"Ora Raines è qui, quindi è facile che anche tu finisca nell'Ala Rinnovamento e che io rimanga solo una spettatrice. Raines sa che cercherei di mettergli i bastoni tra le ruote, e non aspetta altro per screditarmi di fronte a mio padre e farmi sbattere fuori da qui."

"Jarod lo farà."

"Jarod se si fa rivedere qui sa bene cosa gli succederà."

"Tu e lui, insieme, potete aiutare me e Buffy. Jennifer, riflettici."

La serratura scattò in quel momento, e tre uomini di Raines entrarono e senza troppe cerimonie portarono via il vampiro, lasciando Miss Parker sola con la sua coscienza fino all'arrivo di Raines.

Negli ultimi tempi aveva visto troppe volte quell'espressione soddisfatta, e moriva dalla voglia di tirargli un pugno se solo gli fosse arrivato a tiro.

"Vedo che i suoi sistemi non hanno sortito alcun effetto."

"Almeno è ancora vivo."

"I test cominceranno al più presto, volevo che lo sapesse."

"Anche sulla ragazza?"

"Buffy Summers è solo una pedina. Studiarla sarà divertente, ed Angel non farà niente di stupido finché lei è in mano mia."

"Non è parte del progetto, allora."

"No. E voglio dirle un'altra cosa, Miss Parker."

"Sentiamo."

"Neanche Angel fa parte del progetto. Angel è il progetto."

__________________

 

Il telefono cominciò a squillare a casa di Miss Parker, qualche ora dopo il suo rientro a casa, ma lei non aveva la minima voglia di alzarsi dal divano dove si era sdraiata. Era sicura che prima o poi avrebbe smesso.

Terzo squillo.

Quarto squillo.

Quinto squillo.

Prima che squillasse per la sesta volta rompendole i timpani, afferrò brutalmente la cornetta "Chi diavolo è?"

"Miss Parker. Brutta giornata nella tana dei serpenti?"

Miss Parker non rispose, immaginando di stringere le mani intorno al collo di Jarod "Va al Diavolo."

"Parker, Parker…non avresti dovuto coinvolgere Buffy e Angel. Proprio no."

"Volevo solo sapere dove sei, maledizione!"

"A scapito della vita altrui? Tua madre sarebbe così orgogliosa di te…"

"Sono affidati a Raines, non a me. Ho avuto modo di parlare con Angel, mentre lui a LA organizzava il rapimento di Buffy. Mi ha detto delle cose…non merita di finire così."

"Mi stai chiedendo aiuto per liberarli?"

"Non illuderti Jarod, l'ascia di guerra è seppellita fino a quando questa storia sarà finita."

"E chi s'illude?" esclamò lui, entrando in casa dalla porta che aveva lasciato socchiusa.

"Come stai, Parker?"

"Come una donna incinta dalla vita troppo complicata per godersi questo momento, perché?" disse chiudendo il telefono.

"Male non stai se riesci a fare del sarcasmo. Che cosa ha fatto Angel per farti andare contro il Centro?"

Miss Parker tornò con la testa sui cuscini, sospirando "Conosceva mia madre, e mi ha detto cose su di lei che non avresti potuto scoprire neanche tu. Glielo devo."

"E Buffy?"

"Non ho avuto modo di vederla. Angel ha perso la testa quando l'ha vista portare qui. Mi ha rubato la mia carta d'accesso ed è corso da lei. Mi ha detto che non sembrava neanche più la stessa persona."

"Allora dobbiamo muoverci, prima che la riduca come Angelo, e che il nostro comune amico finisca anche peggio" disse tirandola su in piedi e levando dalla tasca una benda.

"Non mi pare il momento di giocare a nascondino!"

"Non penserai che ti faccia vedere come entro ed esco dal Centro, vero?"

Miss Parker sbuffò, ma alla fine accettò quel compromesso e si lasciò guidare per mano da Jarod fino a quando non le levò la benda nel SL - 27, o meglio, ciò che ne rimaneva.

"Et voilà. Di Angel mi occupo io. Dove…?

"Credo sia all'Ala Rinnovamento."

"Buffy?"

"Anche."

"Vai a prenderla. Meglio subito, che durante la confusione che seguirà quando sparirà anche Angel."

"E tu che fai?"

"Aspetto che Raines faccia l'unica mossa che ancora può fare."

_________________

 

Assente. Era l'unica parola che secondo Miss Parker descriveva lo stato di Buffy. La ragazza si era voltata verso di lei quando le era arrivata vicino, e l'aveva fissata dritto negli occhi.

