Buffy aveva sempre pensato che la sua morte sarebbe stata per mano di un vampiro, un demone, o un'altra delle entità oscure che combatteva. Non avrebbe mai immaginato che un bel giorno si sarebbe svegliata in una stanza d'ospedale, attaccata ad una flebo, con sua madre e i suoi amici che piangevano quando pensavano che lei dormisse, come se le fosse possibile. Leucemia. Ecco il suo nemico. L'aveva colpita neanche tre mesi prima, all'improvviso, rendendo inevitabile il ritorno di Kendra. Quella notte era da sola nella sua stanza, immersa nel buio e nel silenzio. Aveva la certezza che nonostante le cure sarebbe morta, anche se tutti le dicevano il contrario, ma lei non ci credeva più. Se proprio doveva succedere, tanto valeva morire lottando contro il male che era stata chiamata a combattere. Meglio non andare al cimitero, c'era Kendra, meglio evitare. Stava vagando per le strade, quando si fermò. Alle spalle sentiva una presenza ormai familiare. Anche se il loro romantico idillio era finito, la presenza di Angelus nella sua vita era una delle poche costanti che aveva ancora. Buffy si voltò, Angel era davanti a lei, e guardava i suoi occhi cerchiati di scuro, il viso pallido. Sembrava non credere che quello scheletro fosse la stessa ragazza che conosceva. Le frasi cattive che aveva pensato per ferirla gli morirono in gola, negli occhi di lei aveva visto una luce, come se ormai non avesse più niente da perdere. Il combattimento che seguì era ormai scontato, Buffy era troppo debole, e per Angelus gettarla a terra fu uno scherzo. Hai perso, le sussurrò all'orecchio, mentre le immobilizzava le braccia. Era sicuro che a questo punto avrebbe almeno avuto paura, che avrebbe tentato di lottare. Invece, a parte le guance rigate di lacrime, lo sguardo era sempre fisso su di lui. Angelus le diede un bacio a fior di labbra, cercherò di fare in modo indolore, le disse, e poi la morse strappandole un gemito di dolore, mentre le risucchiava la poca energia che ancora la teneva in vita…

 

Angelus era tornato al suo vecchio appartamento, con Buffy tra le braccia. Sulle sue labbra c'era ancora qualche goccia del sangue che il vampiro le aveva fatto inghiottire. Era solo questione di minuti, e Buffy sarebbe tornata da lui. E stavolta per sempre. La depose dolcemente  sul letto, e si sedette su di una sedia accanto a lei, contemplando il suo viso che nonostante tutto era ancora bellissimo. Della sua malattia aveva saputo solo quella notte, Kendra accidentalmente si era fatta scappare la cosa durante un loro incontro al cimitero. Lo avevano ingannato per bene, doveva riconoscerlo: per tutti quei mesi aveva creduto che Buffy fosse a Londra, chiamata dal Consiglio.

Buffy aprì improvvisamente gli occhi e si tirò a sedere, e questo riscosse Angel dai suoi pensieri. Sorridendole, tese una mano a carezzarle il volto.

- Benvenuta a casa, amore mio.

Casa? Buffy lo fissava con aria interrogativa. No, la sua casa era…dove? Con chi? Non ricordava. Nella sua testa c'era solo Angel, l'uomo che amava, che le aveva ridato la vita. Il suo sire.

Aiutandola ad alzarsi, la condusse poi da Spike e Drusilla. I due stavano per farsi uno spuntino, quando la vista dei due, mano nella mano, li lasciò di sale.

- Sei diventato pazzo? Che diavolo ci fa lei qui?

- È una di noi. Davvero gentile, hai lasciato qualcosina anche per noi. Io e Buffy siamo affamati.

Buffy si avvicinò a Spike mutando la sua faccia - Proprio gentile. Chi di voi due mi da una mano a ripescarli? Mentre parlavamo sono scappati - sorrise cattiva.

Drusilla le ricambiò il sorriso, e le due ragazze insieme andarono a caccia dei due malcapitati.

