MARCO TRAVAGLIO  GIORNALISTA (Repubblica, L'Unità, ect)

1 marzo 2001

caro maurizio
ho appena aperto il tuo sito. non so se le tue proposte sono ragionevoli (non ho
avuto tempo di leggerle compiutamente).
ma mi sembra tutto molto simpatico, direi geniale
se ti interessa, c'è un mio nuovo libro in circolazione: "l'odore dei soldi" scritto con eòlio veltri e pubblicato da editori riuniti
si riferisce ai soldi di berlusocni e al lezzo che emanano.
forse ti piacerà
fammi sapere
marco

 

Mia lettera 1 marzo 2001

Egr Sig Travaglio,
ho letto il tuo MANUALE DEL PERFETTO IMPUNITO e ti ho ascoltato in una conferenza a Torino e ti stimo molto. Mi permetto di usare il "tu" perchè siamo all'incirca coetanei e cerdo ugualmente preoccupati dal dilagare dell'illegalità e consci che si deve cominciare dall'alto il risanamento
.
Sono convinto che si possa colpire alla radice il problema dell'illegalità attraverso la proporzionalità della legge, rispetto al reddito e al ruolo pubblico nei reati pecuniari,(*)
Recentemente ho avuto una conferma che quello che penso non è poi così marziano, scoprendo che in Finlandia già si applica la proporzionalità della legge rispetto al reddito.
Vorrei chiederti di dare un'occhiata al mio sito: http://digilander.iol.it/wittgeinstein e se l'idea ti convince di darmi qualche consiglio o addirittura, oso proporre di cercare forme di collaborazione.
Saluti
Fogliato Maurizio
 
Per cercare di spiegarmi meglio ti "incollo" una lettera che sto inviando a Di Pietro
Egr Sen Di Petro,
per proporzionalità rispetto al reddito intendo che se per un divieto di sosta una persona con situazione patrimoniale di L2.000.000 mensili paga 200.000 lire pari quindi al 10% una persona con situazione patrimoniale pari a 200.000.000 mensili dovrà pagare 20.000.000 per la stessa infrazione. Come si fa in Finlandia. 
Se un artigiano con patrimonio 1 miliardo, evade 10 milioni e viene punito con 1 milione di multa (oltre alla restituzione naturalmente), una multinazionale da 100.000 miliardi di patrimonio dovrà pagare 100 miliardi di multa. Se poi evade un (solo) miliardo la multa calcolata con rigorosa proporzione sarà di L 10.000.miliardi. Questo fa capire che razza di sventole deriverebbero per quelle (poche) grosse aziende, per quei (pochi spero) potenti che rubano centinaia di miliardi alla volta.. Ribaltando il discorso, questo deve far capire, secondo me, perchè attualmente ha preso così enormemente piede la corruzione ad alti livelli. Ora, più si è ricchi e più conviene truffare. Male che vada qualche miliardo di multa, (e non qualche migliaio di miliardi), qualche mese di galera, ma soprattutto molti miliardi avanzano, per corrompere i giudici, le istituzioni, gli avvocati, gli uscieri, e chi più ne ha più ne metta.  Con questa proporzionalità delle pene, in questo genere di reati, (truffe, evasione fiscale, corruzione, falsi in bilancio, et) reati dove non c'è violenza, è da escludere, secondo me, completamente la galera, fino a che l'imputato ha risorse sufficienti per pagare le multe. 
E' probabile e giusto, secondo me, che applicando questa proporzionalità chi di dovere (il Parlamento) tenderà ad abbassare le percentuali e introdurrà un tetto minimo per evitare multe ridicole nei bassi redditi.
Per quanto riguarda il discorso delle dichiarazioni non veritiere, la proporzionalità delle sanzioni farà in modo che quando si verrà "beccati" a nascondere patrimoni, le multe saranno così adeguate da scoraggiare veramente questa pratica e piano piano, si eliminerà quasi del tutto questo problema.
Oggi  più si è ricchi e più conviene rubare, (non negli appartamenti logicamente).
 
L'altro aspetto del perverso intreccio affari/politica è la gerarchia del potere politico, intendendo con questo anche le cariche pubbliche nel settore amministrativo, giudiziario, di polizia, e altro? Qui si tratta secondo me, di definire dei livelli, e di punire più severamente i livelli più alti, con maggiori retrocessioni di grado fino alla totale esclusione dalle cariche pubbliche. (Oltre sempre a multe in base al reddito). Questi livelli saranno sicuramente più difficili da definire rispetto al preciso calcolo matematico che si può impostare nella proporzionalità rispetto al reddito. Comunque anche qui attualmente, senza proporzionalità, chi più è in alto, più è incentivato a rubare, perchè, per esempio, un generale della finanza, si occuperà di pratiche plurimiliardarie per cui con un solo "cedimento", e quindi con pochissimi o un solo testimone, potrà intascarsi somme enormi, mentre per raggiungere lo stesso risultato un semplice brigadiere o anche capitano, dovrebbe "patteggiare" diversi casi con conseguente maggior rischio. E si sa che più l'occasione è ghiotta, più fa l'uomo ladro. Piatto ricco, mi ci ficco. Non indurmi in tentazione. Eccetera.
Dubito di essere stato esauriente, ma se mi risponderà, anche con le critiche più feroci, penso di potermi spiegare meglio.
 