"Ciao Buffy. Io sono Miss Parker."

La ragazza continuava a fissarla, e Miss Parker sperava per Angel che dietro quegli occhi verdi ci fosse ancora lei.

"Buffy, ora devi venire via con me" e presala per mano la condusse via con lei. Non avevano fatto altro che qualche passo, quando Buffy si fermò di colpo e tirò la donna dietro un muro. Appena in tempo per evitare che degli uomini che stavano portando via Angel le vedessero.

"Angel…" sussurrò Buffy vedendolo, e Miss Parker sperava che fosse un segno di miglioramento. Invece quando tutto tornò silenzioso la donna si rese conto di essersi sbagliata. La sua espressione era tornata quella di prima, e aspettato qualche istante cominciò a riportarla da Jarod, nel frattempo nascosto nell'oscurità del SL-27. Quando sentì dei passi, si accorse subito che non erano i tacchi di Miss Parker, e sorrise. Raines sapeva che sarebbe venuto a cercare Angel nell'Ala Rinnovamento, e così avrebbe potuto tendergli una trappola. Peccato avesse scordato il fatto che era un bravo simulatore, e che sapeva ormai come prevedere le sue mosse. Rimase ad osservare quel che succedeva senza intervenire. Aveva il sospetto che anche a Angel girasse per la testa un piano, e prima che i tre uomini potessero accorgersene il vampiro li aveva già spediti nelle braccia di Morfeo. Angel stava per andarsene, quando all'improvviso un dolore lancinante alla spalla lo fece cadere in ginocchio. Un colpo di pistola.

"Angel. Non penserai di lasciarci così presto?"

"McDonald. Come sta Darla, la mia ex? Ti ha già mandato al Diavolo?"

Lindsey per tutta risposta sparò un altro colpo, beccandolo all'addome. Angel gemette di dolore, ma si rialzò in piedi "Pensavo sapessi che il piombo non uccide i vampiri."

Non li uccide, ma li fa soffrire molto Angel" mormorò Raines, arrivando alle spalle dell'avvocato.

"Sai, ti credevo più intelligente. Buffy è in mano mia, e sembra una ragazza dolce. Non vorrei avesse a pagare per i tuoi sbagli…"

"Non la toccare, bastardo!"

"Altrimenti? Non puoi uccidere un essere umano, a meno che tu non ritorni l'essere spietato che eri. Ed è quello che vogliamo tutti, Angelus."

"Io no" esclamò Miss Parker, sopraggiunta in quel momento con Buffy, con la pistola puntata contro i due uomini.

"E neanch'io" disse Jarod comparendo alle spalle dei due, anche lui armato con una pistola.

"Miss Parker! Ma che significa?"

La donna fece un cenno a Jarod, che aiutò Angel a camminare e lo portò da lei e Buffy.

"Niente potrà proteggerla dall'ira del Centro, della Torre e del Triumvirato, quello che sta facendo è inqualificabile, e…"

Raines rimase immobile, senza osare neanche respirare. Un pugnale si trovava a neanche due centimetri dal suo collo, ed era stata Buffy a lanciarlo.

"Vuoi stare un po' zitto?"

"Ma tu…tu…"

Buffy rimanendo in silenzio camminò lentamente fino a dove si trovava Raines, ed estrasse il pugnale dal muro. Poi tirando fuori un involucro dalla tasca ne svuotò a terra il contenuto - tutte le pillole e i sedativi che le avevano dato.

"Ho solo seguito un buon consiglio" e lasciandolo sconvolto girò i tacchi e tornò dagli altri, che se ne andarono con lei. Raines era ancora sotto shock, ma McDonald trovò la prontezza di spirito di avvisare chi di dovere del tradimento di Miss Parker e della fuga di Jarod, Angel, e Buffy chiedendo di mandare l'unità di contenimento che Wolfram & Hart aveva creato per mettere a tacere le persone scomode.

I quattro fuggitivi se li trovarono davanti ad un solo passo dall'uscita. Un gruppo di venti vampiri assetati di sangue.

"Buffy? Ce la puoi fare?"

"Accetto aiuto, Miss Parker. Jarod, tu conosci questo posto, pensi di riuscire a tirarci fuori da questa situazione?"

Jarod però le rispose che non ne era certo, e che sperava che un suo amico venisse in loro aiuto.

"OK" esclamò Buffy col pugnale in mano "volete il nostro sangue?"

