Coop Le Macchine Celibi Villa Serena, Via della Barca 1 (Bo)
Tel/fax 051-6152598
COMUNICATO
STAMPA
ALLA REDAZIONE DI ………AH!art.e-zine………………….
ALL'ATTENZIONE DI……Capatti Bruno e Attilio Fortini………
Rassegna internazionale di VideoArte
da
venerdì 16 giugno a domenica 9 luglio 2000
Arte
Video TV è un progetto Bologna 2000 promosso dalla cooperativa Le Macchine Celibi, con la direzione artistica di Carlo
Terrosi (responsabile della Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di
Castel San Pietro Terme), e con il patrocinio dell'Accademia
di Belle Arti di Bologna, che
si articola in più sezioni e sedi
espositive:
Galleria
Comunale d'Arte Contemporanea di Castel San Pietro Terme
Corso
Matteotti 79, Castel San Pietro Terme:
Sezione
"VideoSet
2000",
a cura di Antonio D'Orazio (critico d'arte), con videoinstallazioni di
Paolo Chiasera, Sabrina Muzi, Andrea Contin.
Inaugurazione:
venerdì 16 giugno, ore 18.
Orari:
dal martedì al sabato dalle 17 alle 20; la domenica dalle 15 alle 20;
chiusura il lunedì.
INGRESSO
GRATUITO
La Salara Arte Contemporanea
Via Don Minzoni 18, Bologna:
In
occasione dell'inaugurazione, sabato 17 giugno alle ore 17, Ludovica
Fonda presenterà le opere dell'Archivio In Video di Milano.
Orari
delle proiezioni: dal martedì al venerdì dalle 16.30 alle 20.
INGRESSO
GRATUITO
Centro Polivalente Villa Serena
Via
della Barca 1, Bologna:
Sezione
"Videoinstallazioni
nel parco",
a cura di Le Macchine Celibi: "Sinfonia" di Andrea
Contin e "Aut Aut"
di Liuba. Inaugurazione sabato
17 giugno ore 22 |
In
occasione dell'inaugurazione, sabato 17 giugno alle ore 22, si terrà un dibattito su "Arte e
nuovi media" con la presenza dei curatori.
Orari:
dal lunedì al sabato dalle 21 alle 24.
INGRESSO
GRATUITO
Happening
Video,
a cura delle Unità Comunicative Accademiche. Video degli studenti
dell'Accademia di Belle Arti di Bologna selezionati da Karin Colombi e
Teresa Urso, presentati da Piero Deggiovanni.
Mercoledì 21 giugno dalle ore
22, a Villa Serena.
INGRESSO GRATUITO
Questa
nuova edizione di "Arte Video TV" è la prosecuzione di un lavoro avviato
nel '95 per operare una ricognizione su quel vasto fenomeno che è
l'utilizzo di media video ed elettronici da parte dell'ultima generazione di
artisti, e per dotare Bologna di un appuntamento periodico dedicato alla video
arte.
·
1995
La
prima edizione di "ArteVideoTV" si è svolta nel mese di giugno negli spazi
espositivi di Palazzo Sanguinetti a Bologna, con la collaborazione del Comune di
Bologna e della redazione del programma di RAI 3 "Fuori Orario". I curatori
Carlo Terrosi, Alessandra Borgogelli e Silvia Grandi hanno presentato le opere
d'arte in video di 30 artisti dell'ultima generazione, prodotte
tra il '93 e il '95. Una selezione di questi video è stata poi
riproposta in due trasmissioni dal programma "Fuori Orario" di Rai Tre. La
mostra si è aperta con un convegno su "Arte e Televisione" cui hanno
partecipato i curatori, Marco Giusti (Rai Tre) e Mario Sasso (autore di
videosigle per la Rai e noto videoartista: mostre personali al Lingotto di
Torino, al Museo della Scienza di Milano, vincitore di una edizione del Festival
Ars Electronica di Linz).
Questa
prima edizione è stata poi successivamente riproposta nel corso del 1995 presso
il Festival Video '95 alla Galleria Gogger di Monaco (agosto), presso il
Museo Revoltella di Trieste (settembre) e presso l'Istituto di Cultura
Italiana a Parigi (dicembre).
