ALTRE IDEE

 

Oltre alla PROPORZIONALITA’ DELLA LEGGE, che rimane di gran lunga la mia proposta principale, perché attacca alla radice il problema principale, che è la malafede, ecco le altre mie proposte.

 

RIPRISTINO SCALA MOBILE

Sono convinto che i tempi sono maturi per un ripristino della scala mobile. Magari perfezionata.

Avrei pagine da scrivere per sostenere questa tesi, ma confido nel mio e vostro buon senso.

 

SUGLI AVANZAMENTI DI CARRIERA, IN BASE AL MERITO, NEL PUBBLICO IMPIEGO

Penso di proporre una buona idea, ma in modo semplice e grossolano. Si può e si deve, definirla meglio.

 

Penso sia opportuno dividere in due “ragioni di merito”.

1)     In parte (20/30%), in base all’anzianità lavorativa.

2)     Nella restante parte, per promozione del diretto superiore, il quale, a sua volta, sarà controllato, dai giudizi della base, raccolti attraverso appositi moduli annuali. Giudizi che saranno pubblici, ma non vincolanti, e indirizzati al funzionario di grado superiore.

Faccio un esempio: la preside di una scuola, disporrà (per legge), di tot. possibilità annuali (o altro periodo) di elargire avanzamenti di carriera. Essa li accorderà a propria discrezione. Essendo però essa stessa esposta, (nel modo sotto descritto) al giudizio dei suoi sottoposti, anche se non vincolante, non potrà commettere grossi errori, senza che questi non vengano riconosciuti e quindi conosciuti, dal suo superiore (Provveditore?), attraverso la trasparente raccolta di informazioni. Chi meglio dei suoi sottoposti può dare certi giudizi? Ma il parere non dev’essere vincolante, perché, oltre al fatto che i sottoposti diventerebbero, in pratica, i superiori, rimane la possibilità che scarsi giudizi siano superati da brillanti risultati.

Si tratta di dare autonomia ai responsabili dei vari settori, livelli, et., ma una autonomia controllata e controllabile.

Questi moduli saranno raccolti anonimi (per garantirne la sincerità) e in buste sigillate, e “scrutinati” poi, alla presenza di testimoni.

Saranno, naturalmente, in numero di uno per sottoposto.

Potrebbero avere una forma simile alla seguente:

 

In merito ai rapporti umani, giudichi il tuo/a superiore:

insufficiente

sufficiente

buono

molto buono

 

In merito alla rapidità delle decisioni, giudichi il tuo/a superiore:

insufficiente

sufficiente

buono

molto buono

 

In merito alla qualità delle decisioni, giudichi il tuo/a superiore:

insufficiente

sufficiente

buono

molto buono

 

In pratica, ogni anno si avrà la pagella dei vari funzionari, direttori, et., che valutata, insieme ai risultati ottenuti, potrà aiutare i dirigenti di livello superiore, a meglio dirigere, appunto, l’organizzazione in questione.

Si realizzerà il compromesso tra la necessaria autonomia, al fine di una gestione efficiente, e il doveroso controllo dei posti di potere, al fine di prevenirne l’abuso.

Una catena di potere, controllato, in parte, dai propri subalterni.

 

 

IMPORTANTE!  Si dovranno, nel limite del possibile, rendere comparabili e pubblici annualmente, anche i risultati raggiunti da ogni pubblica organizzazione.

Qui, come altrove, trasparenza, trasparenza, trasparenza.

 

 

POSSIBILITA’ DI LAVORO PER I PENSIONATI    

Assisto spesso con sgomento alla voglia di lavorare di qualche pensionato, in ottima salute, la quale viene punita (impedita) dalla legge.

Perché se una persona che percepisce la pensione dallo Stato, che non si può dubitare sia meritata, decide di offrire ancora la propria opera, deve rinunciare alla sua leggittima pensione?

Credo che se un pensionato desidera continuare a lavorare, e il suo datore di lavoro accetti, debba continuare a percepire la pensione, e sottostare ad un diverso contratto di lavoro. Riaccordandosi su di un nuovo stipendio, e abolire le garanzie antilicenziamento, che perderebbero di giustificazione.

Continuando a lavorare, continuerà a versare dei “contributi”, che pagheranno la sua stessa pensione. Chiunque faccia un lavoro effettivamente richiesto dalla collettività, cioè redditizio, genera ricchezza, e nuove occasioni di lavoro. Non ruba assolutamente lavoro, anzi.

Ma qui si annida il vecchio scontro tra liberisti e “comunisti”, per cui ognuno si tiene di solito la propria opinione, e non sarò certo io, a sciogliere l’antica matassa.

 

 

 

LICENZIAMENTI

Ritengo si debbano permettere, ma regolamentare, in proporzione all’anzianità di lavoro, i licenziamenti.

Per esempio: dopo il primo anno di lavoro, un mese di preavviso; dopo il secondo anno, 2 mesi; dopo il terzo anno, 3 mesi di preavviso,..dopo 30 anni, 30 mesi di preavviso, e così via.

 

SALARI D’INGRESSO

Penso siano giuste e appaganti le crescite di stipendio, perché ci confermano nell’autostima di una crescita personale, che è, in ultima analisi, la vita stessa, cioè, un crescere.

Ugualmente penso che bisogna ritornare a salari d’ingresso più bassi, per favorire non solo l’occupazione, ma l’effettivo insegnamento del mestiere. 

Penso ad un primo mensile che corrisponda al 40% dello stipendio pieno, e ad aumenti ogni mese, per due anni, fino al raggiungimento del pieno stipendio.

Poi, scala mobile, e avanzamenti soliti…

 

 

SEMI-LEGALIZZAZIONE DI ALCUNE DROGHE LEGGERE (O ANCHE DELLA SOLA MARIJUANA)

Penso ad una vendita autorizzata, in punti di vendita appositi, iniziando nelle maggiori città, di una modica quantità giornaliera nominativa.

L’acquirente, dovrà essere disposto a lasciare il proprio nome e alla libera circolazione dell’informazione sull’acquisto fatto. Intendo, che con i mezzi informatici, l’informazione in tempo reale, dovrà arrivare agli altri punti di vendita, al fine di evitare doppi acquisti. In questi punti di vendita, sarà presente naturalmente, personale adeguato, in grado di fornire, le corrette informazioni soprattutto sanitarie.

Riguardo ai limiti alla pubblicità dei dati, si può discutere, ma mi viene da pensare, che in Italia, dobbiamo imparare tutti, ad essere responsabili delle nostre azioni, e non a nasconderci sempre come dei delinquenti, perché non lo siamo!

 

 

SULL’OBBLIGO DEL CASCO

Penso sia da togliere l’obbligo del casco, ai maggiori di 24/26 anni, alla guida di

motocicli che non possano superare gli 80 kmh.

 

 

 

Queste, sono bozze di proposte, che naturalmente andrebbero discusse, ma della cui validità sono fermamente convinto.

Inoltre le ho scritte di getto, e viste anche, le mie carenze di conoscenze specifiche, vi chiedo cortesemente, di non giudicarle in merito alla forma, ma alla sostanza. Grazie.

 

 

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