TEORIE
RIFLESSIONI SULLA FORTUNA, IL GIOCO D'AZZARDO E LA SUPERSTIZIONE
Non esiste un pasto gratis. La gente gioca alla lotteria (in tutte le sue varianti) per ottenere questo "pasto gratis". Intanto questo pasto gratis al vincitore lo pagano tutti gli altri giocatori, ed a conti fatti tra tutti spendono assai di più di quanto tutti i vincitori vincano: questo alla lotteria come alla roulette ed in generale dovunque esista un "gestore del gioco" che ovviamente deve essere pagato in un modo o nell'altro. Per cui i giocatori sono, nella loro globalità, più perdenti che vincenti.

Esiste una mentalità diffusa convinta del fatto che ad esempio, un numero che non esce da tempo sia "più probabile" di uno appena uscito. Questo per via della "legge dei grandi numeri" o perché è "dimostrato dalla statistica", dicono. Io non sono un matematico ma su questo ho le idee molto chiare: il ragionamento, ridotto all'osso, è questo: "se lancio per aria una moneta, dopo 3 volte che esce testa, al quarto lancio è più probabile che esca croce piuttosto che di nuovo testa". con un mio amico convinto di questo ho preso una moneta e l'ho tirata in aria finché non è uscita testa tre volte. Gli ho chiesto di spiegarmi perché adesso fosse più probabile che al prossimo lancio uscisse croce, e lui ha cominciato a parlare della statistica e dei grandi numeri: prima che esagerasse, gli ho dato in mano la moneta e gli ho detto: "Non spiegarlo a me: spiegalo alla moneta". Lui si è impermalosito ed si è lamentato che fosse impossibile parlare con me, ma a parte la battuta avrei voluto che capisse che è la teoria della statistica che si basa su eventi la cui probabilità è data per nota, nel nostro caso ogni volta che tiro la moneta assumo che le probabilità che esca testa oppure croce siano uguali, e da qui posso calcolare che la probabilità che esca quattro volte di seguito testa è una su sedici, ma questo PRIMA di iniziare a tirare la moneta: dopo tre volte che è uscita testa, la possibilità che esca di nuovo testa è una su due, non una su sedici, e neanche una su "due e qualche piccolissimo decimale". Anzi, se mi permettete, direi che sia legittimo piuttosto pensare che la faccia della moneta con la croce sia leggermente più pesante, se esce testa in continuazione, per cui forse farei meglio a scommettere di nuovo su testa, visto che esce spesso, e può darsi che ci sia qualche spiegazione puramente fisica del fatto. La legge della statistica e dei grandi numeri, in realtà ci dice: Beh, SE testa e croce hanno uguali probabilità di uscire ad ogni lancio, ALLORA prima o poi uscirà anche croce. Ma questa legge si applica invariata ad ogni lancio, e SI BASA sulla prima affermazione "SE testa e croce hanno uguali probabilità di uscire ad ogni lancio". Vorrei chiedere al mio amico: supponiamo che io tiri la moneta finchè non esce tre volte testa, e dopo di ciò metto via la moneta e ne prendo un'altra; adesso, se tiro questa nuova moneta, è più facile che esca testa o croce?

Non esistono "REGOLE" per essere fortunati. Le "regole per essere fortunati" si dovrebbero comporre di "procedure scaramantiche", per esempio, incrociare le dita, toccare ferro, tenere un portafortuna o roba di questo tipo. L'idea di base sulla fortuna è di ottenere qualcosa facendo meno fatica di quanta ne occorra per GUADAGNARSI la stessa cosa. Ovvio che se per vincere un milione alla lotteria devo fare delle procedure scaramantiche che mi costano più di un milione o più fatica di quella che impiegherei a lavorare finchè non guadagno un milione, queste procedure scaramantiche non valgono la pena di essere seguite. Se però tutte le volte che perdo modifico le mie procedure scaramantiche, allora in realtà le sto SPERIMENTANDO, ma non ho ancora trovato "le" procedure scaramantiche che mi daranno la garanzia di vincere. Alla fine, poichè ogni tanto qualcosa vinco (anche se poco), decido che, se voglio avere fortuna, devo provare in sequenza le diverse procedure scaramantiche che mi hanno portato fortuna in precedenza. E così, finisco ogni volta per tentare e ritentare con le diverse procedure, giustificandole se non riescono perché "sono esaurite" o perché "queste due insieme si annullano" o perché "questa volta ci vuole qualcosa di speciale" o perché "questa procedura speciale non andrebbe usata se non in casi estremi, altrimenti non funziona". Insomma il gioco è inventarsi una giustificazione diversa finché non si ottiene una nuova vincita, seguita la quale avremo ottenuto qualche altra procedura scaramantica da applicare "solo in casi estremamente importanti". In pratica, ridefiniamo continuamente le "regole" per essere fortunati in base alla fortuna che ci hanno dato in passato, ma non possiamo affidarci ad esse per andare "a colpo sicuro" nelle giocate future. Ciò non toglie che OGNI TANTO, si possa trovare un modo di ottenere qualcosa con meno fatica di quanta ne serve per guadagnarla. Ad esempio, inventare la ruota permise di viaggiare con meno fatica. Ma questa scoperta non fu una "procedura scaramantica". Una "procedura scaramantica" che permettesse sempre di ottenere un certo risultato, io non la chiamerei più procedura scaramantica. La chiamerei METODO per ottenere quel risultato, ed investigando meglio sarebbe certamente possibile capire perché funziona, se non ci accontentassimo del semplice fatto di verificare che funzioni.

La telepatia, ad esempio, esiste o no? Ho sentito di dispositivi per computer che percepiscono se uno pensa "SI" o "NO". Non li ho provati, ma posso accettarlo. Occorre ancora inventare un dispositivo che sia in grado di far recepire al mio pensiero un "SI" o un "NO" e la cosa sarebbe fatta. Allora potrebbe essere realizzato un dispositivo in grado di rilevare il mio pensiero ed in grado di influenzare il mio pensiero, e questi dispositivi potrebbero comunicare tra loro con "normali" onde radio. In questo modo potrei avere una conversazione telepatica con chiunque possegga un dispositivo uguale. Magari un giorno potremmo scoprire che è possibile "imparare" a fare a meno del dispositivo, ma finché i sostenitori del fatto che la telepatia esista la usano solo per indovinare una carta da gioco scelta da uno spettatore, la cosa mi lascia molto scettico. Come a proposito della telecinesi o altre pratiche metafisiche tipo piegare i cucchiaini con il pensiero o altre amenità di questo tipo, la linea di guida che uso per formulare un giudizio è la stessa che ho usato parlando della "procedura scaramantica": Questa cosa funziona in modo attendibile? La possiamo usare SISTEMATICAMENTE per ottenere un risultato che altrimenti ci costerebbe di più? Se la risposta è NO, siamo di fronte a ciarlatanerie o, nel migliore dei casi, a studi ancora immaturi; altrimenti siamo di fronte ad una nuova TECNOLOGIA.