"Solo il tuo, Cacciatrice. Ho sempre desiderato uccidere una della tua stirpe maledetta…" disse scagliandosi contro di lei.

Buffy prontamente lo pugnalò al cuore "E io ho sempre desiderato una vita tranquilla e delle lezioni di piano. Come vedi ho anch'io la mia rabbia repressa" disse guardandolo dissolversi. Riguardò la sua arma, e ringraziò silenziosamente il Sindaco per aver regalato alla sua defunta nemica Faith un'arma dalla lama d'argento.

Gli altri vampiri presero quel gesto come una dichiarazione di guerra, e si gettarono su di loro. Tra le macerie Angel vide una sedia di legno rotta e, spezzandone un'estremità, con quel paletto di fortuna cominciò ad aiutare Buffy. Dopo averne sistemati un paio però, le ferite riportate incominciarono a farsi sentire e uno di loro dopo averlo disarmato stava per finirlo, quando si dissolse sotto gli occhi di Angel. Il vampiro stava per ringraziare Buffy, quando si accorse che il suo paletto non era in mano a lei. Era in mano a Miss Parker.

La donna lo aiutò ad alzarsi, e mentre si stava guardando intorno si accorse di qualcosa, o meglio qualcuno dietro una grata del condotto di aerazione. Angelo. L'amico che Jarod stava aspettando.

Angelo tolse con l'aiuto di Miss Parker la grata, e aiutò Angel a entrare. Jarod fu il secondo, seguito da Buffy che era riuscita a liberarsi dei suoi nemici non senza fatica. Lindsey e Raines stavano sopraggiungendo, potevano sentire gli eco dei loro passi, bisognava fare in fretta.

"Miss Parker, che fai, vieni o resti?"

"Io…"

"Jennifer, vieni via con noi. Mi hai detto di non essere felice qui, perché vuoi farti del male?"

Forse perché è l'unica vita che abbia mai conosciuto, voleva rispondere ad Angel, forse perché ho paura di quello che mi aspetta. Ma aveva anche una tale voglia di scrollarsi dalle spalle quel posto che tanto l'aveva fatta soffrire che accettò la mano che Jarod le porgeva, e sparì all'interno del condotto. La grata, grazie ad Angelo, tornò a posto qualche secondo prima che l'avvocato e Raines arrivassero…e si rodessero il fegato al pensiero di esserseli fatti sfuggire.

"Non accetto un fallimento del genere, McDonald. Devono tornare, costi quel che costi."

"Allora li aspetteremo al varco. Cercheranno di tornare sulla Bocca dell'Inferno, e sarà proprio lì che li prenderemo, assieme ai loro amici. Riguardo Miss Parker? Come ci dobbiamo comportare?"

"Come con una traditrice. Né più, né meno."

__________________

 

Miss Parker aveva viaggiato in molti posti, fatto molte cose strane, ma mai aveva fatto l'esperienza di finire in un vagone merci insieme ad una ammazzavampiri, un simulatore, e un vampiro ferito dopo un viaggio ancora più rocambolesco in aereo fino a Los Angeles. Seduta su una cassa, guardava Buffy prendersi cura di Angel, sentiva i due beccarsi scherzosamente, e capì che il suo castello di illusioni era appena crollato sotto i colpi della realtà.

L'ansia di quello che sarebbe potuto succedere le impediva di dormire, quella notte, e si accorse che anche Buffy, seduta accanto a lei, era ancora sveglia.

"Pensi ai tuoi amici?"

"Ormai tutti conoscono i giocatori in campo, e per quegli avvocati e il tuo Centro scoprire le loro identità e andare a minacciarli non sarà una passeggiata…sarà ancora più semplice."

"Potrebbero accorgersene, e difendersi."

"Non sono demoni. Sono esseri umani, e in quanto tali ancora più pericolosi e complessi."

"Esperienza personale?"

"Diciamo di sì."

"Cosa succederà adesso?"

"Vorrei tanto saperlo, Miss Parker. Ma nel gruppo non sono io quella che ha la palla di vetro."

"Come sta?" disse la donna indicando Angel con la testa.

"Jarod gli ha tolto i proiettili dalla spalla e dall'addome, quindi direi bene. È un osso duo, io lo so, quindi non preoccuparti per lui."

"Ma anche tu a quanto ho visto."

"È una cosa che mi spetta dalla nascita. Non l'ho chiesto io, ma ormai…"

"Ormai non sai più dove finisci tu e comincia il tuo lavoro."

