Buffy continuava a rigirarsi nel letto senza riuscire a prendere sonno.

Gli occhi sbarrati a fissare il vuoto, per cercare una qualunque immagine la potesse distogliere da quelle che ormai da ore continuavano a ripresentarsi come un giro di valzer, così prepotente da travolgerle anche il cuore.

Ogni cosa la riportava a quel pomeriggio che con tutte le forze cercava invano di dimenticare, quel pomeriggio in cui, un po’ per gioia e riconoscenza ed un po’ per istinto, aveva fatto ciò che mai avrebbe pensato di poter fare, quel pomeriggio in cui…

 

No, proprio non riusciva a dirselo, e benché la mente continuasse a soffermarsi su quel breve istante, ormai ne era certa, di follia pura,lei continuava a rinnegare il tutto, come se questo bastasse a cancellare ciò che aveva fatto, ciò che adesso in modo del tutto insensato provava…

Baciare Spike! Mai azione si era rivelata più stupida ed insensata, ma lo aveva fatto… Lui era li, pesto ed emaciato, a dimostrarle in modo inequivocabile la forza e la purezza del suo amore…

Lui, che fino a qualche tempo prima l’avrebbe volentieri uccisa, che come il suo grande amore, Angel, aveva compiuto stragi, in quei duecento anni vissuti senza l’ombra di un anima.

Proprio quello Spike che lei conosceva così bene, era stato li dinanzi ai suoi occhi, con un dolore ed uno struggimento tali, che sembrava impossibile non provenissero dalle pene di un anima, e per lei era stato praticamente impossibile frenare quell’impulso di cui ora tragicamente si vergognava.

Ma c’era anche altro cui pensare, Glory ormai andava sempre più avvicinandosi alla scoperta dell’ identità della chiave e Buffy era ben consapevole di non poterlo permettere.

Doveva smettere di consegnare al tempo il subbuglio della sua anima, perché di tempo proprio non c’en’era, ed era arrivato il momento di trovare una soluzione o almeno un piano decente che le regalasse qualche ora in più per riflettere sul da farsi…

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Era ormai notte fonda, quando dopo svariati ripensamenti, la cacciatrice arrivò alla conclusione che l’unica cosa saggia da farsi era andar via: lontano da Sunnydale, dalla bocca dell’inferno, ma soprattutto lontano da Glory!

Dopo un’ ora, Buffy si era ormai accordata con tutto il gruppo, e messi alla rinfusa pochi abiti (e paletti) in uno zaino, lasciò Dawn da Willow e Tara, e si avviò sola e pensierosa nel buio della notte.

Aveva ancora alcune cose da sistemare prima del sorgere del sole: un’ ultima ronda al cimitero, una visita alla lapide della madre, e per ultimo… Spike!

Decise di andare da lui per aiutarlo a rimettersi in forze, perché era pur sempre un vampiro, ed avrebbe potuto aiutarla in caso di necessità! Ma… era davvero quello l’unico motivo? Adesso non aveva alcuna voglia di chiederselo, o di scoprirlo…

 

Alle prime luci dell’alba, Buffy era dinanzi la cripta di Spike. Il cuore che inspiegabilmente le batteva come un tamburo nel petto. Tremante, entrò silenziosa, e lo vide.. in un angolo,dormire sommessamente.

Si stupì di come potesse somigliare ad un angelo,in quei brevi momenti di quiete… Non aveva mai fatto caso alla bellezza e l’eleganza del suo aspetto,  né aveva mai notato la dolcezza del suo viso, ma forse se lo era semplicemente nascosto per tutto quel tempo…

Ormai non riusciva più a distogliere lo sguardo da lui, lo fissava in silenzio, lasciandosi invadere da mille pensieri.. “Si, sembrava proprio un angelo, un angelo caduto dal cielo…”

Gli si era sdraiata vicina ed era ferma ormai da parecchi minuti a contemplarlo dormire, quando il vampiro si svegliò ed iniziò a fissarla con quello sguardo che conosceva bene, lo stesso del giorno prima, quello sguardo che la lasciava quasi senza difese.

