"Strega dai capelli rossi?"

"L'amica della Cacciatrice. Parlavano di voi, lei e Spike. La strega era furiosa perché il suo mondo rischiava di andare in pezzi a causa vostra. La morte di Buffy sarebbe stata un buon monito per te."

"Sono loro i responsabili."

"Spike non voleva, e aveva ricordato a Willow chi fosse Buffy. Lei invece gli ha ricordato chi era lui. La magia della rossa…ecco la causa di tutto quello che succede. Non ha anima, per il potere l'ha venduta da molto tempo."

"Non posso crederci."

"Ma sai che è vero. Sai che non ti ho mai mentito in vita mia. La mia infelicità è la tua…e la sua."

"Che vuoi dire?" esclamò Angelus sorpreso. Possibile che lo sapesse?

"Voci nel vento me l'hanno bisbigliato. Mi hanno sussurrato di Catherine. Hanno detto che lei è molto importante e che cambieranno molte cose."

 

Drusilla ritornò a casa silenziosamente come ne era uscita. Non che Spike prestasse attenzione a quello che faceva, ultimamente. Camminando per il salone, notò sul tavolo una bottiglia di cognac e due bicchieri ormai vuoti, e delle risatine soffocate dal piano di sopra. Prese un bicchiere in mano, osservandolo controluce, e trovando tracce di rossetto lo scagliò in preda alla rabbia contro il muro.

Angelus dopo l'incontro con Drusilla aveva deciso di tornarsene subito a casa. Cathy di sicuro era ancora lì. E se quello che Drusilla aveva detto era vero, sua figlia doveva fare attenzione, e lui avrebbe dovuto starle vicino.

Ad un tratto un dolore lancinante lo fece cadere in ginocchio. Una freccia, che l'aveva colpito vicino al cuore. Aspettò che il dolore si calmasse un po', ma quando provò a rialzarsi si accorse che le gambe non lo sostenevano più. Un dolore sordo poi cominciò a diffondersi dalla ferita, quasi accecandolo. Faith dall'alto del palazzo da cui aveva scoccato la freccia abbassò l'arco e rimase a guardare la scena impassibile. Vampiro, umano, demone…Non le era mai interessato chi fosse il suo bersaglio. Minacciava l'ordine costituito, e tanto bastava. Mentre guardava la sua vittima torcersi in agonia, si accorse anche di un'altra figura nella strada, appena uscita di casa. Una ragazzina. Faith alzò gli occhi al cielo. Maledizione, non ci voleva!

Cathy si era appena svegliata, e dato che il padre non era ancora tornato aveva deciso di tornarsene al pensionato. Mentre camminava, si accorse di un uomo a terra, e corse da lui per aiutarlo. Quando vide che era suo padre, e quello che gli era capitato, iniziò ad avere paura.

"Mio Dio…Che ti hanno fatto…"

"Cathy…"

"Shh, non parlare. Sei stato avvelenato, devi conservare le forze…" e sollevandolo ruppe la freccia per estrarla. Annusò la punta, e riconobbe il veleno. Suo padre glielo aveva mostrato una volta, e gli aveva detto come uccideva, e l'unica cura. Il sangue di una Cacciatrice.

"Papà, stammi a sentire, l'unico modo per guarire è il mio sangue."

"Che cosa?"

"Devi mordermi, ora" disse la ragazza scostando i capelli dal collo e avvicinandosi a lui. Angelus però non aveva nessuna intenzione di farlo, neanche per salvarsi la vita. Sapeva cosa sarebbe potuto succedere se solo si fosse lasciato andare, e non poteva permettere che Cathy facesse una pazzia del genere. Cathy piangeva a dirotto, supplicava il padre di morderla e di salvarsi la vita, non voleva perdere anche lui, ma fu tutto inutile. Sentì Angelus abbandonarsi tra le sue braccia, e comprese che era finita. Suo padre se n'era andato.

Ora era sola. Nel silenzio risuonarono i suoi singhiozzi, fino a quando non sentì uno sguardo gelido sulla schiena, e si voltò. Faith quasi sobbalzò. Quella ragazzina aveva percepito la sua presenza, quando di solito nessuno ci riusciva. Si guardarono negli occhi per un istante lungo una vita, poi Faith svanì nel nulla, portando con sé quegli occhi scuri pieni di lacrime e di dolore, ma anche di odio. Uno sguardo che l'aveva fatta rabbrividire.

