Changer (Il camaleonte) di AleX Cedar Rapids - Iowa Day 1 11:14 a.m. Il telefono di casa Thompson squillò nel soggiorno; dalle finestrericoperte di brina trasparivano il cielo limpido e il giardino innevato. La signora Thompson, una donna sulla quarantina, corse a rispondere: "Signora Thompson? Tenente Kenneth, Polizia. Ci sono novità riguardo suo marito." La donna riattaccò e corse ad avvertire la vicina, chiedendole di passare a prendere il figlio a scuola; corse nel garage ed avviò la Cherokee Jeep per recarsi al distretto di Polizia. Lt. Kenneth's office Cedar Rapids Police Department 11:31 a.m. "Signora Thompson, sieda qui, prego." "Ci sono davvero novità su Martin?" domandò lei. "Sì signora, e purtroppo non sono incoraggianti, ma non dobbiamo perderci d'animo. Abbiamo ritrovato intatta l'auto di suo marito; la targa e la descrizione corrispondono, così come le impronte digitali e..." "...e?" chiese tremante la donna. "...e gli abiti! Sono stati trovati gli abiti di suo marito all'interno della vostra berlina: ecco alcune foto". Kenneth passò una foto della scena del ritrovamento e una dell'abitacolo alla signora, la quale riconobbe la vettura e gli abiti del consorte. "Di lui non c'è traccia, giusto? Quindi può essere tranquillamente vivo!" sibilò con voce rotta la signora Thompson. "Vorremmo poterlo affermare con certezza ma, in realtà, pur non avendo rilavato tracce di sangue, di colluttazione o forma di violenza alcuna, possiamo solo escludere che abbia subito ferite sul posto, ad esempio in seguito all'incidente. Sempre che di incidente si sia trattato: non ci sono testimoni di come siano andate le cose. Quel tratto di statale è spesso poco frequentato al mattino. Ha notato in particolare gli abiti? Sono adagiati sul sedile e sul volante, come se suo marito, un attimo prima, fosse lì, e poco dopo fosse sparito." FBI Headquarters Washington D.C. Day 2 9:28 a.m. Scully bussò alla porta dell'ufficio di Mulder, in lieve ritardo rispetto all'orario di appuntamento con il collega. "Buona giornata, Mulder" sussurrò curiosando dalla porta socchiusa. "Entra Scully, entra..." Mulder stava disponendo delle diapositive nel caricatore del proiettore. Richiusa la porta, Scully sedette di fronte alla scrivania del collega: "Sono pronta: scommetto che hai qualcosa da mostrarmi." "Sì Scully, abbiamo un problema con delle strane sparizioni", annunciò Mulder volgendole uno sguardo distratto. Scully si trattenne dal fare commenti, fissando la luce bianca sullo schermo. "Ecco, dovremmo esserci: questa foto risale a due giorni fa. Hanno chiesto il nostro parere quelli della Polizia di Cedar Rapids, nell'Iowa. Come vedi, è stata ritrovata una normale berlina da famiglia sulla statale che conduce fuori città. Appartiene ad un certo Martin Thompson, 47 anni, commercialista, scomparso improvvisamente... quindici giorni fa, secondo la denuncia inoltrata dalla moglie". "La donna è stata interrogata?" "Si: l'ultima volta che ha visto il marito è stato di mattina, prima che si recasse a lavoro. Nulla di diverso dal solito: colazione insieme, bacio prima di uscire... una giornata di routine, nessuna stranezza... figurati che non ha accampato neanche la scusa delle sigarette!". "A prima vista si direbbe che il conducente sia uscito di strada", osservò Scully. "È possibile, ma non è questo l'aspetto importante... ecco il dettaglio... vengono ritrovati i suoi abiti adagiati sul sedile di guida e, come puoi notare, le scarpe sono poste esattamente sui pedali ed in fondo ai pantaloni, i calzini all'interno... Lo stesso dicasi per la rimanente biancheria, la cravatta, l'orologio e l'anello nunziale. Non sono state trovate impronte di alcun tipo sul terreno, eccetto quelle lasciate dall'auto: quasi come se il corpo fosse stato estratto, si fosse volatilizzato", concluse soddisfatto Mulder. "O come se, qualcuno, avesse preparato la scena, Mulder..." aggiunse a ruota Scully, con tono ironicamente accondiscendente. "E l'assenza di impronte sul terreno come la spieghi?" "Non so, ma eviterei ipotesi azzardate." "Ecco: mentre tu eri bloccata nel traffico, mi sono permesso di svolgere una piccola ricerca, spinto da un vago ricordo dei tempi dell'accademia. Ecco qui: altri sette casi del genere a partire dal 1970, nessun elemento comune tra gli uomini scomparsi. Età diverse, caratteristiche fisiche differenti, diverso ceto sociale, professione, stato civile, stato di residenza... continuo?" "No, Mulder, ho capito l'antifona", sorrise Scully. "Il solo elemento comune è il modo in cui sono state ritrovate le loro ultime tracce, ovvero gli abiti: come svuotati." "Certamente si tratta di un'indagine a livello federale, ma credo sia un po' presto per proclamarla un x-file." "Ok Scully, ti chiedo di concedermi il solito beneficio del dubbio." Cedar Rapids Police Department 1:10 p.m. Gli agenti si presentarono presso il semideserto dipartimento di Polizia; l'ufficio del Tenente Kenneth si trovava all'ultimo piano, dal quale si godeva la vista della città sonnecchiante sotto la coltre di neve. "Buongiorno, siamo gli Agenti Mulder e Scully dell'FBI." "Accomodatevi, non mi aspettavo una risposta così immediata", sorrise il Tenente. "Il caso Thompson, eh?... Devo dire che, in una città modello come la nostra, le sparizioni sono rare ma, conoscendo la sua fama ed il suo lavoro, Agente Mulder, ho deciso di interessarla al caso." Mulder fece un cenno di conferma, dopodiché il tenente gli permise di avvalersi dei laboratori del Dipartimento per eseguire ogni tipo di analisi sul materiale rinvenuto. Una volta in laboratorio, Scully iniziò ad analizzare gli abiti ritrovati: "Sai Mulder, è strano, è la prima volta