Senza
nemmeno osservare la sua reazione Giles si alzò dal divano per preparare un
the, lasciando la cacciatrice sola a fare i conti con se stessa.
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“Pronto?”
“Willow,
sono io, Buffy. Devo chiederti un grande favore..potresti saltare le lezioni di
oggi, accompagnare Dawn a scuola e poi raggiungermi il prima possibile a casa di
Giles?avverti anche Tara Xander e gli altri”
“Certo…ma
c’è qualche probl..”
“No..a
dopo tutte le spiegazioni..però fate in fretta”
Buffy
riagganciò violentemente il ricevitore. La tristezza si era trasformata in
tormento, rabbia. Non riusciva a darsi pace.
Sentì
dei passi dietro di lei.
Si
voltò in un secondo per vedere chi fosse.
E
se.. Giles. Ma certo…e chi altri poteva essere.
“Ti
senti un po’ meglio questa mattina?”le chiese dolcemente il suo osservatore
con lo sguardo ancora assonnato.
“Si,
grazie. Poco fa ho chiamato Willow. le ho chiesto di venire qui in fretta con il
resto del gruppo. Spero non le dia fastidio..”
“Ma
no, figurati!Solo non capisco come potranno esserti d’aiuto i tuoi amici…e
poi perché così urgentemente?”
“Ecco..stanotte
non ho chiuso occhio e pensavo..”certo che Will e Tara sono diventate ormai
due potentissime streghe!…
“Si
e allora…”una strana luce illuminò gli occhi di Giles. “Ho capito dove
vuoi arrivare…ma credimi non sarà facile. Un incantesimo di resurrezione è
molto complicato e pericoloso per chi lo compie..senza contare che Willow è
ancora a terra per l’ultimo “esperimento”con Glory..io non so se..”
“Insomma
la smetta!Non sia così razionale per una volta!che cosa vuole fare,
incoraggiarmi?mi dia almeno una speranza!”
Speranza.
Ormai
non le restava che quella.
Un
flebile barlume di speranza. Solo una possibilità, di rivederlo ancora, di
parlarci e forse anche di essere finalmente sincera.
Con
lui quanto con se stessa.
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“Willow,
finalmente siete arrivati”esclamò Buffy non appena vide i suoi amici sulla
porta della casa.
“Siamo
venuti il prima possibile, come mi avevi chiesto. Però ora ci devi almeno una
spiegazione, non credi?Hai fatto prendere un colpo a tutti quanti e anche a
Dawn. Le ho raccontato che la riunione è durata tutta la notte ma non so se
l’ ha veramente bevuta..”
Il
gruppo entrò in casa e Buffy ricominciò la storia per quella che sembrava
l’ennesima volta. Le parve addirittura di parlare più velocemente del solito,
come per non rivivere di nuovo quei..anzi…quel momento.
Le
facce dei suoi amici erano incredule come mai in vita loro.
Nessuno
osava dire una parola e spezzare quel confuso silenzio che si era creato da
quando Buffy aveva smesso di parlare.
Fu
Xander, come al solito, a rompere il ghiaccio.
“E
allora?..hai ucciso Spike..lo ammetto, non è stato un gesto carino dopo che
aveva mantenuto la sua promessa di non far del male alle persone anche senza
chip..ma che te ne importa?è un vampiro in meno che hai tra i pied…”
Il
fulmine che partì dagli occhi di Buffy gli fece più male della gomitata che
subito dopo Willow gli assestò nello stomaco.
“Prima
che qualcun altro ci allieti con le sue opinioni è meglio che io arrivi subito
al punto: Willow, Tara, è di voi che ho bisogno!Ci deve essere un incantesimo
che fa al caso nostro, vi pare?!”
“Vuoi
farlo resuscitare? – Tara prese subito la parola – ecco..l’incantesimo
c’è ma devi ammettere che questa è una situazione un po’ fuori del
normale: intanto si tratta di resuscitare un non-morto..”
“E
poi – continuò Willow – se tornasse senza chip?non ci hai pensato?se
riportassimo in “vita” lo Spike dei vecchi tempi?tu meglio di me conosci i
problemi che ci ha causato….”
“Ma
perché ora vi fate tutti questi problemi?perché non volete aiutarmi?Anche
l’incantesimo di teletrasporto che avete usato con Glory era molto difficile e
pericoloso..Willow, tu hai anche rischiato di farti del male sul serio..però
nessuno si è tirato indietro…o sbaglio?!Beh, sapete che vi dico?se non posso
contare su di voi farò tutto da sola!un modo lo troverò…”
Buffy
fece per dirigersi furiosa verso la porta.