Buffy sorrise "Esperienza personale?"

Miss Parker ricambiò il sorriso "Diciamo di sì."

_________________

 

A Sunnydale tutti erano in attesa di notizie. Buffy aveva detto che li avrebbe chiamati per dire cosa aveva trovato a Los Angeles, ma il telefono era rimasto muto.

"Non ha chiamato ancora?"

"Giles, è di Buffy che stiamo parlando. Forse ha trovato qualcosa e non ci vuole mettere in mezzo."

"O forse è successo qualcosa, Xander. Ho chiesto informazioni ad alcuni miei colleghi che vivono a Los Angeles, se hanno sentito qualcosa riguardo fatti strani, e mi hanno detto un nome. Wolfram & Hart."

"Wolfram & Hart?" domandò Willow, alzando gli occhi dal suo portatile.

"Mi hanno detto che sono invischiati in un giro di demoni, che si servono di loro, o li aiutano se sono potenti. Willow, pensi di…?"

"Dovrei violare un sistema di sicuro pieno di tranelli?"

"Ho paura di sì."

"Finalmente qualcosa di divertente! Mi stavo annoiando un po' in questi ultimi giorni."

Non aveva battuto che qualche tasto, quando la porta dell'appartamento di Giles si spalancò, e un gruppo di uomini piombò in casa. Willow fece solo in tempo a far scivolare il portatile sotto la scrivania, pregando che il suo programma di decrittazione portasse a termine il lavoro…e che Buffy riuscisse a trovarlo in tempo. Senza tante cerimonie Xander, Giles, e Willow vennero portati al negozio di magia, nella sala degli allenamenti, dove Cordelia, Wesley, Tara e Anya erano, insieme a uomini di entrambi gli schieramenti che li tenevano d'occhio.

"Che diavolo succede?" domandò Tara a Willow.

"Credo che abbiamo appena trovato la causa del silenzio di Buffy. Cordelia, tu sai chi sono?"

"Uomini che lavorano per uno studio legale demoniaco, a LA."

"Wolfram & Hart?"

"Sì."

Le ragazze furono interrotte dall'arrivo di Lindsey, subito riconosciuto da Cordelia "Ma guarda che si vede."

"Ci conosciamo?"

"Per colpa del tuo studio a momenti finivo a far da cena a un vampiro, ma non importa. Angel mi ha tirato fuori dai guai. Ora ricordi, maledetto bastardo?"

"Crede che cercheranno di salvarli?" mormorò Raines sopraggiungendo nella stanza.

"La Cacciatrice lo farà di certo, Angel e Jarod verranno di conseguenza."

"Che il Cielo vi aiuti…" sussurrò Giles a denti stretti.

"Sta zitto tu!" urlò uno degli spazzini colpendo l'Osservatore alla schiena e facendolo crollare a terra.

"Aspetta, Finn. Sentiamo che ha da dire."

Giles si rialzò in piedi lentamente, e ridendo piano "Ho detto che il cielo vi aiuti."

"E perché?"

"Perché ora siamo proprio arrabbiati" disse Buffy, sulla porta insieme ad Angel.

"Vi stavamo aspettando."

"Fuori dalla mia città. Magari così ve ne andrete interi."

"Ma che paura, Buffy. E cosa pensi di fare?"

"Lei non ha fatto grandi ricerche sui miei amici, vero?"

"E questo che centra?"

Le ultime parole famose. Tra le mani di Willow e Tara Buffy aveva visto una specie di bolla azzurrina, e si ricordava di avergli visto provare quell'incantesimo. Serviva per congelare il tempo. Una volta che tutti a parte lei e i suoi amici rimasero fermi, Buffy camminò fino a trovarsi davanti a Raines "Ha visto che centrava?"

Poi rivolgendosi a Willow, le espose quello che Angel e lei avevano in mente per loro, e di quello che dovevano fare.

"Solo dobbiamo fare in fretta. L'incantesimo dura poco, solo alcuni minuti."

"Allora muovetevi ad andare al convitto. A loro pensiamo noi."

Le facce di Raines e Lindsey quando l'incantesimo svanì furono la cosa più divertente che Buffy e Angel avessero mai visto. Scomparsi gli ostaggi, scomparse le loro armi. Ora le parti si erano capovolte, e a Raines tornarono in mente le parole di Buffy, quando erano a Los Angeles.

"A quanto pare la situazione ha preso uno sviluppo imprevisto. Non vi pare?"