·
1996
La
seconda edizione di ArteVideoTV si è svolta nel mese di luglio a Villa delle
Rose a Bologna nell'ambito di Bologna Sogna, con la collaborazione del Comune
di Bologna e di "Fuori Orario". In questa occasione sono stati selezionati
40 video prodotti nel corso degli ultimi due anni. La rassegna è stata
arricchita da una tre giorni dedicata alla poesia sonora e da un ciclo di
performance.
Questa
seconda edizione è stata poi riproposta al Centro Culturale "Tunnel" di
Milano.
·
1998
Una
selezione delle opere delle due edizioni di ArteVideoTV, integrate da una
sezione storica sulla videoarte (con video di Plessi, Toti, Studio Azzurro, Nam
June Paik, Wasulka, Sasso ecc.) e da una sezione 'monografica' dedicata ai
video di Marco Bragaglia, è stata presentata nella mostra "I Linguaggi del
Video", presso la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Castel San
Pietro Terme ( luglio '98 ), e successivamente presso gli spazi
della Salara a Bologna (settembre '98).
L'edizione
2000 di Arte Video TV è articolata in più sezioni e sedi espositive:
Galleria
Comunale d'Arte Contemporanea di Castel San Pietro Terme,
Corso
Matteotti 79, Castel San Pietro Terme.
"VideoSet 2000" è a
cura di Antonio D'Orazio (critico
d'arte), con videoinstallazioni
di Paolo
Chiasera, Sabrina Muzi, Andrea Contin.
Inaugurazione:
venerdì 16 giugno, ore 18.
Orari:
dal martedì al sabato dalle 17 alle 20; la domenica dalle 15 alle 20; chiusura
il lunedì.
INGRESSO
GRATUITO
In
questa sezione si affronta la tematica del video legata all'installazione,
operazione che l'artista utilizza per relazionarsi con lo spazio espositivo
non solo attraverso l'immagine fornita dal tubo catodico, ma come suggestione
più ampia nel diretto coinvolgimento nell'ambiente. Gli artisti che che
utilizzeranno gli spazi della saletta espositiva saranno: Paolo
Chiasera, Andrea Contin, Sabrina Muzi.
Paolo
Chiasera presenterà una video-installazione dal titolo SELF-CONTROL;
consistente in due televisori sovrapposti con differenti angoli visivi, uno dei
quali viene riflesso da uno specchio circolare, con immagini e suoni
contrastanti fra loro.
Andrea
Contin presenterà una video-installazione dal titolo FREEZER;
composta da un video e da un frigorifero congelatore sonorizzato,
autoreferenziale, con rimando diretto giocoso e grottesco alla tematica trattata
nel video.
Sabrina
Muzi presenterà una video-installazione dal titolo PRESENCE;
tre televisori in linea a ricreare tre situazioni
diverse ma concomitanti di senso, di denuncia sociale, con tempi sincopati e
suoni alternati alle immagini.
"GLI
INSOLITI E RARI"
La
Salara Arte Contemporanea
In
occasione dell'inaugurazione, sabato 17 giugno alle ore 17, Ludovica
Fonda presenterà le opere dell'Archivio In
Video di Milano.
Orari
delle proiezioni: dal martedì al venerdì dalle 16.30 alle 20.
INGRESSO
GRATUITO
Le
coreografie elettroniche di N+N
Corsino, coreografi e danzatori di Marsiglia sono creazioni pensate
esclusivamente per l'immagine elettronica, presentate sotto forma di video o
installazioni video-coreografiche. Le alterazioni del movimento e dello spazio,
le suggestioni poetiche e filosofiche, unite alle tecnologie più avanzate,
rendono innovativa la ricerca delle loro opere. Nei film "Captives", i
Corsino, utilizzano la "cattura del movimento" attraverso dei sensori (captori)
disposti sui corpi dei danzatori e la creazione di personaggi virtuali. Le
interpreti corrispondono a nuove personificazioni del mito di Antigone.
Le
VideoPoemOpere di Gianni
Toti, uno degli artisti video più noti e amati nel pianeta sono
caratterizzate dalla sua volontà di sperimentare "linguaggi nuovi per
pensieri nuovi". Le opere presenti alla rassegna appartengono alla Trilogia
incompleta che parte dalla conquista e da tutti gli olocausti presenti e
passati. Immagine pittografiche, scultroniche, architettroniche, ormai non più
immagini cinematografiche in movimento, sono la testura poetronica di questi
universi lirici.
