Era
una notte fredda e pioveva a dirotto. Sunnydale era deserta se non per due
figure che combattevano sotto la pioggia, nel cimitero della città. Buffy era
stanca e fradicia, sentiva la pioggia entrargli nelle ossa e bagnarla sempre di
più, ma non si dava per vinta: di fronte a lei c'era come sempre lui, Angelus,
l'uomo che un tempo aveva amato e che adesso doveva uccidere. I due combattevano
senza sosta sotto un temporale che non voleva saperne di smettere. Sembrava che
tutti ce l'avessero con lei anche il tempo. Ad un certo punto cadde e subito
Angelus le fu sopra, sorrise, un sorriso che aveva un misto di divertimento e di
malinconia, le afferrò il collo e strinse:- Allora, amore mio, non sei stanca?
Presto per te scenderanno le tenebre e allora sarai mia per sempre.....Angelus
stava per morderla, Buffy ormai era allo stremo e non riusciva a reagire, forse
non voleva reagire, forse voleva essere trasformata per essere sua per sempre,
ad un tratto la terra tremò ed Angelus si alzò per vedere cosa stava
succedendo. La terra tremò di nuovo e dall'abisso che si aprì uscì una
creatura spaventosa.
La creatura guardò prima Angelus e poi Buffy, sorrise e si diresse verso di
lei. La prese per il collo e la sollevò da terra, per istinto Angelus si buttò
sul mostro e gli impedì di uccidere Buffy, senza accorgersene si misero a
combattere assieme contro quella creatura spaventosamente forte.
Buffy fu ferita ma riuscì, almeno per due minuti, a metterlo a terra. Angelus
ne approfittò per mettere un fazzoletto attorno al braccio ferito di Buffy:-
Grazie, ti devo un favore. Buffy gli sorrise e Angelus ricambiò:- non c'è di
che, io direi che una tregua è d'obbligo, per il favore voglio un bacio!
La creatura si rialzò e la lotta continuò, una lotta senza esclusioni di colpi
che esaurì le ultime forze che erano rimaste a Buffy che però insieme ad
Angelus riuscì a ferire quel mostro, che fuggì nella tempesta.
Erano tutti e due esausti e tra l'altro fradici.
-
STOOOOOPPPP!
Il regista si alzò e andò verso David e Sarah:- Complimenti ragazzi, per
oggi può bastare. David e Sarah tirarono un sospiro di sollievo e sorrisero:-
Bene - Disse David - Io vado a togliermi questo trucco, mi sta uccidendo, è
peggio di Sarah.. Risero tutti ma la tensione nell'aria era pesante, dopo quelle
assurde morti tutti erano sempre tesi e nervosi.
Tutto era iniziato una settimana fa. Un ragazzo era stato trovato in casa sua
completamente dissanguato e con due buchi nel collo. All'inizio si era pensato
ad uno squilibrato che idolatrava i vampiri, ma poi c'era stato il nostro
cameraman, poi il nostro primo regista (e caro amico),poi una ragazza che solo
in seguito dalla polizia apprendemmo avevamo incontrato in sala stampa. Quel
ragazzo ci aveva portato dei sandwich un paio di settimane fa. Qualcuno stava
uccidendo i nostri colleghi o chi per una ragione o per un'altra aveva lavorato
con noi, e lo faceva nel modo in cui nello schermo è di moda: succhiandogli il
sangue come un vampiro.
David finì di farsi struccare e andò da Sarah:- Allora Sarah, che ne dici di
andare a mangiare in quel ristorante italiano? Sarah si stava mettendo già il
soprabito:- Grazie David ma devo andare in aeroporto, arriva Luca da Roma. E'
voluto venire a tutti i costi, si è preso una settimana di ferie per stare con
me, sai dopo gli ultimi avvenimenti.. John si avvicinò a noi con una faccia
seria(dopo la morte del nostro caro amico la produzione decise di scegliere John
Carpenter come regista),abbozzò un sorriso che parve più una smorfia:- Mi dite
cosa ci trovate voi donne negli italiani? Sarah e David si guardarono e
scoppiarono a
ridere. Sarah diede una bacio sulla guancia a John:-
Sono molto calienti e molto...Eh, lasciamo perdere. E poi non sono la sola a
preferire il popolo italiano, a quanto pare la nuova fiamma di David...David non
lasciò finire la frase a Sarah che gli tappò la bocca e la strinse in un
abbraccio così forte da togliergli il fiato:- Guarda che se non la smetti di
impicciarti della mia vita privata questa volta ti mordo sul serio! Appena David
mollò la presa Sarah sgusciò via perché era in ritardo e non vedeva l'ora di
riabbracciare il suo fidanzato. David e John stavano parlando quando si avvicinò
un uomo sulla quarantina, con un abito grigio scuro probabilmente di Armani:- E'
lei David Boreanaz? Sono l'ispettore di polizia Sonny Crockett, devo farle
alcune domande sugli omicidi avvenuti nell'ultima settimana.
