Documento VII°
Sommario: I Corpi dé S.S. M.M. Quirino e Dionisio portati in Orte nell'Ottobre 1637 e deposti provvisoriamente nella chiesa del Rifugio doveano portarsi con molta solennità alla Chiesa Cattedrale nel Maggio 1638. Perché in questa solenne traslazione tutto procedesse con ordine si fece una Congregazione preparatoria, il cui verbale qui si riporta, con un cenno alla decisione, che ad ogni proposta, si pigliava dai signori Congregati.
A dì 1° Maggio 1638 in Orte
Dovendosi in breve coll'aiuto del Signore fare una solenne processione in questa città per la traslazione delli corpi dé S.S. M.M. Quirino e Dionisio, Mons. Ill.mo e Rev.mo Arcivescovo Angelo Gozzadini Vescovo di Orte e Civitacastallana, affinché il tutto passi con ordine e soddisfazione comune ha giudicato espediente di fare una congregazione avanti a S.S. Ill.ma per trattare e determinare tutte le infrascritte cose, ed altre che paresse a detta Congregazione, nella quale oltre li due signori canonici, che furono deputati da Capitolo con autorità amplissima, per quanto spetta ad esso, di stabilire quanto sarà sopra ciò necessario, che furono gl'illustri e molto Rev.di signori Marco Catenacci, e Ludovico Ralli, come si vede per capitolo fatto sotto li 27 Aprile 1638, intervennero pur d'ordine di S.S. Ill.ma invitati gl'infrascritti cioè:
Li molti illustri signori
GOVERNATORE
ROTILIO SANAROTTI e BATTISTA RENSICCHI, Priori
Sigg. FABRIZIO ROSSI, ALESSANDRO TORZI, BENEDETTO PLANI, Dottori
Li sigg. cap. Claudio Nelli - Ludovico Plani - Giovanni Rinaldo Deci - Marc'Antonio Squarta -Giacomo Torzi - Stefano Cavalli - Domenico Alberti - Alessandro Sordolini - Tommaso Deci - Marc'Antonio Coccoagini - Domenico Capo Rossi - Bartolomeo Ricci - Domenico Prosperini - Alessandro Sordolini.
Fu proposto
Se si devono invitare Vescovi e Capitoli circonvicini, ed in particolare il capitolo di Civita Castellana, il modo col quale si devono incontrare, alloggioare, e spesare oltre li capitoli, e cleri della diocesi. Decisero d'invitare solennemente i capitoli e cleri diocesani che si dovranno ripartire fra amici. Li Mazzieri saranno D. Orazio Cataldi, D. Ercole Arca, signori Alessandro Sordolini, Virgilio Squarta, Agostino Plani e Pietro Paolo Paglia.
Deputare persone per il parato della chiesa con levarsi tutte le banche da essa. Furono deputati i signori Canci Marco Catinacci e Ludovico Ralli.
Se si deve osservare l'ordine, che fu osservato in Napoli nella traslazione del B. Andrea d'Avellino, quale fu letto in sommario. S'osservi l'ordine che contenè il capitolo (Napolitano).
Destinare il giro che deve fare la processione con ventiquattro giovanetti più nobili, vestiti da Angeli con palme, e corone che avranno luogo tra i R.R. Canonici parati a due a due. La processione parta dalla Cattedrale, arrivi al Rifugio, rientri per la porta di S. Agostino, faccia il giro per la città, e poi si canti la Messa.
Chi ha da portare il baldacchino, e quante mute si faranno per istrada, facendosi nota particolare, e se si devono invitare anche persone nobili forestiere, e se a quelle si debba dare la destra deputandosi due gentiluomini a questo effetto. Il baldacchino, lo porteranno gli Ecclesiastici fino alla porta della chiesa, dopo il Magistrato e poi altri cittadini e forestieri ai quali si darà la destra. Deputati i Sigg. Benedetto Plani e Stefano Cavalli i quali sceglieranno anche i giovanetti da vestire da Angeli.
Determinare quali Musici si debbano invitare, e destinare due gentiluomini per provvederli di cavalcatura, occorrendo, e di spesarli ancora almeno per due giorni. La musica sia a tre cori, uno all'organo, gli altri in due palchi di qua e di là. (L'organo nell'antica chiesa dovea stare sopra la parta maggiore in fondo alla nave di mezzo) Deputati i sigg. Domenica (?) Alberti, Marc'Antonio Anselmi e Marc'Anselmo Coccoagini. Faranno l'accatto Giovanni Rinaldo Deci - Bartolomeo Ricci - Ludovico Ralli e Marco Catenacci.
Destinare due altri per fare accomodare le strade da coprirsi, e levare ogni impedimento come anche li mortaletti che si avranno a sparare, e i fuochi da farsi e dove. Il sig. capitano destinerà persone di sua fiducia.
Non avendosi da spendere per la cera se non quaranta scudi, se debbano essere le facole di due libre o di una, assegnando persone che le dispensino, che le facciano accendere a tempo debito, che le raccolgano ancora estinguendole in due vasi di acqua per evitare il fumo. Siano d'una libra. Deputati a dispensarle e a raccoglierle. D. Francesco Gioannuzzi, e Silvestro Catalucci.
Che la Milizia si debba tenere armata in diverse parti della città, e delle porte, d'ordine di chi tocca, per evitare i tumolti e la confusione che possono nascere. Provvederà il sig. Capitano come più gli parrà espediente.
Di provvedersi parimenti da chi tocca che ci siano più Osterie, e si permetta per il giorno della Vigilia, e pel seguente che ognuno possa vendere cose da mangiare senza pena alcuna, assegnando molti luoghi anche in pubbliche strade per tenervi le tavole, finita però la processione, e per quattro giorni almeno non si paghi porto dalla barca, massime per quelli, che portano robba da mangiare, e vengono in detta solennità, deputando qualcheduno che assista per questo negozio. Il Sig. Governatore provvederà per le Osterie, e i sigg. Priori per la barca.
L'ordine che si avrà a tenere per alloggiare il Clero della Diocesi ed altri, così ecclesiastici, come Nobili secolari, deputandosi due o quattro gentiluomini a questo effetto, facendosi la lista di quanti ognuno potrà accettare. Ognuno alloggerà i suoi amici.
Determinare il giorno dell'anniversario di essa solennità se dovrà essere l'istesso giorno oppure la prima, od ultima domenica del mese. Si celebrerà l'ultima domenica del mese e lo porteranno i fratelli delle Confraternite a muta tenendosi i fiocchi di esso da due cittadini. Con altra decisione di Mons. Gozzadini fu stabilita in seguito per l'annua solennità la II^ domenica di Maggio.
ORDINE DELLA PROCESSIONE
Tamburi per un coro di musica, seguiteranno le Confrarie pigliando ognuna di esse le forestiere che vestiranno l'istesso sacco, poi le trombe con musica, lo stendardo dé Santi, e Croce della compagnia del S.S. Sacramento, che non veste sacchi, accompagnata da Nobili e cittadini con torce accese in mano, le Religioni dè regolari, le Piffare, e Musica; il clero secolare, e chiese collegiate della diocesi, il Venerando Capitolo di questa Cattedrale, il Feretro sotto il Baldacchino, che si porterà come sopra si è detto, gl'ill.mi sigg. Governatore, Magistrato, e Popolo con torce bianche accese in mano.
dato in Orte il 1° di Maggio 1638
A. ARCIV. GOZZADINO (Vescovo di Orte e Civitacastellana)
ALBERTO CECCARELLI - Seg. di Com.