"Muoversi!
Muoversi!"
Veloci. Più veloci. Le urla del colonnello. Il rumore incessante dei passi
nella boscaglia. Dei rami che si spezzano al nostro passaggio. Dei colpi a
mitraglia sparati per aria. O contro un Nemico, non so. Veloci più veloci. Io
non sto sparando. Non mi fermo a controllare dove sono Loro. Se ci stanno ancora
inseguendo. Mi importa solo di correre. Di fuggire. Più giù, nel fitto della
foresta, tra i cespugli che si piegano, più giù, verso una meta ignota. Più
giù, nell'abisso. Non doveva andare così. Io sono l'eroe. Io devo vincere. Non
posso fare altro che vincere. La mia missione è giusta. Io ho trovato uno scopo
nella vita. Io lotto per qualcosa di importante. E allora perchè sto scappando?
Veloci. Più veloci. Perchè non mi curo dei miei compagni? Sono dietro di me.
Dovrebbero essere dietro di me. Spero con tutto il cuore che siano dietro di me.
Non ne sono più tanto sicuro. Veloce. più veloce. Non sento più le loro voci.
Ma forse sono solamente inebriato dalla corsa e non me ne curo. Più giù,
nell'abisso.
Mi accorgo che la sterpaglia si va facendo meno fitta. Che la luce penetra
attraverso le cortecce degli alberi. Che mi sto avvicinando a uno spazio aperto.
Più su, verso la vita. Oltrepasso l'ennesimo ostracolo e finalmente mi fermo,
stremato. Silenzio. La foresta sembra morta. I raggi del Sole mi illuminano il
volto. E solo ora mi accorgo di essere solo. Nessuno davanti a me. Nessuno
dietro. Silenzio. Avverto un rumore provenire dall'alto, lento, incessante.
Qualcosa che pende, forse. Alzo lo sguardo e vedo Lui. Il più forte, dopo di me
ovviamente, privo di vita, impiccato al ramo più alto. No. No. Io sono l'eroe.
Io non posso finire così. Sparo. Ovunque. In qualsiasi direzione. E urlo. Con
tutto il fiato che ho in gola. Il silenzio squarciato per sempre. E fuggo.
Ancora una volta, seguendo il letto del fiume. Più giù, verso la vita.
Ahh...un dolore atroce alla spalla.....cado.....le gelide acque accolgono il mio
corpo esanime.....
Questa è la mia storia. La storia di un soldato che ha assistito inerme alla
morte di un suo amico. Alla disfatta della sua squadra. Alla disfatta del suo
sogno. Di tutto ciò in cui ha sempre creduto. Per la seconda volta. E per la
seconda volta quest'uomo inutile è stato risparmiato dal fato. Sono arrivato,
malconcio ma vivo, sulla riva del mare, sono stato raccolto, sono stato curato.
E ora sono tornato nel luogo maledetto da dove tutto è cominciato, da dove le
mie disgrazie hanno avuto inizio. Si, perchè qui c'è ancora un compito che
devo assolvere. Alcune parole non sono mai state dette. Mi ripugna essere
tornato in questo postaccio. In questo paese dimenticato da Dio e dagli uomini.
Ma è stato il fato ad indicarmi la via, affinchè finalmente possa scrivere la
tanto agognata parola Fine. E' ora di riprendermi ciò che ho perduto. Sono io
l'eroe. Sono io il più forte.
Suono alla Sua porta. Aspetto. Non ho nessuna fretta, devo ammettere però che
sono un pò agitato, che mi trema leggermente la mano.
Finalmente apre. E' sorpresa. Io taccio. Non si aspettava di rivedermi. Non
riesco a capire se sia contenta. Non mi importa, non sono mai riuscito a
capirla. Io taccio. Mi fa entrare, dopo qualche inutile convenevole. Io taccio.
Mi chiede come sia andata la missione, come mai io sia tornato. Finalmente
inizio a parlare:
"Sono tornato solo per te....
....
....
....
....
....TROIA!"
La mia mano impressa sul suo volto. E' sorpresa. Non so se le ho fatto male. Non
mi importa. Mi giro ed esco. Mi sono ripreso quel poco che mi è rimasto nella
mia sciagurata esistenza....un briciolo di orgoglio....Sono io l'eroe. Sono io
il più forte.
E il soldato scompare nella nebbia. E nessuno ne sentirà più parlare.
FINE