David
condusse l'ispettore Crockett nel suo camerino:- Allora ispettore, qualche novità?
Qua dentro abbiamo tutti i nervi a fior di pelle. David si accese una sigaretta
e ne offrì una all'ispettore che fece cenno di no col capo:- No, per adesso non
abbiamo uno straccio di prova, solo qualche indizio. Qualcuno ha visto un uomo
alto, sul metro e novanta, robusto, moro, avvicinare Lara Smithson, la
giornalista, un paio d'ore prima che fosse trovato il corpo, e un altro
testimone ha fatto la stessa descrizione dicendo di averlo visto col ragazzo dei
panini il giorno prima del delitto, più un'impronta digitale. Forse
coincidenze, chissà, sappiamo solo che di quest'uomo non c'è traccia negli
archivi della polizia ne in archivi anagrafici. Probabilmente è entrato
clandestinamente. David ascoltava senza mai interrompere e fumava nervosamente
la sua sigaretta. Se non nei suoi telefilm non si era mai trovato in situazioni
del genere. Bussarono alla porta del camerino e David spense immediatamente la
sigaretta:- Chi è? La porta si aprì e l'ispettore Crockett si alzò di scatto
quando vide la ragazza entrare. Era una ragazza bruna dalla carnagione chiara e
due occhi verdi come smeraldi. Rivolse un sorriso all'uomo che non conosceva e
baciò David sulla guancia:- Ciao vampiretto, hai di nuovo fumato? Lo sai che
non mi piace quando fumi. David arrossì, non le piaceva quel nomignolo, meno
che mai adesso:- Ciao amore mio, lui è l'ispettore Sonny Crockett, conduce le
indagini sugli omicidi che si sono verificati in questa settimana. La ragazza
gli diede la mano, ma diventò seria e distante, come se gli desse fastidio che
un poliziotto fosse la':- Novità? So dai giornali che la polizia ancora
brancola nel buio. A questa frase fu Crockett a innervosirsi:- In effetti
abbiamo pochi indizi, ma sono sicuro che presto lo prenderemo, non si preoccupi,
adesso devo andare. Arrivederci, la chiamerò se avrò bisogno di lei. Il
poliziotto se ne andò e David restò solo con la ragazza:- Allora - disse
baciandola- Perché sei così fredda? Vuoi che ti scaldi un pò? La ragazza non
fece caso a quello che David diceva, pensava ancora agli omicidi ed aveva una
faccia che a David non piacque affatto:- Non ti preoccupare piccola, si risolverà
tutto, vedrai, non sopporto di vederti così. La ragazza si sottrò
all'abbraccio di David:- C'è qualcosa di molto importante che ti devo dire, ma
non qui, andiamo a casa.
David
guidò in silenzio, nessuno dei due aprì bocca per tutto il viaggio, la ragazza
sembrava in un altro pianeta, guardava fuori ma in realtà non vedeva niente.
