Documento III

Sommario: Invenzione dé Corpi dé S.S. Martiri Quirino, e Dionisio. Li scavi  furono fatti li 9 Giugno 1637. Li presiede Mons. Altieri Vice-gerente di Roma. L'istrumento, che si riporta volto dal latino, fu fatto nelle Cripte del cemeterio di Callisto e di Pretestato dove riposavano i detti Corpi che vengono donati alla Ill.ma  ed Ecc.ma Signora Principessa Anna Colonna Barberini.

IN NOME DEL SIGNORE. COSI' SIA

Pel presente pubblico istrumento sia noto a tutti e singoli che l'Anno del Signore 1637 Indizione V li 9 Giugno l'Anno XIV del Pontificato di Urbano VIII° l'Ill.mo e Rev.mo Monsignor Giovanni Batta Altieri Vice-gerente dell'Ecc.mo Cardinal Vicario insieme a me Notaro ed altri si portò, di ordine, come asserì, del Nostro Signore il Papa nel cemetero di Callisto e di Pretestato ad effetto di scavare e di estrarre i corpi dei Santi Martiri, e quindi liberamente darli, donarli, o consegnarli colle facoltà, e concessioni da spiegarsi nell'Istrumento di tradizione, donazione, e consegna, all'Ill.ma ed Ecc.ma Principessa signora Anna Colonna Barberini figlia dell'Ill.mo ed Eccellentissimo Don Filippo Conestabile Colonna, e moglie dell'Ill.mo ed Ecc.mo Principe Don Taddei Barberini Prefetto dell'Alma città, e Nepote di Sua Santità per parte di Carlo fratello germano; al qual cemeterio pervenuti discendemmo in esso per le macerie delle antiche pareti, e con diversi personaggi religiosi ed ecclesiastici camminando al lume di faci accese per le sue vie sotterranee, in una a mano destra trovammo un sepolcro di otto palmi in circa di lunghezza composto di tre tavole di mattone e calce,in mezzo alle quali tavole leggevasi scritto in calce il nome di "Quirino"; nella parte superiore poi cioè del capo vedevasi la palma testimonio di Martirio sofferto per Cristo, segnata in calce; e apertolo vedemmo esservi il corpo, cioè le ossa di un uomo giacente alla supina; il quale colla dovuta venerazione i predetti Ill.no Vicegerente e religiosi uomini estrassero, e raccoltolo in una cassetta di legno il medesimo Ill.mo Vicegerente la fece legare con una fettuccia bianca in forma di croce e sigillata del suo sigillo la fece asportare con se come di fatti fu asportata.

E successivamente camminando per la medesima via ritrovammo altro simile sepolcro nel quale sotto la tavola di mattone di mezzo, di poco avanti del mezzo, era scritto in calce il nome "Deonici" e dalla parte dé piedi era segnata in calce la palma, simbolo del Martirio sofferto per Cristo; il qual sepolcro aperto dall'Ill.mo Vicegerente vi trovò le ossa di un corpo giacente alla supina, le quali da li estrasse per mezzo dei detti reliosi uomini, e le collocò, chiuse e sigillò come sopra, e seco le sportò, come si è detto, ossia le fece collocare chiudere, asportare.

Fatto fuori di Roma nei suddetti cemeteri presenti D. Paolo Frigeri Prete Romano, e D. Andrea Carniola anch'esso Prete Romano testimonii rogati.

Pianta o per dir meglio descrizione dei Sepolcri dai quali Mons. Ill.mo e Rev.mo Giovanni Batta Altieri Vicegerente cavò ed estrasse li Corpi dé S.S. Martiri Quirino e Dionisio come al riportato istrumento dl 9 Giugno 1637.