che mi capita di fare l'autopsia ad un corpo che non c'è... sì insomma, ai suoi ultimi abiti!". "Non puoi dire di annoiarti, con me... ricordi l'elefantessa?" le suggerì Mulder. "Già..." rispose Scully dolcemente, per tornare subito a rivolgere la propria attenzione alle analisi in corso. "Allora: i capi presenti sul tavolo sono: un completo giacca e pantaloni in pura lana, colore grigio chiaro, una camicia in cotone tipo Oxford con le cifre del proprietario, una cravatta in seta a disegno regimental, calze grigie in lana, boxer di cotone e maglietta di lana/cotone, scarpe in vera pelle, nere con suola in gomma naturale; guanti in pelle nera ed un soprabito grigio in pura lana. Passando all'analisi delle impronte, non ne ho rilevate altre da quelle di Mr. Thompson e famiglia, né sui bottoni, né sulle scarpe e nemmeno sull'orologio, o sull'anello; i tre capelli ed i residui di tessuto epiteliale rinvenuti sugli abiti appartengono sempre alla persona scomparsa. Gli abiti non mostrano segno alcuno di essere stati smessi forzatamente, nessuna traccia o impronte di alcun genere: appare assai improbabile una svestizione senza la collaborazione di chi li ha indossati". Mulder si diresse nel locale attiguo, dove era custodita la berlina di Thompson, e Scully lo seguì. "Mulder, la conclusione può essere una sola..." "Un nuovo modo di spostare il proprio corpo, ad esempio.", azzardò Mulder volgendo lo sguardo lateralmente. Scully sospirò, guardando verso il soffitto: "Comunque la si voglia vedere, fuga o rapimento, non esiste prova di alcun reato. La mia personale opinione è che Thompson abbia deciso di inscenare qualcosa che sviasse le indagini, avendo deciso di sparire nel nulla per rifugiarsi in chissà quale isoletta sperduta nell'oceano." "Io penso che questo caso sia comunque collegabile alle sparizioni seriali di cui parlavamo stamattina." "Ma che senso avrebbe indagare oltre? Forse nel lontano '70 ad un tizio è venuta l'idea di inscenare una strana sparizione e da allora, tra le migliaia di persone che decidono di darsi per disperse, qualcuno ogni tanto segue quel modello. Potrebbe essere una forma di mitomania..." Mulder, non convinto, si diresse verso la porta d'uscita: "Vieni Scully, credo che qui non ci sia più molto da scoprire." "Dove hai intenzione di andare?" "Per ora, al nostro albergo." Solarium Hotel Mulder's Room 4:15 p.m. Mulder aprì la porta della stanza, lanciò il soprabito sul divano, accese la luce ad invitò Scully ad accomodarsi nella sua stanza: "Ci aspetta una lunga notte al computer!". Scully gli domandò quale materiale avesse a disposizione, ma Mulder replicò candidamente che era molto poco: "A mio parere dovremmo concentrare la nostra attenzione sugli uomini spariti, piuttosto che sugli indizi rilevati". "Per scoprire che cosa?" chiese Scully quasi temendo la risposta. "Che esiste un legame finora irrisolto tra tutte le sparizioni di questo genere". "Hai qui i fascicoli?" "Nel nostro archivio ne avevo solo tre, i più vecchi, quindi dovremo scaricare gli altri dalla banca dati... e dovremo farlo in modo molto discreto." "Come avresti intenzione di entrare senza rischiare di essere intercettato, nel caso 'pestassi i soliti piedi' a qualcuno?" "Beh, conservo sempre qualcosa per le buone occasioni!", e Mulder sfoderò un CD consegnatogli dai Lone Gunmen, contenente un codice di accesso a qualunque banca dati Nazionale. "Questo codice consente di accedere con i massimi privilegi, si autoelimina e non lascia tracce. Unico inconveniente: abbiamo cinque minuti di tempo prima di essere localizzati." "Speriamo bene..." sospirò Scully, che nel frattempo si era preparata una tazza di thè e la stava assaporando. "Quali sono gli anni in cui sono avvenute le nostre sparizioni?" "1970, '76, '81, '84, '87, '95 e, ovviamente, '98". Scully si fermò chiedendosi se gli anni potessero fare parte di una serie numerica, ma verificò che non era così. Quindi lanciò la ricerca. Al termine dei cinque minuti: "Mulder, la sessione è terminata, ma non abbiamo molte chance di venirne fuori: guarda quanti nomi! Ed ecco anche il nominativo di Thompson... strano sia già stato inserito in archivio, in fondo le indagini sono ancora in corso!" Mulder sussultò: "Forse, Scully, se cerchiamo tutte le sparizioni che sono state registrate poco tempo dopo la denuncia, riusciamo a isolare gli altri casi che ci interessano." Scully effettuò la ricerca e i nominativi rimasti si ridussero drasticamente, per l'esattezza a soli tre. I dati rimasti indicavano gli anni '95, '87 ed '84. Mulder sfoderò da una cartellina i fascicoli che erano già in suo possesso: "Scully, abbiamo fatto centro! Gli anni filtrati corrispondono agli anni dei quali già sappiamo, e che probabilmente non sono stati occultati in gran fretta, come è poi successo per i casi più recenti, compreso il nostro. Ammetterai che è alquanto strano: forse in alto c'è chi ha scoperto qualcosa e ha tenuto d'occhio questi casi, archiviandoli il più presto possibile: non sarebbe la prima volta che ci capita, no?" "Mi hai convinta.", rispose Scully. "Scully, hai notato che le età degli scomparsi sono crescenti?" "Già: Timmons nel 1970 aveva 26 anni, Ireland nel '76 ne aveva 30, Manson nell'81 era 34 enne, Epstein nell'84 ne aveva 36, Albàn nell'87 ne aveva 38, Fenn nel '95 ne aveva 45, e Thompson sappiamo ne aveva, o ne ha, 47!?" "Le coincidenze ci sono, lo ammetto. Hai qualche teoria in proposito?" "Un sospetto, tutto qui", fece Mulder mantenendosi sul vago. "Comunque sia, avremmo un gran bisogno di ulteriori indizi, che secondo me possiamo ottenere solo indagando sulle vite delle singole persone in questione." "Può darsi, ma credo che