 

Ritornati all'appartamento, i due si concessero una lunga e appassionata notte d'amore, e Buffy quando si risvegliò notò con piacere di essere ancora tra le braccia di Angelus. Allora non era un sogno, è tutto vero, io e te insieme per sempre, pensava Buffy stringendosi a lui. Quasi di malavoglia si alzò dal letto, e aprendo uno spiraglio tra le tende vide che c'era ancora la luce del sole, e i suoi raggi la investirono in pieno. Buffy richiuse subito la tenda, e il suo primo impulso fu quello di correre in bagno a vedere se nel suo viso c'erano ustioni. Appena vide il suo riflesso intatto sospirò di sollievo. Il suo riflesso?

Buffy guardò spaventata la sua immagine riflessa. Ma che diavolo stava succedendo? I vampiri non avevano riflesso, e tantomeno sopravvivevano alla luce del sole!

Indietreggiando, urtò contro un mobile, facendo cadere degli oggetti e svegliando Angel. Quando si accorse che Buffy non era lì con lui, andò a vedere cosa fosse successo e la trovò seduta sul pavimento che tremava.

Le stava per chiedere cosa fosse successo, quando si ricordò dello specchio e capì (o perlomeno lo credette) cosa aveva spaventato Buffy.

- Lo so, è uno shock la prima volta. Credimi, poi diventa normale e non ci farai più caso - le disse tendendole le mani e aiutandola ad alzarsi - Forza, torniamo a letto.

- Non ho più sonno. Devo abituarmi al fatto di uscire di notte e non di giorno…Credo che leggerò un libro.

- Come vuoi, piccola.

Appena fu sicura che Angel dormiva, Buffy si vestì e uscì di corsa, diretta alla biblioteca di Giles. Maledizione, voleva delle spiegazioni!

 

Giles era stato avvisato dai ragazzi che Buffy era cambiata, ma quando la vide alla luce del sole si disse che dovevano essersi sbagliati.

- Buffy! Allora non sei diventata un vampiro! Oh, grazie al cielo… - ma il resto della frase gli rimase in gola. Buffy gli si stava avvicinando sorridendo, pulendosi le labbra con il dorso della mano. C'era del sangue.

- Spiacente di deluderla, Giles. Sa, ho appena fatto uno spuntino, e di sicuro non era una fetta di torta.

Giles le mise davanti una croce, ma sembrava non avesse nessun effetto su di lei - Perché non stai bruciando, se sei diventata una di loro?

- Questo deve dirmelo lei. Tra i suoi libri ci dev'essere qualcosa! Non sa che infarto mi sono presa stamattina quando ho visto il mio riflesso allo specchio…cioè, mi sarei presa se avessi ancora un cuore che batte. Voglio che per domani notte cerchi un precedente, se mai c'è stato, una soluzione, oppure dirà addio a tutti i nostri comuni amici, partendo da Kendra. Sono stata chiara?

- Come il sole.

Soddisfatta, dopo aver piegato l'Osservatore se ne tornò da Angel.

 

Aspettò il suo risveglio seduta sul letto, accanto a lui.

- Ciao, bell'addormentato. Hai fatto dei bei sogni? - gli sussurrò sorridendo quando aprì gli occhi.

- Solo uno. Ma vedo che non stai scomparendo, quindi…

- C'è una cosa che devo dirti - e si diresse verso la finestra, spalancandola, e lasciando che la luce del sole al tramonto la colpisse in pieno.

Angel la guardò prima terrorizzato, e poi sorpreso - Ma tu non stai bruciando!

- Già. È quello che mi ha urlato anche Giles appena mi ha visto.

- Cos'hai fatto?!

- Calmati! Volevo una spiegazione, e lui ha detto che cercherà tra i suoi libri.

- Non ti fidare, Buffy.

- Angel, quello sa più cose su di noi e le slayer di me, te, Spike e Dru messi insieme. Tranquillo, lo farà…o troverà quattro cadaveri nella sua biblioteca la mattina dopo. Kendra, Willow, Xander e Cordelia.

