, di ulteriori macchine reflex digitali: le statistiche giapponesi
dichiarano un aumento (nel 2001) del 40% della vendita di macchine digitali, ed un calo del 35% di quelle tradizionali.
Il punto è che il digitale piace, e piace soprattutto alle nuove generazioni: è collegato alla tecnologia moderna, a Internet;
è facile, immediato ed ha una valenza didattica superiore alla tecnologia tradizionale (dati di scatto memorizzati nel file; visione immediata del risultato).
I corsi di fotografia digitale, ancora poco diffusi per la difficoltà di trovare docenti realmente qualificati (non basta, purtoppo, la conoscenza dell'ottica e della fotografia...),
diverranno i più seguiti, non solo dai giovani.
Le domande che ricorrono, in moltissime lettere che ricevo, sono: ha ancora senso usare la pellicola? Scomparirà del tutto? Fra quanto?
Sono domande complesse alle quali cercherò di ripondere esaustivamente in questa sezione del sito.
Per il momento mi limito a trarre alcune conclusioni "provvisorie"; premesso che:
1 - Il profondo deficit della Kodak ha dimostrato al necessità di spostare l'attenzione sulle nuove tecnologie.
2 - La fine del sistema APS ha chiarito che la pellicola in piccolo formato ha già dato quello che poteva dare.
3 - Nessuno sente oggettivamente la necessità di nuove reflex tradizionali.
E' verosimile supporre che:
1 - Dopo la scomparsa del sistema APS (3,4 anni) anche il 35mm subirà una drastica riduzione (50-80%).
2 - Il medio formato sarà progressivamente affiancato dalla tecnologia digitale per alcune tipologie di lavori; inoltre, sarà sempre più appannaggio
dei "professionisti" in senso stretto, o di amatori particolarmente evoluti: in ogni caso, si tratta di sostituire, con un dorso digitale, un magazzino con la pellicola, che è l'elemento meno
costoso del " sistema".
3 - Il grande formato, per capirsi, quelle macchine enormi che fanno lastre da 10 x 15 (cm!) in su, non sarà, nei prossimi anni, interessato dalla tecnologia digitale; successivamente, si comporterà
come il medio formato.
4 - Le macchine reflex digitali (professionali e non) sostituiranno progressivamente sia le reflex 35mm, sia tutto quell'insieme di macchine in attesa di rottamazione (tipicamente
di medio formato) acquistate, di terza o quarta mano, ed infelicemente usate da una schiera di fotografi della domenica che, come secondo lavoro, vanno a fotografare cerimonie, piuttosto che dedicarsi
alla famiglia - cosa che sarebbe più sensata ed educativa. Tutti quelli che non potranno, o non vorranno, convertirsi alla nuova tecnologia andranno probabilmente in pensione.
5 - La tecnologia digitale aprirà la strada a nuove professioni di tipo multimediale, i cui sviluppi sono ancora tutti da immaginare...
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