qui, dove è avvenuta l'ultima sparizione, ci sia ancora la possibilità di raccogliere degli indizi." Tra i due regnò un breve attimo di silenzio, poi Scully chiese, con tono più confidenziale: "Sempre convinto che si sia in qualche modo smaterializzato?" I due agenti fecero il punto della situazione. Scully, in particolare, ricordò qualcosa: "C'è un nome, tra quelli trovati adesso, che ha continuato a girarmi in testa per buona parte del tempo: Thomas Fenn era uno scienziato di fama internazionale, un biologo che si è dedicato a molteplici studi, tra cui i meccanismi che stanno alla base dell'invecchiamento cellulare, alla rigenerazione di cellule malate... Ha partecipato al Progetto Genoma, assieme al Dr.Berube e al Dr.Secare di nostra vecchia conoscenza. Un uomo arrivato, all'apice del successo, ed una grave perdita per il mondo scientifico..." Mulder riprese in mano i fascicoli in suo possesso: "Timmons si era da poco laureato in Fisica, Ireland svettava in cima alle classifiche discografiche di mezzo mondo, Manson era un capo reparto di un'azienda tessile. E sono certo che, se indagassimo anche sugli altri, scopriremmo si trattava di persone sparite mentre si trovavano, nel loro ambito, all'apice del successo." "Lo so, tutto fa pensare ad un serial killer, anche se le analisi eseguite sugli effetti personali di Thompson fanno pensare che questi abbia agìto da solo..." disse Scully con tono preoccupato. Mulder restò in silenzio per alcuni interminabili istanti, lo sguardo perso nel vuoto: sguardo che poi volse verso la collega: "Sono più che coincidenze, Scully: si tratta sempre della stessa persona, Timmons, o come accidenti vogliamo chiamarlo!" "Non che sia un grosso problema, ma i conti delle età non tornano. Timmons all'epoca della sua scomparsa aveva 26 anni, adesso ne avrebbe 55, mentre Thompson ne ha 47, come confermato anche apparentemente da questa foto di un mese fa", osservò Scully passando diverse fotografie in rassegna. "Anche il loro aspetto è molto differente... so che non è impossibile per una persona cambiare radicalmente aspetto, o dimostrare una diecina di anni in meno, ma il punto è un altro, Mulder: perché l'avrebbe fatto?" "Beh, mi vengono in mente almeno dieci risposte..." commentò Mulder sprofondando nel divano, quasi a volersi rilassare. "Ok, anche ammesso che per qualche motivo esista qualcuno che si diverte a cambiare identità come fosse il colore dei capelli, sarebbe praticamente impossibile che, nel giro di pochi anni, questa persona sia riuscita, di volta in volta, ad acquisire le conoscenze specifiche, per non parlare delle capacità, indispensabili a primeggiare in tutti i campi professionali sui quali si è affacciata. Parliamo di un giovane laureato in Fisica, carattere solitario, vissuto tra un laboratorio e l'altro, che diventa uno spregiudicato cantante rock, quindi un luminare nel campo della biologia molecolare che in seguito si rifugia in una vita borghese... forse non basterebbe una vita per realizzare due di questi passaggi!" "In teoria Scully, in teoria. Ma se fossimo sulle tracce di una persona dalle doti particolari, in qualche modo non catalogate? Sto parlando di qualcuno in grado di modificare totalmente e volontariamente la propria struttura mentale, adattandosi alle esigenze esterne, magari spinto dalle proprie esigenze primarie. Potrebbe anche trattarsi di una delle tante potenzialità non sfruttate del cervello umano...". "Mulder..." sospirò Scully, rileggendo, quasi a volersi distrarre, la lista dei nomi scritta sullo schermo del notebook. "Mulder!" sussultò poco dopo come punta da un'ape: "hai... hai letto in sequenza le lettere iniziali dei cognomi dei sette uomini scomparsi?" "No, perché?" "Timmons, Ireland, Manson, Epstein, Albàn, Fenn, Thompson... TIME AFT..." "Time after time! Time after time, after time... È facile, capisci? Volta dopo volta quest'uomo si rigenera, vive diverse ere..." "Sarebbe quindi il suo modo per vivere più vite, per 'reincarnarsi' e condensare nel tempo di una sola vita biologica il maggior numero di vite possibili?" "Sono convinto che sia così!" "Ma perché mai una persona così in gamba dovrebbe curarsi di fare il giochetto delle iniziali, e soprattutto perché perdere tempo ad inscenare una sparizione così strana?" "Uhm... deve far parte di un suo modo di 'attivarsi': se ho compreso il modello comportamentale, la sua mente non funziona come la nostra, è attivata da atti simbolici, in questo caso per autoconvincersi della fine della vita precedente, ma anche che tra una vita e l'altra esista sempre una sorta di legame, altrimenti non ricorderebbe di essere la stessa persona che 'rinasce'. Inoltre, una tattica del genere può depistare le eventuali indagini, facendo pensare ad un serial killer." Mulder sembrava molto sicuro di tale teoria. "Secondo il tuo modo di pensare, tutto quadra. Ma io spero, per noi, che non sia così: cosa ci resterebbe da fare, se non tenere d'occhio tutti i maschi americani il cui cognome iniziasse con la prossima lettera, la E?". "Ironia a parte, Scully, mi formalizzerei più sul fatto che quell'individuo possa permettersi di sparire senza lasciare traccia." "Per quanto mi riguarda, ha usato un trucco.", sentenziò Scully. "Forse troveremo qualcosa sul luogo della sparizione, dove non siamo ancora stati personalmente." Lakeview Road, Mile 47 8:17 p.m. Giunti sul luogo di ritrovamento dell'auto di Thompson, gli agenti lasciarono i fari accesi della loro auto per illuminare la zona, delimitata da reti in plastica arancione. "Siamo fortunati: nelle ultime settimane non è nevicato." "Ecco Mulder, l'auto si trovava in questo punto. Non rilevo nulla di insolito, solo