Documento I°

Urna dove erano contenute le reliquie di S. Timoteo e S. Marco, conservata nel Museo delle Confraternite di Orte

Urna dove erano contenute le reliquie di S. Timoteo e S. Marco, conservata nel Museo delle Confraternite di Orte

Sommario:Invenzione dé Corpi dé S.S. Marco e Timoteo che risposavano nel Cemeterio di Callisto nella via Appia. Gli scavi sono diretti dal Sacerdote D. Giovanni Battista De Rossi a nome del Card. Zolleri. Trovati i Corpi, il Cardinale li dona al De Rossi. Questi alla sua volta li dona al P. Giovannuzzi, il quale ne fa dono alla sua Patria. Nota delle ossa dei Martiri. Segue una specie di codicillo risguardante un'Ampolla di sangue di S. Giovenzio Martire, come meglio all'Istrumento che si riporta nella sua integrità, salva qualche leggera modificazione per agevolarne la lettura, e l'intelligenza.

IN NOME DEL SIGNORE. COSI' SIA

Da questo pubblico istrumento delle infrascritte cose, e da questo documento di non dubbia verità sappiano tutti, e dovunque, e sempre con ogni evidenza sia manifesto e noto, come avendo già fin dall'anno della Natività di N.S.G. 1622 il giorno 29 del mese di luglio, la buona memoria dell'Ecc.mo e Rev.mo Sig. Itelio Federico del Titolo di S. Lorenzo in Panisperna della S.R.C. Prete Cardinal Zolleri, Personaggio piissimo, e impegnato quanto mai a prorogare, e stabilire l'ortodossa fede in tutto il mondo, e specialmente in Germania; - avendo (dico) con grandi e premurose istanze ottenuto a viva voce da Gregorio Papa XV di felice memoria la licenza, e facoltà, come egli stesso a Me notaro, e ai testimoni segnati negl'infrascritti istrumenti, e ad altri disse di sua bocca, e per l'amplissima dignità cardinalizia, asserì di aver ottenuto, di scavare, e di estrarre da qualunque cemeterio, e da tutte le Cripte esistente dentro e fuori delle mure di Roma, le ossa, i corpi, e tutte le altre cose spettanti alla passione, ed all'onore dei varii e diversi Santi Martiri, e Sante Vergini ivi umati, sepolti e riposti coll'insegna del Martirio sofferto per Cristo Signore, come solea farsi dagli antichi Cristiani; - ad effetto di collocarle, e riporle a suo talento decentemente, e onoratamente nelle Chiese, monasteri, ed altri luoghi pii, e donarle, distribuirle, e concederle liberamente ai fedeli cui meglio crederà, e piacerà colle medesime facoltà, e privilegi, a questo fine specialmente che Dio, più che si può sia glorificato nei Santi suoi, che l'onore e la gloria dé Santi sia propagato, e che la divozione dé pii fedeli verso di essi maggiormente si accresca e si acceda; (Perciò) lo stesso Em.mo e Rev.mo Sig. Itelio Federico Cardinal Zolleri dai detti cemeteri e cripte, e segnatamente dal cemeterio di Callisto nella via Appia, per mezzo dell'illustre, e molto Rev. D. Giovanni Battista de Rossi nobile sacerdote romano sommamente pratico esperto dei detti luoghi, e versato nello studio ed intelligenza delle storie che ne trattano, e portato molto dalla propria grande divozione, e dalla propensione dell'animo ad andare, a restare, e a ricercare in detti luoghi; deputato appositamente dallo stesso Em.mo Sig. Cardinal Zolleri, scavò, ed estrasse alcuni Corpi di Santi Martiri con tutto il resto spettante alla loro passione, e gloria; come più distesamente e più chiaramente rilevasi dagl'istrumenti di scavazione, e di estrazione esistenti e stipulati presso di me infrascritto Notaro a queste cose "specialiter et specialissime" chiamato erogato; ai quali (istrumenti) si riferisca tutto il racconto per indubitata testimonianza di questa verità, e per concludente prova di tutti.

Sappiamo parimenti tutti e dovunque sia noto, e chiaramente manifesto che, premesse, fatte ed eseguite queste cose, lo stesso Em.mo e Rev.mo Sig. Itelio Federico Cardinal Zolleri innanzi a me Notaro dal sopradetto illustre, nobile molto Rev. Sig. Giovanni Battista De Rossi fu umilmente e istantemente pregato, e richiesto che si degnasse di dare, donare, e concedere ad esso puramente e liberamente ad intuito di sola pietà e di munificenza cristiana alcuni Corpi di Santi e Sante Vergini e Martiri insieme alle cose spettanti alla loro passione e gloria, da lui, come sopra, scavati ed estratti dai suddetti luoghi, colle medesime facoltà e privilegi dal detto Gregorio XV° di felice memoria, al medesimo Cardinale come sopra date, e concesse a maggior gloria di Dio, e gloria ed onore dé Santi.

