LA PROPORZIONALITA' DELLE SANZIONI (o della legge)rispetto al reddito (potere economico) e al grado gerarchico ricoperto nello Stato (potere politico/amministrativo) nei reati pecuniari. (furti, truffe,corruzione, evasione fiscale, falsi in bilancio, ect) 

E' un errore ogni giorno più grave in questo mondo, dove il denaro, e quindi il ruolo delle multe, è e sarà sempre più importante.

E’ normale pensare che un cittadino più è ricco, e meno ha bisogno di trasgredire le regole. Dovrebbe essere proprio così. Invece nella realtà concreta abbiamo visto che la legge, fa in  modo che il ricco sia meno punito del povero. E quindi abbiamo sotto gli occhi che i ricchi, o meglio, quelli tra loro con minori scrupoli, poco per volta hanno fatto carriera “nella malavita con cravatta” e sono arrivati a inventare paesi per ragioni fiscali, ad allearsi con la mafia per fare migliori affari, sono arrivati al punto di farsi le leggi per proprio uso e consumo. Prendono la cittadinanza a Montecarlo, e poi parlano di patriottismo.

Ormai non comanda più la Legge ma il denaro.

 Provate a calcolare le multe che risulterebbero per le infrazioni di certi colossi economici se fossero proporzionate per es. alle 200.000 lire per lo scontrino non dato dal panettiere. Verrebbero cifre così enormi da costringerli all’onestà (o alla povertà) e a quel punto spingerebbero perché anche gli altri rientrino nella legalità.

Inizierebbe una grandiosa inversione di tendenza, una corsa all’onestà,

Introducendo le multe proporzionate al reddito (e al grado siciale), nel giro di 20 anni si rivolterebbe la società come un calzino. Condita poi con i principi cristiani diventerebbe un Paradiso. Nei paesi scandinavi già da qualche anno adottano queste norme e i loro sistemi economici marciano alla grande. Tanto che la Svezia è il paese europeo con il più alto numero di extracomunitari rispetto alla loro popolazione e questo perchè le leggi funzionano ed essi si integrano e lavorano.

 

Chi più sta in alto, più deve rispettare gli altri, la legge. 

Chi più può, più deve.  

Questa, in estrema sintesi, è la Proporzionalità della legge. Un concetto che, inserito nel sistema giuridico, innescherebbe un incentivo all'onestà, che porterebbe un grandissimo miglioramento della situazione italiana. E non solo. Ora, più il livello è alto, più è remunerativo e meno rischioso "rubare". 

Esempio: se per un divieto di sosta la multa è per tutti di 100.000 lire, per chi ha un reddito mensile di 2.000.000 corrisponde al 5%, mentre per chi ne guadagna 20 al mese la percentuale è pari allo 0.5%. Per cui la pena intesa come punizione, sacrificio, sofferenza, non è uguale. Questo vantaggio, tanto maggiore tanto più un individuo è ricco si traduce in un incentivo a trasgredire, non tanto per quanto riguarda il codice stradale, ma soprattutto negli affari più ricchi e remunerativi, traducendosi poi nella palude di intrecci malavitosi tra affari e politica anche a livello internazionale. Mi direte che la faccio troppo facile, ma se mi dilungo di più neanche mi leggete. Vero?

Se un artigiano con patrimonio 1 miliardo, evade 10 milioni e viene punito con 1 milione di multa (oltre alla restituzione naturalmente), una multinazionale da 100.000 miliardi di patrimonio dovrà pagare 100 miliardi di multa. Se poi evade un (solo) miliardo la multa calcolata con rigorosa proporzione sarà di L 10.000.miliardi. Questo fa capire che razza di sventole deriverebbero per le grosse aziende, per i potenti.

Si potrebbe parlare di comunismo mirato, di "nazionalizzazioni" in seguito a consistenti o ripetuti reati pecuniari. Ma  in realtà sarà la vittoria del liberismo, di un liberismo giusto, corretto.

E' il trionfo della meritocrazia, ma in entrambi i sensi. Chi più merita più guadagna, ma chi più demerita più paga.

Non proporzionando matematicamente le sanzioni non vi sarà mai effettiva, reale, sostanziale uguaglianza.

Nella proporzionalità della legge  si fondono, secondo me, i sani incentivi alla crescita, anche attraverso la competizione, del liberismo (meritocrazia) con le giuste istanze egualitarie del cristianesimo e del comunismo. O forse è più giusto dire che si corregge il liberismo dall' individualismo fine a se stesso. 

IN ALTRE PAROLE

Perché le tasse si pagano in proporzione al reddito?    E perché le multe no? 

Questa è la falla del sistema giuridico che ha permesso il dilagare dell'illegalità. In pratica ora, più si è ricchi e più è conveniente rubare, o se volete, più si è ricchi e meno è penalizzante una multa uguale per tutti. Le multe uguali per tutti non sono affatto uguali per tutti. Solo le multe proporzionali al reddito del trasgressore, sono veramente uguali.