le tracce quasi cancellate delle ruote della vettura." Mentre Scully osservava le impronte, Mulder illuminò gli alberi accanto alla carreggiata, con la sua torcia. Ad un certo punto emise un suono misto di stupore ed eccitazione: "Ho trovato qualcosa di interessante, guarda lassù!" "Lassù? Non vorrai condire questo caso con un po' di 'polvere di stelle', spero!" "No" sorrise Mulder. "Ma, a meno che qualche scoiattolo non si sia divertito a cuocere questi pini, direi che abbiamo una vera e propria traccia." La torcia di Mulder illuminò una bruciatura estesa presente sulle fronde degli alberi, sporgenti sopra al punto di ritrovamento dell'auto. "Cosa pensi che sia, Scully?" "Non ne ho idea, certo è una bruciatura. Interessa più alberi e l'aspetto è molto strano. Forse è stato un razzo segnalatore lanciato da mani inesperte, che ha sfiorato gli alberi e ha lasciato quelle bruciature, o magari un fulmine." "Propongo di raccogliere un campione di quei rami!", suggerì Mulder. Mulder si arrampicò prima su uno e poi su un altro dei sempreverdi e tagliò un ramo bruciato da ciascuno, quindi gli agenti ripartirono in auto per tornare al laboratorio della polizia. 9:48 p.m. Cedar Rapids Police Department Il dipartimento era ancor più silenzioso di quanto non lo fosse stato in giornata; le luci al neon trascoloravano ogni sfumatura cromatica, quasi a voler portare i colori alla stessa stregua del bianco e nero. Mulder e Scully fecero il loro ingresso riconosciuti dall'agente in servizio, per recarsi al laboratorio. Scully analizzò chimicamente i campioni di vegetazione raccolti: "I campioni prelevati non presentano residui della combustione di alcun tipo di propellente utilizzato nei razzi segnalatori, fuochi d'artificio o lanciafiamme. Non rilevo nessuna sostanza inquinante, a parte i normali livelli di piombo o residui carboniosi presenti nell'aria a causa dell'inquinamento atmosferico. Mulder, si direbbe che gli aghi ed i rami siano stati sottoposti ad una fonte di calore irradiante, senza contatto diretto." "Una radiazione infrarossa?" "Si, altrimenti aria piuttosto calda, ma non si tratterebbe più di radiazione." Mulder sembrò colpito da questa affermazione della collega, quindi si recò nuovamente nella rimessa. Scully arrivò poco dopo, mentre Mulder aveva già aperto il cofano motore e, armato di cacciavite, stava smontando un convogliatore del climatizzatore della vettura. "Mulder, cosa stai cercando?" "Un attimo solo Scully... ecco!" L'uomo estrasse uno dei convogliatori dell'aria climatizzata. "Che mi dici di questo tubo in plastica deformato, per esempio in seguito ad esposizione a fonte di calore?" "Non saprei, Mulder: le cause possono essere molteplici." Potrebbe anche essere la stessa che ha bruciato i rami di quei pini." "E cosa potrebbe voler dire?" "Che il nostro uomo si è davvero volatilizzato, e nel farlo la sua temperatura è aumentata." "Mulder, le persone, gli esseri viventi, a pressione atmosferica non passano dallo stato solido a quello gassoso senza essere sottoposti a temperature molto elevate. Ad esempio, alla pressione di una atmosfera il carbone passa direttamente dallo stato solido a quello gassoso, cioè sublima, a 3650°C. Tanto per darti un'idea delle temperature in gioco... A questo punto l'inter a vettura sarebbe andata a fuoco!" "Non è una sublimazione dovuta ad esposizione della dovuta quantità di calore: siamo di fronte ad un fenomeno intimamente connesso agli stati mentali del soggetto." "Quindi, secondo te, questo 'mostro di flessibilità mentale', che se ne va in giro per il paese cambiando vita a piacimento, avrebbe anche la facoltà di volatilizzarsi? Facoltà che magari sfrutterebbe solo per poter fuggire da una delle sue vite, qualora se ne stancasse? Andiamo, ammetterai che è troppo anche per noi..." "Non esattamente, Scully. Il fenomeno, di cui abbiamo rilevato i segni evidenti, non avviene a comando. Chi ci dice che la struttura fisica di quest'uomo non sia tale da perdere coesione qualora la sua mente non ricevesse più stimoli dalla condizione esistenziale in cui è posta? È allora che egli sublima, passa dallo stato solido a quello aeriforme, per poi brinare chissà dove. È una condizione temporanea, attivata dal suo stato interiore: in un certo senso, è come se non ce la facesse più a stare nei suoi panni. Ricordi quando ho detto che attraverso atti simbolici attivava la sua mente? Ecco, credo valga anche il caso inverso: gli stati della sua mente si concretizzano in stati sì simbolici, ma fisici." concluse Mulder piuttosto accigliato. "E sentiamo, tanto per dirla tutta. Forse secondo te quest'uomo, come dire, sfuggente, sarebbe fluito attraverso le bocchette dell'impianto di ventilazione della vettura?" "Esatto Scully! Suggerisco che venga smontato l'intero impianto per una analisi completa!" "Anche sperando che serva a qualcosa, per eseguirla dovremo attendere domattina: non ci sono più tecnici a disposizione a quest'ora". Day 3 7:29 a.m. Nuovamente alla rimessa del Dipartimento di Polizia, Mulder e Scully assistettero allo smontaggio dell'impianto della vettura: tutto sembrava procedere tranquillamente. "Mulder, secondo te, come mai non abbiamo rilevato bruciature sugli abiti o sui sedili, per esempio?" "Perchè il calore viene sottratto al corpo solido..." "Potrei anche comprenderlo: la sublimazione avviene con sottrazione di calore. Ma perché non ci sono tracce sulla carrozzeria esterna?" "Beh, le prese d'aria sono in acciaio, come su molte vetture di qualche anno fa: non bruciano." "Agente Mulder, Agente Scully..." un ragazzo addetto all'assistenza tecnica chiamò dal banco di smontaggio. "Guardate qui: non riesco a smontare il