Documento XIV°

Sommario:Istrumento di donazione dé Corpi dé Santi Martiri Apollonio e Aureliano e delle Sante Vergini e Martiri  Dorotea e Faustina fatta dal P. Giovannuzzi alla Città di Orte l'Anno Giubilare 1650 colla condizione che le Reliquie di questi Santi Martiri non siano donate ad alcuno, sotto pena, in caso contrario, che le medesime siano cedute alla chiesa di S. Agostino della stessa Città.

IN NOME DI DIO, COSI' SIA

Col presente pubblico istrumento a tutti e per tutto sia evidentemente noto, e manifesto che l'Anno Giubilare della Nascita di N.S.G.C. 1650. Indizione II^ il giorno 17 del mese di Ottobre, del Pontificato del S.S. in Cristo Padre, e Signore Nostro Innocenzo per divina Provvidenza Papa X° anno settimo. Avanti di me personalmente comparso il Molto il Molto R.R. Giovanni Giovannuzzi a me noto, spontaneamente, e in altro miglior modo, a maggior gloria di Dio e dé Santi suoi, per il suo amore verso la Patria, e i suoi concittadini, e a vantaggio delle anime loro, in vigore di facoltà a lui come sopra concesse; (Questo Istrumento si trova nella stessa pergamena, in cui è scritta la testimoniale di Mons. Rinaldi) tutte e singole le soprascritte sacre Reliquie donò per donazione irrevocabile che dicesi "inter vivos" alla Venerabile Cattedrale, Capitolo, e illustrissima comunità, e popolo della città Ortana sua Patria assenti, e per essa all'Ill.mo, e molto Rev.do D. Alessandro Giovannuzzi, presente ed accettante, canonico della detta cattedrale e fratello germano del detto molto R.P. Giovanni; le quali Reliquie colla dovuta riverenza, e divozione ricevé, rendendo le maggiori grazie possibili in nome del detto capitolo, comunità, e Popolo; con questa espressa condizione però, che tutte e singole le prescritte sacre Reliquie sempre ed in perpetuo nella detta cattedrale senz'alcuna minima diminuzione si conservino, e si espongono; né la più piccola parte di Esse dai medesimi signori donatarii o da chiunque altro possa affatto rimuoversi, diminuirsi, o donarsi a qualunque persona, chiesa o luogo pio, - che se altrimenti si faccia tutto sia irrito, e nullo, e tutte e singole le medesime sacre Reliquie di pieno diritto ed ipsofatto siano date, ed appropriate alla Ven. chiesa di S. Agostino della medesima città. Sopra le quali cose eccetera.

Fatto in Roma nella Regione Parione, e nel mio Officio presenti i Signori Giacomo Del Duca Romano, e Carlo Leo di Amatrice testimonii. E perché di tutte le premesse cose fu rogato il Sig. Giovanni Gargia Valentini Notaro delle cause di Curia dell'Em.mo e Rev.mo cardinal Vicario, perciò io Antonio Francesco Maria Siricii Pesciese, cittadino di Roma , Notaro pubblico, e iscritto nell'archivio della Romana Curia amministratore del predetto sig. Giovanni Gargia ho sottoscritto , pubblicato, e segnato col mio solito sigillo il presente Istrumento.

Loco † Signi