Un ragionamento da imprenditore: perchè esiste la corruzione, l'intreccio "truffaldino" politico/economico? E perchè è così difficile sradicarlo? Perchè conviene. E perchè conviene? Perchè anche le poche volte che si è beccati, le pene non sono assolutamente adeguate. Sto parlando di alti livelli, di alti redditi. Per quanto riguarda i bassi redditi, le sanzioni risultano logicamente sproporzionate in senso inverso. Infatti perchè oggigiorno si cerca di non "calcare la mano" con molti piccoli commercianti, artigiani, professionisti, che lo sanno persino le pietre che non emettono tutte le ricevute? Perchè ci si è resi conto (a naso, a buon senso) che sarebbe ingiusto, e addirittura controproducente e destabilizzante colpendo persone oneste che lavorano, e che sono già "controllate" diciamo così, dalla concorrenza.

Un altro ragionamento, diciamo così, di buon senso che riguarda il comunismo. Vi pare possibile che un'ideologia che ha contagiato miliardi di persone, sia completamente sbagliata? Che non sia, perlomeno una risposta sbagliata ad un bisogno reale?  Il bisogno reale è il bisogno di giustizia, e l'errore realissimo nel sistema giuridico, è appunto la mancanza di proporzionalità nelle sanzioni, di cui vi sto parlando. E' un errore gravissimo, che non può che premiare e far aumentare la mentalità arraffona che è già, in verità  ben diffusa. L'errore madornale, del comunismo è consistito nell'illudersi che una società umana possa organizzarsi in modo non gerarchico. In qualunque gruppo umano esiste una gerarchia, ufficiale o di fatto. E questo il liberismo lo riconosce, ed anzi ne "sfrutta" le tensioni, le rivalità, la concorrenza. Il concetto di proporzionalità permette proprio di adeguare la legge, ai vari livelli gerarchici e ai vari tipi di gerarchia.  

La Proporzionalità della legge, fa sì che i ricchi disonesti diventino poveri, e i potenti disonesti, "impotenti". 

Il tutto è confortato dalla logica che chi più ha, meno necessita di contravvenire alle leggi. 

"Automaticamente" una classe dirigente onesta e capace, si sbarazzerà facilmente anche della piccola criminalità e affronterà DAVVERO tutti gli altri problemi. 

Prima o poi verrà capito, ne sono convinto.

Credo di essere il primo in Italia e forse nel mondo ad aver capito l'importanza della Proporzionalità della legge, cosa che non mi esime dal prendere il raffreddore, dal morire (con le conseguenti, abissali incognite), e dalle incomprensioni mie e nei miei confronti. Se qualcuno è in grado di smentirmi lo prego vivamente di farlo. Per esempio cercando nei siti mondiali, cosa che io non ho potuto fare, non cavandomela con l'inglese.

IL CONCETTO DI PROPORZIONALITA'

Insisto spesso sul "concetto" di proporzionalità e forse è bene che spieghi meglio cosa intendo.

In sintesi si può dire: "Chi più può, più deve". 

Oppure chi più può, più può fare del bene, ma anche più può fare del male, dei danni. 

Poter fare = Potere. Esistono diversi tipi di potere: il potere economico e quello giuridico/amministrativo , sono i più evidenti e che necessitano con più urgenza, secondo me, di essere regolati ispirandosi a criteri di proporzionalità.

Ma vi sono altri tipi di poteri,  sui quali non mi pare superfluo riflettere. Penso al potere dell'informazione, a giornalisti, direttori di giornali e di televisioni, che quando sono pubbliche, potrebbero configurarsi al pari di normali funzionari statali. Sto pensando agli scienziati e all'enorme potenziale di alcuni settori scientifici, purtroppo non così facilmente individuabili, a causa della congenita imprevedibilità della ricerca scientifica, ma comunque ben noti quelli oggigiorno più a rischio (il nucleare, la biogenetica, ect). Penso anche all'istruzione, e al potere che hanno sul futuro delle coscienze delle nuove leve, insegnanti, professori, accademici, ect.

Su questi ultimi tipi di "potere" il discorso è sicuramente prematuro, ma mi sembrano adatti per spiegare che è il concetto di proporzionalità, il nocciolo della mia proposta. Una proposta che porterà tanti effetti positivi, anche a livello di mentalità, di modo di pensare, ma senz'altro qualche inconveniente, qualche esagerazione, che andrà  col tempo corretta, dalle future generazioni. 

Siamo tutti uguali, tutti uomini. Ma tutti  incasellabili in "precise classifiche" dal più bello al più brutto, dal più ricco al più povero, dal più potente al meno, dal più longevo al meno longevo e così via   Lo sapeva bene Gesù che c'erano i primi e gli ultimi.....e disse "beati gli ultimi", e non:"non ci saranno più primi e ultimi".  E non disse:"fate di tutto per farli diventare ancora più ultimi" .

 

COSA ACCADRA'

Cosa accadrà quando il concetto di Proporzionalità della legge comincerà a farsi strada? 