Arrivarono a casa della ragazza, un attico in centro con un ampio terrazzo che
dava l'idea di una serra tanto era piena di piante e fiori. David iniziò ad
innervosirsi:- Allora, mi vuoi spiegare? Che succede, prima con quel poliziotto
e adesso con me, sembri così scostante e fredda. Tu non sei così Mari, che ti
è preso? Non facendo caso alle parole di David la ragazza si accese una
sigaretta e questo innervosì ancora di più David:- Ho qualcosa da dirti, e non
ti piacerà affatto. Andò in camera sua e ne uscì con un libro che sembrava
molto antico, lo diede a David e gli fece cenno di leggere; David di sedette e
guardò il libro, la copertina era in pelle, era molto vecchio e le pagine erano
di un papiro giallo e fine, le lettere erano molto raffinate. David iniziò a
leggere:- Sin dalla notte dei tempi la terra era divisa in due regni, il regno
della luce e quello delle tenebre: gli umani nella luce e i demoni nelle
tenebre. Alcuni demoni malvagi hanno sempre cercato di sottomettere gli esseri
umani per controllare il regno della luce, ma per fortuna dell'uomo una creatura
si erge in ogni generazione affinché ciò non avvenga: una prescelta, chiamata
a vegliare sull'equilibrio dei due regni, la chiamano "La Sentinella",
ella è chiamata per difendere e vegliare su coloro che vivono in pace e armonia
in questo mondo e per punire coloro che turbano questa quiete.. David si mise a
ridere:- Carina l'idea di rilegare la sceneggiatura in un libro antico, ma
guarda che c'è qualche errore. Mari era seria e questo provocò in David una
strana sensazione:- Quel libro è autentico, dove pensi che il vostro
sceneggiatore abbia trovato l'ispirazione? Sono stata io a fargli vedere il
libro e a dargli alcuni suggerimenti. La Sentinella esiste davvero. David
guardava il libro e la sua ragazza, sapeva che non poteva essere che uno scherzo
ma qualcosa dentro di lui gli stava urlando di scappare prima che fosse troppo
tardi.
La ragazza prese un fucile che era appeso sopra un camino, si avvicinò a David
e piegò con la mano la canna del fucile. David indietreggiò spaventato:- C'è
un trucco vero? E' un fucile di gomma? Sapeva che non era così ma non poteva
che essere un trucco, o magari stava sognando, si doveva essere così. La
ragazza gli voltò le spalle e guardò in terrazzo:- Mi dispiace David, non è
un sogno, quelle morti, sono opera di ciò che tu interpreti per lavoro: un
vampiro! Perdonami, ma non ho molto tempo per spiegarti bene, questo è un
addio. Si voltò e David urlò di terrore.
David
era paralizzato dal terrore, Mari si era trasformata, i suoi bellissimi occhi
verdi smeraldo ora erano neri come la pece, e non solo l'iride, ma tutto il
bulbo oculare era diventato oscuro, la sua bocca aveva un colore violaceo e i
due canini adesso erano le zanne di un demone. David rise istericamente, non
aveva niente a che fare con il vampiro che interpretava lui. Mari lo guardò
tristemente, si era trasformata perché voleva che lui si allontanasse da lei,
non voleva che corresse un pericolo inutile, ma questo non voleva dire che non
le fece male vedere come aveva reagito al suo vero aspetto. La ragazza stava per
uscire quando David la chiamò:- Mari aspetta, io non volevo e che...Ti prego
aspetta, ti voglio aiutare. Ma quando David si alzò e cercò di avvicinarsi lei
era già sparita. Mari andò alla centrale di polizia, il capo della omicidi
sapeva il suo segreto e lei ogni tanto collaborava con lui. Si nascose vedendo
l'ispettore Crockett e andò subito nell'ufficio del capo:- Salve Ramirez, ho
bisogno di un piccolo aiuto. Il tenente Josè Ramirez era un tipo alto e con un
po’ di pancia, un tipo burbero ma era pulito e molto in gamba:- Ciao Mari,
cosa posso fare per te? Ah, già gli omicidi di cui si occupa Sonny. A quel nome
Mari si innervosì, c'era qualcosa in quel tipo che non gli andava, non era un
vampiro, ma sentiva che aveva un odore che non era umano, chissà forse prendeva
ordini dall'assassino. Mari si accese una sigaretta:- Non lo voglio tra i piedi,
non mi fido di lui, e tu sai bene che non mi sbaglio mai. Ramirez alzò di
spalle, sapeva che non poteva togliergli l'incarico ma non gli avrebbe parlato
della Sentinella; diede il fascicolo sugli omicidi a Mari che se ne andò come
era arrivata. La notte ci fu un altro omicidio, un fotografo. Questa volta arrivò
prima della polizia e poté controllare il corpo. Mari lo controllò
attentamente, era sicuramente un vampiro anziano, un pivellino non avrebbe
potuto avvicinare le vittime in pieno giorno e i fori dei denti erano grandi, un
vampiro alle prime armi non ha canini così grandi, tra l'altro la scena del
delitto era pulita, niente spruzzi di sangue, e niente segni di colluttazione.