Angel rise - E brava Buffy. Impari in fretta.

- Ho avuto un buon maestro.

 

- Ma sei pazza? Proprio da Giles sei andata a chiedere aiuto? - le urlò Spike appena Buffy finì di raccontare tutto.

- Sta calmo. Voglio solo delle informazioni da lui, e me le darà, altrimenti…

L'espressione di Spike passò da arrabbiata a compiaciuta - No, non ci credo. Lo hai ricattato?

- Che c'è, non me ne ritenevi capace?

- Ora posso dirtelo. Benvenuta in famiglia, Buffy!

Spike e Buffy erano da soli alla casa, Angelus e Drusilla erano andati a farsi un giro da soli, e lui approfittò della compagnia per parlare con Buffy del suo "amico".

- Non dirmi che la situazione ti piace.

- Che situazione?

- Andiamo, non dirmi che non hai notato come si comportano Dru e Angelus quando sono insieme.

- Guarda che lui lo fa solo per te. Sa che sei geloso di Dru alla follia.

- E tu? Non sei gelosa?

- Sinceramente?

- Sì.

- Dru mi è simpatica, lo sai, ma se la becco avvinghiata al mio fidanzato un'altra volta potrei far qualcosa di cui non mi pentirei.

- Idem.

- Rendiamogli pan per focaccia. A tutti e due.

- Che hai in mente?

Buffy gli sussurrò all'orecchio la sua idea, e Spike annuì divertito - Mi piace alquanto. Speriamo funzioni.

Al ritorno di Angelus e Dru, Buffy e Spike non c'erano già più. Avevano lasciato un biglietto, andiamo a sentire un concerto, non aspettateci, c'era scritto. Angelus accartocciò il biglietto nella mano. Quanto avrebbe voluto averli lì, tutti e due…

Nervoso, e geloso come mai gli era successo, si sedette nel salotto e li aspettò per ore. Verso le quattro, li sentì ritornare a casa. Stavano ridendo, e non si preoccupavano minimamente di far piano. Alla vista di Angelus, Spike fece un plateale baciamano a Buffy e senza salutare l'altro vampiro andò da Drusilla.

- Ti sei divertita?

- Cosa c'è, sei geloso?

- Io? Geloso di Spike? Tesoro, per chi mi hai preso?

Buffy gli disse che era stanca, e che sarebbe andata a dormire - Ci vediamo più tardi, Angel - gli disse abbracciandolo. Poi gli sussurrò all'orecchio - Piaciuto lo scherzetto? A me e a Spike immensamente.

 

- Buffy ha fatto…cosa?

Giles non aveva perso tempo, e prima  che cominciassero le lezioni aveva riunito tutti in biblioteca per informarli delle ultime e spiacevoli novità.

- È venuta da me, ieri mattina. Sotto il sole. Vuole delle risposte, e ha detto che vi ucciderà se non lo faccio. Partendo da te, Kendra.

- Che venga pure, non ho paura di lei.

- Non è un comune vampiro! È qualcosa di più. Ha le conoscenze di una slayer, e un demone in corpo. Questo la rende forte perlomeno il doppio di te, ti potrebbe uccidere in un istante.

- Giles ha ragione - le disse Willow.

- E così ci dobbiamo piegare al ricatto di una vampira?

- Buffy è di parola, lo sai. E se avrà al seguito il suo fidanzato e Spike e Drusilla…

- Non c'è bisogno di dire altro, Giles - sussurrò Xander.

- Stanotte andrò alla villa, da Buffy.

- Non se ne parla, vengo con lei.

- No, Kendra. Non mi faranno niente, non sono così stupidi. Quando il sole tramonterà, andrò da loro con quello che ho scoperto. Ora andate, avete lezione.

Tutti se ne andarono, tranne Willow.

- Allora Willow, hai scoperto qualcosa?