 

"Missione compiuta."

"Difficoltà? Ti ha visto qualcuno?"

"No, nessun problema. Solo una ragazzina. Ha tentato di salvarlo. E ha detto di essere la Cacciatrice."

"Quei bastardi del Consiglio non possono averti tolto l'incarico. Sei tu."

"Sono solo una sostituta. Buffy e Kendra erano le slayer."

"Se lei sparisce però lo diventeresti."

"No. Non mi chiederai questo."

"Non mi pare tu ti sia fatta molti scrupoli. Cordelia è stato un tuo lavoro. Malvagia, ma umana."

"Era una minaccia, avevi ragione tu. Ma quella bambina…lei potrebbe distruggere me e te con niente, ne sono certa. Tu non hai visto i suoi occhi."

"Non ci credo. Hai paura di lei?"

"Mi ha fatto rabbrividire. Non è una cosa che di solito l'ultima arrivata riesce a fare, umana o demone che sia."

"Com'è?"

"Biondina, occhi scuri, una croce d'argento. Non molto alta."

"Una tipica californiana. Trovarla non sarà facile."

"Trovarla sarà fin troppo facile, fidati di me" disse Faith e interruppe la telefonata.

 

Willow era seduta in biblioteca, aspettando Giles. L'uomo le aveva detto che c'erano grosse novità. Willow dal canto suo sapeva già quale poteva esserne una. La morte di Angelus per mano di Faith era stata veramente un capolavoro. E aveva liberato Spike dai suoi complessi d'inferiorità una volta per tutte. Ora sarebbe stato il turno di Drusilla. Le sue doti di veggenza e la sua pazzia la rendevano pericolosa come Buffy. Ed era stufa di vederla sempre in giro per casa quando passava la notte con Spike.

Tutto questo sotto il naso di Giles. Povero stupido, s'illudeva di avere ancora lui il controllo, ma non era altro che un burattino nelle sue mani. Esattamente dal giorno in cui si era svegliata e aveva deciso che non sarebbe mai più stata al di sotto di qualcuno, ma che sarebbe stata lei ad essere al di sopra degli altri.

"Willow, ora che Buffy è morta ci sarà una nuova cacciatrice."

"Poco ma sicuro. E scommetto che è Faith."

"Faith è una brava ragazza, ma non è quello che il Consiglio ha deciso. La nuova cacciatrice è una mezzosangue. E quando c'è da scegliere tra una cacciatrice umana e una mezzosangue, si predilige sempre quest'ultima."

"Faith merita il posto di Buffy! Ce l'hanno mandata alla morte di Kendra, e deve essere lei!"

"Mi dispiace, so che siete amiche, ma così è deciso. Cathy Summers è la nuova cacciatrice."

"Catherine? Catherine Summers un Dampyr?"

"Strano ma è così. Non mi hanno voluto dire però chi sono i suoi genitori."

"Ha importanza?"

"Non credo, ma sapere se ha avuto una famiglia alle spalle o se è da sola ci avrebbe aiutato…"

"Credo sia da sola. Mai visto nessuno riconducibile ad una famiglia, vive al pensionato della Tredicesima strada."

"Ora dovremo avvicinarla e dirle tutto."

"Non si preoccupi, posso farlo io. È una mia studentessa, ricorda?"

A lezione però Cathy non si fece vedere né quel giorno, né i successivi. Era nell'appartamento di suo padre, rannicchiata sul letto, senza riuscire a fare altro se non piangere. Non mangiava, non dormiva, continuava a ripensare a quanto era successo in quella notte. Lasciarsi andare pareva così facile…ma qualcuno non era della stessa opinione. Quando riaprì gli occhi si trovò di fronte una donna vestita di bianco con i capelli neri, che non aveva mai visto prima.

"Ciao Catherine. Finalmente ci incontriamo."

"Chi sei?" esclamò Cathy, mettendosi a sedere e asciugandosi gli occhi.

"Il mio nome è Drusilla. Tuo padre era il mio sire."