Alla quale giusta, pia, lodevole e iterata preghiera ed istanza il detto Em.mo e Rev.mo Sig. Itelio Federico Cardinal Zolleri benignamente annuendo avanti di me Notaro fra questi sacrosanti Corpi di Santi Martiri e delle cose spettanti alla loro passione, e gloria diede, donò e concesse gl'infrascritti per donazione irrevocabile detta "inter vivos" ed in altro miglior modo, con tutte e singole facoltà, e privilegi a se come sopra concessi e accordati, cioè - il Corpo di S. Marco Prete e Martire e il Corpo di S. Timoteo Prete e Martire ambedue insieme coronati dalla palma del Martirio sotto Marco Aurelio Antonio; nonché la tavola di pietra coll'iscrizione dé loro nomi e colla nota <<Pro Christo>> e coll'iscrizione delle Palme del Martirio come nei cemeteri era solito a farsi dagli antichi cristiani nella umazione, e seppellimento di quei ch'erano morti felicemente per Cristo (tavola) ritrovata sopra i loro sacrosanti Corpi nel Cemeterio di Callisto e da lì scavati ed estrattii, di questo modello e forma, cioè:

MARCI   TIMOTHEI (due palme)

I quali Corpi sacrosanti dei detti Santi Marco e Timoteo colla tavola di pietra il detto illustre nobile e molto Rev. D. Giovanni Battista De Rossi colla maggiore riverenza, sommessione e divozione d'animo accettò ricevé, e rendendo le maggiori grazie possibili li prese innanzi a me Notaro, e li pose, e li adagiò con ogni diligenza entro alcune cassette di legno, e li ritenne presso di se quale tesoro preziosissimo, come di tutte e singole queste cose è manifesto dall'istrumento di donazione esistente presso di me Notaro e da me rogato, al quale si abbia relazione.

Sappiamo parimenti tutti in terzo luogo e dovunque e sempre sia noto e con ogni evidenza manifesto che il sopradetto illustre nobile e molto Rev. D. Giovanni Battista De Rossi pregato dall'illustre e molto Rev. P. Giovanni Giovannuzzi J. U. Prete della Congregazione dell'Oratorio di Roma, Cittadino Ortano perché volesse, e si contentasse di dare, e concedere a lui puramente e liberamente i Corpi dei medesimi Santi Marco e Timoteo, e la tavola di pietra suddetta colla medesima facoltà, e privilegi a lui concessi, onde promuovere con essi, propagare, ed accrescere con tutte le forze, e con tutto lo studio la gloria, e l'onore di Dio onnipotente, e insieme la loro venerazione; = il medesimo D. Giovanni Battista conoscendo benissimo che l'intenzione del detto molto Rev. P. Giovanni tendeva ad un fine sommamente lodevole, e proficuo, annuendo volentieri ai di lui voti liberamente, e per donazione che si dice "inter vivos" e in altro miglior modo, avanti di me donò, elargì, e difatti diede, passò, e consegnò i Corpi dei detti Santi Martiri Marco e Timoteo, e la tavola di pietra sopra i detti Corpi come sopra trovata colle facoltà e privilegi a se dati e concessi.

I quali Corpi dei Santi Marco e Tomoteo colla tavola di pietra e colle predette facoltà e concessioni il detto M. R. P. Giovanni Gioannuzzi genuflesso, e colla più grande demissione d'animo, e di corpo rendono grazie immortali, e pieno di venerazione accettò, prese, ed abbracciò come pegni calatigli dal cielo, e presso di se li ritenne, ed in due piccole arche di legno entro bellamente ornate di seta di color rosso, e di fuori con pitture di porpora e di oro, avanti di me con ogni onorificenza, e diligenza ripose, ed accomodò e chiuse con chiavi dorate appositamente fatte, e segnò e sigillò col proprio sigillo.