Mari trovò però qualcosa di interessante. La vittima aveva una croce al collo
e sopra vi era un frammento di pelle. Forse poteva scoprire chi era l'assassino;
mise la prova in una bustina e ritornò a casa. Trovò David che l'aspettava:-
Sei andata a caccia? Scusa per prima ma la sorpresa è stata tanta. Mari non lo
degnò di uno sguardo:- Vattene, non voglio coinvolgerti, non m'importa cosa
pensi di me: hai ragione, sono un vampiro, ciò che voi umani considerate un
mostro da cacciare e uccidere. David si avvicinò a lei e le accarezzò il
viso:- Mi dispiace, senti io voglio aiutarti, ti prego, ho tante domande da
farti, voglio sapere la verità su di te. Mari lo guardò e gli sorrise:- Va
bene, parliamo, ma intanto mi faccio un bagno caldo, ne ho bisogno. David la
seguì in bagno e ascoltò in assoluto silenzio ciò che Mari aveva da dirgli:-
Io sono ciò che voi umani chiamate Dampyr, cioè per metà vampiro e per metà
umana, lo sai che ho letto i giornalini che voi umani avete fatto? Non è male,
ma il mio sangue non ha l'effetto che dice quel fumetto. David la guardò
immergersi nell'acqua:- Provi qualcosa per me o faccio parte anche io del tuo
piano per smascherare l'assassino? David non voleva sapere la risposta, ma ormai
aveva parlato. Mari si immerse fino al mento nell'acqua calda e chiuse gli
occhi:- A dirti la verità all'inizio era così, ma poi.. All'improvviso entrò
un vampiro nel bagno, scaraventò David a terra e si diresse verso Mari che si
alzò e iniziò a combattere, lo sconfisse subito, non era molto forte, solo un
avvertimento, rientrò in bagno e tese la mano a David:- Forza, tirati su,
maledetti vampiri, mai una volta che riesca a rilassarmi per mezz'ora. David la
fissava in modo strano e allora Mari si accorse di essere completamente nuda:-
Ops! Scusa, vado a mettermi l'accappatoio.
Dopo un paio d'ore (in cui nessuno sa cosa Mari e David stessero facendo)Mari si
vestì e si preparò qualcosa da mangiare:- Lo vuoi un toast al formaggio? David
si affacciò alla porta della cucina, perplesso, e vedendolo così Mari si mise
a ridere:- Io non succhio sangue, adoro la cucina italiana, specialmente la
pizza, gli hamburger e vado matta per il gelato al cioccolato! David gli
sorrise:- Dimmi qualcos'altro su questi omicidi, perché attacca le persone che
lavorano con me e Sarah? A proposito, la dovrò chiamare. Mari divorò il suo
toast in due morsi, era affamata:- Probabilmente perché sa del telefilm,
pensaci bene, tutti pensano ad uno squilibrato a cui non piace il telefilm,
adoratore dei vampiri, tra l'altro nessuno penserebbe mai ad un vampiro. Senti ,
non voglio che tu dica niente a quell'ispettore, non mi fido di lui, ha un odore
cattivo, se proprio devi parlare con qualcuno fallo con il capo, Josè Ramirez,
è fidato. Mari mise la giacca e prese le chiavi dell'auto:- Vuoi un passaggio
per gli Studios? Io devo andare fuori città per un paio di giorni, dall'unica
persona che può aiutarmi con la prova che ho raccolto.
David mise la giacca e la seguì:- OK, ma voglio venire con te, so che sai
badare a te stessa, ma mi sentirò più tranquillo. Mari salì in macchina:-
Nossignore, tu vai agli Studios, devi finire di girare il telefilm, se non lo
fai qualcuno potrebbe insospettirsi, e poi c'è Sarah, l'ho vista molto scossa,
stalle vicino, la giornalista era una sua cara amica, è ancora sconvolta e se
sparisci anche tu.. Mari non finì la frase, David aveva capito, e poi erano
arrivati agli Studios:- Va bene, agli ordini Sentinella, ma tu stai attenta, ti
rivoglio tutta intera. La baciò e scese dall'auto.
Quando lo vide arrivare Sarah gli corse incontro e lo abbracciò, era in
lacrime:- David, dov'eri? Ieri notte è morto un fotografo, mi aveva scattato le
foto per una pubblicità; forse è meglio interrompere le riprese, ho tanta
paura. David notò in un angolo l'ispettore Crockett, abbracciò Sarah e le baciò
i capelli:- No, non credo sia una cosa giusta. E poi con il lavoro almeno
abbiamo qualcosa da fare, sta tranquilla, sono sicuro che tutto si risolverà
per il meglio. L'ispettore si avvicinò ai due:- Allora ha deciso di continuare?
