Foto dell'Autore del 1980

"AMORI SCADUTI DI UN ESSERE QUALUNQUE"

OCEANO EDIZIONI - SANREMO 2001

 

Salvatore Michele o Michele Salvatore è un poeta di Cercemaggiore che vive a Campomarino. Ha 45 anni.

I suoi "Amori scaduti" sono versi dal sapore di aforisma: acidi quanto basta per far riflettere. Crudi e netti tanto da  sembrare prosa. Si colgono, qua e là, efficaci lampi "Altre volte ho venduto dolori migliori. Stasera mi aggiusto un sogno... Quando finirà il restauro delle mie difese. Sei l'unica a cercarmi tra i cespugli degli idioti" e tante altre ancora. E c'è un Salvatore Michele che coglie gli aspetti di costume, i vizi, le cattive abitudini della nostra società come se fosse un poeta satirico, come un Persio del basso Molise e li restituisce con verso aspro, con atteggiamento duro, con cruda verità. Così in Prima comunione: "Il prete ha fretta di incassare la parcella" Al ristorante c'è un menù fatto di pesci / e altri animali morti (...)". E' un poeta che soffre e che non rimane passivo: Salvatore Michele morde, attacca con un verso netto e pulito nel tentativo di ripulire il mondo.


"UN TEMPORALE ACCLAMATO CON NUVOLE DIROTTATE"

OCEANO EDIZIONI - SANREMO 2002

 

Una nuova opera di questo poeta molisano che ha al suo attivo la pubblicazione di altre sillogi che evidenziano la peculiarità di un impegno lirico da non trascurare.

Egli si pone come testimone della propria contemporaneità e la sua attenta sensibilità ne recepisce il dramma e criticamente egli lo propone e ripropone in versi e pagine sciolte. Nell'opera sono stratificati elementi spirituali consono alla vita del poeta ed il linguaggio, spesso, rivela una sensibilità moderna che non si risolve in un semplice valore fonico, ma evidenzia soprattutto quello contenutistico.

Conclusivamente Michael Santhers si rivela anche romantico ricercatore di luce perché essa costituisce la sua fede poetica.


"NORMALITA' INCONDIVISIBILI FRA MASCHERE CLONATE"

OCEANO EDIZIONI - SANREMO 2002

 

E' questa forse la nona raccolta che il nostro poeta pubblica per testimoniare la vitalità di un percorso essenziale e pregnante entro cui Michael Santhers sottolinea la presenza di una coscienza dall'alto impegno morale e dall'afflato limpido di un canto poetico singolare. Canto anomalo, diverso, difficilmente omologabile. Al di là di ogni barriera ideologica e d'ogni preclusione, il poeta si pone come appartenente alla barriera dello spirito con un inquietudine esistenziale e con il desiderio di trovare, in nome di una comune umanità, ciò che unisce e non ciò che divide. Anzi, con questa plaquette, Santhers consolida in una qualità figurativa, umanissime emozioni, senza mai abbandonare distacchi emozionali, e rinvigorisce, attraverso le pagine, l'accettazione di un destino che è l'elemento essenziale e non occasionale di tutto il suo canto.

LUIGI PUMPO


"POESIE CIALTRONE"

OCEANO EDIZIONI - SANREMO 2003

 

Una nuova raccolta di un poeta che si fa forte di un suo linguaggio e di un suo messaggio di vita e d'amore.

Michael Santhers persegue un miraggio particolare che è quello di donarsi attraverso la parola e comunicare agli altri la bellezza dei suoi sentimenti.

E' la sua una poesia che scardina le apparenze, che si fa interiore, che si cala nel mondo -il proprio- ed i pensieri diventano sanguigni, visibili. Dolorosi e con gioia serpeggiano nella speranza e nell'amicizia. Così i frammenti, i flash, i ricordi e le atmosfere si trasfigurano in una poetica vibrante ed essenziale. E tutto guida la penna dove c'è slancio e puntuali le motivazioni ci danno espressioni fresche di una poesia non "cialtrona", ma lontana da respiri di paroloni o acrobazie retoriche.