"Come fai a sapere il mio nome?"

"Lo so da molto tempo. Ti ho vista ancora  prima che tu nascessi, e che i tuoi genitori sapessero l'uno dell'altra. Eri in quella chiesa, e mi fissavi, mentre Angelus mi rendeva quella che sono. È da allora che ti aspetto."

"Perché non hai parlato allora? Sono certa che Spike sarebbe stato estremamente felice di prendersi una tale rivincita su mio padre."

"Tu ed io siamo legate, ed il legame di sangue è più forte di quello che lega un vampiro al suo sire. Lui è la mia creatura. Tu sei mia sorella."

"Angel ci lega, questo è innegabile. Voglio sapere chi l'ha ucciso e perché. Puoi aiutarmi?"

"Sai già che lo farò."

E così avevano cominciato ad incontrarsi tutte le notti. Spike aveva commesso con la sua ex fidanzata un grosso errore di valutazione, Drusilla sapeva tutto quello che succedeva ed era tutto fuorché la povera pazza che Willow credeva. Catherine era convinta di riuscire a farla tornare quella che era. Avevano sofferto tutte e due quasi per gli stessi motivi, poteva capire quel che provava meglio di chiunque.

 

"Cathy?"

"Sì, Dru?"

"Ti sembrerà stupido, ma…ti mancano?"

"All'inizio pregavo che qualcosa arrivasse e uccidesse anche me, per porre fine alle lacrime e allo strazio che avevo dentro. Ora va un po' meglio. Sopravvivo, ecco la parola giusta."

"Io quasi impazzii dal dolore. Letteralmente. E il resto le fece Angelus quando mi trovò in convento. Stai attenta, ora lei sa che sei la Cacciatrice, e non ne è felice."

"Lei chi?"

"La donna che mi ha rubato il mio Spike. Quella perfida maestrina me la pagherà."

"Come si chiama?"

"Tu la conosci già. Willow Rosemberg."

"Come, scusa?"

"È la responsabile di tutto quello che è successo qui. Della morte di tua madre, e di quella di tuo padre, anche se indirettamente."

A Cathy sembrò che il cielo le cadesse addosso. Era la persona che più ammirava, che voleva fosse fiera di lei. Ora scopriva che era la mandante degli omicidi dei suoi genitori. E desiderava mettere le mani intorno a quel collo.

Senza notare lo sguardo fisso nel vuoto di Cathy, la vampira continuò a parlare.

"Vuole proteggere l'equilibrio…strana parola in bocca ad una come lei. Vuole solo proteggere il suo regno di terrore. Suo e di Faith."

"Faith?" esclamò Cathy.

"Una sostituta di Buffy. Quando lei e Angelus se ne andarono, arrivò Kendra. Morta Kendra, toccò a Faith. Era totalmente diversa dalle prime due, Giles capì al volo che razza di doppiogiochista fosse. Lavorava con lui, ma riferiva tutto al Sindaco Wilkins. Morto il sindaco, cominciò a sbrigare il lavoro sporco che Willow le affidava. Interrogatori, omicidi, rapimenti…non ha mai fallito una missione. Dev'essere diventata viola quando avrà saputo di non essere la nuova cacciatrice."

"L'hai mai affrontata?"

"No, e non ci tengo. Non sono ansiosa di morire."

"Dru, io ho un piano. Questa città così non mi piace. Facciamola tornare come prima, ti va?"

"D’accordo. Chiedi pure."

"Ho bisogno che tu faccia una cosa per me."

 

Si erano salutate, e poi ognuna aveva preso una direzione diversa. Cathy era andata al cimitero, a far valere i suoi diritti di slayer in carica. C'era una banda di mezze tacche, appena risorti, e lei si ricordò di aver sentito da sua madre di un massacro avvenuto al Bronze tempo prima. Eccone il risultato. Dopo aver impalettato l'ultimo, sentì un applauso e dei passi.

"Congratulazioni, piccola. Rapido e oserei dire indolore. Ma quelli erano solo deficienti."

"Come tutti i vampiri di questa città quando fanno l'errore di rompermi le scatole. Tu per primo."