Il
thriller elettronico del londinese David
Larcher è un'opera che trasforma gli "incidenti", gli errori della
post-produzione in linguaggio video, fondendo
il tradizionale stile underground con l'immagine elettronica.
Le
opere di questi artisti che abbiamo nominato sono realizzate con le più
sofisticate tecnologie al "C.I.C.V. (Centro Internazionale Creazione Video)
Pierre Schaeffer ricerche e nuove tecnologie" di Montbéliard-Belfort
(Francia).
I
ritratti di città del filmmaker
newyorkese Jem Cohen , - Pisa e New
York – sono realizzati con uno
stile che mescola documentario
poetico e fiction narrativa ,
passato e presente, trasformando in elementi significativi quanto si trova ai
margini delle città.
"Città
d'ambra – Pisa" sarà presentato da Sandra
Lischi , critica d'arte e produttrice del video per OndaVideo di Pisa,
assieme a "L'occhio e il pendolo" video
backstage di Francesco Andreotti e Lorenzo Gazzella .
Sandra
Lischi è anche realizzatrice del video-ritratto dedicato a Gianni Toti,
singolare lavoro di trasposizione di appunti di diario, raccolti durante le sue
collaborazioni con l'artista e trasformati in note
per immagini elettroniche.
La
rassegna è anche dedicata ai video d'autore attraverso situazioni come la
selezione dell'Archivio In Video di
Milano presentato da Ludovica Fonda .
Una panoramica di acquisizioni di opere d'arte elettronica che pone tra
l'altro il problema della conservazione e del resturo dei video.
Una
serata viene dedicata all'arte video del Marocco proposta e presentata da Marc
Mercier, creatore del Festival d'arte video di Casablanca e
"Istants Vidéo" di Manosque (Francia). Le opere di Mounir Fatmi, fortemente influenzate dalla sua formazione pittorica,
sono fra le più rappresentative della videoarte del Marocco.
Un'altra
serata è dedicata agli artisti dell'ex-Jugoslavia, video
prodotti dal 1963 fino ai
nostri giorni. Dal titolo "Balcani. Beyond" è una selezione di Dragica Ciakic.
Le
opere elettroniche realizzate e distribuite dalla "London
Electronic Arts", centro guida in Europa per la produzione, distribuzione,
video creazione e media arte. Il Direttore del Centro, Michael
Maziére, artista, è anche il realizzatore dell'opera "Remember my".
Dalla
selezione dei Festival del Centro
Elettronico "A.T.A. ( Alta Tecnologia Andina)" di Lima vengono proposte
le creazioni degli artisti peruviani , da José Carlos
Mariategui.
La
videoinstallazione di Elisa Zurlo
"Salitude" è una transposizione elettronica del versetto biblico che
conoscete "Voi siete il sale della terra" . L'immagine dominante sarà
centrata sulla realtà-metafora della piramide. Alla salata piramide corrisponde
l'aereo spazio dei monitor, dai quali si espanderanno le immagini acquatiche
in movimento dei cristalli salini. E, specularmente, si riflette-proietta la
piramide rovesciata - così che le due piramidi appaiono contrapposte su una
punta alta e insieme troncata: il sale amaro della terra e il dolce sale della
speranza.
17
giugno: Selezione di opere
internazionali dell'Archivio In Video presentata da Ludovica Fonda.
20
giugno : VideOpera "VideoVoid Text" di David Larcher
VideoRitratto "Planetoti-Notes" di Sandra Lischi
21
giugno : "Canto vegetal a Pacha Mama Coca" di Marko Mormil e Elisa Zurlo
VideoPoemOpera "Tupac Amauta" di Gianni Toti
22
giugno : VideoPoemOpera "Gramsciategui ou les poesimistes"
di Gianni Toti con la presenza
dell'artista .
23
giugno : Le coreografie elettroniche di N+N Corsino :
"De
la vitesse des éventails" – Mùa Quat
"Captives" Premier Mouvement
"Captives" Second Mouvement
presentate da Elisa
Zurlo
27
giugno : Serata dedicata agli artisti video del Marocco proposta e presentata da
Marc Mercier , creatore del Festival arte video di Casablanca e "Istants Vidéo"
di Manosque (Francia).
28
giugno : Videofilm "Amber City" di Jem Cohen e il video backstage
"L'occhio e il pendolo" di Francesco Andreotti e Lorenzo Gazzella
presentati dalla produttrice Sandra Lischi per OndaVideo di Pisa.
