Documento VIII°

Sommario: Mons. Gozzadino sotto il medesimo giorno 1° Maggio 1638 mandò fuori un Editto a stampa, in cui annunzia la prossima solenne traslazione; le indulgenze ottenute, la maniera onde ognuno debba prendere parte alla processione, ed esorta infine a venerare i Santi Martiri onde averne la protezione in vita, e in morte.

Editto stampato in Roma nella stamperia della R.C.A. con cento copie dispensate per le città, e terre circonvicine.

Arme di Mons. Vescovo

ANGELO GOZZADINO

Dell'una e dell'altra legge Dottore

                                         Arcivescovo di Nixa e Paris

ed ora per la grazia di Dio e della S. Sede Aplica

Vescovo di Orte, e di Civita Castellana

Canonicamente Unite

Il Signore, ch'é Padre delle Misericordie e Dio di tutte le vere consolazioni non manca, anzi non cessa in ogni tempo colla sua solita paterna, e divina pietà, e provvidenza di aprire diverse strade per facilitare la salute ai suoi fedeli e dar loro per conseguirla tutti gli aiuti possibili. Essendosi perciò degnato di farci concedere da Roma dalla Santità di Nostro Signore Urbano Papa VIII°, due corpi dei santi, quali sono il corpo di S. Quirino e di SA. Dionisio Martiri insigni; grazia vivamente bramata, e con ogni maggior diligenza procurata da molti e molti anni da Noi, e da tutto questo Nostro Reverendo clero, e divotissimo popolo della città di Orte, volendo dimostrare quanto a tutti sia stata oltremodo grata, abbiamo determinato per le forze nostre di fare la loro solennissima traslazione il giorno delli trenta stante, per il quale effetto abbiamo procurato, ed ottenuto dalla Santità di N.S. come apparisce dal Breve spedito in Roma sotto l'Anello del Pescatore li 24 Aprile prossimo passato, Indulgenza plenaria, e remissione di tutti li peccati a tutti quelli dell'uno e dell'altro sesso, che contriti, confessi, e communicati in detto giorno divotamente visiteranno questa nostra chiesa cattedrale, pregando per la esaltazione di santa chiesa, estirpazione dell'eresie, e concordia dé principii cristiani, e come in esso (Breve) al quale si abbia relazione. Invitiamo adunque col presente Nostro Editto, ed insieme esortiamo, e per quel che spetta alla nostra cura pastorale paternamente preghiamo ognuno, che di ciò averà notizia, ad intervenire in azione tanto pia, e devota, per acquistare si gran tesoro spirituale, e col venerare detti Santi farseli protettori in vita, e in morte, e massime per i bisogni dei tempi presenti, nei quali sua Divina Maestà fa dimostramenti di voler penitenza, e che s'interceda appresso di Lui dà Santi suoi; commando espressamente alli reverendi cleri di qualunque dignità siano, curati e non curati, e venerabili compagnie di questa nostra Diocesi, che con abito talare, cotta monda, e berretta da prete, e le compagnie con la loro insegne, sacchi e torcie, ovvero facole accese debbono trovarsi presenti, facendosi una processione solenne la mattina di detto giorno a ore dodici (Circa le 8 ant.) e partendo dalla Cattedrale Pontificalmente Noi parati e tutti li sacerdoti con loro abiti sacerdotali vestiti s'anderà alla Madonna del Rifugio fuori della città dove saranno detti corpi in deposito, d'indi si poseranno in un feretro da noi, e da altri prelati, se vi saranno, o da R.R. canonici, e sacerdoti per muta sotto il Baldacchino, precedendo lo stendardo di essi Santi, musiche edaltri istrumenti, le confrarie, religioni dé regolari della città e diocesi, il R. capitolo nostro, e dopo il feretro il Magistrato, cittadini, e popolo con ordine tale che non si darà luogo a confusione, o contesa veruna, anzi si onoreranno li concorrenti così Ecclesiastici come secolari, si girerà al solito tutta la citttà, e pervenuti nella suddetta chiesa cattedrale si deporranno sopra l'Altar maggiore, o Palco, si canterà la Messa Pontificale, e dopo pranzo il Vespro, qual finito, toccate le corone da persone religiose a ciò destinate, si chiuderanno sotto il detto Altare per esser quelli perpetuamente con ogni maggior decoro, e riverenza conservati ed onorati, acciò siccome sono stati partecipi della passione, così godano unitamente l'eterna gloria nella patria dei beatgi. Si poliscano perciò in detto tempo le strade, si levi da esse ogni impedimento, siano sparse di ftori (?) odoriferi, e verdure, si addobbino le mura con tappezzerie, si fregino gli altari con quadri di Santi, e con profumi accompagnandosi detta santa processione con ogni divozione, quiete, ed ordine portando ciascuno in mano una torcia o facola bianca accesa per rendersi maggiormente certi della protezione di questi poderosi Principi del Cielo.

Dato in Orte, il dì 1° Maggio 1638

ANGELO ARCIV. GOZZADINI (Vescovo di Orte e Civita castellana)

ALBERTO CECCARELLI (Can. d'Orte e Seg. di Com.)