FILOSOFIA

 

Filosofia vuol dire amore, ricerca, desiderio della sapienza, della verità. (dal greco filos e sophia)

Questa voglia di sapere, è ciò che distingue l'uomo dagli altri animali. (la voglia di accoppiarsi è molto più diffusa). E' la caratteristica di quell'organo che nell'uomo ha raggiunto la massima evoluzione: il cervello.

Ma cosa vuole sapere l'uomo?

Tutto, ma principalmente, come vincere al totocalcio.

E allora i filosofi chi sono?

Bisogna stare attenti a generalizzare, perché i filosofi sono prima di tutto uomini, per cui, alcuni sono o sono stati veramente interessati alla verità, altri, e non pochi, al totocalcio.

Per esempio, Spinoza, che visse ad Amsterdam nel 1600, (se non sbaglio), rifiutò una cattedra universitaria per sottrarsi alle pressioni dei regnanti e dei superiori, e continuò a fare l'operaio molatore di lenti. Altri filosofi, fecero (e fanno, temo) enciclopedie di elogi ai regnanti, pur di avere una cattedra.

Spinoza lo si studia ancora adesso, quegli altri no.

Wittgenstein, un altro che diede prova di essere superiore alle lusinghe del denaro e del successo immediato, e che, come Spinoza aveva la fissa delle dimostrazioni matematiche e incontrovertibili disse e dimostrò matematicamente (pare) che: "ciò che si può dire si può dir chiaro", mettendoci in guardia da quei filosofi e in generale dalle persone che parlano in modo ricercato ma incomprensibile. Quasi sempre, barano o comunque se la tirano.

Voglio fare un invito alla filosofia, consigliando di leggere solo quei libri e manuali che si fanno capire, e che non è detto che siano meno profondi di altri, e poi si può sempre passare a cose più difficili, ma non per questo, migliori.

Un cenno a Socrate, secondo me, il papà della voglia di sapere dell'Occidente, il papà della scienza, non solo della filosofia. Con quel suo equilibrio, quella sua sobrietà, e quella profondità, quella voglia di sapere ma non stressata, non frettolosa. Forse, in questi anni, dove stiamo vertiginosamente mettendo in cantiere, clonazione, bioingenierate, et. ha ancora molto da insegnarci.

Non bisogna dimenticare Gesù, e i Santi. E il mondo delle filosofie e religioni orientali, che però conosco poco.

Gesù, e parecchi santi, io li considero dei grandi filosofi, e non parlo solo di S.Agostino e di S. Tommaso, unanimamente considerati tali.

Trovo delle profondità (o altezze, se preferite) immense, in certe riflessioni, in certe risposte, e soprattutto in certi comportamenti, non solo di Gesù, ma di S.Francesco, di Don Bosco, del Cottolengo, di Padre Pio, Madre Teresa di Calcutta, S.Teresa di Liseaux, padre Kolbe, e di tantissimi altri santi o semplici religiosi, di cui mi è capitato di leggere qualcosa. Tutto ciò nonostante molte riserve che ho sulla Chiesa, ma che stanno diminuendo, (trend positivo) grazie, mi pare, al cammino che la Chiesa ha cominciato con Giovanni XXIII e il Concilio Vaticano II, e che sta proseguendo alla grande con Giovanni Paolo II.

Ho molte riserve anche su me stesso, e forse non stanno diminuendo per niente.   

 

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