29
giugno : Retrospettiva dei videofilm di Jem Cohen: "This is a history of New
York" , "Lost Book Found" - e
il recente "Little Flags"con la presenza di Sandra Lischi
30
giugno : Serata dedicata agli artisti video del Peru, selezionati da José
Carlos Mariategui creatore del Festival d'arte video "A.T.A. (Alta
Tecnologia Andina)" di Lima.
4
luglio : Serata dedicata agli artisti video dell'Ex-Iugoslavia
- "Balcani. Bejond"- selezione
di Dragica Ciakic.
5
luglio : Serata dedicata alla "London Electronic Arts"
6
luglio : Serata dedicata alla video arte storica : "Art of Memory" di Steina
e Woody Vasulka e "Zen" di Nam June Paik
7
luglio : Serata dedicata alla video arte storica
"SCHIACCIATI
SOTTO LO SCHERMO"
Centro
Polivalente Villa Serena Via
della Barca 1, Bologna.
La
sezione "Schiacciati sotto lo schermo"
è a cura di Gabriele Perretta
(critico d'arte, teorico del "medialismo"), con la supervisione di
Polilab 2000/ Installart Caserta.
In
occasione dell'inaugurazione, sabato 17 giugno alle ore 22, si terrà un
dibattito su "Arte e nuovi media" con la presenza dei curatori.
Orari
d'apertura: dal lunedì al sabato dalle 21 alle 24.
INGRESSO
GRATUITO
La
sezione curata da Gabriele Perretta si articolerà all'interno di Villa Serena
in un percorso espositivo composto da più ambienti, a presentare tematicamente
vari aspetti della creatività legata alla produzione video.
Video
Clip:
Underworld, Scott Groves, Fat Boy Slim, R.E.M., Orbital, Peter Gabriel, Air,
Cibo Matto, Howie Be, Mel G., Chemical Brothers, Alex Gopher, Touch & Go.,
Linda McCartney, Biork, Portishead, Madaski, Rosso/Motel Connection.
Alcuni
punti di storia d'immagini e di idee:
William Klein, Luca Maria Patella, Franco Brocani, Marina Abramovic, Gunther
Brus, Urs Luthi, Herman Nitsch, Fabio Mauri, Nam June Paik, Guy Dobord, Giuseppe
Desiato, Franco Vaccari, Bill Viola, Dara Birnhaum, Robert Smithson, Bernar
Venet, Robert Cahen, Peter Campus, ….
Le
langage du clip à l'infini:
Micha Klein, Jane e Luise Wilson, Michael Rovner, Erwin Olaf, Mattew Marello,
Tracey Moffat, Ulay, Diamanda Galas, Fura dels Baus, Marcelin Antunez Roca,
Miriam Laplante, Cindy Jansen, Lamù D.J., Beata Veszley, Yasu Ichige, Xhafa
Sisley, Mariko Mori, Orlan, Gligorov, Servaas, Thorsten Kirkchhoff, Aina Smid,
Marina Grzinic, Irwin, Tatiana Ilic,
Vladimir Frelih, Dejan Mijicic, Sanja Ivekovic, Tomislav Gotovac, Miroslav
Mandic, Tanja Ostojic,
Szombathy
Balint,
Paul Mc Carthy, Tony Oursler, John Maybury, Gary Hill, ….
Le
mots et les images. Docuvideo:
Lava flow di Giovanna Brogna, Gerard
Richter (Out of the house) di Monica Stambrini, La tragedia di Michelangelo e
La tomba di Giulio II di Francesco Cabras e Alberto Molinari, Una
parabola a Venezia e Appunti per un
ritratto di Borromini di Theo Eshetu, Gilbert
& George & Pappi e Richard
Serra ai Mercati di Traiano di Pappi Corsicato, Piero
Gilardi/Interactives di Piero Gilardi, Joel
Shapiro a Roma di Barbara Melega, G.G. Allin, Psichic Television LTD, Artaud
le Momò di Gerard Mordillat & Gerome Prieur,
Robert Wyatt di Bevilacqua e Di Loreto,
Compagnia IL Pudore Bene in Vista di Fabrizio Crisafulli e Giovanna Summo.