- I testi che mi ha trovato sono scritti in rumeno arcaico, e con il programma nel computer di Miss Calendar li ho tradotti in Inglese, ma bisogna lavorare sul programma per renderlo più preciso. Tempo due, tre giorni e forse ci riuscirò. È quello che penso?

- Spero funzioni. Angelus va fermato, e anche Buffy. Non voglio essere costretto ad ucciderla...

- Funzionerà. Non si preoccupi.

 

- Che c'è, Angel? Sei arrabbiato? - gli chiese Buffy quella sera.

- Non mi è piaciuto quel giochetto, Elisabeth. Per niente.

- Elisabeth? Non mi avevi mai chiamato così. Credevo non lo sapesse nessuno il mio vero nome. E poi, caro mio, io non sono Spike. Lui può anche sopportare i tuoi giochetti con Dru, ma io no. Non divertono per niente neanche me.

Angelus a quel punto scoppiò a ridere, e Buffy lo guardò come se fosse impazzito.

- Mai avrei pensato che proprio tu fossi gelosa di Drusilla. Non ti ritenevo il tipo.

- Ora lo sai. E sai anche come e con chi te la farei pagare - rispose lei sorridendo.

- Davvero lo faresti?

- Mettimi alla prova - sussurrò lei mentre lo baciava.

In quel momento erano arrivati anche gli altri due, ma Angel e Buffy neanche se n'erano accorti. L'armonia nella casa era tornata…almeno per il momento.

Sentirono bussare alla porta, e poi videro Giles entrare in casa. Tremante, spaventato dal luogo dove si trovava, e dall'affrontare colei che una volta era la slayer, rimase a guardare i due amanti. Quando Buffy si accorse di lui, sfoderò la sua espressione più innocente - Giles, che sorpresa. Mai avrei pensato che avrebbe avuto il fegato di venire qui da me. La ritenevo un pavido, ma ora mi ha fatto cambiare idea.

Giles cercava di non guardarla in faccia, ed espose quel che aveva trovato - Solo un'altra slayer al mondo è stata vampirizzata. Lo ha fatto per amore. Poteva stare alla luce del sole, portare croci, niente poteva fermarla…eccetto la slayer chiamata dopo di lei, che la uccise.

Angelus arrivò alle spalle di Buffy e l'abbracciò - È una minaccia, Giles?

- È solo quanto ho trovato.

- E io le credo - rispose Buffy.

- Manterrai la promessa?

- Stanotte rimarranno vivi. Domani notte…beh, è un altro discorso...

- Ci dev'essere qualcosa dentro di te che ricorda ancora quello che sei!

- Sta sognando, signor Giles. Buffy la slayer è morta. E ora se ne vada, prima che cambi idea!

 

Giles uscì mestamente dalla casa.

- Sapeva che Kendra legge il rumeno antico? - attaccò Willow, spuntandogli davanti senza preavviso.

- Santo cielo! Willow che fai qui?

- So che non avrei dovuto, ma… Kendra ha voluto vedere il mio progetto e ha finito la traduzione. E sono passata alla bottega di magia a fare qualche spesuccia - e dicendo questo gli fece vedere gli acquisti.

La vista degli oggetti nella borsa rincuorò Giles - Bella pensata. Comunque per stasera non si fa niente. Dobbiamo architettare un piano.

 

La sera dopo, il quartetto malefico uscì di casa diretto al Bronze per farsi uno spuntino. Unico imprevisto alla caccia: Kendra.

- Avevo visto giusto. Voi quattro non farete un altro passo!

- Kendra…ti prego, mi stai spaventando - la prese in giro Buffy.

- Ricordi cosa mi hai insegnato? La rabbia è un'alleata. Non far lievitare la mia…

Per tutta risposta Buffy le si scagliò contro, con tutte le intenzioni di morderla. Gli altri guardavano in disparte, quella era la battaglia di Buffy, e comunque sapevano che non avrebbe gradito intromissioni.