Cosa fare in concreto?
Prima di tutto convincersi liberamente che proprio perchè non è stata prevista questa proporzionalità (ai tempi della Costituente, per non parlare dei tempi più remoti) (forse Einaudi l'accennò) il sistema ha cominciato a incrinarsi. E ora sta scricchialando paurosamente. Ma non potrà che rimanere all'incirca in questa situazione o addirittura peggiorare. Per tentare di convincerLa le chiedo di rispondermi esprimendo tutte le critiche e i dubbi che Le vengono in mente.
Secondo passo. tentare di tentare di portare questo concetto all'attenzione popolare. Non c'è da aspettarsi un grosso aiuto dai media, (mi scappa da ridere), ma sono convinto che se partisse da Lei sarebbe già sufficiente ad innescare un effetto valanga ed avere successo. Finchè lo dico io, "bizzarro" venditore di scarpe di medio successo, di media provincia, dal parlare e dal vestire troppo semplice, piuttosto imbranato e con altri difetti che non ammetterò mai, non incanto nessuno. Ma è proprio questo che non voglio. Non è giusto incantare, ma si deve liberamenrte, democraticamente convincere, (per vincere).
Quando la volontà popolare sarà sufficiente "basterà" un articolo nella Costituzione (o altro sistema che Lei meglio di me può conoscere) e il meccanismo sarà innescato. E poi sarà compito dei Parlamenti che si succederanno e delle generazioni future adattare e perfezionare questo concetto alla realtà.
A me piacerebbe ricavarne un po' di fama tale da consentirmi di coltivare i miei interessi che sono la filosofia e la logica, (in pratica pensare, in altri termini...fare un cazzo...scherzo!) e magari laurearmi e entrare nel settore nonostante la mia età, 41 anni. (sogni)
Mi fermo perchè non voglio abusare della Sua pazienza.
La ringrazio della risposta (e dell'indirzzo di Travaglio) e La saluto sperando in un'altra risposta. E che dire ancora:..se son rose fioriranno?
Cordiali saluti
Fogliato Maurizio
 
PS: credo anche che la progressività delle tasse sia sbagliata, e che sia sufficiente la proporzionalità. In pratica aliquota unica. E questo, certamente, Einaudi lo aveva sostenuto in Costituente.
PS: A chi converrà di più questa proporzionalità? A tutti gli onesti sicuramente, ma in misura maggiore agli imprenditori onesti.
Dubito di essere stato esauriente, ma se mi risponderà, anche con le critiche più feroci, penso di potermi spiegare meglio.
 
 
 

Mia seconda lettera 07 marzo 2001

Caro Marco,
ho letto (quasi tutto) il tuo "L'odore dei soldi" e ne ho tratto un'altra conferma all'angosciosa domanda: "Ma dove stiamo andando? In braccio alla mafia?" L'angoscia di questo interrogativo è però mitigata da quell'altro dubbio: "Ma non è che in braccio alla mafia ci siamo già? E non sarà che questo nuovo boss sarà ugualmente ladro, ma più bravo come amministratore e quindi ci conviene? Ma si, mettiamolo alla prova." Io credo che questo sia il ragionamento conscio o inconscio che serpeggia per l'Italia.
 
Inoltre, la gente, ha secondo me intuito che c'è qualcosa che non va nel sistema, non solo nelle persone che ci amministrano. Sentono che c'è bisogno di una correzione strutturale, che le persone di buona volontà, come per esempio Di Pietro, non ce la fanno a vincere la guerra, ma soltanto qualche battaglia. Ed hanno ragione, secondo me, perchè il difetto strutturale esiste ed è la mancanza di proporzionalità delle sanzioni nei reati pecuniari. A questo proposito ti chiedo, per favore, di farmi qualche osservazione, esprimermi i tuoi dubbi, e vedrai che ti convincerò.
 
In merito al libro devo confessarti che il tuo stile ironico, (pamplhettistico?) del "Manuale..." lo preferisco, anche se capisco la necessità della documentazione. Potresti forse fare in futuro un libro in due sezioni.  Ma la strada dell'evidenziare le già macroscopiche contraddizioni, le incredibili acrobazie linguistiche, e riderne a tal punto di dare quasi l'impressione di voler fare un libro comico più che saggistico, mi pare una strada sulla quale insistere e per la quale ti vedo maestro. Ma è meglio che la smetta di "insegnare ai gatti ad arrampicarsi".
 
Ciao
Maurizio
 

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