La
visibilité est une piège:
Nello Teodori, Luigi Baggi, Giacomo Verde, Giorgio Lupattelli, Pietro Finelli,
Paolo Ravalico Scerri, Ennio Bertrand, Claudio Parrini, Tommaso Tozzi, Strano
Network, Massimo Contrasto Cittadini, Federico Bucalossi, Marcello Pecchioli,
Enzo Berardi, GAHP, Progetto OPU (in coll. Con Andrea Panzironi), Cristina Show,
Silvano Tessarollo, Ethical Bros, Dino Izzo, Antonello Matarazzo, Leo Pellegatta,
GianLUca Rosso/Stefano Saveriano, Meri Gorni, Chiara Foletto, Stefano Cassetti,
Nicola Pascarella, Ethical Bros, Maurizio Bertinetti, Flavio Favelli, Anonima
Di-chi-si-lu-son.
Schiacciati
sotto lo schermo
vuole essere il frutto di un insieme di riflessioni, suggestioni, intuizioni,
letture, incontri, interpretazioni che diano luogo a uno dei più curiosi
cortocircuiti dell'estetica artistica di questo fine secolo: la pervasività
della televisione. In realtà questo cortocircuito mediale, che potrebbe
sembrare un prodotto del caso, ha una sua ragione d'essere ben precisa, legata
alla personalità ed alla conformazione degli universi di genere artistico che
si presentano al pubblico mediante il mezzo video. La rassegna, dunque, nella
scansione delle sezioni, tenta di indagare, con una visione panoramica, sugli
effetti della sparizione dell'identità dell'autore nelle potenzialità seriali
del mezzo. Questo non con l'intenzione di affermare che "il mezzo
televisivo è il messaggio", ma perché il potenziale pervasivo della
produzione televisiva generalizzata, stimolato dalle regole della
mondializzazione occidentale, assorbe velocemente qualsiasi gesto
eroico-identitario della macchina espressiva ingegnata dagli artisti. Da qui se
ne
deduce
che, se decidiamo di passare attraverso il mezzo televisivo, di essere
schiacciati con il nostro "essere immagine" (bild
dasein) sotto la coltre retroattiva dello schermo, di qualsiasi materialità
siamo composti in termini espressivi ed immaginari, siamo sempre il frutto di un
effetto tecnologico, di uno scoppio di particelle luminose che vanno ad invadere
un quadro convesso e trasparente, in grado di assorbire e digerire tutto il
nostro quoziente di concettualità e di liricità.
Questa
rassegna parte da una griglia semiologica, che concorre al confronto di tre
nature tecniche e culturali: l'arte, il video e la televisione. Naturalmente si
tratta di un'antologia di materiali e quindi di una scelta obbligatoriamente
parziale. Parziale è la scelta delle opere e parziale è la filosofia che
accompagna le partizioni. Perciò, i punti che abbiamo scelto di trattare sono
alcuni di quelli che investono il valore di certe opere video oggi. Il quantum
di attualità (ma pure di sintomatica e stimolante "inattualità"
ancor oggi), che giace immanente al ruolo del video ed in particolare alla forma
merce che esso rappresenta, è del tutto discutibile e condizionato dalle forme
di rimpiazzamento tecnologico che lo vedono già da molti anni in crisi. Ma
trattare il video come un cane morto, era già di moda qualche anno fa e anche
ai nostri giorni è un vizio piuttosto diffuso. Le calibrate disquisizioni su
metodo/sistema e qualità del prodotto, e tanto più la bizantina (ma
poliziesca) alchimia politica che ponderava su un no o un sì al video, non
hanno certo giovato alla storia ed alla potenzialità dello strumento ed ai
metodi con cui è stato assorbito. A livelli meno grossolani, l'attualità del
video è stata soffocata sia da un progressismo a tutto spiano che puntava ad
un'estetica realistica, sia da uno scientismo che si preoccupava di depurare la
storia del video dal suo uso nel qui et ora. L'indicazione della ricchezza del
video ci viene proprio dalla sua leggerezza di strumento tecnico, adagiato nel
flusso di un'organizzazione tecnologica di riproduzione dell'immagine più ampia
ed articolata, alle prese oggi con nuovi cambiamenti ed innovazioni. In questa
rilettura della storia e dell'attualità del video abbiamo pensato, quindi, di
indicare alcuni passaggi che sono stati delineati a partire dal riconoscimento
di alcuni segmenti: quello storico che vede insieme videodocumentazione,
videoreportage, videoregistrazione, videoclip, videorecording, videoteatro,
videoprerformance e quello più schiacciato sul presente che vede una sorta di
videoassemblaggio generalizzato in grado di passare sui supporti digitali.