La ragazza sbatté Kendra contro un muro, e poi la sollevò prendendola per la gola - Ti stai divertendo? Io tanto…

- Ancora per poco… - sorrise Kendra.

Buffy comprese solo allora che aveva fatto il gioco di Kendra, e poi un colpo secco alla nuca da parte di Giles le fece perdere i sensi.

Subito i tre vampiri tentarono di salvare Buffy, ma le croci e i paletti in mano a Kendra e Giles li costrinsero a tenersi a distanza.

- Come la metteremo, quando ci saranno due Slayer in città?

- Molto male…ma per voi - gli disse Angel, allontanandosi. Non era stupido, sapeva cosa volevano fare. La notizia sul ritrovamento di quegli antichi libri di magia aveva fatto il giro di tutti i demoni della città, e bisognava a tutti i costi impedire il rituale, altrimenti Buffy sarebbe stata persa per sempre.

Osservarono Giles, con Buffy tra le braccia, varcare insieme a Kendra, Xander e Willow la porta di una chiesetta sconsacrata, e legare Buffy ad una colonna.

Irruppero nella chiesa, e a quel punto i tre, usciti dalla sacrestia, li chiusero dentro.

- Andate via! È una maledettissima trappola - urlava Buffy mentre Angel la slegava.

- Ma che stai dicendo?

Buffy indicò l'altare - Non vogliono solo me…vogliono anche voi.

Angel, Spike e Drusilla guardarono l'altare. Quattro globi di Thesulah rilucevano di luce propria. Tentarono di uscire, ma tutte le porte erano sbarrate. Dall'esterno, si sentivano le voci di Kendra e Willow recitare la maledizione, e improvvisamente i quattro vampiri sentirono un dolore lancinante stringere i loro cuori.

Poi, più nulla.

 

La maledizione aveva fatto effetto, le anime erano ritornate nei corpi dei quattro vampiri. Angel fu il primo a risvegliarsi, davanti a lui c'erano Giles, Kendra con un paletto in mano, e Willow con l'incantesimo e i globi di Thesulah.

- Che è successo?

- Adesso ricorderai tutto, non preoccuparti, Angel.

E non scherzava. Tutti insieme, i ricordi degli ultimi sei mesi gli esplosero in mente.

- No…non posso aver fatto questo a lei…

- E invece sì - disse Giles indicando Buffy, ancora svenuta sul pavimento della chiesa, vicino a Spike e Drusilla. Ora si stava svegliando, e lui l'aiutò ad alzarsi.

- Come stai?

- Malissimo. Che cosa è successo?

- Abbiamo l'anima.

Buffy lo guardò confusa, e poi vide anche gli altri, che sembravano senza dubbio molto felici di vedere la vera lei.

- Bentornata Buffy.

 

Uscirono dalla chiesa ancora un po' frastornati per quello che era successo, senza sapere se ridere per aver di nuovo l'anima, o piangere dal senso di colpa che si era risvegliato nei loro cuori. Buffy aveva messo un braccio intorno a Drusilla, la ragazza non aveva smesso un secondo di singhiozzare da quando si era svegliata. Ora che sarebbe successo?

 

Giles domandò a Buffy di venire con lui a casa sua.

- Non sai quanto sono felice che tu sia tornata, Buffy.

- Mi dispiace di averle detto quelle cose…

- Non eri tu.

- Che succederà ora?

- Kendra è la slayer in carica ora. Ora che siete tornati buoni potrete darci una mano. Buffy? A che stai pensando?

- Dru. Noi siamo abbastanza forti per riuscire a superare la faccenda, ma lei…

- Ce la farà. Deve riuscirci.

- Non la faccia troppo facile! - si sorprese a urlare.

- Buffy, ma che cos'hai?

- Niente, è solo che…insomma, stavolta…

- Stavolta ti senti chiamata in causa.

- Giles, nonostante l'anima che mi avete ridato, io rimango una di loro. Sono un vampiro. E prima o tardi, lei e gli altri ci sbatterete la testa.