corpo del ventilatore, sembra che le viti siano bloccate..." "Secondo lei da cosa è stato causato un inconveniente del genere? Può essere il calore del motore?", chiese Scully. "Lo escluderei: questa porzione dell'impianto passa all'interno della plancia comandi, ed il materiale di cui è composta resiste comunque alle elevate temperature che si sviluppano sotto il cofano: il calore deve essere stato applicato in qualche modo, localmente." Concluse le perizie, Scully propose di rivolgere alcune domande specifiche alla signora Thompson." Thompson's residence, 10:47 a.m. Mrs. Thompson aprì la porta di casa: "Buongiorno, siamo gli Agenti Mulder e Scully, FBI. Vorremmo rivolgerle alcune domande riguardo suo marito." La donna li fece accomodare nel salone, la casa era molto accogliente e confortevole, arredata con mobili in stile Old America, le pareti rivestite in tinte morbide, pastello. "Se posso esservi utile, sappiate che non c'è cosa che non farei per ritrovare Martin". Scully esordì, piuttosto imbarazzata: "Signora, so che può essere spiacevole sentirsi rivolgere domande riguardanti la propria vita privata ma... abbiamo bisogno della sua piena collaborazione." Seguì un attimo di silenzio, quindi Mulder prese la parola: "Signora Thompson, ha mai notato un comportamento inusuale in suo marito, specie negli ultimi tempi?" "A cosa si riferisce precisamente?" "Ad esempio l'essersi assentato da casa, oppure problemi di salute..." sorrise Mulder. "Beh... come ho già dichiarato alla Polizia, no. Era il solito Martin di sempre, nessuna differenza." "Com'è il rapporto con suo marito, signora?", chiese con dolcezza Scully. "Siamo sempre stati molto bene insieme: ci siamo conosciuti tre anni fa, ed è sempre stato molto sicuro di sé, di noi due. Sapeva quel che voleva e mi diceva sempre di aver capito che ci saremmo sposati fin dal primo giorno che ci incontrammo. Lui desiderava molto avere una famiglia, sapete, e infatti, sei mesi dopo, ci siamo sposati. Quindi, è nato Danny..." "E riguardo il suo lavoro?" "Martin ha sempre svolto la professione di commercialista, è laureato in Economia ed opera come consulente aziendale: da queste parti le aziende sono piuttosto fiorenti, e gli affari vanno bene." "Ha sempre abitato in questa città, suo marito?" "No, non è originario di queste parti: quando l'ho conosciuto si era da trasferito da poco." Mulder lanciò un'occhiatina d'intesa a Scully, che alzò le spalle mantenendo stampato sulle labbra un sorrisetto di circostanza. Quindi, chiesero di poter visionare qualche album di famiglia: la signora aveva un solo album e le fotografie comprendevano il solo periodo del matrimonio. "Non ha foto di suo marito precedenti il matrimonio?" "Si, più che altro foto risalenti alla sua infanzia, ma dalla laurea in poi direi che c'è un vuoto: mi disse di averle perse in un incendio, ai tempi dell'università." "Lo sapevo!" sembrava esprimere l'occhiata che Mulder rivolse a Scully. Poi questi continuò: "Suo marito ha mai avuto problemi di salute di qualche genere, anche lievi?" La donna esitò un istante, poi ammise: "Beh... soffre di disturbi di origine psicosomatica. Le tensioni alle quali occasionalmente può essere sottoposto si ripercuotono in modo evidente sul suo organismo, sullo stato di salute, peraltro normalmente buono. Anche per questo motivo sono preoccupata: se fosse in mano di rapitori, o di uno squilibrato, non so come potrebbe reagire. "Si riferisce a qualcosa di particolare?" "Ecco, una sera siamo stati invitati a casa di persone che non gradiva: mi accompagnò per farmi piacere ma, nel giro di poche ore, perse quasi completamente la vista, per recuperarla soltanto dopo tre giorni. I medici non hanno saputo dire a che cosa fosse dovuta quella cecità. Pensarono ad una reazione isterica." Mulder sorrise, quindi concluse: "Si potrebbe dire che suo marito non 'potesse vedere' quelle persone...". La signora Thompson sorrise per la battuta, ma per Mulder il significato era: 'centro!': aveva trovato conferma della corrispondenza simbolica. "Altri casi?" domandò incuriosita Scully. "Problemi di piccola entità: eruzioni cutanee, dolori. In breve tempo tutto spariva". "Suo marito le ha mai parlato di luoghi ove avrebbe voluto abitare, di cose che avrebbe desiderato fare?" "Io so solo che a lui piace vivere qui, con noi, ed ha sempre amato questa vita. Sinceramente, in base alle vostre indagini, cosa pensate possa essergli successo?" Scully le spiegò che al momento erano stati raccolti indizi che potevano supportare diverse ipotesi, ma niente più che ipotesi. Mulder e Scully si congedarono, per tornare alla loro auto: "Non si può dire che ci sia stata di grande aiuto, Mulder..." "Invece si! A parte che ci ha fornito numerosi elementi a suffragio delle nostre teorie, le sofferenze psicosomatiche di cui ci ha parlato sono la punta dell'iceberg della corrispondenza simbolica tra stati d'animo e stati fisico-simbolici. L'unico problema è avere idea di dove possa essersi ricondensato quell'uomo." "Mulder... ti ricordo che quelle teorie sono più tue che mie. Succede a molte persone di soffrire di disturbi psicosomatici, sai? Le statistiche non sono affatto..." "Lasciamo perdere le statistiche", la interruppe lui con un flebile sorriso: "Dove può essere volato via?" "Mulder, onestamente: non puoi propormi di inseguire una corrente di vapore!" "Uhm... direi più una nube!" "Una nube!?" ripetè Scully sollevando il sopracciglio. "Tu non ci pensare e dammi un parere professionale: come si comporterebbe una nube simile, liberata nell'atmosfera?" "Oddio, se tu pensi a dei vapori caldi, questi tendono a salire verso strati più alti dell'atmosfera, fino a raffreddarsi. È