“Aspetta
– Willow era la sua migliore amica. Non poteva lasciarla andare così – Ti
pare che rifiuteremmo di aiutarti?Faremo questo incantesimo..o almeno ci
proveremo!Giusto ragazzi?”
Gli
altri, ognuno a modo proprio annuirono dubbiosi.
“Tu
però va a casa e cerca di calmarti un po’. Fatti un bel bagno e guarda un
po’ di TV, insomma, rilassati e non pensare a niente. Ti chiameremo non appena
scopriremo qualcosa. Tara andiamo al magic box.., lì troveremo ciò che ci
occorre”
Willow
prese dolcemente Buffy per un braccio e si allontanò un po’ dal gruppo.
“Che
c’è..vuoi dirmi qualcosa?”
“Solo
una piccola osservazione..ce ne hai messo di tempo a capirlo, eh?!”
“Ma
cosa…”
“A
buon intenditor poche parole!”Le gridò Willow uscendo in fretta dalla porta.
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“Non
pensare a niente”..sembra facile!Pensò Buffy stesa sul morbido divano di casa
sua.
Erano
ormai ore che Non aveva notizie dal magic box.
Ed
erano ore che fissava il telefono come se fosse la lama di una ghigliottina
pronta a calarle sul collo.
All’improvviso
l’apparecchio squillò.
Buffy
respirò profondamente ed alzò il ricevitore.
“Will
sei tu?”. Non aveva nemmeno pensato potesse essere qualcun altro.
“Si
sono io….ecco..credo che abbiamo scoperto qualcosa..”
“Lo
sapevo che di voi mi potevo fidare siete..”
“..ma
non so se ti farà piacere”.
La
voce le morì in gola:
”che
vuoi dire?”
“Vedi
Buffy, far resuscitare un vampiro non è una cosa semplice, c’è il rischio di
riportare in vita William, non Spike. E’ questo il problema.”
Tutte
quelle speranze caddero a pezzi.
“Ma
sei proprio sicura..non c’è alcun modo per evitarlo e fare comunque
l’incantesimo?”
“Un
modo ci sarebbe in effetti: tentare. Se non ci proviamo non lo sapremo mai. Ma
questo devi deciderlo tu..è una questione molto…delicata…”
“Io…io
non me la sento di mollare così, credo che dovremmo fare almeno un tentativo.
Se veramente tornasse William…beh..faremo un altro incantesimo e lo
rimanderemo nella sua epoca…ora però ci devo provare!”
“Ehi
guarda che gli incantesimi non si fanno con uno schiocco di dita..sono molto
faticosi!”
“Certo..lo
so..scusa..è che sono molto nervosa e…”
“Non
dire nient’ altro, ti capisco. Allora direi di metterci subito al lavoro. Per
cominciare ho bisogno di qualcosa di suo, lo richiede l’incantesimo. Tara ed
io abbiamo pensato che per avere più possibilità di riportare qui Spike
sarebbe meglio se tu trovassi qualcosa che sicuramente William non avrebbe mai
usato..anche un semplice oggetto…non so..”
“Ho
capito, è tutto chiaro. Corro a casa sua e poi arrivo al magic box. Farò in un
attimo!”
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Buffy
scese le scale con cautela.
Che
strano tornare di nuovo in quella vecchia cripta.
Senza
di lui.
“Devo
trovare qualcosa che William non avrebbe mai usato..”.
Quelle
parole le ronzavano in testa come una cantilena.
All’improvviso
le venne un’idea: il bourbon.
Quella
piccola fiaschetta di liquore che era ormai diventata una specie di compagna di
viaggio per il vampiro.
William
era un poeta e non si sarebbe mai sognato di sorseggiare alcolici durante la
giornata…
Perfetto,
aveva trovato ciò che cercava.
Mentre
tornava in fretta verso le scale la cacciatrice passò davanti al manichino con
indosso il suo golf di cachemire e una bella parrucca bionda e senza neanche
accorgersene gli si avvicinò.
“Di
sicuro nessuno aveva mai costruito un manichino a mia immagine e
somiglianza!….”.
Pensò
mentre con un po’ di malinconia accarezzava quei capelli di plastica.
