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VA014
FRONTIERA "Strana corsa"
cd, 2003

Partenza / Foschie estive / Attenzione / Come la pioggia / Strana corsa / la mia ombra / tra fogli sparsi / le cose / un altro gettone / milo / nel cuore / aspettando momenti migliori / tutto uguale / foschie (ripresa)


Credits

Le canzoni di questo disco sono state scritte in un periodo che va dal 1998 al 2001; come al solito non siamo stati molto prolifici, forse perché ci piace fare le cose che ci piacciono. Nel settembre del 2001, prima che Roberto partisse per un lungo periodo di studio in Polonia, siamo andati a registrare le nostre canzoni al già collaudato Studio Acqualuce di Alpignano e abbiamo scelto quelle che sarebbero finite nel disco. In molti ci avete fatto notare che assomigliano molto alle canzoni dei Kina ... vi assicuro che non è stata una cosa voluta, però è vero: non possiamo nascondere le nostre origini e probabilmente il nostro modo di suonare e di intendere la musica (e la vita) non è cambiato negli anni. Tanti amici hanno reso possibile questo lavoro a partire da Gianpiero Capra che ha scritto il testo di "Come la pioggia"; Massimo Santarelli e Paolo Barbero che hanno suonato contrabbasso e hammond in "Partenza", "Foschie estive" e "Un altro gettone"; Marco Milanesio che ci ha registrati; Michele che ha curato la grafica; i Superjack che hanno composto la bellissima "Un altro gettone".
Tutti i pezzi sono stati scritti, sudati e suonati da Frontiera nella sala prove di Villefranche (AO) e poi registrati da Marco Milanesio all'Acqualuce Studio di Alpignano (TO) nel settembre 2001. Il mixaggio è stato fatto nel novembre 2001 da Alberto, Sergio, Marco Milanesio e Stefano Lame di Luna.
Progetto e realizzazione grafica sono opera di Roberto e Otrotroc
Con l'aiuto di: Michele Berselli - Gianpiero Capra - Superjack - Marco Milanesio - Stefano Lame di Luna - Massimo Santarelli - Paolo Barbero
Un saluto a vecchi e nuovi compagni di viaggio: Gianpiero, Diego, Antonello, XLaidoX, Paolo Priano & Monica, Luca Brengio, Henne, Gesine, Mathias, Sven, Alex, Ulli, Almi, gli Spacciatori e Fabian, gli amici di Torino, in particolare Fabio, corso Marconi 7, via Baretti 5 e 7, Tempo Zero, MRPN e il resto dell' Aosta che "vive", e a tutti quelli in giro per il mondo..., ai compagni di cordata nelle scorribande ad alta quota (anche se non sanno che scalare le montagne fa rima con hardcore); agli amici vecchi e nuovi che ci hanno sostenuto da sempre, che ci hanno aiutato senza nulla chiedere, che ci hanno amato quando eravamo tristi e sconsolati, che con noi hanno condiviso tante emozioni da 0 a 5000 metri di quota e coi quali è bello proseguire questa strada, ... questa nostra strana corsa.


Testi

Foschie estive
Foschie estive ci avvolgono già dal risveglio
Fuggire le persone é così facile
Foschie estive ci avvolgono già dal risveglio
Perdere il controllo di noi stessi
Senza accorgersene allontanarsi dai nostri sogni
Piano piano smettere di cercare
ciò che intorno a noi ci fa sentire vivi
Volontà di sognare

Attenzione
Mi chiedo se sarebbe potuto andare diversamente
Mentre per la strada sfioro altre vite
Illudendomi che per loro sia meglio
Allora mi chiudo nella mia piccola realtà
E vado fino in fondo
Perché credo che così sia giusto
Convinto di sapere
Ma non vedo che dritto davanti a me
E quando sono già oltre
Quando ormai é troppo tardi
Sono già lontano da tutto
Mi accorgo della strada che ho fatto
E già sento che più non mi appartiene

Come la pioggia
Come la pioggia che cade sui nostri pensieri
le mie parole scivolano sulla tua mente
forse non sono poi così importanti.
È bello lasciarsi andare sulle ali del nulla
ascoltare il suono che sale da dentro
vibrare a ritmo col destino
Baby è sempre più fuori
ma chi non lo è stato è nato già morto
Viaggiare sui fiori è bello da impazzire
la frontiera è a mezzo serbatoio da qui
e noi siamo già arrivati

Strana corsa
È carina la tua faccia e ti piace quello che sei
Dici che é giusto quello che fai
Ma io non lo farei mai
Una vita di comodo disprezzo
Mentre a me non basta il mondo
Per percorrere quelle strade
che ho cercato in questa strana corsa
Sai, puoi giudicarmi e dimostrarti solo
Una persona che parla, ride, sputa e vaffanculo
Ecco, sei quel che sei