quanto succede al vapore acqueo." "E se la nube fosse composta non solo da acqua ma anche da sostanze organiche?" "Sarebbe molto più densa, pesante, quindi potrebbe comportarsi in modo simile allo smog, ossia stagnare negli strati immediatamente soprastanti il terreno, per poi essere spazzata via dalle correnti a bassa quota." "Non ci resta che chiedere aiuto all'osservatorio meteorologico della zona!" "Ma perchè non ti rispondo mai che non lo so?" commentò Scully alzando gli occhi al cielo. Mulder ripartì a tutta velocità per dirigersi all'osservatorio meteorologico della principale stazione televisiva locale, Canale 8. Channel 8 Studios 11:39 a.m. Mulder e Scully furono ammessi agli studi televisivi di Canale 8; una centralinista cercò il signor Sliton, il responsabile della sezione meteorologica. L'uomo si rese immediatamente disponibile a ricevere gli agenti. Mulder bussò alla porta dell'ufficio di Sliton, il quale aprì e accolse gli agenti nel salottino che faceva da anticamera al laboratorio vero e proprio. "Buongiorno. A cosa devo la visita di due agenti federali?" chiese lo studioso, un uomo sui 45 anni dall'aspetto curato e dai modi educati. "Abbiamo bisogno di una consulenza, al più presto." dichiarò Mulder. "Posso dedicarvi tutto il tempo prima della pausa pranzo: al pomeriggio, devo ultimare i calcoli per le previsioni della sera, sapete..." "Capisco, ma può essere sufficiente. Abbiamo bisogno di conoscere l'andamento delle correnti a terra a partire da 17 giorni fa. Diciamo dalle 8:30 di mattino in poi, e a partire dal miglio 47 di Lakeview Road". Scully scrutò il soffitto quasi a volersi fingere distratta. "Una mappa storica, in sostanza... seguitemi in laboratorio", disse l'uomo alzandosi e procedendo a passo svelto. Nella stanza attigua era situato il laboratorio di rilevazione ed elaborazione dati. Mr. Sliton si sedette alla scrivania e iniziò a digitare sulla testiera di un terminale. Il silenzio regnava, condito in sottofondo solo dal leggero ronzio intermittente degli hard disks. Dopo alcuni minuti: "Ecco, ho richiamato i dati relativi ai giorni che mi avete indicato. Cosa dovete ricavare da queste registrazioni?" "Supponiamo che a partire dalla zona di Lakeview road si sia originata una nube gassosa: vorremmo avere un'indicazione di massima su dove potrebbe essere stata trasportata nell'arco di tempo massimo di una settimana.", spiegò Mulder. "Naturalmente...", aggiunse sorridendo, "...si tratta di un'indagine comparativa: in realtà non è stata dispersa alcuna sostanza nociva." L'uomo annuì ed iniziò a fornire i parametri atti ad estrapolare una mappa il più possibile dettagliata, quindi la stampò per consegnarla agli agenti. "Come diceva lei stesso, potete ricavarne solo un'indicazione di massima, una traccia, non certo le coordinate esatte del percorso compiuto dalla nube gassosa." Mulder e Scully ringraziarono, uscirono fuori dal complesso degli studi della stazione televisiva e tornarono nuovamente in automobile. "Cosa ne pensi, Scully?" La ragazza inforcò gli occhiali per leggere al meglio la mappa, quindi sospirò: "Cosa ne vuoi fare di questi tracciati?" "Non dico che sarà facile, ma vorrei capire dove può essere avvenuta l'eventuale ri-condensazione. Puoi aiutarmi, facendo conto di lavorare su una comune nube tossica?" "Ecco, in prima analisi... tutto ci porta alla zona sud-ovest dell'Ohio, un raggio di 30 miglia dalla città di Dayton." "È lontano... non ci resta che ripartire!" "Mulder, su cosa basi la flebile speranza di trovare Timmons? Basterebbe pensare alla vastità della zona da battere per capire che non possiamo lanciarci in una ricerca. È come sperare che il nostro uomo ci venga incontro per darci il benvenuto!" Mulder non si curò più di tanto dei commenti della collega, ma le rivolse a sua volta una domanda: "Scully, cosa pensi che starà facendo attualmente Mr. E.? Io non credo sia già immerso nella sua nuova esistenza, penso che abbia ancora bisogno di tempo per prepararsi." "Pensi che almeno potremmo riconoscerlo?" "No, non ci spero: per prima cosa avrà sicuramente modificato il proprio aspetto, così da poter uscire tranquillamente, senza rischio di essere riconosciuto. In questo periodo dovrebbe vivere una vita molto ritirata, ha bisogno di tempo per reimparare a comportarsi, a pensare, a conoscere da zero qualcosa di nuovo. È come se fosse una crisalide entro il suo bozzolo: quando ne uscirà, sarà quasi impossibile trovarlo." "Perché così, invece, sarebbe più facile..." commentò Scully a bassa voce. "OK, ammetto che non hai tutti i torti" ammise Mulder, imboccando con l'auto una strada secondaria: era ormai l'imbrunire e le nuvole all'orizzonte erano infuocate di rosso. "Ho intenzione di seguire il più da vicino possibile il percorso tracciato sulla mappa: tu cerca sulla cartina stradale la strada più vicina, per favore." "A me sembra tutto talmente inutile..." "Io credo davvero che quest'uomo sia stato 'trasportato via dal vento'." "Supponiamo che tu abbia ragione: un uomo ridotto ad una nube di vapore verrebbe trascinato via dal vento, che per nostra fortuna non è stato molto intenso. Correrebbe il rischio di precipitare da un'altezza pericolosa al momento della condensazione!" "E se non avvenisse del tutto involontariamente? E se, pur sentendosi ormai libero di ricominciare, capisse di non poter tornare 'solido' fino a che non si trovasse nuovamente vicino al terreno, magari privo di velocità, lontano da oggetti solidi?" "E a quale evento fisico corrisponderebbe una tale condizione?" "Ad esempio una calma di vento... non ne sono segnate sulla mappa?" "La mappa ne segnala una in una zona a oltre 100 miglia da qui. Così, per 80 miglia dovremmo seguire questa strada, quindi piegare a sud. Spero solo di non dover scrivere nessun rapporto su quanto stiamo facendo, perchè seguendo la mia personalissima mappa, tornerei indietro." 