Lo lasciò da solo nella strada, e senza sapere come si ritrovò al Bronze. Aveva bisogno di qualcosa di forte.

 

Appena arrivata al bancone, si accorse che alla sua sinistra c'era Spike, davanti a una birra iniziata e tre finite.

- Bevi per dimenticare? - chiese lei sedendosi sulla sgabello a fianco e ordinando da bere anche lei.

- Sì, come se fosse possibile. Posso anche ubriacarmi, ma tanto domani il magone allo stomaco sarà sempre lì. E sarà accompagnato da un mal di testa galattico.

- Angel dice che è normale, ma che poi comincia a fare meno male. Bisogna dare tempo al tempo.

- Sono preoccupato per Dru. Non si può certo dire che abbia nervi d'acciaio grazie ad Angelus. È sconvolta, ma mi ha detto che stava bene, e mi ha letteralmente buttato fuori di casa.

- Se vuoi vado da lei, tanto non ho altro da fare.

- Grazie Buffy.

Appena arrivata nelle vicinanze della villa, sentì dei rumori, come di vetri che si infrangevano contro un muro. Entrata in casa, vide Drusilla in lacrime che stava frantumando tutte le sue bambole.

- Dru, che stai facendo?

- Lasciami stare! Lasciatemi tutti stare!

- Io non me ne vado, dovrai buttarmi fuori a calci…sempre che una ex novizia ne sia in grado.

Dru si voltò di scatto con un espressione sorpresa. Come lo sai?, le domandò.

Buffy si sedette sul pavimento accanto a lei, e le chiese di raccontarle com'era stata la sua vita "prima", della sua famiglia.

- Mia madre, Annie…mi mancano così tanto…

- È normale.

- Pensavano fossi figlia del Demonio, specialmente mia madre. Non hanno mai accettato le mie visioni.

- Scommetto che non lo hanno mai pensato sul serio, Dru.

- Ho paura.

- Ehi, guarda che io e i ragazzi non andiamo da nessuna parte. Non ti lasciamo da sola.

- Beh, una di noi lo sarà tra poco. Ho avuto una premonizione.

- Che hai visto?

- Una coppia lascerà la città, un'altra è destinata a frantumarsi e uno dei due rimarrà qui, per via di alcuni legami che non sono riuscita a vedere.

- Io ed Angel.

- Non dirlo neanche per scherzo, Elizabeth! Voi due siete anime gemelle.

Buffy scoppiò a ridere, la testa appoggiata sulle ginocchia, e Drusilla, un po' contrariata, le chiese cosa ci fosse di tanto esilarante.

- È che…andiamo, quando vivevamo sotto lo stesso tetto e tu ed Angelus stavate sempre insieme…non credo pensassi a questo quando eri con lui, e io e Spike là a guardare.

- Secondo il mio ambiguo modo di pensare, credevo di avere diritti su entrambi. Sul mio…nostro sire, e sulla mia creatura…

Buffy guardò l'orologio. Ormai era l'alba, e Giles voleva vederli tutti e quattro prima dell'inizio delle lezioni.

- Su, alziamoci. Il mio Osserv…Giles vuole vederci. Credo voglia far rapporto su quanto è successo al Consiglio.

- Ma…il sole…

- Giles mi ha detto che questa maledizione vi permetterà di stare anche alla luce del sole. Non preoccuparti.

Dru guardò il suo vestito da sera rosso - Non credi sia il caso…

- Forza, andiamo a vedere se nel mio armadio c'è qualcosa.

 

Xander, ancora mezzo assonnato, stava varcando tristemente la soglia della scuola, cominciando a preoccuparsi per l'interrogazione della prima ora. Notò che alcuni ragazzi stavano parlottando tra loro, e da quello che riuscì ad afferrare sembrava che fosse arrivata una nuova.

- Una moretta da far girar la testa.

- Di dov'è?

- Credo venga da Londra. Craig dice che ha l'accento inglese.

- Io l'ho vista. Cavolo, è…

- Zitto, eccola che arriva.

