Documento XIX°

Sommario: Ricognizione dei Corpi dei S.S. Martiri Marco e Timoteo e solenne processione fatta nel primo anno del secolo XX.

Curia Ecclesiastica Generale di Orte

In nome di Dio, Così sia.

Lì 21 Maggio 1901

 A perpetua memoria della cosa

Il giorno 17 Maggio 1901. Indizione Romana XIV, del Pontificato di nostro Signore Papa Leone XIII° l'anno 23°, regnando in Italia Vittorio Emanuele III° anno I°, ricorrendo l'anno del massimo Giubileo extra - Urbem - venerdì dopo la Festa dell'Ascenzione di N.S..

Avendo il R. Capitolo della cattedrale di Orte supplicato S.E. Rev.ma Mons. Giacomo Alessandro Ghezzi Vescovo di Orte, Civitacastellana e Gallese, perché volesse permettere in quest'anno, capo di secolo e settimo cinquantesimo della prima loro traslazione che l'Urna contenente le preziose Reliquie dei S.S. Preti e Martiri Marco e Tomoteo, religiosamente conservata sotto l'Altare Maggiore della Chiesa cattedrale, venisse portata nella processione, solita a farsi nella domenica terza del mese di Maggio in cui si celebra la memoria della solenne loro traslazione, ed avendo la prefata S.E.R. benignamente accolta la preghiera del R. Capitolo, verso le ore 9 e mezzo di detto giorno 17 maggio corrente, rivestita di rocchetto e mozzetta, accompagnata dai canonici in cappa rossa e dagli alunni del Vener. Seminario, si recò in Chiesa, ove era aspettata dall'Ill.ma Deputazione Municipale costituita dal Nobil Uomo Agostino Avv. Ralli assessore e dal cav. Torquato barbacci segretario, coll'assistenza dei medesimi e del R. Capitolo aprì la porta che è pratticata nella parte posteriore dell'Altare Maggiore e riconosciute e venerate le insigni Reliquie intuonò l'inno - "Rex Gloriose Martyrum" -. Coll'aiuto dei Leviti estrasse l'Urna che racchiude i Corpi dei S.S. Marco e Timoteo Preti e Martiri, e la fece collocare sopra di una mensa preparata, mostrando a tutti come i sigilli, che si riconobbero di Mons. Vari di b. m. il quale dovette farne la ricognizione per la ricorrenza del 2° centenario 1751. Dopo di che osservò e riconobbe intatti i sigilli delle cassette che racchiudono le reliquie degli altri S.S. Martiri Apollonio, Quirino, Dionisio, Aureliano, Dorotea e Faustina, e ordinò che venissero ricollocate sotto l'Altare suddetto, richiudendone la porta con ambe le chiavi che vennero restituite al R. Capitolo ed alla Ill.ma Deputazione Municipale. Di poi incensate di nuovo le sacre Reliquie e recitata l'orazione - "Deus qui nos concedis" - venne dai Leviti condotta l'Urna nella Sacrestia. Qui venne osservato che quei preziosi resti erano alquanto mossi e specialmente le sacre teste, così piacque a Mons. Vescovo che venisse aperta l'Urna per ricomporli più ordinatamente. Ed infatti la sera di detto giorno verso le ore diciannove e mezzo convennero di nuovo nella Sacrestia della cattedrale S.R.R. varii Canonici, il segretario municipale cav. Barbacci ed il Dott. Emidio Morganti Chirurgo Medico condotto della città e aperta con la chiave che ha in consegna l'Ill.mo Municipio la parte posteriore dell'Urna furono riconosciute e classificate le ossa dal Professore suddetto e furono legate con nastrini di seta rossa e quindi fermate sopra i nuovi trapunti di seta dello stesso colore, avendo cura di raccogliere e porre i frammenti di ossa sparsi per l'Urna in tre tazze di cristallo suggellate e riposte rispettivamente entro la medesima Urna e fermate in maniera che non potessero scorrere portandosi in processione.