11:23 p.m. Galesburg County, Illinois Mulder fermò l'automobile all'inizio della zona segnata sulla mappa dei venti: la zona era molto buia, le abitazioni ancora piuttosto rade, almeno lungo la strada. Tra l'altro il tempo stava peggiorando, si era alzato un vento piuttosto consistente e le previsioni promettevano una nuova nevicata. "Scully, penso sia meglio cercare un motel in zona, domattina proseguiremo le ricerche." Gli agenti proseguirono per poche miglia fino al motel della più vicina stazione di servizio. Alla reception vennero ricevuti da una donna di mezza età: era il classico motel ove alloggiano per una sola notte le persone di passaggio, non sembrava essere molto popolato. "Due stanze.", chiese Mulder facendo scorrere la carta di credito e i tesserini sul bancone in legno chiaro. "Agenti FBI, eh? Qual buon vento vi porta alla contea di Galesburg?", chiese la donna con fare piuttosto affabile. Scully abbassò il capo cercando di nascondere un sorriso divertito, mentre Mulder la sfiorava con il gomito. La receptionist, probabilmente la padrona, intanto continuò: "Deve essere successo qualcosa di grosso, vero? Sentite, con me potete parlare, io quando voglio sono una tomba!" La donna si guardò intorno e con voce ancor più bassa, bisbigliò: "È per il maniaco, vero?" "Il maniaco?" "Si, quello dei vestiti rubati!" esclamò la donna con gli occhi sgranati. "Non potrebbe essere più precisa?" chiese Mulder incuriosito. "Qualche settimana fa una mia conoscente, Tracy, ha sorpreso nel giardino un uomo, uno sconosciuto. Si aggirava furtivamente, stava rubando i panni stesi, ed era completamente nudo. Potete immaginare lo spavento che ha avuto Tracy; la casa è anche piuttosto isolata... Si è precipitata fuori dalla porta di servizio, correndo a più non posso. Quando vi ha fatto ritorno, assieme allo sceriffo, ha trovato tutto a posto, a parte la mancanza di un paio di pantaloni e di una T-shirt..." "Veramente?" chiese Mulder interessato. "Così mi ha raccontato, ma evidentemente voi siete qui solo di passaggio... Del resto, neanche lo sceriffo ha dato molto peso a quel fatto." "Ma, già che siamo qui, potremmo sempre dare una mano. Vero Scully?" Congedatisi, i due agenti si diressero verso le rispettive stanze, dopo un breve scambio di impressioni, nel corridoio: "Scully, sento che l'abbiamo trovato!" sussurrò Mulder. "È solo una supposizione... Non mi dirai che Timmons stavolta ha scelto la carriera del maniaco!" Nel contempo, alla reception, un uomo si avvicinò al bancone: "Signora Wimms? Abbiamo nuovi ospiti?" "Si, abbiamo con noi l'FBI. Per questa notte possiamo stare tranquilli, signor Ellis!" Day 4 00:22 a.m. Mulder poteva finalmente riposare dopo la lunga giornata di ricerche che avevano portato lui e Scully in quell'angolo dimenticato dell'Illinois. La stanza era arredata in modo piuttosto semplice, mancava anche il televisore. Fosse stato per lui, sarebbe corso a svegliare lo sceriffo o ad interrogare quella Tracy, e non vedeva l'ora di trovare Timmons: chissà a cosa erano ricollegabili poteri come i suoi. Gli studi sull'interazione tra mente e corpo l'avevano sempre affascinato, aveva la possibilità di scoprire una parte di chissà quale verità. Fu in preda a questi pensieri senza trovare sonno, così volle consultare la cartina della zona, per essere pronto alle ricerche. Si accorse che quello era l'unico motel della zona, prima di entrare nella cittadina di Galesburg: e se Timmons-Thompson avesse alloggiato proprio lì? In fondo era un ottimo posto per nascondersi e prepararsi, almeno preliminarmente, ad assumere una nuova identità. Mulder decise di andare a consultare il registro dei clienti, senza avvisare la collega, la quale sicuramente stava riposando. Decise di portare la torcia con sé, quindi indossò il maglione ed uscì dalla stanza. Il corridoio era illuminato da una luce fioca, l'aria al di fuori della stanza era molto fredda, non si udiva più alcun rumore provenire dabbasso. Probabilmente il motel era chiuso, a quell'ora. Infatti, l'ingresso era completamente buio e deserto: Mulder si avvicinò al bancone, lo aggirò e aprì diversi cassetti, trovando il registro dei clienti. Lo scorse molto rapidamente trovando soltanto due firme prima della sua e quella di Scully. Una delle due recava la data di quindici giorni prima, la firma era poco leggibile, ma il cognome era sicuramente Ellis. "W. Ellis, stanza 18!" disse Mulder tra i denti, frenando l'eccitazione. Rimise a posto il registro, quando udì scattare la serratura della porta d'ingresso. Puntò la torcia in direzione, ma la porta era chiusa. Si precipitò all'esterno mettendosi a correre: la debole luce dell'insegna del motel illuminava la sagoma di un uomo che correva verso il bosco, dalla parte opposta della strada. "Timmons! Timmons!" urlava Mulder inseguendo quell'ombra e puntandole contro, per quanto possibile correndo, il fascio della torcia. "Timmons, aspetta! Voglio solo parlare con te!!!". La ben più giovane età di Mulder fece in modo che questi riuscisse a raggiungere l'uomo in fuga, quindi lo fermò afferrandolo per un braccio. Nonostante facesse resistenza, riuscì a puntargli la luce sul volto. Quel volto non era proprio quello di Thompson. I capelli erano radi e biondi, appariva più magro e portava la barba, ma riconobbe lo sguardo della fotografia di Thompson. L'uomo era visibilmente provato dalla lunga corsa, così si appoggiò al tronco di un albero, per riprendere fiato. "Cosa