Spike rise "Degna di Buffy questa battuta. Ci voleva una cacciatrice con spirito da queste parti. Kendra era così seria e silenziosa, e Faith…beh, è uguale. Forse peggio. Mi mancava tutto questo…preferisco uccidere quelle come voi."

"Io invece non ho preferenze, pensa un po'. Mi bastano le tue zanne. Lasciami indovinare…sei William il Sanguinario?"

Spike abbozzò un inchino, fingendo di togliersi un cappello "Per servirvi, madamigella Catherine."

"Dato che sei del posto farò a te questa domandina. C'è modo di uccidere qualche demone per svago in questo buco di mondo?"

La guardò mentre si avvicinava a passi lenti e misurati, con un finto sorrisetto innocente. Spike ora iniziava a non sentirsi più tanto sicuro…Quel modo di fare lo irritava particolarmente. Era quello che Angelus faceva quando si divertiva a giocare con le sue prede, una volta messe con le spalle al muro.

"Dimmi un po' Spike…ti piace la tua vita?"

"Immensamente. Uccido, mi diverto, ho potere, eliminerò alla fine di questa conversazione la mia quinta Cacciatrice…"

"La tua amante ha potere. Tu vivi nella sua ombra. Lo hai fatto fin dagli inizi della tua vita da vampiro, e sempre lo farai. Non hai il fegato di prendere iniziative."

Spike le fece un altro piccolo applauso "Sai scavare nelle persone, ma con me è fatica sprecata. Angelus ti ha istruita? Se non sapessi che è impossibile giurerei che siano proprio i suoi occhi a fissarmi. Gli stessi, precisi occhi scuri."

"Sì, sono in molti a dire che ho gli occhi e il modo di fare di mio padre…"

Spike rimase letteralmente a bocca aperta. Willow gli aveva accennato che della nuova cacciatrice non si sapeva niente, ma che fosse figlia di Angelus…e se lui era il padre, era inutile chiedersi chi fosse la madre.

"…e che tutto il resto l'ho preso da mia madre. Buffy Anne Summers. Ti dice niente? Dovrebbe. L'hai uccisa tu."

"E scommetto che la vuoi vendicare."

Cathy alzò le spalle "Ho tutto il tempo che voglio. E mi aspetto tu riferisca questa conversazione alla tua amante. In fondo sei il suo lacchè…ops, volevo dire socio."

 

"…e mi ha definito il tuo lacchè. Quella ragazzina provoca e si fa odiare…un comportamento degno di Angelus" disse Spike a Willow, davanti un bicchiere di cognac.

"A proposito di persone che si fanno odiare, dov'è sparita la moretta? Non gira più per casa come un fantasma affranto?"

"Non mi interessa cosa fa Drusilla. Mi piaci tu."

"Continua il tuo racconto, amore."

"Arriviamo alla parte più interessante. Non assomiglia ad Angelus per puro caso, o perché è stato suo maestro. Catherine era sua figlia. Ti lascio indovinare chi era sua madre."

"O mio Dio…"

Cathy figlia di Angelus e Buffy? Pareva incredibile. Cathy aveva quindici anni ed era nata a dicembre. Buffy se n'era andata a giugno. Doveva già essere incinta, allora. E forse proprio per questo se n'erano andati. E Buffy non le aveva parlato di Cathy. E nessuno sapeva niente che potesse collegarla a loro. Viveva da loro, ma si faceva sempre trovare nella sua stanza in affitto, per cercare di tenere divise le sue due vite. Se non avesse dato a Giles l'indirizzo sbagliato non ci sarebbe arrivata.

"Bisogna riconoscerlo, Angelus e Buffy sapevano come mantenerli i segreti. La piccola deve imparare l'arte."

"Fatica inutile. Cathy farà la loro stessa fine. Ma non subito. Credi di poter aspettare un po'?"

"E tu cosa mi dai in cambio?"

Willow l'aveva baciato appassionatamente, lasciandolo senza fiato, e poi si era alzata per andarsene.

"Ricorda. La piccola è tua, ma non subito. Giles deve ancora conoscerla, è il suo Osservatore del resto. E io devo fare la commedia."

 

Il mattino dopo Cathy tornò a scuola, e Willow corse da Giles ad avvertirlo.