La mia ombra
Tutte le sere la solita strada
lo stesso lampione e la solita ombra sul muro,
la mia
Vorrei parlarle ma non mi oso
per paura che non mi risponda, e così
preferisco pensare che anche lei
mi stia guardando in silenzio
La vedo fare tutti i miei gesti
Nella mia solitudine è l'unica cosa concreta
Ride e poi salta e va via
Un mattone dopo l'altro,
le pareti della mia mente
Una pietra dopo l'altra
la strada per i miei piedi
Una carezza dopo l'altra
per la mia fedele ombra

Tra fogli sparsi
Dimentichiamo troppo in fretta
i visi e le parole vanno e vengono
Ora non ho nulla
Quello che ho pare non contare
Quello che ho cercato, per cui sono cambiato
Adesso è per tutti i giorni
Dimentichiamo troppo in fretta
Cerco tra i fogli sparsi
Una qualche frase
Che ci tenga ancora insieme
Una qualche idea
Che possiamo ancora costruire
Perché ho paura di restare senza più nessuno
Senza angoli di cielo da poter dedicare

Le cose
Le cose non vanno mai come vorremmo
ci sono desideri che portiamo dentro da una vita
Li sentiamo crescere, prendere forma
ma ora non sono che sogni sbiaditi
Forse ho qualche amico in meno,
ed ogni cambio di stagione lascia in me il suo segno
Ma ciò che ho perduto
lo posso ancora contare
sulle dita di una mano

Un altro gettone
Un altro gettone e vai avanti
Anche se sai che è la cosa sbagliata
Ma basta una stupida moneta per trascinarti via
Tu dici che conosci il tuo tempo e fai la tua strada
Ma io allora che ci posso fate, dimmi un po'
Ma basta una stupida moneta per trascinarti via
Ho un biglietto di sola andata
Per fare a meno del tuo coraggio
E godermi il disordine dei sogni
Ma gioco col fuoco e so che pagherò
Per allontanarmi in tempo dagli intrusi
E dagli amici che mi lasciano indietro
Per correre diritti dove una cosa vale l'altra
Senza emozioni
Hey, nel tuo cammino impari cose giuste? dimmi
Sono quelle che ti fanno andare avanti in questa vita?
Dimmi un po'
Credo di no, ma che ci posso fare
Qualcuno vuole sia così

Milo
Ho camminato sotto casa mia
sul suolo lunare
tra i crateri del parcheggio
Sto vivendo i giorni
o il racconto di questi?

Nel cuore
Le cose che vivono nel cuore
Sono quelle più forti
Sono quelle più vere
Perché rotolano sopra le avversità
E non si bagnano alla pioggia
E non cadono mai
Perché sono strane e magiche
Le abbiamo fatte noi per aspettare i nostri domani
Per uscire dalle porte che non si aprono
Per ascoltare le parole che mancano
Per parlare con i pazzi
Le cose che vivono nel cuore
Sanno accendere i fuochi più grandi
Quelli più caldi
Che continuano a darti speranze
E anche sottoterra e dietro un muro
Anche questa volta il pazzo sono io
Continuano a gridarti "ancora, ancora, un'altra volta"
Per resistere a un altro calcio in faccia

Aspettando momenti migliori
Non esistono risposte a quello che ora mi chiedi
non può esistere nemmeno questa domanda
perché probabilmente le mie parole
non ti dicono nulla
Cerco qualcosa di simile
scusa se sono banale
ma qualcosa che mi assomigli
breve , un sorriso, complice
è capace di legarmi per sempre
Troppo spesso i miei mostri vengono a spaventarmi
e non c'è posto in cui non possano entrare
nemmeno la tua stanza è così sicura
quando tu sei fuori
quando anche in mezzo alla gente è come restare soli
Mi ritrovo passeggiare,
lungo le vie dove ho consumato molti dei miei sogni

Tutto uguale
A caccia di insuccessi per le storie mie
e poi parlarne
mi lascia senza fiato
Chiusi nelle nostre gabbie
la gente che non parla
e tu che tra 1.000 lati cerchi in me
la parte che non c'é
Tu che a luci spente cerchi in me
Ma come faccio a dirti non sento
ed è tutto ciò che resta:
semplicemente la realtà
Chiusi nelle nostre gabbie
la gente che non parla
e tu che tra 1.000 lati cerchi in me
la parte che non c'è
Tu che a luci spente cerchi in me
E non importa se è lo stesso
se quasi sempre è tutto uguale
non ho paura del silenzio.


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