vuole da me? Non ho fatto niente di male!" "So tutto di te, Timmons! Ti dicono niente i nomi di Fenn, Ireland... o forse ti sovviene meglio Thompson?!" "Non so di cosa stia parlando. Io mi chiamo Walter Ellis!!" "Ma certo, mi aspettavo un cognome che iniziasse con la E! Time aftEr time..." L'espressione dell'uomo si fece più pacata, poi si rivolse nuovamente a Mulder: "Lei sa tutto, vero?" "Meno di quanto vorrei...", lo incalzò Mulder ansiosamente. "La prego, mi lasci andare, in fondo non ho ucciso nessuno, se non quel che sono stato. Ma non può capirmi..." "Mi aiuti a farlo: lei ha delle doti straordinarie, io voglio sapere ogni cosa di lei." "Come potrebbe mai comprendermi? Lei ha una sua identità, nel bene o nel male sa chi è, e probabilmente accetta il fatto di poter morire senza vedersi rinascere. Ma io... io non sono mai riuscito ad accettarlo. Quando ero ragazzo ero in cuor mio convinto che la nostra vita fosse come le stagioni, gli anni: arrivati alla fine, ne iniziava un altro. Ma si ricicla soltanto la materia, non la nostra coscienza, la nostra individualità: così, ho deciso di fare quanto in mio potere per poter continuare a vedere la vita come se avesse un senso. Con tante stagioni davanti a me, da potere vivere il più intensamente possibile." Mulder ascoltava interessato, trovando conferma nel modello psicologico che aveva ipotizzato e intuito. "Io non ho intenzione di privarla della libertà, ma abbiamo bisogno che lei continui nei suoi studi, quelli che ha eseguito come Thomas Fenn, in team con i dottori Berube e Secare. Forse conosce, e conserva, delle prove del loro lavoro che potrebbero essere la chiave per dimostrare l'arrivo degli alieni sulla terra... sono morte troppe persone a causa di questa mia ricerca, lei può aiutarmi a scoprire la verità!" Ad un certo punto l'uomo si inquietò nuovamente, sudava visibilmente nonostante il freddo, ed iniziò a ripetere, con tono disperato: "No, no... la vita di Fenn è finita, così come la vita di Walter Ellis sarebbe finita se... la vita di Ellis sarebbe finita... la vita di Ellis È finitaaaa..." Mulder avvertì un calore insopportabile, la figura dell'uomo si faceva sempre più confusa, cercò di trattenerlo ma non poté a lungo stargli vicino. Fu costretto ad allontanarsi, e a poco a poco l'immagine dell'uomo divenne inconsistente, fino a dissolversi e ad essere trasportata via, dal forte vento che tirava quella notte. Mulder osservò senza riuscire a proferire parola, sapeva che ormai sarebbe stato inutile agire. Restò a contemplare il vuoto, fino a che non udì una voce familiare: "Mulder! Muldeeer!" Era la voce di Scully, doveva essere vicinissima perché adesso la riconosceva chiaramente: "Mulder!?" La ragazza lo trovò illuminandolo a sua volta con la torcia. "Scully... per quanto possiamo immaginare, non è mai come immaginiamo..." "Mulder, sei sconvolto! Cosa è successo? Ti ho sentito gridare il nome di Timmons, pensavo di sognare... Poi ti ho visto correre come un pazzo, fuori dalla finestra. Per fortuna ti ho trovato!" "Non in tempo, Scully, non in tempo." "Cosa vuoi dire? Non penserai a Timmons?" "Si, ed avevamo ragione su tutta la linea!" "Dove si trova adesso?" "L'ha fatto ancora! Si è volatilizzato, si è reso conto di non essere più libero, ed ha reagito somatizzando ancora una volta il suo bisogno di sparire e ricominciare!" "Oh, Mulder... vorrei tanto averlo visto anch'io, ma come faccio a scrivere un rapporto del genere? Chi ci crederebbe?" Scully riaccompagnò il collega, piuttosto provato, alla stanza del motel, quindi lo costrinse ad assumere un tranquillante per riposare almeno quel poco di notte che restava. 10:21 a.m. Scully bussò alla porta della stanza di Mulder: entrò e si avvicinò al collega, che stava in piedi accanto alla finestra. "Come va, Mulder?" "Bene... sai che non mi perdo d'animo. Anche se non abbiamo trovato altre prove, sappiamo che quello che è fuggito era il nostro uomo: le impronte lo hanno confermato..." "Sono venuta a parlarti proprio di questo: non dobbiamo più andare da nessuna parte. Il caso non fa più parte degli x-files." "Cosa? Come sarebbe?", rispose Mulder stupito. "Skinner mi ha telefonato un attimo fa. In base alle impronte e alla testimonianza della signora Wimms, a Washington non hanno più dubbi sulla natura del caso: non siamo di fronte a nulla di inspiegato, soltanto ad un tizio che ha deciso di andarsene." "È un'assurdità Scully! I vestiti, le iniziali... il fatto che l'abbiamo trovato seguendo i venti... sarebbero tutte coincidenze per te?" "Ehm... non ho potuto parlargliene, così come non potresti tu. Andiamo: è chiaro che è fuggito sulle proprie gambe." disse Scully cercando di fare ragionare il collega. "Solo perché non abbiamo ritrovato i vestiti anche questa volta? Ma certo! Hai visto che vento c'era... Dobbiamo continuare a cercare, ottenere una nuova mappa." Scully guardò in volto il collega, quindi con tono amichevole gli disse: "Il caso non è più nostro, non avremo nessun appoggio ufficiale. Se ne occupa già un semplice investigatore." Mulder restò immobile a fissare fuori dalla finestra: "Che non lo cerchino: non lo riconosceranno, mai." The following day 5:55 p.m. Un operatore della compagnia telefonica aprì la portiera del furgone, sedette posando la borsa dei ferri sul sedile accanto. Compose un numero sul cellulare: "Sono io. Ho fatto quello che mi aveva chiesto. Sa, dovranno impiegare qualche giorno per rimettere tutto a posto!" Dall'altra parte risposero: "Mi raccomando: la rete di rilevazione delle informazioni meteorologiche deve restare fuori uso il più a lungo possibile." Venne riposta la cornetta, e si levò una nuvola di fumo. ###