Per cercare di spiegarmi meglio ti "incollo" una lettera che sto
inviando a Di Pietro
Egr Sen Di Petro,
per proporzionalità rispetto al reddito intendo che se per un
divieto di sosta una persona con situazione patrimoniale di L2.000.000
mensili paga 200.000 lire pari quindi al 10% una persona con situazione
patrimoniale pari a 200.000.000 mensili dovrà pagare 20.000.000 per la
stessa infrazione. Come si fa in Finlandia.
Se un artigiano con patrimonio 1 miliardo, evade 10 milioni e viene punito
con 1 milione di multa (oltre alla restituzione naturalmente), una
multinazionale da 100.000 miliardi di patrimonio dovrà pagare 100
miliardi di multa. Se poi evade un (solo) miliardo la multa calcolata con
rigorosa proporzione sarà di L 10.000.miliardi. Questo fa capire che
razza di sventole deriverebbero per quelle (poche) grosse aziende, per
quei (pochi spero) potenti che rubano centinaia di miliardi alla volta..
Ribaltando il discorso, questo deve far capire, secondo me, perchè
attualmente ha preso così enormemente piede la corruzione ad alti
livelli. Ora, più si è ricchi e più conviene truffare. Male che vada
qualche miliardo di multa, (e non qualche migliaio di miliardi), qualche
mese di galera, ma soprattutto molti miliardi avanzano, per corrompere i
giudici, le istituzioni, gli avvocati, gli uscieri, e chi più ne ha più
ne metta. Con questa proporzionalità delle pene, in questo genere
di reati, (truffe, evasione fiscale, corruzione, falsi in bilancio, et)
reati dove non c'è violenza, è da escludere, secondo
me, completamente la galera, fino a che l'imputato ha risorse
sufficienti per pagare le multe.
E' probabile e giusto, secondo me, che applicando questa proporzionalità
chi di dovere (il Parlamento) tenderà ad abbassare le percentuali e
introdurrà un tetto minimo per evitare multe ridicole nei bassi redditi.
Per quanto riguarda il discorso delle dichiarazioni non veritiere, la
proporzionalità delle sanzioni farà in modo che quando si verrà
"beccati" a nascondere patrimoni, le multe saranno così
adeguate da scoraggiare veramente questa pratica e piano piano, si
eliminerà quasi del tutto questo problema.
Oggi più si è ricchi e più conviene rubare, (non negli
appartamenti logicamente).
L'altro aspetto del perverso intreccio affari/politica è la gerarchia del
potere politico, intendendo con questo anche le cariche pubbliche nel
settore amministrativo, giudiziario, di polizia, e altro? Qui si tratta
secondo me, di definire dei livelli, e di punire più severamente i
livelli più alti, con maggiori retrocessioni di grado fino alla totale
esclusione dalle cariche pubbliche. (Oltre sempre a multe in base al
reddito). Questi livelli saranno sicuramente più difficili da definire
rispetto al preciso calcolo matematico che si può impostare nella
proporzionalità rispetto al reddito. Comunque anche qui attualmente,
senza proporzionalità, chi più è in alto, più è incentivato a rubare,
perchè, per esempio, un generale della finanza, si occuperà di
pratiche plurimiliardarie per cui con un solo "cedimento", e
quindi con pochissimi o un solo testimone, potrà intascarsi somme enormi,
mentre per raggiungere lo stesso risultato un semplice brigadiere o anche
capitano, dovrebbe "patteggiare" diversi casi con conseguente
maggior rischio. E si sa che più l'occasione è ghiotta, più fa l'uomo
ladro. Piatto ricco, mi ci ficco. Non indurmi in tentazione. Eccetera.
Dubito di essere stato esauriente, ma se mi risponderà, anche con le
critiche più feroci, penso di potermi spiegare meglio.
Cosa fare in concreto?
Prima di tutto convincersi liberamente che proprio perchè non è stata
prevista questa proporzionalità (ai tempi della Costituente, per non
parlare dei tempi più remoti) (forse Einaudi l'accennò) il sistema ha
cominciato a incrinarsi. E ora sta scricchialando paurosamente. Ma non
potrà che rimanere all'incirca in questa situazione o addirittura
peggiorare. Per tentare di convincerLa le chiedo di rispondermi esprimendo
tutte le critiche e i dubbi che Le vengono in mente.
Secondo passo. tentare di tentare di portare questo concetto
all'attenzione popolare. Non c'è da aspettarsi un grosso aiuto dai media,
(mi scappa da ridere), ma sono convinto che se partisse da Lei sarebbe già
sufficiente ad innescare un effetto valanga ed avere successo. Finchè lo
dico io, "bizzarro" venditore di scarpe di medio successo, di
media provincia, dal parlare e dal vestire troppo semplice, piuttosto
imbranato e con altri difetti che non ammetterò mai, non incanto nessuno.
Ma è proprio questo che non voglio. Non è giusto incantare, ma si deve
liberamenrte, democraticamente convincere, (per vincere).
Quando la volontà popolare sarà sufficiente "basterà" un
articolo nella Costituzione (o altro sistema che Lei meglio di me può
conoscere) e il meccanismo sarà innescato. E poi sarà compito dei
Parlamenti che si succederanno e delle generazioni future adattare e
perfezionare questo concetto alla realtà.
A me piacerebbe ricavarne un po' di fama tale da consentirmi di coltivare
i miei interessi che sono la filosofia e la logica, (in pratica pensare,
in altri termini...fare un cazzo...scherzo!) e magari laurearmi e entrare
nel settore nonostante la mia età, 41 anni. (sogni)
Mi fermo perchè non voglio abusare della Sua pazienza.
La ringrazio della risposta (e dell'indirzzo di Travaglio) e La saluto
sperando in un'altra risposta. E che dire ancora:..se son rose fioriranno?
Cordiali saluti
Fogliato Maurizio
PS: credo anche che la progressività delle tasse sia
sbagliata, e che sia sufficiente la proporzionalità. In pratica aliquota
unica. E questo, certamente, Einaudi lo aveva sostenuto in Costituente.
PS: A chi converrà di più questa proporzionalità? A tutti gli onesti
sicuramente, ma in misura maggiore agli imprenditori onesti.
Dubito di essere stato esauriente, ma se mi risponderà, anche con le
critiche più feroci, penso di potermi spiegare meglio.