Buffy piangeva disperatamente. Sembrava che niente e nessuno avrebbe potuto arrestare il suo pianto.

Gli altri non osavano parlare. E poi, in fondo, provavano il suo stesso dolore.

Giles si fece coraggio e si avvicinò alla cacciatrice, battendole tristemente una mano su una spalla, in un futile gesto di consolazione.

“Buffy…” mormorò “Buffy, ti prego, non… non fare così.”

Le sue parole sembrarono solo suscitare una nuova, irrefrenabile, crisi.

“Non potevamo fare altro…” disse l’Osservatore, cercando a sua volta di trattenere le lacrime.

“Io l’amavo…” sussurrò Buffy, a voce tanto bassa da essere quasi inudibile.

“Tutti noi l’amavamo. Persino Spike, a suo modo… Non è vero Spike?”

Il vampiro annuì tirando su con il naso, gli occhi azzurri arrossati dal pianto.

“Era…” Buffy cercò di trovare le parole giuste “Innocente. Non era colpa sua.”

“Lo so. E’ questo che rende tutto tanto difficile. E noi tanto colpevoli. Non posso dirti che dimenticherai, perché non è così. Nessuno di noi dimenticherà mai, ne potremmo mai perdonarcelo. Non… non saremmo mai redenti da quello che abbiamo fatto. Il bene maggiore non elimina la colpa. Ma è stato necessario… una felix culpa… Non si può sacrificare il mondo per una sola persona, per quanto importante sia, per quanto amata…”

Tacque, e dopo un po’ Buffy sembrò calmarsi leggermente. Smise di singhiozzare e si guardò intorno. I suoi amici erano intorno a lei, eppure si sentiva così… sola. Possibile che la sua vita sarebbe sempre stata così? Era una costante? Doversi sempre trovare a scegliere fra coloro che amava e il mondo? Quante volte ancora avrebbe potuto sopportare?

Si nascose il volto fra le mani, sospirando.

“Continuo a pensare che non ho fatto abbastanza. Che avrei potuto tentare con più forza… superare tutti gli ostacoli… Che non può essere finita così… Che doveva esserci un’altra soluzione…”

“Sai che non è così.” ribattè Giles “Nessuno avrebbe potuto fare più di te. Per anni sei andata avanti evitando la catastrofe, sopportando un peso tanto spaventoso. Ma ormai eravamo al limite. Dovevamo trovare una soluzione…”

“Una soluzione… molto radicale…”

“Si. Ma necessaria. E lo sai bene, perché anche tu sei stata d’accordo quando abbiamo deciso. E anche il gruppo di Los Angeles ha convenuto che era la sola cosa che restava da fare. Mio Dio, ormai a scadenza quasi mensile si presentava un qualche maledetto demone pazzo deciso a giocare con il destino dell’universo. E cosa sarebbe successo se un qualche politico affamato di potere avesse scoperto cosa… cosa poteva diventare? Con Riley e la sua Iniziativa di guerrafondai che continuano a girarci intorno, non potevamo correre rischi. No, il solo modo era eliminare fisicamente il problema. Mi spiace, ma davvero non potevamo fare altro”

Buffy cerco di asciugarsi svogliatamente il viso, poi annuì.

“Si, lo so… e so che sono un’incoerente, e che prima o poi me ne farò una ragione. Ma… è stato così orribile. Giles… un inceneritore industriale! E poi gettare le ceneri in una colata di cemento armato e seppellirle in un deposito di scorie radioattive… Cazzo, Giles… in fondo… DAWN ERA MIA SORELLA!”

 

FINE