Rivista presenza 23


"PICCOLI RUMORI DELL'ANIMA"

EDIZIONI LIBROITALIANO -2001

 

La poesia di Michele Salvatore ruvida e scabra, si nutre di linfa vitale, resina dal tronco, funghi di pioppo, carniere del cacciatore che fa strage di allodole e pentito di non poter loro ridare il volo, pensa di esibirle al bar per vantarsi: "C'è un passaggio di allodole, / dal cespuglio il cacciatore spara all'impazzata / come sassi, come carta al vento, / morte, ferite cadono giù a picco, / ondeggiando, il più in là possibile. / Il cane felice sa dove andare".

Le parole sono pietre che il costruttore utilizza senza discernimento, con l'unica accortezza di costruire un muro forte che la pioggia e l'uragano non potranno abbattere.

Nasce così la frase poetica che richiama palesemente la prosa lirica, efficace per la sua immediatezza e il pensiero chiaro, senza orpelli.

Qualche termine più aspro, senza possibilità d'equivoco e d'interpretazione. Questa poesia è una confessione che assume i contorni della protesta morale e della denuncia di una società edonistica.

Michele Salvatore non si rassegna e grida nel deserto. Sotto la scorza coriacea c'è "un poeta fragile come una foglia marcia / d'autunno che non si preoccupa più del vento".

Atri temi trattati: l'amore, la fede. Il poeta non sa rassegnarsi alla lontananza della donna amata. Per il torto subìto, il canto diventa un'invettiva, un'accusa, una condanna. Lancia gli strali di maledizione, di disprezzo, di disgrazie: "Vorrei vederla col cuore che assomiglia a un'ala spezzata". Eppure negli occhi rossi di sangue c'è un vago barlume di gioia, di speranza, di rinnovata felicità: "Per quanto tempo dovrò odiarti ancora amore mio?".

Il tempo prosciuga i pozzi del dolore. L'odio, il rancore cedono il passo alle stagioni. La vita è inesorabile come la morte: "Un dolce sorriso di una fanciulla che asciuga un vetro appannato / è la primavera, la vita che continua".

NICOLA IACOBACCI


 

"PAROLE FREDDE"

OCEANO EDIZIONI - SANREMO 2004

 

"Parole fredde" è il titolo dell'ultima raccolta poetica di Michele Salvatore, molisano approdato nella cittadina adriatica dove trova motivi della fertile ispirazione che gli amplia sempre di più gli orizzonti della meditazione. La raccolta è ampia e corposa non solo perché accoglie poesie di alcuni suoi amici, ma soprattutto perché il poeta vede allargarsi ad ogni essere vivente la sua visione del mondo, dove le persone, le vicende, le stagioni e i pensieri sono mossi dai suoi sentimenti colorati della stessa grigia uniformità con cui il poeta osserva lo scorrere dell'esistenza. A volte pare che il suo pessimismo abbia qualche sussulto di speranza o faccia segnare momenti di quiete, ma il nucleo forte della sua poesia rimane sempre quella carica di contestazione, di protesta morale, di denunzia, di sofferenza gridata e di dolore cosmico che contagia ogni aspetto della vita, di un'inquietudine esistenziale che corrode il destino degli uomini.

La sua poesia è soprattutto una satira aspra e dura dei vizi, dei comportamenti, delle abitudini della nostra società contemporanea che il poeta vorrebbe diversa e migliore in nome della sua fede in un mondo sincero e non ipocrita, generoso e non egoista, orientato alla solidarietà e non all'indifferenza, alla divisione, allo sfruttamento dei forti sui deboli, dei grandi sui piccoli. Ma quando il poeta si ripiega su se stesso allora il suo afflato lirico tocca i vertici: "Ho raccontato tutto / per corrompere il cuore / di chi non mi ha amato mai / e ho finito le parole / per chi ora mi ama. Ho dato il meglio di me stesso / per chi mi ha ignorato / ora mi è rimasto il peggio / per chi mi considera. Le mie poesie / sono nate tutte nel dolore / ora nella pace / mi è rimasto il silenzio / incomprensibile anche a me stesso".

La sintesi complessiva della sua poetica è efficacemente espressa da questi suoi versi: "La gioia nasce in ogni anima / in un confronto tra il bene e il male / e dura più a lungo per chi ha memoria / del dolore".

Prof. GIORGIO FIORENTINO


Se desiderate ricevere maggiori informazioni sulle pubblicazioni qui recensite potrete contattare direttamente l'Autore al seguente indirizzo:

michael.santhers@virgilio.it


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