Sappiamo finalmente tutti e dovunque a tutti sia noto ed evidentemente manifesto che il medesimo M. R. P. Giovanni Giovannuzzi primieramente ad eterna gloria, ed onore di Dio Onnipotente e dé Santi Suoi, secondariamente per ottenere alla Città di Orte sua patria, e a tutti i Cittadini ed abitanti di essa in questa valle di lacrime nelle spirituali, e temporali necessità l'ajuto insieme, e il patrocinio di coloro che stanno in cielo, come anche a vantaggio, a decoro ed onorificenza delle anime; per far conoscere ancora, e per attestare in tutti i futuri perpetui tempi quanto sempre e di cuore abbia amato la detta sua Patria, i Cittadini, e gli Abitanti di essa; a dimostrar finalmente con ogni evidenza quanto sempre ardentissimamente abbia desiderato di seminare in essa i semi dell'eterna salute, e piantare, irrigare, e far crescere fino alle più alte e sublimi sedi dé Beati le piante degne degli Orti celesti, e capaci d'essere un giorno con beatissima commutazione trapiantate nei giardini di Dio; i medesimi Corpi dé Santi Marco e Timoteo da esso come sopra nelle Arche risposti, chiusi, segnati e sigillati insieme alla prefata lapide spontaneamente e liberamente, per donazione irrevocabile "inter vivos" rd ogni altro miglior modo all'Illustrissima e Fedelissima Città di Orte sua dilettissima Patria, ed agl'Illustrissimi ed Onestissimi Cittadini, Popolo ed abitanti di Essa assente, ed assenti avanti di me Notaro, con molto piacere, e con sommo gaudio, e giubilo del suo animo, e del suo cuore diede, donò, largì e concesse perpetuamente:<<Con questa espressissima condizione tuttavia, e con questi inviolabili patti, e condizioni, né altrimenti, che cioè: la Città, i Cittadini, il Popolo, e gli Abitanti donatarii, predetti siano tenuti ed obbligati, chiesta prima ed ottenuta licenza e special facoltà in iscritto dall'Ill.mo e rev.mo D. Angelo Gozzadini attuale Vescovo, e Religiosissimo, e degnissimo Presule, di porre, collocare, e mettere colla massima divozione, ed onorificenza nella Chiesa Cattedrale e sotto l'Altar Maggiore, né in altra chiesa od altro Altare i detti sacrosanti Corpi dei Santi Marco, e Timoteo colla tavola di pietra integri, né in alcun modo affatto diminuiti, ma in quella qualità e quantità onde li dà, e dona contenuti nella presente nota a me Notaro consegnata ad effetto d'inserita in questo istrumento di donazione, meglio da descriversi in fine. Che se a qualcuna di queste cose si contraddica, od alcuna non venga in tutto, e per tutto osservata, e messa in esecuzione nei futuri successivi tempi, tutto ciò che sarà fatto dai medesimi signori Donatarii, o da chiunque altro, sia anche dal Capitolo, Canonici, Vescovi e Presuli della detta città e Cattedrale di pieno diritto, ed "ipso facto" sia nullo ed irrito, e la presente donazione "ipso jure et ipso facto" sia e venga ritenuta nulla ed irrita anche senz'altra sentenza giudiziale, e i predetti Corpi siano dati, donati e trasportati in tutto e per tutto colle medesime condizioni e rispettivi patti alla Chiesa di S. Biagio della medesima città  ed alla Congregazione come la predetta città, cittadini ed abitanti colla maggior cura ritengano per se, e in eterno zelantemente conservino tanto tesoro, tanto preziosi pegni, e appresso Dio tanto potenti Avvocati, sicuri certamente di trovare in Essi presidio, rifugio, sicurtà e difesa fortissima, ed inespugnabile delle anime, e dé corpi, della città, e della Diocesi; disponendo tuttavia di riservar libera la volontà di togliere il divieto fatto di non diminuire in alcuna parte i detti Corpi, e la loro qualità e quantità contenuta, e descritta in detta nota. Sopra tutte, e singole le quali cose premesse fu richiesto da me Notaro pubblico infrascritto che ne potessi fare uno, o più istrumenti pubblici, e li potessi consegnare quando ne venissi richiesto.

Fatto in Roma nella casa d'ordinaria abitazione dei MM. RR. PP. della detta Congregazione dell'Oratoria di S. Maria in Vallicella in Roma fondata dal P. Filippo Neri, l'Anno della Nascita di N.S.G.C. 1635. Indizione III. il 25 Maggio l'anno XII del Pontificato di N.S. Urbano per divina provvidenza Papa VIII° ivi presenti i MM. RR. PP. Egidio del qm. Agostino Calvilli di Cingoli di Osimo, e Michele del qm. Girolamo Raggi Romano ambedue della detta Congregazione testimoni rogafi a tutte le cose premesse.

Nota del Corpo di S. Marco Prete e Martire e di tutto quello che si contiene in esso

  1. - La testa, cioè la parte superiore con cinque denti.

  2. - La parte inferiore della testa, cioè il mento con 10 denti.

  3. - Quattro stinchi lunghi, e grossi.

  4. - Otto ossi lunghi, e sottili.

  5. - Osso del Podice.

  6. - Venti ossi diversi fra grossi e piccoli.

  7. - Nove coste.

  8. - Quindici diti diversi fra quali pezzi di essi.

  9. - Diversi frammenti.

Nota del Corpo di S. Timoteo Prete e martire e di tutto quello che si contiene in esso

  1. - La testa cioè la parte superiore con dodici denti; la parte inferiore della testa, cioè il mento con undici denti.

  2. - Otto ossi lunghi, e sottili.

  3. - Quattro stinchi lunghi e grossi.

  4. - Osso del Podice.

  5. - Venti ossi grossi, e mediocri.

  6. - Sei pezzi di ossi bislunghi.

  7. - Nove pezzi di coste.

  8. - Venti diti fra i quali pezzi di essi.

  9. - Trenta pezzi d'ossi submediocri, e piccoli.

  10. - Diversi frammenti.