Bene, forse così riusciremo a prenderlo. David annuì e andò in camerino per
il trucco. Era strano vedersi allo specchio, ripensò alla trasformazione di
Mari, sembrava un incubo, ma era reale. C'era un vampiro a Los Angeles. Tutto
era pronto per girare e il regista diede il ciack:- Silenzio per favore, pronti,
motore.. Ciack!!
Buffy
ed Angel si misero a cercare la creatura, era ferita e pensavano che fosse
ancora nei dintorni. Buffy sentiva addosso una strana euforia, era come ai
vecchi tempi, lei ed Angel che cacciavano assieme i cattivi. La pioggia cadeva
incessante: ad un tratto videro una sagoma in lontananza, non poteva che essere
la creatura, era troppo grande per essere un umano, e nessuno sano di mente
sarebbe uscito con un tempo del genere, esclusi loro ovviamente. Si avvicinarono
piano dai due lati opposti, non avevano bisogno di parlare, sapevano esattamente
le mosse l'uno dell'altra, attaccarono nel medesimo istante, Angel alle spalle
lo colpì con forza, davanti Buffy preso il coltello, lo ferì all'addome e poi
lo decapitò. La creatura stramazzò a terra e il suo corpo si ridusse a un
liquido denso e rossastro che subito si disperse nella pioggia. Angel e Buffy si
guardarono e sorrisero:- Allora la nostra piccola tregua finisce qua. Buffy parlò
con una punta di amarezza. Angel la guardò con quegli occhi dolcissimi e per
questo ancor più pericolosi e le porse una mano:- Vieni con me, non so se provo
amore per te, so solo che ti voglio come mia compagna, lasciati questa
sofferenza alle spalle e vieni con me, io posso darti il mondo! Buffy stava
tremando, aveva una gran voglia di lasciarsi andare, in fondo i suoi amici e la
sua famiglia non la capivano, gli avevano chiesto di dimenticare e uccidere
l'uomo che amava. Sentiva una gran confusione dentro di se, ma era stanca e
aveva freddo, un freddo che proveniva dal suo cuore; mise la sua mano tremante
su quella di Angel, lui la baciò a lungo stringendola a se, poi la prese per
mano e insieme scomparirono nella notte. Per sempre.
Il regista si alzò in piedi:- STOOPP!! Ragazzi, spero che ai vostri fans la
conclusione del telefilm piaccia quanto piace a me. La troupe applaudì David e
Sarah che adesso tremavano davvero per il freddo. Luca aveva degli asciugamani,
uno lo lanciò a David, poi si avvicinò a Sarah e l'asciugò amorevolmente.
David si asciugò distrattamente, stava pensando a Mari. L'ispettore Crockett si
avvicinò:- Complimenti, anche se non è il genere che preferisco, voi siete
molto bravi. Vorrei farle alcune domande, se permette.
David voleva invece poter parlare con Ramirez, voleva sapere dov'era Mari e trovò
la scusa adatta:- Si ,va bene, ma non qua, non voglio agitare Sarah, è già
abbastanza scossa, lo siamo tutti. Ovviamente l'ispettore disse che potevano
andare in centrale, bene ciò che si aspettava.
David si cambiò e andò in centrale assieme a Crockett. L'ispettore era nervoso
e non badò ai convenevoli:- Allora, David, posso chiamarla David? Ho bisogno di
sapere qualcosa sulla sua ragazza, e se lei conosceva l'ultima vittima. Inoltre
volevo chiederle se lei pensa che sia stato un vampiro. A questa ultima domanda
David trasalì, ma per fortuna riuscì a mascherare la sua faccia e sorrise:- Io
non credo ai vampiri, e poi non vedo perché voglia sapere il nome della mia
ragazza, ma se proprio ci tiene, si chiama Maria Antonietta e fa la designer di
interni, adesso è fuori città per lavoro, e per finire, no, non conoscevo
l'ultima vittima, so che Sarah aveva fatto un servizio con lui per una pubblicità.