Ecco, secondo me, poco per volta si verificheranno questi "assestamenti". I ricchi, le grandi imprese, le grandi famiglie industriali italiane, avranno un maggiore interesse a rispettare le leggi, e per poterlo fare, un forte interesse che queste leggi siano chiare e giuste. E quando questo interesse di chiarezza e giustizia arriverà così in alto, si realizzerà. Perchè questi ceti dispongono dei mass media, delle persone giuste e delle capacità. Oggi viceversa impera la logica dell'Azzeccagarbugli, conviene che le leggi restino complicate perchè chi dispone dei migliori avvocati, consulenti e conoscenze ne possa approfittare. Già adesso nei ceti alti vi sono, senza meno, persone sinceramente desiderose di giustizia, ma sono attualmente surclassate dai loro "consanguinei" più affaristi e meno scrupolosi, e premiati da una classe politica compiacente. Emergeranno quelle persone dei ceti alti, maggiormente dotate di spirito imprenditoriale puro, e non come in questi anni in cui, più che queste capacità, o comunque accanto a queste capacità, vengono premiate quelle di faccendiere e corruttore. L'esempio poi, sta dilagando.

Per ragioni di equilibrio le multe per i ceti bassi  diminuiranno, ma saranno applicate. 

La mafia sarà lentamente sconfitta. Ne sono convinto anche se l'idea di combattere la mafia mi fa tremare anche le orecchie, ma sarà una vittoria lenta che darà modo ai figli e ai nipoti degli stessi mafiosi di trasformarsi in imprenditori corretti e capaci, che alla fine combatteranno essi stessi i metodi mafiosi. Si vincerà la mafia colpendola sempre di più sul lato economico, requisendo molto più di adesso, i beni e il denaro.  

Gli stipendi ufficiali degli uomini politici e di potere, credo aumenteranno, ma aumenterà di più il livello di onestà e di competenza. Diminuiranno gli stipendi occulti, cioè la corruzione.. E si verificherà un maggior interesse a queste cariche da parte dei giovani capaci ma onesti, che oggi prediligono carriere minori agli estenuanti e umilianti leccapiedismi necessari oggi. 

E' importante ribadire il secondo ambito in cui, dovrà colpire, secondo me,  la Proporzionalità della legge. La gerarchia del potere politico/amministrativo. Chi più sta in alto in questa gerarchia e commette dei reati, più sarà colpito: anche finanziariamente, ma soprattutto scendendo di grado.

 

DOBBIAMO DIVENTARE TUTTI ESPERTI DI TUTTO OPPURE TROVARE IL MODO POTERCI FIDARE DEGLI ESPERTI ?

Credo sia evidente che le nostre (dell'umanità) conoscenze  aumentano tutti i giorni ad un ritmo vertiginoso, quindi il nostro mondo sta diventando sempre più complesso, e questo... anche senza "l'aiuto" della burocrazia.  La politica invece, apparentemente in nome della democrazia, in realtà in nome del mantenimento del posto, tende sempre più a interrogare direttamente i cittadini, attraverso referendum e sondaggi, anche su questioni scientifiche difficilissime per gli stessi scienziati, figuriamoci par chi guarda Beautiful dalla mattina alla sera.

La democrazia è sacrosanta, per carità, ma è urgente poter delegare veramente le questioni più complesse ad organismi, leggi, Parlamenti, commissioni, ect, formati da persone competenti (e quindi buoni stipendi) ma sinceramente animate da  buone intenzioni (e per garantirci questo ci vogliono leggi molto severe in caso di scorrettezze, tanto più severe quanto è più alto il ruolo rivestito).

Credo veramente che informare l'intero apparato giuridico a un deciso criterio di proporzionalità sia non la panacea, cioè la soluzione di tutti i mali, ma una grande inversione di tendenza, la grande speranza per l'organizzazione sociale del futuro.

 

IL LIBERISMO O LA CORRUZIONE HANNO SCONFITTO IL COMUNISMO?

Il liberismo ha sconfitto il comunismo ma non la corruzione. Anzi è la corruzione che ha sconfitto il comunismo reale.  E la corruzione sta sconfiggendo anche il liberismo.   Il liberismo senza Proporzionalità della legge è individualismo puro, e tende ai conflitti sempre al limite, superando il quale diventano controproducenti anche per il vincitore. Tende  ad aggregazioni parziali e in competizione con altre aggregazioni. La Proporzionalità della legge lega la crescita sociale di un individuo ad una pari crescita del suo rispetto per le leggi;  cioè per la società, cioè per gli altri.  Il comunismo voleva togliere le gerarchie sociali, La proporzionalità delle sanzioni regola i cittadini proprio tenendo conto delle gerarchie sociali, di denaro, di potere, ect.

 

 

CONTRO

Non è la soluzione di tutti i mali. Non toglierà le gelosie, le invidie, I belli e i brutti ci saranno sempre. Caino e Abele ci saranno ancora. E ci saranno ancora le malattie e la morte (scusate la banalità) e il progresso, insieme a nuove conquiste ci porterà nuovi problemi. Ma la proporzionalità della legge ci aiuterà ad affrontarli meglio.

 

 

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