E' possibile viaggiare attraverso il tempo?
Giancarlo Barbadoro
La
nostra vita sembra essere inderogabilmente impostata sul procedere della
freccia del tempo. Siamo nati, viviamo e moriremo. Prima di noi altre
generazioni hanno vissuto la stessa esperienza. Questa
esperienza è stata rappresentata in maniera più che mai esauriente dallo
schema del cono luce, un modello di esistenza costruito sul diagramma
cartesiano che mostra come la velocità della luce ci chiude in un ambito
ben preciso in cui i fenomeni che conosciamo si possono manifestare e noi
stessi possiamo esistere. Un ambito determinato dalla costante della
velocità con cui si propaga la luce. Due coni rovesciati che si
congiungono attraverso le rispettive punte. In quel punto di incontro c'è
il nostro Presente, il qui e adesso, nel cono in basso c'è il nostro
Passato, nel cono in alto c'è il nostro Futuro. Un universo tracciato dallo sviluppo degli eventi, mai fissi e determinati, che se nel passato sono evidenti poiché hanno tracciato i termini dell'esperienza personale dell'uomo e degli eventi della natura, nel Futuro sono aperti ad ogni soluzione probabilistica. Più è specifica la scelta e più sembra esserci autodeterminismo, più si accede ai grandi numeri e più ci si rende conto di appartenere ad un disegno globale che non riguarda i destini dei singoli individui, ma una azione fenomenica globale sull'intero universo. I limiti della velocità della luce sembrano determinare la natura dell'universo in cui viviamo. Nulla di quanto possiamo conoscere può superarla. L'universo stesso sembra essere imprigionato in questa logica che la teoria relativistica ha tracciato impietosamente distruggendo ogni possibile suggestione di poter esplorare altre dimensioni e soprattutto di poter tornare indietro o di andare avanti nel tempo. Il
Passato è il Passato, un guscio vuoto dell'esistenza vissuta dall'umanità,
vivo solo più oramai nei ricordi o nella conservazione delle immagini
della cultura mediatica. Molti
scrittori di fantascienza hanno trattato con maestria questo argomento e
hanno sviluppato scenari temporali di ogni genere. E' un classico il
romanzo di George Wells, "La macchina del tempo". Fu un successo di pubblico anche la trilogia degli anni '80 di Robert Zemeckis, "Ritorno al futuro", che aveva per interprete un ragazzotto americano alle prese con uno scienziato bizzarro che inventa una macchina del tempo camuffata da automobile.
Si
può ritenere che proprio questa stessa apertura da parte della scienza
potrebbe rappresentare la piattaforma di quelle basi teoriche che qualcuno
nel futuro potrà utilizzare per costruire finalmente la macchina del
tempo sognata da Wells. Hanno
iniziato a parlarne tre scienziati americani, Kip Thorne insieme a
Yurtsever e Wald. Il primo è noto negli ambienti scientifici per aver
scritto un poderoso trattato sulla relatività e insieme lavorano a
problemi di astrofisica relativistica. Poi
sono intervenuti due scienziati israeliani, Amos Ori e Yakir Aharonov
dell'università di Tel Aviv, che hanno proposto la possibilità di
costruire concretamente una macchina del tempo utilizzando le proprietà
di un buco nero, costruendone appositamente uno, di dimensioni idonee,
appena in grado di sovvertire il flusso unidirezionale della freccia del
tempo e quindi consentire ad una capsula temporale e ai suoi "crononauti"
di potersi spostare, a piacere, avanti e indietro nel tempo. La sua posizione è emblematica e manifesta il cammino e i metodi della scienza moderna. Il noto ricercatore era partito da una posizione personale molto contraria alla fattibilità dei viaggi nel tempo, sempre a causa del limite imposto dalle costanti stabilite dalla teoria relativistica. Poi però, quale esponente della ricerca sullo sviluppo moderno delle prospettive impostate dalla stessa teoria relativistica si è ricreduto per via delle nuove scoperte ed è oggi uno dei più autorevoli assertori della possibilità di viaggiare nel tempo. Secondo Hawking, viaggiare nel tempo non è più un'utopia, ne una semplice speculazione teoretica. Per Hawking i viaggi nel tempo sono possibili, "e potrebbero essere una delle conseguenze dei rapidi viaggi interstellari". Questa
affermazione si riferisce probabilmente al fatto che una astronave che
combinasse contemporaneamente un salto nello spazio e uno nel tempo
consentirebbe di poter viaggiare sulle lunghe distanze galattiche, in modo
tale da assicurare una sincronicità socialmente utile di eventi tra gli
opposti interlocutori. Del resto, viaggiando in maniera convenzionale,
secondo quanto prevede la teoria relativistica, i due interlocutori si
troverebbero sfasati di millenni e ciò renderebbe nullo ogni tentativo di
colonizzazione di altri mondi disabitati nello spazio o il contatto con
eventuali altre civiltà aliene. Approfondendo gli studi in materia, lo
scienziato inglese ha concluso che enormi campi gravitazionali come quelli
rilevati intorno a stelle collassate "possono invertire il flusso del
tempo". Il problema sarebbe rappresentato dalla fattibilità di
costruire un buco nero in laboratorio e soprattutto trovare l'energia
necessaria per poter attivare il sistema e inviare un uomo attraverso il
tempo. Una
affermazione del genere non può far altro che portarci a credere che
qualcuno, già nella nostra epoca, stia sviluppando esperimenti pratici
sui viaggi nel tempo. Forse militari o qualche ente specializzato come la
NASA? A
questo problema risponde ancora Hawking sostenendo che la macchina del
tempo non è affatto una utopia, relegabile al teorico, e che si può
costruire benissimo anche in questo secolo a patto che i governi
garantiscano i fondi necessari per portare avanti questa ricerca, e
dichiara che "quello che serve è soprattutto una apertura mentale
tale da esaminare anche le possibilità che potrebbero sembrare troppo
fantasiose". Oggi,
ad esempio, nella comunità scientifica si è giunti finalmente a
discutere sulla nuova possibilità teoretica di superare la velocità
della luce, altro grande limite imposto dalle implicazioni della teoria
relativistica di Einstein. |
NEC news febbraio 98