Era così che si sentiva in quel momento, una sensazione che non le piaceva affatto, che la spaventava e che la spinse a scansarsi bruscamente, quando il giovane, sorpreso dall’inattesa visione, le sfiorò una mano, quasi a volersi accertare che lei fosse davvero lì.

-S:<< Che ti succede?!? E’ tanto il ribrezzo nei miei confronti da non riuscire a sopportare un contatto fisico? >>

-B:<< N…non c’entra niente!! Solo che… ssono qui per vegliarti, e nient’altro, quindi vedi di tornare a dormire e lasciami in pace!!! >>

-S:<< Senti senti, se ti do tanto fastidio, cacciatrice… mi spieghi il perché di queste attenzioni improvvise? >>

-B:<< Domani ce ne andremo da qui, e tu ci servi, mi servi; perché sei l’unico, una volta ristabilito, abbastanza forte da aiutarmi a fronteggiare i demoni!! >>

Un ombra passò sul volto di Spike, che in modo sarcastico esordì con un:

-S:<< Ora torna tutto! Che stupido… era ovvio, accidenti a te!!! Non fosse stato che ti servivo, mi avresti volentieri lasciato morire, vero??!? Già… peccato che non abbia alcuna intenzione di seguirti in questo viaggio di piacere!!! >>

E così dicendo si alzò, allontanandosi dalla ragazza.

A quel punto anche Buffy si mosse, tirandosi su a sedere su quello che era la caricatura di un letto!

-B:<< Spike, sai bene che non si tratta di una vacanza, ed ho bisogno che tu venga con noi… non abbandonarci… >>

Lo sguardo di Buffy si era fatto implorante, troppo per non far breccia nel cuore del vampiro, che lentamente tornò a sedersi di fianco a lei, e tenendosi la testa tra le mani, iniziò con voce spezzata dal pianto:

-S:<< Certo che non vi abbandono, e tu lo sai bene.. io per te sono solo un mostro, un essere inferiore, come dici tu.. ma nonostante tutto, ti amo.. e farei qualsiasi cosa per te.. Buffo vero?!? Uno schifoso mostro senza anima, che dice di amare.. >>

E detto questo, strinse ancora di più la testa ed iniziò a piangere sommessamente…

Ora Buffy lo guardava stupita; il cambiamento di Spike, iniziato ormai da diverso tempo, sembrava giunto al culmine, e lei riusciva per la prima volta a vederlo sotto una luce diversa: andava pian piano riscoprendolo, quasi fosse la prima volta che lo vedeva. Si! La sua era una graduale riscoperta, di quel giovane accattivante vampiro!

Ora anche lei piangeva, era commossa.. ma pian piano sentiva crescere dentro un’ emozione nuova, indefinibile, dimenticata ormai da tempo.. forse troppo..

Senza pensare lo strinse forte a se, tentando invano di consolare quel pianto represso per troppo tempo. Lentamente tornarono sdraiati, lui tra le braccia di lei, che ormai schiava del suo stesso cuore, gli carezzava il viso,  asciugandogli le lacrime, e dopo avergli sussurrato che non lo considerava più un mostro,  ma che al contrario gli voleva bene, lo baciò dolcemente sulle labbra, lasciandosi trasportare dai sentimenti…

Ormai erano l’una tra le braccia dell’altro, Spike la stringeva con forza, quasi non volesse più lasciarla andare, la baciava dappertutto, la carezzava, continuava a ripeterle dolci parole d’amore,e pian piano..

complice la luce dell’alba, le troppe emozioni mai espresse, e forse anche la paura per il giorno che li attendeva, si ritrovarono uniti in un unico corpo, con una sola anima che per la prima volta sembrava sentire, se pur lievemente, la presenza di una nuova che andava nascendo, grazie al connubio di odio e amore.. Passarono dei momenti in cui il tempo non aveva più spazio, ed in cui si percepiva soltanto la loro essenza, al di là di tutto il resto.

Si assopirono per qualche momento, poi, lentamente, ripresero coscienza del momento appena vissuto, si scambiarono un ultimo lunghissimo bacio, si rivestirono e si incamminarono mano nella mano verso il luogo dell’appuntamento.

Un’ intensa, difficile giornata li attendeva, una giornata che avrebbero affrontato insieme, con tutte quelle che sarebbero arrivate…

 

FINE