Documento XIII°
Sommario:Incominciano i documenti risguardanti la terza spedizione, quella cioè dé Corpi dei S.S. M.M. Apollonio e Aureliano, e delle Sante Vergini e Martiri Dorotea e Faustina. Avvenuti l'Anno del Giubileo 1650; lettere di Mons. Rinaldi Vicegerente di Roma nelle quali descrive i detti Santi Corpi, attestando che furono estratti dal cemeterio di Ciriaca, e donati al P. Giovannuzzi con facoltà di tenerli per se, o donarli ad altri.
ASCANIO RINALDI
Nobile romano, Referendario dell'una e dell'altra segnatura di Nostro Signore il Papa, Vicegerente dell'E.mo e R.mo Sig. Card. Vicario dell'Alma Città.
A tutti, e singoli che sarà per vedere o sentire le presenti nostre lettere facciamo noto ed attestiamo essere già state donate al molto Rev.do P. Giovanni Gioannuzzi del qm. sig. Domenico cittadino Ortano dell'una e dell'altra legge dottore, prete della congregazione dell'Oratorio in Roma le infrascritte Reliquie di Santi e di Sante Martiri estratte già per ordine del S.S. Papa dal cemeterio di Ciriaca, cioè; il corpo di S. Dorotea Vergine e Martire; le ossa del corpo di S. Apollonio Senatore Martire le quali sono le seguenti cioè: l'osso di un femore, la metà dell'altro osso del femore , l'osso di uno stinco, parte della fibula, le estremità dei due ossi del femore, un dito; le ossa del corpo di S. Aureliano Martire che sono le seguenti cioè: due ossa del femore, l'osso di uno stinco, osso dell'omero, del braccio superiore, due coste, una clavicola, osso di un piede, del cranio ossia del capo. Una vertebra, l'osso scio, la punta della spatola e la maggior parte del capo di S. Faustina Vergine e Martire. Santi le quali cose, a maggior gloria di Dio nei Santi suoi, e ad eccitamento di divozione dé fedeli verso di essi Santi, col tenore delle presenti, concediamo e rilasciamo al medesimo molto Rev.do P. Giovanni la licenza di ritenere presso di se, di donare ad altri, di trasmetiere fuori di Roma e di esporre pubblicamente in qualunque chiesa o luogo pio, come meglio a lui parrà, le predette Sante Reliquie, affinché degnamente, rettamente e divotamente possano essere venerate dai fedeli cristiani. E affinché di tali Sante Reliquie si abbia manifesta l'identità, la certezza, e la legalità avanti di Noi racchiuse colla dovuta riverenza in una cassa di legno, involte in carta bianca, distinte le une dalle altre dall'iscrizione del nome sopra ciascuna di esse, e legate con una piccola fune le abbiamo segnate col nostro sigillo.
In fede delle quali cose sottoscrivemmo le presenti e comandammo e facemmo che fossero munite del mostro sigillo di cui ci serviamo nella impressione di simili cose.
Dato a Roma dalla nostra residenza questo di 10 Ottobre Anno del Giubileo 1650.
ASCANIO RINALDI - Vicegerente