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Percorsi di Formazione

 

Il motivo del viaggio e del viaggiatore è al centro di molta letteratura di ogni epoca. Viaggiare sì, ma verso dove?

 

 

 

A. Manzoni

S. Freud

J. Conrad

 

 

 

 

 

 

Alessandro Manzoni

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Percorso di formazione e di fuga dal dolore.

"I promessi sposi"

I "percorsi di formazione" di Renzo e Lucia

     Renzo è il personaggio più mobile dell'intero romanzo, disponibile fino all'ingenuità ai rapporti più vari, ricco di curiosità e di spirito di adattamento, ma al tempo stesso pieno di buon senso, capace di difendere energicamente il proprio spazio personale: lo anima una cordiale comunicativa che poggia su un senso elementare e immediato dei doveri e dei diritti, sulla sicurezza che gli viene da una tradizione di pietà, di lavoro, di fatica. I lettori sono sollecitati a ravvisare in lui la più autentica immagine del cristiano onesto, che sa trovare sempre una via giusta, anche tra errori e incidenti, nel turbine delle vicende terrene, partecipandovi senza macchiare la sua innata bontà 

        Lucia, al contrario, appare un'immagine di troppo stilizzata femminilità "cristiana": come dice il suo nome, essa è colei che illumina, quintessenza popolare della donna angelo, segno di bene e di salvezza, ma radicato in un mondo contadino pieno di incombenze materiali, ripetitivo, appartato, pauroso verso la realtà esterna; essa è quasi una negazione di tutte le figure femminili della tradizione letteraria italiana e un'esaltazione, privata di ogni elemento passionale o erotico, del ruolo ideale e insieme subalterno attribuito alla donna nella società dell'Ottocento. 

       I due giovani sono strappati alla loro vita quieta e appartata e immersi nel flusso turbolento della storia. La loro vicenda diviene un'esplorazione del negativo della realtà storica: Renzo sperimenta il male nel campo sociale e politico (la sommossa di San Martino, il disfacimento sociale della Milano appestata), Lucia soprattutto nel campo morale (il capriccio di Don Rodrigo, la corruzione della monaca di Monza, la violenza dell'Innominato). Ma attraverso questa esperienza del negativo si compie anche la loro maturazione.

  Il "percorso di formazione" di Renzo, prima ribelle e insofferente per ogni forma di sopruso, lo porta ad abbandonare ogni velleità d'azione e a rassegnarsi totalmente alla volontà di Dio. Lucia che, al contrario di Renzo, rifiuta la violenza, attraversa anch'essa un suo "percorso di formazione" grazie all'esperienza. Ella che aveva una visione idillica della vita giunge a possedere la consapevolezza del male che è necessaria per capire la vera natura della realtà umana nata dalla caduta, per cogliere il senso religioso stesso della presenza del negativo nel mondo.

      Inoltre entrambi, attraverso le sventure patite prendono coscienza anche della positività provvidenziale del male. Compare così, al termine del romanzo, a raccoglierne il significato ultimo, il concetto della "provvida sventura" cioè proprio la sventura fa maturare nei buoni più alte virtù e più profonda consapevolezza. "Conclusero che i guai vengono bensì spesso, perché ci è dato cagione; ma che la condotta più cauta e più innocente non basta a tenerli lontani; e che quando vengono, o per colpa o senza colpa, la fiducia di Dio li raddolcisce e li rende utili per una vita migliore"

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Joseph Conrad  (1857-1924)

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Life and works

         Polish-born English novelist, considered to be among the great modern English writers, whose work explores the vulnerability and moral instability at the heart of human lives.Conrad, whose original name was Teodor Józef Konrad Korzeniowski, was born near Berdychev, Poland (now in Ukraine), the son of a Polish noble. From his father the boy acquired a love of literature, including romantic tales of the sea. He was orphaned at the age of 12, and when he was 16 years old he left Russian-occupied Poland and made his way to Marseille, France. For the next four years he worked on French ships, ran  guns for the Carlist pretender to the Spanish throne, and became involved ina love affair

  that brought him to the brink of suicide.

           He then entered the British merchant service, becoming a master mariner and a naturalized British subject in 1886; a few years later he changed his name to sound more English. For the next decade he traveled widely, mostly in eastern waters. Conrad's experiences, especially in the Malay Archipelago and on the Congo River in 1890, are reflected in his most popular work "Heart of Darkness", which was done in English, his third language (after Polish and French). Conrad published his first novel and married Jessie George in 1895.

           Conrad produced 13 novels, two volumes of memoirs, and 28 short stories, although writing was not easy or painless for him. Perhaps only another writer can fully appreciate his comment regarding the completion of the novel Nostromo (1904), which many critics regard as his masterpiece:

          The contrast between light and dark as related to the civilized and the uncivilized in "Heart of Darkness"

            HEART OF DARKNESS is based on Conrad's own experience as the captin of a West African river steamer in 1890. Conrad reveals the story of Marlowe, the protagonist, who travels up the Congo in search of Kurtz, an ivory trader. Marlowe's voyage from the coast takes him past signs of Europe exploitation of the natives toward the "Heart of Darkness," Where Kurtz, once an idealistic young man, is now the leader of what Marlowe calls "unspeakable rites." Conrad's story hints at horrors that Marlowe is unable to describe, leaving the reader to imagine actions that lie outside civilized human behavior.