Rimane il fatto che, anche se il video sta per sparire dalle usanze tecniche
degli ultimissimi anni, per essere sostituito da altri supporti tecnici, esso è
collocato all'origine di tutto quello che si è velocemente ed effimeramente
sperimentato nel campo delle arti visive, in relazione ai materiali elettronici.
Esso è stato il primo strumento amatoriale che, con l'aiuto del
videoregistratore, è arrivato nelle mani di tutti ed ha permesso a tutti di
realizzarsi la propria videolettera, il proprio videomagazine, la propria
videoistallazione. Il termine videoarte in Europa e nell'Occidente indica una
forma artistica unificata dalla cultura mobile della tecnica. Nel periodo
compreso tra gli anni Cinquanta-Ottanta, esso ha consentito uno sviluppo
culturale straordinario e contemporaneamente effimero (ovvero passeggero),
legato alle potenzialità tecniche del mezzo. Questa cultura, risultato di una
sintesi spesso dromologica e superficiale, ci appare oggi come un mondo in via
di estinzione, un continente cancellato dall'ultimo traguardo dei consumi
tecnici. Il video, già messo in crisi dal supporto digitale, comincia ad avere
bisogno di uno sguardo più retrospettivo.
Questa
mostra si occupa, dunque, di materiali visivi che ormai giacciono nell'archivio
storico, ovvero in quel luogo recondito che fra qualche anno non ci farà
trovare nessuna traccia del suo catalogo. La corrosione naturale appare qui più
forte del supporto tecnico. La storia intanto chiede qual è il livello di
lettura e di collocazione da dare a questo percorso. Il video, dunque, non può
presagire alcuna Tikkun. Lo scopo di questa antologia, non è quello di
intervenire in modo risolutivo nei dibattiti sulla sistemazione del materiale
storico, ma piuttosto di comprendere ancora il loro movimento d'insieme, la loro
genesi e il loro passaggio nella storia che nel presente si sta preparando,
ovvero la loro possibilità di travaso attraverso una congiuntura temporale e
sociale che, in un movimento di crisi e di rinnovamento della tradizione, si
spinge altrove. In effetti, lo sguardo che affonda la sua attenzione nella
finitezza di una tecnica legata a storie di vita e di composizione umana appare
leggermente desueto, stranamente anacronistico e al tempo stesso quello più
attuale e più carico di esplosività. Quindi, alla fine ci si accontenta di
guardare il materiale che il video offre come una storia di immagini, che non
sono quelle che negli specchi si riflettono all'infinito, ma piuttosto quelle
degli sguardi che s'interrogano reciprocamente. Magari ripresi da una telecamera
digitale! Chissà se il senso dell'immagine che noi potremmo offrire ad essa in
tal modo cambierà veramente!
E'
partendo da tale presupposto che questa antologia affronta i temi cari alla
storia ed alla critica videografica, con un duplice obiettivo: mostrarne il
carattere popolare e stabilirne il determinante rapporto con l'analisi del
programma televisivo. L'estetica del video si dimostra così come qualcosa di più
di un discorso sull'opera. In essa giocano un ruolo fondamentale le condizioni
di lavoro e di produzione culturale, alle prese con la metamorfosi generale
dell'autore e delle sue tecniche di espressione, con le grandi e piccole figure
dell'economia, con temi come la "forma di immagine", con il senso
della composizione, con l'indole problematica del set coinvolto e il quotidiano
delle sue potenzialità comunicative. Dalla totalità di questi intrecci - in
cui operano modi e traguardi del "fare video" - emergono i grandi temi
propriamente estetici e politici della macchina videologica. Dalla parodia della
tragedia, al comico, all'umoristico, dall'azione documentata al mostrarsi del
corpo in presa diretta con la telecamera, dalla letteratura per immagini ai
messaggi di ordine semiologico e politico, dallo stato solidale alla stato
effimero dell'immagine, la pregnanza e la radicalità del taglio della rassegna
trova uno sviluppo decisivo nel percorso dell'arte contemporanea. Infatti, la
peculiarità della sua partizione in sezioni sta nell'analisi del segmento della
nozione di pervasività. Dove per pervasione si intende il magazzino di film, di
informazioni, di concerti, di performance e di tutto lo scibile umano che
quotidianamente riesce a macinare la complessa macchina televisiva. La
televisione, essendo uno dei mezzi più importanti tra quelli del broadcasting,
in cui un'emittente raggiunge molti destinatari, non è pervasiva solo perché
molto presto essa si è trasformata in uno strumento che arriva nelle case di
tutti, ma anche perché essa molto presto - ovvero poco dopo la sua stessa
nascita che risale al 1940 - è riuscita a diventare un mezzo che si è
proiettato al di là di se stesso, contaminando e metamorfizzando in forma
schermatica tutto ciò che apparentemente sembra lontano e oggettivamente o
soggettivamente irriproducibile. Da qui se ne deduce che la televisione non è
soltanto pervasiva rispetto al cinema, al varietà ed a quelle forme che
rispondevano alla struttura dello spettacolo teatrale, notiziari e talk show già
presenti alla radio, ma perché con una progressione rapidissima essa è
diventata il mezzo di comunicazione di massa più potente del Novecento. Ed
oltre a creare generi e linguaggi propri, è entrata con una pratica di tempo
dettagliatissimo nelle forme di vita interiori della gente comune.