Xander sollevò lo sguardo per vedere questa meraviglia, e a momenti cadde a terra. Drusilla? Beh, certo, vestita come una normale studentessa era molto carina…molto molto carina…

- Ciao Xander.

 - ma che…Drusilla? Che ci fai qui? - rispose Xander. Occupato com'era a osservarle le gambe…a pensare alla lezione, non aveva neanche visto che ora era davanti a lui.

- Aspetto Buffy. Considerato che…è morta…dovrà fare attenzione per entrare qui.

- Vero. Scusa, ora devo andare.

- Aspetta. Io…

- Tu cosa?

- Volevo scusarmi per la notte dopo S. Valentino. Quando io…

- Ricordo. Non pensarci, eri sotto un incantesimo. Dov'è il tuo ragazzo?

- Spike? Noi due abbiamo rotto. Hai presente quando una storia parte male fin dall'inizio?

- Mi dispiace, ma credo di capire. Sai, anche io e Cordy…

- Mi dispiace Xander.

- A me no… - le disse prendendola sotto braccio ed entrando in biblioteca.

 

Intanto, in biblioteca, Angel e Buffy stavano discutendo con Giles e gli altri. Sembravano scioccati, erano sicuri che con l'incantesimo Buffy sarebbe tornata quella di prima, e invece…

- Buffy, Angel, come state voi e gli altri?

- Allora…io non mi capacito di aver ucciso, e neanche lui - disse indicando Spike, che annuì. - L'ho trovato ieri sera che si sbronzava al Bronze.

- Io invece non riesco a credere di aver fatto questo a te. Ti ho resa una demone.

Buffy guardò Angel piena di comprensione. Gli faceva male, si vedeva, ma forse col tempo…

- Di Drusilla, non so… - e s'interruppe vedendo Dru e Xander entrare in biblioteca chiacchierando insieme - …ma credo la stia prendendo meglio di tutti noi messi insieme.

Cordelia divenne verde, Spike lanciò un'occhiata interrogativa a Xander, e Angel, Willow e Buffy si guardarono reprimendo una risata.

- Bene, ora ci siamo tutti. Signor Giles, che cosa scriverà al Consiglio su di noi?

Giles si mise gli occhiali e prese la lettera che era sul tavolo - Buffy, ti prego di ascoltare in silenzio quanto segue.

"Ho osservato Buffy Anne Summers sin dal giorno in cui è arrivata in città e ha scongiurato il Raccolto, e ora purtroppo vi devo comunicare che la slayer tre mesi fa si è ammalata di leucemia, una forma incurabile, ed è morta oggi. A seguito di questo Kendra, che era già arrivata a Sunnydale all'insorgere della malattia, è diventata la nuova slayer.

Angelus, scoperto l'inganno e la morte di Buffy ha lasciato la città e di lui si sono perse le tracce, seguito da Spike. Su Drusilla è stato fatto l'esperimento di restituirle l'anima, avendo trovato in alcuni antichi testi rumeni un nuovo rituale dei Morti Viventi, e ora aiuta Kendra durante la caccia…"

Giles sollevò gli occhi, e guardò i ragazzi - Questo è quanto voglio spedire al Consiglio. Che ne pensate?

Spike, Angel, Dru, e Buffy si guardarono l'un l'altro. Una volta di più Giles aveva dimostrato di avere doti telepatiche, era proprio quello che volevano!

- Ha mentito al Consiglio…

- Ne valeva la pena. E comunque a loro basta che ci sia una Slayer, e c'è. Non preoccuparti per tua madre, ci penseremo noi a lei.

- Mi mancherà tanto…ragazzi, mi mancherete tutti in maniera incredibile! - sussurrò Buffy commossa, abbracciandoli tutti.

- Ci mancherai anche tu.

 

Spike, dopo aver detto un paio di cosette al signor Harris, (del tipo "se fai qualcosa a Dru, qualsiasi cosa, prega che non lo scopra mai") era stato il primo a partire, voleva tornare nella sua vecchia Londra e finalmente lo avrebbe fatto.

