Il neutralismo di Giolitti
La posizione dei giolittiani è illustrata da un passo delle “Memorie della mia vita” di Giolitti...
Io avevo [...] la convinzione che la guerra sarebbe stata lunghissima [...]. A chi mi parlava di una guerra di tre mesi rispondevo che sarebbe durata almeno tre anni [...], che il nostro fronte, sia verso il Carso sia verso il Trentino, presentava difficoltà formidabili. Osservavo d'altra parte che, atteso l'enorme interesse dell'Austria di evitare la guerra con l'Italia, e la piccola parte che rappresentavano gli italiani irredenti in un impero di cinquantadue milioni di popolazione, si avevano le maggiori possibilità che trattative bene condotte, finissero per portare all'accordo.
Di più consideravo che l'impero austro-ungarico [...] era fatalmente destinato a dissolversi, nel qual caso la parte italiana si sarebbe facilmente unita all'Italia. Inoltre [...] a me pareva dubbio che ad una guerra di molti anni quell'impero potesse resistere [...]. Oltre a ciò, una guerra lunga avrebbe richiesto colossali sacrifici finanziari, specialmente gravi e rovinosi per un paese come il nostro, ancora scarso di capitali, con molti bisogni e con imposte ad altissima pressione.
Consideravo ancora che la guerra assumeva già allora il carattere di lotta per l’egemonia del mondo [...] mentre era interesse dell'Italia l'equilibrio europeo, a mantenere il quale essa poteva concorrere solamente serbando intatte le sue forze.