David si stava stancando, per fortuna Ramirez intervenne:- Salve, lei è David
Boreanaz, vero? Può venire un secondo nel mio ufficio? Sa mia figlia non mi
perdonerebbe mai se sapesse che l'ho conosciuta e non mi sono fatto fare almeno
un autografo. Poi si rivolse a Crockett perché non li seguisse:- Per favore
Crockett, l'agente Ray ha bisogno di aiuto con un interrogatorio. Crockett salutò
David e se ne andò. Andarono nell'ufficio di Ramirez e chiusa la porta David
tirò un sospiro di sollievo:- Grazie, pensavo non mi mollasse più. Volevo
sapere da lei dov'è Mari. Il tenente Ramirez si mise a ridere:- Mari mi aveva
avvertito, mi ha detto anche che se glielo avessi detto avrei fatto una brutta
fine, e stia sicuro che non ho voglia di sapere cosa possa inventare un vampiro
per torturare la sua vittima. David insistette ma non ottenne nulla, poteva
capire.
Così tornò a casa di Mari, non aveva voglia di tornare a casa sua, e si preparò
da mangiare.
David si addormentò poco dopo sul divano con la televisione accesa, fu un sonno
agitato, sognò di Mari che si trasformava , sognò una figura scura che
lottava, prima con lui, truccato da vampiro, poi con Mari. Si svegliò di
soprassalto, al suo fianco Mari stava sorridendo, gli accarezzò i capelli:- E'
stato solo un sogno amore mio. David l'abbracciò così forte che per un momento
le mancò il fiato:- Mari, ero così preoccupato per te! Dove sei stata? Sono
quasi 48 ore che non ti fai vedere. Mari si prese una tazza di caffè e si
accoccolò con David sul divano, sembrava molto stanca, e probabilmente non
aveva dormito niente in quei due giorni.Sorseggiò un pò di caffè:- Ho fatto
fare le analisi sul tessuto trovato sulla croce, adesso so chi dovrò
combattere. So che sei andato da Ramirez, mi ha detto tutto. David le accarezzò
i capelli:- Perché non dormi un pò? Sei stanca. Penseremo poi al vampiro. Mari
si drizzò e lo guardò con aria quasi seccata:- No! Non ho tempo di riposarmi,
devo trovarlo ed eliminarlo. Più passa il tempo e più diventa forte, e poi non
credo che avrò altra scelta. David non capiva, stava per aprire bocca quando udì
il rumore di vetri infranti. Mari fece cenno a David di andarsene, ma lui fece
finta di niente; Mari sorrise: -Finalmente c'incontriamo Medi Aset. La tua fama
è grande, ma finirà qui. Adesso. E così dicendo con un calcio lo fece volare
contro la parete.Il vampiro si rialzò con sguardo di sfida:- Ho sentito parlare
molto di te Sentinella, vediamo cosa sai fare. Fu un susseguirsi di calci e
pugni, una lotta senza respiro, erano tutti e due fortissimi e nessuno prevaleva
sull'altro:- Andiamo - disse Mari sarcastica - Non sai fare di meglio? Io mi sto
solo riscaldando! Medi Aset allora pronunciò una specie di cantilena e dalle
sue mani scaturì un raggio di fuoco. Mari lo evitò per un soffio gettandosi
dietro al divano, si guardò attorno per cercare qualcosa con cui difendersi, ma
non trovò niente. Medi Aset scagliò di nuovo il suo raggio e Mari senza
pensarci si fece scudo con un vassoio d'argento posato sul tavolino, il colpo si
rifletté e colpì in pieno Medi Aset, Mari guardò il vassoio, in fondo aveva
funzionato, il suo nemico si stava rialzando quando gli lanciò il vassoio che
lo decapitò. Medi Aset ebbe il tempo di dire:- Maledizione! Che si trasformò
in polvere sotto lo sguardo attonito di David che era uscito da dietro la porta
della cucina ed era andato ad abbracciare Mari, sfinita per la lotta:- Stai
bene? Mari si allontanò da lui:- Non voglio che mi tocchi quando sono così, te
l'ho già detto! David si riavvicinò e l'abbraccio più forte:- Non me ne ero
neanche accorto! E poi non m'importa, non più, io ti amo! Questa brutta storia
è finita e adesso possiamo pensare un po’ a noi, tra l'altro abbiamo anche
finito le riprese quindi sono in vacanza, perciò adesso prima mangi qualcosa e
poi a letto. Mari fece una smorfia:- Vada per mangiare, sto morendo di fame, ma
non ho per niente sonno! David allora la baciò sulla fronte:- Io non ho parlato
di dormire........
Fine