AMPOLLA DEL SANGUE DI S. GIOVENZO MARTIRE

Successivamente, e incontanente nel medesimo Anno, Indizione, Giorno, Pontificato Pontefice, ed Anno del Pontificato e presenti i medesimi testimonii illustri, nobile e molto Rdo D. Giovanni Batta De Rossi avendo in mano un vaso di vetro coperto intorno, e sopra con calce murata ed altra materia pieno al didentro fino al terzo spazio incirca di sangue rappreso come costa agli occhi di me Notaro, e testimonii guardanti dentro, ed affermando esser quello il vaso del sangue di S. Giovenzo Martire nel soprascritto modo ed autorità da se trovato, scavato ed estratto nel cemeterio di Callisto e a se dal medesimo E.mo e R.mo Sig. cardinal Zolleri nel modo, e forma suddetti liberamente dato, e donato come della medesima donazione a me costa perchè rogato; il medesimo Vaso col sangue in esso esistente di S. Giovenzo Martire al medesimo M.R.P. Giovanni Giovannuzzi diede, donò, e consegnò. Il quale prendendolo con riverenza lo pose in una piccola cassetta di legno dipinta al di dentro di color rosso, e fuori vagamente ornata sul fondo nero d'aurei augelli, foglie, ed altre pitture, e così posto con propria chiave la chiuse, e la segnò, e suggellò col proprio sigillo affisso alla detta cassetta, e la medesima così segnata, e sigillata col sangue di S. Giovenzo Martire prendendo il medesimo M.R.P. Giovanni Giovannuzzi spontaneamente donò alla detta antichissima Città di Orte sua Patria carissima, e agl'Illustrissimi, e fedelissimi Signori Cittadini, Popolo, ed Abitanti coi modi, restrinsioni e condizioni apposte nella rogata superiore donazione.

Fatto in Roma nei luoghi a casa suddetti. E perché io Orazio Ruggeri per grazia di Dio, e Autorità Apostolica Pubblico Notaro ed iscritto nell'archivio della Romana Curia di tutte le predette cose fui rogato perciò ne pubblicai, sottoscrissi, e segnai il presente pubblico istrumento.

Loco ┼ Signi

Visto dei Conservatori di Roma

Noi Lorenzo Altieri, cav. Stefano Alli e Stefano Petrucci presentemente Conservatori dell'alma Città. Facciamo fede, e per amore della verità attestiamo che il retroscritto Sig. Orazio Ruggeri rogato del presente Istrumento di donazione è Notaro pubblico, legale e fede degno, ch'egli è tale quale si fà, e che ai suoi scritti pubblici, e simili tanto in Roma quanto fuori sempre si è prestata, e presentemente si presta indubbia fede, e in attestato di queste cose abbiamo comandato che le presenti lettere fossero dal nostro infrascritto Segretario sottoscritte, e munite del Sigillo S. P. Q. R..

Dato dal nostro Campidoglio questo di 15 Giugno 1635.

Giovanni Batta Vallato Albero Segr. insieme col sigillo impresso in cera rossa appeso a cordicelle di seta intessuta d'oro, e chiuso in una scatola di ottone rotonda.