"Giles, è ritornata. La porterò in biblioteca…"

"Non serve. Io e Catherine abbiamo avuto già modo di conoscerci. È veramente una brava ragazza, ligia al dovere. Un ottimo addestramento alle spalle, ringraziando il cielo. Sono vecchio per queste cose."

"Quando?"

"Ieri sera. Prima di andare a caccia."

"Che ne pensa?"

"Che i vampiri di questa città hanno smesso di fare la bella vita, a cominciare da Spike."

"È così brava?"

"È determinata. Le cose finalmente torneranno a posto. Willow, il tuo lavoro e quello di Faith è stato encomiabile, ma ora finalmente potete tornare alla vostra vita. Catherine è, per usare il linguaggio dei giovani, una veramente tosta."

 

Appena uscita dalla biblioteca, prese il cellulare in mano e trovata una aula vuota chiamò la sua amica.

"Sì?"

"Faith?"

"Angelus è morto. Buffy è morta, anche se non per merito mio. Non sono la Cacciatrice di questa generazione. Me ne vado, Will, torno a Boston."

"Faith, no. Ho ancora bisogno di te. Sei l'unica amica fidata che ho. E c'è un ultima cosa che tu devi fare per me."

"Sentiamo."

"La ragazzina che hai visto. Levamela di torno."

"Sai perlomeno come si chiama?"

"Cathy. È una che sa troppo. Sa come è andata, ti ha visto, e sa anche come è morta Buffy. Se parla sono morta io, e anche tu."

"D'accordo. Considerala già sistemata."

"Fa un buon viaggio."

"Grazie."

 

Trovare una quindicenne bionda, con gli occhi scuri, non molto alta di nome Cathy sarebbe stato un compito non molto facile. Solo il fatto che fosse la cacciatrice poteva semplificare le cose, ma al cimitero non l’aveva trovata.

Non sapeva dove cercarla, e tentò al Bronze. Ce n'erano almeno venti che corrispondevano a quella descrizione, quando all'improvviso una di loro attirò la sua attenzione, e lei la sua. Tra Cacciatrici basta uno sguardo per riconoscersi.

"Cathy, suppongo."

"Tu hai ucciso Angelus."

"Minava l'equilibrio di questa affascinante cittadina."

"Cosa che so fare anch'io, vedrai."

"Tu credi, piccola?"

"Non parlo a vanvera. Tu vuoi uccidermi, e so chi te l'ha ordinato. Ma tu sai chi sono, e la cosa non ti va proprio a genio. Vero?"

"Lo ammetto."

"E cosa vuoi fare?"

"Vattene. Non voglio rivedere la tua faccia in questa città. La prossima volta non sarò tanto generosa" e detto questo se ne andò.


Catherine tornò al suo tavolo, dove l'aspettava Drusilla. La ragazza le chiese com'era andata, e Cathy le riportò la conversazione per filo e per segno.

"Indovino. Faith."

"Cosa vuoi fare?"

"Di sicuro non scapperò."

"È strana. Io stessa faccio fatica a capire cos'abbia dentro."

"Sta con Willow. Willow ha fatto uccidere i miei genitori. Faith ha ammazzato mio padre e potendo avrebbe fatto lo stesso con mia madre. Faith è una nemica. Che cosa ti sfugge?"

"È una sensazione. Potrei sbagliarmi."

"Hai fatto quel che ti ho chiesto?"

"Ha fatto un infarto quando mi ha visto, ma è d'accordo su tutto. Ma c'è un'altra cosa che ho fatto. Ho domandato della maledizione."

"Che ti frulla in testa, Dru?"

"È quanto ho visto. L'unica strada perché la storia possa compiersi ed arrivare a chiudersi."

"Ha ancora il rituale?"

"Non ha mai detto a nessuno di avere con sé quel disco. Ti puoi fidare."

"Bene. Diamo alla strega quel che si merita."

 

Willow quel giorno non aveva lezione, ma Giles aveva lo stesso insistito perché aveva qualcosa di importante da dirle. La donna accettò di venire nel tardo pomeriggio. Era così di buon umore…tutti i suoi nemici erano morti, niente minava la sua persona, ed era una splendida giornata. Che poteva succedere ancora?

(continua)