L'arte
di fronte alla pervasività televisiva, soprattutto se è intenta ad utilizzare
un mezzo quale è il video, che spesso non segna più dei confini rispetto
all'universo televisivo, che cosa fa? Si può adagiare nei contributi tecnici
offerti dalle potenzialità di essa oppure, come dice Jean Baudrillard, non può
che retrocedere, non può che manifestare la "precessione dei
simulacri"? Negli anni Settanta era stata tentata la strada di definire dei
generi artistici secondo l'idea della television art, ma il disegno
storiografico fu subito smentito dalla violenza sociale dei fatti. La pervasività
del mezzo, dagli anni Ottanta in poi, esattamente a partire dall'affermazione di
massa dei mezzi elettronici, ha talmente cambiato l'idea stessa di realtà, che
oggi sarebbe quasi il caso di non considerare più il mezzo video, ma tentare
l'esplorazione di un nuovo territorio dell'immaginario, prodotto dal contributo
della multimedialità. Anzi forse, dopo la totalizzazione della televisione,
dopo l'effetto di implosione del reale nei media, l'arte non è più quella che
vediamo nelle gallerie o negli spazi deputati, ma piuttosto nella parodia di
realtà di un serial, di un prodotto che viene lavorato e trasmesso in un tempo
reale molto poco definito. Non è la televisione una forma di comunicazione di
massa che avviene attraverso la trasmissione via etere, ma siamo noi stessi ad
essere già sparsi nell'etere. Il segnale audio e video che è ricevibile da
tutti gli apparecchi - come dice Baudrillard - ha trasformato tutti gli utenti
dotati di antenna in ricettori/trasmettitori. Naturalmente dei trasmettitori che
non hanno la possibilità di trasmettere niente. Dei trasmettitori che, con il
potere del telecomando, dialogano con i modelli di fruizione e con le
pianificazioni del broadcasting, ovvero recitano una farsa adatta ad inscenare
tutti i luoghi comuni del cabaret e confermare tutte le doti più controllate e
pianificate di uno spettacolo, che ha smesso di essere anche societario per
divenire una cruciale medialità soggettiva.
(Gabriele
Perretta)
Happening
Video
Oltre
alle sezioni espositive e al calendario di iniziative e incontri già indicati,
la manifestazione "Arte Video TV 2000" ospiterà, mercoledì 21 giugno a
partire dalle ore 22 presso Villa Serena "Happening Video": una serata
dedicata alle produzioni di studenti dell'Accademia di Belle arti di Bologna.
Saranno presentati video di Riccardo Paolini, Claudio Marcon, Rosetta Termenini,
Gianluca Ferrari, Alessia Lusardi, Cristian Vidon, Diego Zuelli, Damiano Paroni,
Roberta Cavallari, Lucia Anselmi.
L'iniziativa,
a cura delle "Unità Comunicative Accademiche", è organizzata da Karin
Colombi e Teresa Urso, e sarà presentata da Piero Deggiovanni, docente di
Storia dell'Arte all'Accademia di Bologna.
Videoinstallazioni
nel Parco |
All'interno
del parco verranno presentate per tutta la durata della manifestazione a cura di
Le Macchine Celibi due videonstallazioni di giovani artisti: "sinfonia"
di Andrea Contin e "Aut Aut" di
Liuba