R. On. Martino
Caro Fogliato,
che le multe, come un gran numero di altre cose, abbiano fra l'altro natura
regressiva (gravano proporzionalmente più sui poveri che sui ricchi) è
vero. Ma non sono affatto convinto che dovremmo cercare di eliminare o
correggere qualsiasi elemento di regressività esistente, perché il rimedio
sarebbe molto peggiore del male. Dovremmo avere biglietti di autobus di
importo commisurato al reddito del passeggero? Portando il criterio alle sue
estreme conseguenze ci aggireremmo con un marchio a fuoco in fronte
indicante l'entità del nostro reddito!
Scherzi a parte, in questo come in molti casi analoghi la soluzione può
essere peggiore del problema e dare vita ad iniquità maggiori di quelle che
intende curare.
Con molta cordialità,
Antonio Martino
-----Messaggio originale-----
Da: e.maurizio@libero.it <e.maurizio@libero.it>
A: MARTINO_A@camera.it <MARTINO_A@camera.it>
Data: lunedì 28 maggio 2001 7.57
ho risposto:
Egr. On Martino,
innanzitutto la ringrazio moltissimo per la gentile e chiara risposta.
Non sono però d'accordo che la soluzione sia peggiore del problema. Dipende
da come si realizza concretamente tale soluzione.
Per esempio, non vedo collegato il discorso sul biglietto dell'autobus.
Questo saarebbe collegato alla proporzionalità delle tasse, cosa già
esistente. Non si stupisca se le dico che quest'ultima penso, che potrebbe
essere gradualmente abolita quando sarà realizzata la proporzionalità sulle
sanzioni. Infatti tutti noi cittadini usufruiamo allo stesso modo di un
servizio, l'autobus come l'ospedale, le strade, la sicurazza, l'ordine, ect.
Paghiamo le tasse in proporzione al nostro reddito più in base ad un
principio di solidarietà che di giustizia.
Viceversa la proporzionalità sulle sanzioni soddisferebbe una questione
squisitamente di giustizia. Se io ho 100 miliardi ho minor "necessità"
di
non pagare l'Iva dal medico di chi possiede 1 miliardo.
Il sistema attuale premia tra i ricchi quelli che hanno il "pelo" di
rubare ancora
(in senso lato: evsioni fiscali, falsi in bilancio, ect), favorendo
così il costituirsi di una classe dirigente, con un numero esageratamente
elevato di soggetti senza scrupoli.
Le faccio presente che sul mio sito tratto anche la questione di
proporzionare le sanzioni in base al ruolo sociale rivestito. La stessa
illegalità (pecuniaria, non la violenza) a parità di reddito, è per me più
grave se commessa da un giudice (per esempio) anzichè da un normale
cittadino. Proprio perchè dobbiamo incentivare l'onestà, la correttezza più
è influente (per la collettività) il cittadino in questione.
Io credo il nostro paese (ma anche molti altri) abbiano bisogno di
efficienza e legalità. Berlusconi per quanto riguarda l'efficienza è
senz'altro ottimo. Per quanto riguarda la legalità ho qualche dubbio. Se
però metteste in piedi un dibattito su questa proposta credo veramente che
passereste alla Storia.
Per il discorso di aggirarsi "con un marchio a fuoco in fronte
indicante
l'entità del nostro reddito".... Non è il caso, ma una maggior
trasparenza
accompagnata da un minor timore di dichiarare il proprio reddito (e anche da
una minor "spocchia"), ma vicevarsa da un maggior merito, mi pare
possibile
e auspicabile. Penso ad una voce sui documenti d'identità digitali, o
comunque controlli rapidi per via telematica come avviene nei paesi
scandinavi. In Finlandia sicuramente.
Non le rubo ! altro tempo.
La saluto e La ringrazio di cuore.
Fogliato Maurizio
http://digilander.iol.it/wittgeinstein
PS: Tanti, tanti auguri per il nuovo governo. (sono auguri interessati)
----- Original Message -----
From: Antonio Martino <MARTINO_A@camera.it>
To: <e.maurizio@libero.it>
Sent: Monday, May 28, 2001 5:23 PM
Subject: R: cerco_pareri_per_cortesia