Il giorno dopo, fu il turno di Buffy e Angel. I due sarebbero andati a LA, e poi forse a New York, non avevano ancora chiaro dove stabilirsi.

- Sicuro che posso stare a casa tua? - chiese Drusilla, passando ad Angel l'ultimo scatolone dei suoi libri.

- Per la centesima volta, Dru, sì!

- Bene, sai com'è la villa è troppo grande solo per me.

- Non combinare troppi disastri, OK?

- Ehi, Buffy, non ho duecento anni per niente!

- Drusilla. Sono il tuo sire, e tu in teoria dovresti starmi a sentire, giusto?

- In teoria, certo. Cosa vuoi dirmi?

- Solo un consiglio. Non invitare subito un certo ragazzo ad entrare…

- Ma va all'Inferno! Io e Xander siamo solo amici! Come te lo devo ripetere?

Angel uscì dal palazzo ridendo, e Dru e Buffy rimasero da sole.

- Che tipo!

- Non ci credo, ha fatto una battuta. Devo preoccuparmi, secondo te?

- Gli passerà…a meno che non sia tutta colpa tua. Vai, non è carino far aspettare la gente. Fatti sentire ogni tanto, OK?

Buffy urlò un sì e un ciao, e poi salì in macchina vicino ad Angel.

 - Paga.

- Devo smetterla di scommettere con te. Ma come lo sapevi? - rispose lui allungandole cinque dollari.

- Conosco i miei polli…

 

Drusilla li guardò partire, e poi fece per entrare in casa quando qualcuno uscì dal buio e le abbracciò le spalle - Avranno capito tutto?

- Da come ridacchiava Angel, di sicuro, Xander. Ma staranno zitti. Con Miss Xander-è-mio-e-non-lo-lascio-ad-una-vampira me la vedrò in seguito… - poi guardò il ragazzo con uno sguardo strano.

- Uhm…Xander? Ti va di entrare a casa mia?

- No, cara. L'uomo di fatica non è un ruolo che mi si confà.

- Non pensavo a quello….

- E…E a cosa…?

Dru lo fissò con uno sguardo malizioso - Tu che dici?

 

FINE

 

Due secoli dopo, anno più anno meno

 

Faceva uno strano effetto a Buffy tornare a casa dopo tutto quel tempo. Angel non era con lei, era tornato in Irlanda per vedere come stava venendo la loro nuova casa. Buffy lo avrebbe raggiunto appena venduto l'appartamento al Greenwich Village.

Non era più la stessa città…beh, era ovvio. Cinquant'anni dopo la loro partenza, l'Hellmouth era stata riaperta, la città praticamente distrutta e la popolazione sterminata.

Nessuno aveva osato metterci piede da quel giorno, a parte quella mezza dozzina di superstiti che ancora ci vivevano e ai vampiri che avevano preso possesso della città e che ora la governavano. Il Consiglio neanche aveva provato ad opporsi, o a combatterli, aveva semplicemente preso coscienza che la loro più importante roccaforte era caduta.

Quando Buffy lo aveva saputo, le erano venuti i brividi. Ma di che si stupiva? Quelli non erano uomini, non avevano anima. Se possibile, li riteneva peggio dei demoni e dei vampiri a cui dava la caccia.

Passeggiando in mezzo a quella desolazione, passò davanti alla sua vecchia scuola, ora solo un cumulo di macerie. Il cimitero era diventato grande quasi come metà della città, e in completo abbandono. Sembrava che nessuno avesse più voglia o forza di piangere i morti. La parte dove una volta sorgeva il Bronze, ora era diventata veramente la parte brutta della città. I vampiri ne avevano fatto la loro zona.

Buffy alzò gli occhi e guardò il cielo. Tra non molto il sole sarebbe scomparso all'orizzonte, meglio tirare fuori un paletto.

E quando le ombre presero il posto della luce, Buffy si accorse di non essere sola.