"Non potete affrontarci da soli."

"Lei dice? Allora non sa cosa vuol dire aver a che fare con me e Angel quando siamo insieme, e quando siamo molto arrabbiati. E un'altra cosa" sorrise Buffy tirando fuori il suo pugnale e giocandoci un po' "La prossima volta che decide di reclutare dei vampiri, che ne dice di cercare qualcosa di meglio di queste mezze cartucce?" e lanciò l'arma a recidere le funi che trattenevano la tenda, lasciando che l'ultimo raggio del sole al tramonto colpisse un paio di loro, incenerendoli.

Ecco la goccia che fece traboccare il vaso. Quello che Buffy sperava. Mentre sistemava i vampiri con l'aiuto di Angel, si accorse del fatto che se la stavano svignando. Ora era tutto nelle mani di Willow.

 

"Will, hai bisogno di altro?" chiese Tara, guardando la sua amica preparare il necessario per la magia.

"Sì. Ho bisogno delle foto delle persone in questione. L'avvocato e il morto che cammina. Le abbiamo? Ditemi di sì…"

"Non ti preoccupare. Eccole" le sorrise Jarod tirandole fuori dalla sua giacca.

"Manca nessuno?"

"Aspetta, Willow" esclamò Miss Parker, cercando qualcosa nella sua borsa. La sua agenda. Dentro c'era una foto sua con suo padre e il resto della famiglia, e un'altra con Sydney e Broots "Mancano loro."

Jarod le bloccò il polso prima che riuscisse a darle alla giovane strega "Ne sei proprio certa, Jennifer?"

"Tu che dici, Ragazzo Prodigio?"

Tara e Willow si sedettero ai due lati opposti del cerchio che avevano creato e che conteneva le foto, e sopra congiunsero le mani.

"OK. E che il cielo ce la mandi buona. Sebeth, Regina della Luna dell'Illusione, ascolta la nostra umile preghiera. Imploriamo su di loro la tua maledizione. Rendi cieca la loro mente, e dona a noi la tua protezione..."

Ci fu un lampo di luce, poi tutto tornò alla normalità.

"Avrà funzionato?" chiese Giles.

Willow prese in mano una foto, e la mostrò a Giles. Gli occhi erano diventati bianchi. "Cecità simbolica. Sapranno di noi, ma non ci riterranno importanti. Neanche ci riconosceranno se ci troveranno per strada."

"E che spiegazione si daranno per essere qui?"

"Magari essere alla ricerca del nostro prof. di Psicologia?" suggerì Buffy entrando, con sottobraccio il portatile di Willow.

"Grazie al cielo questo incubo è finito. Come sta Angel?"

"È tornato al suo vecchio appartamento. Allora, ha funzionato?"

"Sarà già tanto se si ricorderanno i nostri nomi."

"Lo hai fatto sul serio, miss Parker, quello che mi hai detto sul treno, o mi volevi solo prendere in giro?"

"Nessuno mi verrà più a cercare, e non cercheranno neanche il mio bambino. Per tutti Miss Parker se n'è andata per i fatti suoi, e a nessuno importerà ritrovarla…"

 

Una volta che tutti furono tornati alle loro case, Giles si offrì di ospitare Jennifer per qualche tempo. Una volta in casa, quasi si terse una lacrima di commozione.

"Mi auguravo che un giorno o l'altro saresti venuta da me, Jennifer."

"Davvero?"

"Forse tu non mi ricordi, ma io ricordo una bambina di dieci anni che una volta è venuta da me per qualche giorno insieme alla madre, in Inghilterra."

"O Dio, sì. Ora mi ricordo di lei. L'amico di mia madre…l'amico che ci doveva aiutare…"

"Sì. Io. Jennifer, mi dispiace tanto per tua madre. Era una buon amica, oltre che una brava collega."

"È stato tanto tempo fa."

"Ho qualcosa per te" e sparì nel suo studio, tornando poi da lei con una scatola "Tua madre me l'ha spedita quando progettava la fuga. Non voleva finisse nelle mani sbagliate. Mancava un diario..."

Miss Parker fece tanto d'occhi quando lo vide comparire da sotto la giacca dell'uomo.

"Ma ora è tornato alla legittima proprietaria."

"Ecco come faceva Raines a sapere di Buffy."

"Credo sia giusto l'abbia tu questo diario. E anche tutte le altre sue cose" e dopo avergliele messe in mano la lasciò da sola con i ricordi di Catherine.