Ma
cosa stava facendo?Si stava perdendo nei ricordi quando c’era un incantesimo
da fare e un vampiro da resuscitare.
“Detta
così sembra quasi una barzelletta…”si disse mentre ormai già sfrecciava
tra le lapidi del cimitero per raggiungere i suoi amici.
“Più
o meno come tutta la mia vita, una barzelletta, uno scherzo del destino…”
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“Ecco
qua l’oggetto che mi hai chiesto”.
Uno
sguardo confuso si dipinse sul volto di Willow.
“Oh…insomma!E’
la prima cosa che ho trovato! E sicuramente William non l’avrebbe mai usato.
Forza, facciamo l’incantesimo”.
Tara
e Willow si disposero al centro del cerchio di candele che avevano preparato,
ponendo tra di loro la bottiglietta del bourbon. La stanza era illuminata solo
dalla fioca luce di quelle piccole fiammelle. Dopo un respiro profondo le due
ragazze cominciarono a ripetere la formula:
“Ex
orbe evolavit
Obscura
nox te devoravit
Sed
tempus pro te regredetur
E
tenebris renasceris
Nihil
ut antea erit”
(
traduzione: “Sei scomparso dal mondo
L’oscura
notte ti ha inghiottito
Ma
il tempo tornerà indietro per te
Risorgerai
dalle tenebre
Niente
sarà come prima”)
E
la ripeterono ancora, e ancora.
All’improvviso
i capelli delle due giovani streghe iniziarono a muoversi nell’aria quasi
fossero scompigliati da una leggera brezza di primavera.
Non
appena smisero di parlare apparve davanti a loro quello che a prima vista poteva
sembrare un vecchio orologio da taschino avvolto in una strana aura di luce
verde.
Buffy
si avvicinò e lo prese in mano per osservarlo più da vicino.
Non
c’erano dubbi. Si trattava proprio di un piccolo orologio dorato con minuziose
decorazioni in rosso.
“Will
ma che avete combinato? Cosa c’entra questo orologio?Le lancette sono anche
ferme!Dov’è Spike?”. Fece per aprire il retro dell’apparecchio.
“Ferma!Non
toccarlo!L’orologio che vedi è il risultato dell’incantesimo. Le lancette
sono ferme all’ora in cui tu hai ucciso Spike. Guarda quel piccolo pulsante
sulla destra. Devi tornare nella cantina dove ti aveva legata. Quando lo
spingerai il tempo tornerà indietro di un giorno e in teoria Spike dovrebbe
tornare in…beh…vita. Sei sicura di voler rischiare?”
“Te
l’ ho detto, ci devo almeno provare…”
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Ed
eccola di nuovo lì.
Odiava
quel posto con tutta se stessa.
Appena
entrata individuò subito il buio angolo della stanza in cui solo il giorno
prima stava lottando con tutte le sue forze contro il vampiro.
La
mano quasi le doleva per quanto stringeva saldamente il piccolo orologio.
“Ci
siamo…”
Con
dita tremanti Buffy si decise a premere il pulsante.
Non
successe nulla.
“Lo
sapevo. Era un’impresa troppo difficile – le lacrime lentamente cominciarono
a scorrerle di nuovo sul viso – che sto facendo ancora qui?devo andarmene
subito…”.
La
cacciatrice alzò i tacchi e si avvicinò all’uscita.
Si
voltò ancora una volta.
“Beh,
come si dice in questi casi? Add..”.
I
suoi occhi lucidi si illuminarono improvvisamente.
La
polvere, ciò che rimaneva del vampiro, iniziò a sollevarsi dal terreno,
volteggiando in aria fino a formare piccoli vortici.
Spike.
Era
tornato.
Il
vampiro, con ancora il fiato corto per il loro combattimento, si fermò a
guardarla.
”Ehi
ma adesso che ti prende?Perché piangi?…”
Buffy
lo zittì.
Ma
stavolta non con un calcio.
Con
un bacio.
Un
bacio mozzafiato, dolce ma violento, romantico ma sconvolgente.
Si
strinse sempre di più a lui quasi per constatare che era veramente lì, con
lei, di nuovo.
Si
separarono ma continuarono a fissarsi.
I
loro sguardi parlavano più di miliardi di parole.
Ora
era cambiato tutto.
Niente
sarebbe più stato come prima.
L’aveva
detto anche l’incantesimo.
Niente
sarebbe più stato come prima.
FINE