          In Heart of Darkness, there is a real contrast between what is light and what is dark. These contrasts work within the reality of what is considered civilized and uncivilized. The light representing civilization or the civilized side of the world and the dark representing the uncivilized or savage side of the world. Throughout the book, there are several references to these two contrasts. In Conrad's novel, black and white have the usual connotations of evil and good. The setting also plays a critical role in describing how Marlow feels about the entire adventure he endured. From the very start of the novel, there are signs of what is to come. The colors of items and objects help to foreshadow the tragedy that is to come to Marlow.

         There are a couple of instances in particular that elude to the difficult future Marlow will face. Further along in the novel there are many more examples of the contrast between dark and light. The ending of the novel also proves to continue to contrast between light and dark, especially when speaking of the savages Marlow encounters when attempting to save Kurtz. The ultimate contrast of light and dark occurs with the death of Kurtz on the boat after he is saved and being brought back down "The brown current (that) ran swiftly out of the heart of darkness..." This quote being perhaps the ultimate description of the savagery and uncivilization of the Congo as Marlow and Kurtz try to quickly escape the savagery and death of the Congo. With their escape and these words comes the title of the book, Heart of Darkness.

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Sigmund Freud
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Il percorso dell'uomo nella sfera dell'inconscio

           Sigmund Freud attraverso la psicanalisi (procedimento per l'indagine di processi mentali che sono inaccessibili per altra via, mirante alla cura delle affezioni nevrotiche) fa compiere all'uomo un percorso nella sfera dell'inconscio che gli serve  per conoscere meglio se stesso e i propri comportamenti; un percorso , cioè, di formazione. La psicoanalisi è una creazione del viennese Sigmund Freud (1856-1919), la scienza nuova che affronta le malattie

mentali con tecniche terapeutiche e con la proposta della teoria della rimozione: tutte le cose dimenticate avevano avuto un carattere penoso per il paziente, per questo erano state rimosse, riposte cioè nella parte "inconscia" della psiche creando la nevrosi. Egli abbandonò l'ipnosi e chiese al malato di rievocare in forma cosciente il proprio vissuto. L'inconscio è il luogo psichico in cui un'esperienza molto precoce del soggetto, fonte di angoscia è stata respinta. Esso serve per trovare la spiegazione causale dei lapsus, dei sogni e per comprendere meglio la propria personalità.

La formazione del metodo terapeutico in Freud

           Fondamentali nella pratica e nella teoria freudiana sono le tecniche terapeutiche che presiedono la libera associazione delle idee, l'interpretazione dei sogni e degli atti mancanti. Attraverso queste tracce l'analista intende riportare il paziente  nel suo inconscio e sciogliere illuminandoli quegli ingorghi che hanno causato la malattia. Il tutto, con una attenzione particolare al fenomeno del transfert e di quell'intensa relazione sentimentale del paziente nei confronti dell'analista.

          Il transfert è quel processo che descrive come determinati desideri inconsci che risalgono all'infanzia, si attualizzino durante la relazione tra paziente e analista. E' necessario far emergere i desideri inconsci infantili per farli rivivere al paziente, interpretandoli e svelando così la matrice infantile.

         Applicata ai fenomeni artistici, alla morale e alla religione, all'educazione e alla  "civiltà", la teoria psicanalitica offre una idea di apparato psichico strutturato in: Es, Ego e Super-Ego. Es è l'inconscio, Ego è il rappresentante conscio dell'Es, il Super-Ego è la sede della coscienza morale e del senso di colpa.

La metapsicologia freudiana: la prima topica (inconscio, preconscio, coscienza)

       Freud formulò delle teorie metapsicologiche per costruire sistemi esplicativi coerenti con i dati raccolti mediante le osservazioni cliniche.La metapsicologia è parte della ricerca psicoanalitica che cerca di sistematizzare e spiegare il materiale raccolto durante la pratica terapeutica per mezzo di ipotesi e concetti generali. La prima  teoria metapsicologica, detta anche prima topica, interpreta il sistema psichico fornendone un modello spazializzato. La vita psichica è considerata un processo conflittuale di energie associate a rappresentazioni; questi conflitti avvengono in uno spazio composto da tre "province" separate e tra loro disomogenee, sedi di funzioni psichiche diverse e non assimilabili. Le tre forme psichiche: inconscio, preconscio e coscienza sono raffigurate sovrapposte l'una all'altra e separate da barre regolate dalla censura.

      L'inconscio è il luogo in cui un'esperienza molto precoce del soggetto, fonte di angoscia è stata respinta. Il preconscio costituisce l'anticamera della coscienza, cioè di quei contenuti psicologici di cui l'Io consapevole può divenire in ogni momento esplicitamente padrone.

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