All'interno c'erano lettere, vecchie foto, documenti che riguardavano il Consiglio, e la sua famosa tesi su Angel, che non mancò di farla sorridere ripensando a quello che le aveva raccontato il vampiro di quella notte, su come l'aveva sistemato sua madre. Aveva proprio ragione lui, era un lato di lei che non conosceva. Però aveva tutta l'intenzione di saperne di più…

 

Jarod sparì quella notte stessa, ed Angel, Cordelia e Wesley fecero altrettanto. Ognuno doveva tornare alla propria vita, e qualcun altro doveva ricominciare daccapo.

 

"Willow, aspettami!" urlò Buffy, facendo fermare la sua amica, che chiacchierava con Tara vicino all'aula di Psicologia.

"Ciao Buff. Come mai così puntuale oggi?"

"Dawn mi ha buttato giù dal letto perché voleva che le facessi matematica. Cara la mia sorellina, che voglia di strangolarla!"

"Balle, lo sappiamo che l'adori."

"Sì, certo. Allora, nuovo supplente?"

"Nuova. È una donna."

Tara guardò l'orologio, e dopo aver salutato scappò via per correre alla sua lezione di Mitologia Greca, lasciando le due amiche a parlare.

"Allora Buffy, come stai?"

"Cerco di dimenticare. Non è stata una bella esperienza."

"Guarda il lato positivo. Li hai presi a calci, ed Angel era al tuo fianco come ai bei vecchi tempi."

"Sì, almeno questo non mi è dispiaciuto. Jarod ha gradito i file dello studio legale?"

"Tanto quanto io ho gradito la sua promessa di tornare, e di farsi fare un terzo grado da parte mia."

"Willow, sei incorreggibile!"

"Aspetta a dirlo. Non ho ancora messo in crisi la nuova prof."

Ma stavolta Buffy aveva la certezza che la sua amica non ci sarebbe riuscita, e che la donna aveva tutte le intenzioni di restare.

"Non è possibile…"

In cattedra, l'ultima persona che si sarebbero aspettate di vedere. Miss Parker, con a fianco uno studente anziano a cui stava impartendo degli ordini. Sorrise alle due ragazze, e poi cominciò la presentazione.

"Salve a tutti, sono la vostra nuova professoressa di Psicologia e mi chiamo Jennifer Parker. Chiunque pensi che questo corso sia una passeggiata, o che il fatto di essere incinta mi faccia essere più accomodante, prenda la porta subito e sparisca dalla mia vista. Qui si lavora duro, e mi aspetto che voi non mi deludiate. Sono stata chiara?"

"Ecco finalmente qualcuna di tosta" sussurrò Willow a Buffy. La lezione si dimostrò molto interessante, e le domandine di Willow trovarono finalmente qualcuno in grado di rispondere a tono. Al termine infatti, la ragazza andò a farle i complimenti.

"Finalmente qualcuno che non va in crisi al primo giorno."

"Hai intenzione di continuare, Rosemberg?"

"Finché avrò fiato, professoressa Parker."

Buffy poco distante se la rideva. Finalmente Willow aveva trovato pane per i suoi denti. Era contenta che Jennifer avesse deciso di restare e far fruttare quella laurea in Psicologia che aveva preso ad Oxford, e Giles più di lei. Era stato molto affezionato a Catherine Parker, e aiutando sua figlia e il suo bambino non ancora nato a rifarsi una vita era un modo per sentirsi ancora vicino a lei.

"E tu non hai niente da dire, Buffy?" esclamò Jennifer, scuotendola dai suoi pensieri, e facendole segno di avvicinarsi.

"Ha già detto tutto Willow. Io posso aggiungere solo una cosa."

"E cosa?"

"Ben arrivata sulla Bocca dell'Inferno. Sicura di reggere il gioco?"

"Buffy, stai dimenticando chi sono."

"Dico solo che qui l'Apocalisse capita almeno una volta l'anno, sempre che qualcuno non voglia un'altra Ascensione, o riaprire la Bocca dell'Inferno. Ti ripeto la domanda" disse ridendo "sicura di reggere il gioco?"

Miss Parker le sorrise determinata, e con l'aria di chi la sapeva lunga "Puoi essere sopravvissuta alla fine del mondo, Summers, ma io sono sopravvissuta al Centro, Raines, Brigitte, alla mia famiglia, e volendo anche a Jarod e alla mia ulcera. Tu che dici?"

 

FINE