Rinchiusa quindi e riconsegnata la chiave al segretario municipale vi furono apposti i sigilli del moderno Vescovo su fettuccia e lacca rossa alla stessa maniera che furono tenute da Mons. Vari, i cui sigilli si lasciarono intatti, avendo rotto e tolto solo i nastro. Frattanto l'Urna Sacra, alla quale fu soprapposta la Tazza contenente le Reliquie degli otto S.S. Martiri che riposano sotto l'Altar Maggiore, venne ornata li lumi, veli preziosi e fiori ed il dì seguente 18 maggio, Vigilia della Traslazione, S.E.R. circa le ore diciassette, accompagnato dal Capitolo e dal Clero, entrato in sacrestia si accostò all'Urna e riconosciuti intatti i sigilli si prostrò a pregare e dopo d'averla incensata si ordinò la Processione in giro per tutta la chiesa cantandosi l'inno dei Martiri, finché pervenuta la processione al Presbiterio, l'Urna portata dai Leviti, fu deposta sopra apposita mensa e S.E.R. vestito degli abiti pontificali cantò i primi Vespri. Dal momento che le S.S. Reliquie furono esposte alla pubblica venerazione i fedeli accorsero a pregare con fervore i S.S. Martiri Comprotettori per implorare patrocinio  presso Dio. Nella mattina di domenica 19 di maggio, dopo la messa Pontificale, intervenute già le confraternite della città, il clero secolare e regolare, mentre tutto era disposto per portare solennemente l'Urna dei S.S. Martiri in processione per tutta la città, sopravvenuta la pioggia, si dovette restringere il giro, solo nell'esterno della cattedrale. Nel breve tratto l'Urna portata dai Leviti in mezzo ad un popolo giubilante, accompagnata dal capitolo e da S.E.R. lentamente incedeva fra la pioggia di acqua mista a fiori gettati dalle finestre, mentre l'aere risuonava di sacri cantici e salmi relativi alla gloria dei Martiri, venendo intercalati dalle armonie del concerto municipale.

Tornata alla chiesa cattedrale la ristretta processione, S.E.R. Mons. Vescovo tenne al popolo affollato breve discorso annunziando che la processione così interrotta si sarebbe rimessa a tempo da stabilirsi. Data quindi la Trina Benedizione con le loro Reliquie ebbe fine la commovente cerimonia. Ieri poi 20 maggio alle 16 l'Urna, che era rimasta esposta alla pubblica venerazione per soddisfare al desiderio del popolo, portata dai Leviti, sostenendo l'aste i confrati del S.S. Sacramento, sotto il baldacchino, venne recata in solenne processione per tutta la città, dando S.E.R. in ogni porta la Trina Benedizione alla campagne. Tornata la processione in cattedrale e cantato solennemente l'inno di ringraziamento S.E.R. tenne nuovo discorso sulle virtù dei S.S. martiri e sul dovere d'imitarle nei cristiani, e benedetto il popolo con le S. Reliquie stabilì che l'Urna sarebbe stata rimessa nel loculo, domani circa le 10.

All'ora stabilita convennero alla cattedrale S.E.R., il capitolo il clero, e la deputazione municipale e fu riposta riverentemente l'Urna sotta l'Altare Maggiore, d'onde era stata estratta, ponendovi sopra questa memoria, che venne fatta da me Cancelliere vescovile in duplice originale, firmata dalla lodata S.E.R., dagl'infrascritti Ill.mi e Rev.mi signori e da me, insieme alle altre che vi furono trovate, le cui copie si conservano nella cancelleria vescovile. Dopo di che S.E.R. chiuse la porta e restituì le chiavi al R. Priore del capitolo e all'assessore municipale. Questa solenne manifestazione d'affetto e devozione della nostra città verso dei S.S. Martiri Comprotettori, come santamente onora l'anno augurale del secolo vigesimo di nostra salute e la fine del settimo cinquantesimo della prima Traslazione delle preziose loro Reliquie, così sia arra felice di novelle, grazie e favori celesti di che tanto abbisognamo, specie in questi amarissimi tempi, pel nostro benessere spirituale e temporale.

Atto fatto e letto il giorno mese ed anno suddetti in Orte entro la Chiesa Cattedrale, presso il sepolcro dei S.S. Martiri.

† Fr Giacomo Alessandro Ghezzi Vescovo - Eucherio Pasquinangeli Priore del R. Capitolo - Francesco Can. Boncristiani Decano - Narciso Can. De Angelis Decano - Agostino Avv. Ralli Assessore Municipale - Torquato Barbacci Segretario Comunale.

Sacerdoti che portaron l'Urna dei S.S. Martiri e testimoni al presente atto

Nazzareno Lupaccini - Attilio Mattei - Emanuele Bellioni Parroco - Zefferino Ralli Parroco di S. Lorenzo Martire - Testi.

Così è: Amadio Priore Orlandi Parroco di S. Pietro Ap. e Cancelliere Vescovile.