Di Stefano Merialdi
Il
mondo della fumetteria e del disegno italiano in questo ultimo lasso di tempo
s’è riempito di ibridi e di prodotti auctotoni d’altri paesi.A parte la
rituale e costante presenza delle testate americane con i loro Comics e albi di
super eroi tecnologici,s’è affiancata ultimamente,anche la produzione
nipponica,con fumetti tecno e cyber punk,eseguiti con tecniche artificiali e
computerizzate,con disegni che sono ccome quelli dei cartonn,profondi,segnati e
dai tratti rimarcati.Incentrati di solito sui personaggi dei cartoni e sulle
storie d’arti marziali e
fantascientifiche.Sono fumetti tecnicamente perfetti,rifiniti ,precisi,sintetci
ed inumani.Non c’è né spontaneità,ne fantasia ,né estro,ma solo un uso
sapiente e scientifico del disegno cad e computerizzato,con dei modelli
predefiniti e manipolati in modo informatico e con l’impiego di mezzi
elettronici sofisticati.Per cui non leggiamo non tanto delle tavole eseguite a
mano,quanto piuttosto un lavoro semi-robotico ,realizzato con clip e font
grafiche elaborate tecnicamente.A parte i contenuti e i soggetti artificiosi
astratti e ripetitivi,con un megalomane e magniloquente senso
dell’onore,spirito di sacrificio e zelo da Kamikaze convinto;questi fumetti
non sono che le escrescenze e le appendici pubblicitari dei carton,attraverso
cui,gli autori made in Japan,si fanno un ulteriore reclamè.Con i loro soggetti
e storie cartonate i giapponesi esportano il loro bagaglio concettuale e
culturale,basato sul sul culto degli antenati,l’esaltazione delle figure
eroiche ed auto immolanti dei samurai e dello spirito guerriero degli antichi
cavalieri nippon,votati al sacrificio e al culto shintoista.Le storie Japan
vorrebbero essere antisignane e precorretrici di futuri improbabili ma
possibili,in cui un’umanità caotica e multietnica si muove in un contesto da
incubo tecnocratico e scientifico,tra bio-esseri,bio esseri manipolati
geneticamente,ed umani ibridizzati con impianti artificiali e protesi
meccaniche,come nel film Nirvana.Per fortuna,non ci sono solo testi e invezioni
giapponesi;in Europa abbiamo avuto abili umoristi e disegnatori che hanno
vergato,personaggi a strisce,più semplici ed umani.Tra cui ,l’umanissimo e
raso terra,Andy Capp e le sue strisce ,di Ray Smit.Ray Smitte un disegnatore e
fantasista inglese,autore di tavole e strisce di fumetti e testate
satiriche,collaborò in modo caldeoscopico e disparato a varie riviste e
rotocalchi,firmando varie strisce,e abbozzando vari personaggi caricaturali e
umoristici.Finchè decise di inventare un personaggio tutto suo
e personale;dopo vari studi e calchi preparatori,un po’ alla volta si
delineò la figura d’un buffo tizietto,un omino di bassa statura,con un basco
a quadri sulla testa,un aria truce,la sigaretta
perennemente attaccata alla bocca e pendente da un labbro.Indossa sembre
una blusa scura,con camicia e un
cravattino e ha più l’aspetto d’uno scozzese o un irlandese,che d’un
inglese.Non è parco,né economo,è piuttosto sciattone e sciupone,e le poche
sterline le manda in fumo in birre e pub.Il pub è il suo universo,la seconda
casa,il terreno di caccia e la sua dimensione prediletta.Al pub Cap ,trascorre
giorni interi,è un accanito giocatore di biliardo e un tifoso pugnace ed
arrabbiato.Non disdegna però,neanche i campionati di freccette e quando può,
organizza delle baldorie e delle scorribande con gli amici.Le sue passioni oltre
il bere e tracannare birre di malto,sono l’amore per la sua inseparabile
stecca da biliardo,con cui ha vinto vari campionati inter regionali.Della
casa,non si cura punto;è sfaccendato,disordinato e ciabattone.Ama stare tra
polvere,cicche ed avanzi del caffè.E’ perennemente afflitto ed angustiato da
problemi economici,e spesso è in bolletta.Per far quadrare i conti,ricorre a
prestiti e chiede aiuto ad amici,che di solito non glielo danno.Di solito,molta
sua roba e pignorata e custodita nel monte di Pietà;e solo di rado,riesce a
riscattare i debiti.Un altro suo hobby e la tifoseria arrabbiata per il
rugby,che segue e pratica,ingaggiando dispute e scontri furibondi in campo.E
spesso scorretto,fa un sacco di falli,e fa arrabbiare tutti i giocatori,che lo
temono e lo scansano.Con
l’arbitro
ha un rapporto d’odio e amore,lo contesta,lo boicotta,ma più spesso lo
bistratta,inseguendolo furente per tutto il campo.Quando non è in campo,o
rintanato al pub,Capp se non è al
verde,è un accanito giocatore alle corse di cani,ma di solito non ne azzecca
una su una,e ci rimette anche la camicia.Se il lunario non sbarca,solitamente
inizia a fare il giro delle case di amici,in cerca di questua,ma non rimedia
manco un penny.Se non è indaffarato in nessuna faccenda,e non c’è un pub a
portata di mano,si rassegna a tornare a casa,di solito tardissimo.La casa di Cap
è una piccola magione,a malapena decente,striminzita ,angusta e stretta.Ha
intorno un piccolo steccato mal tenuto,con un giardino che Capp non cura mai,e
trabocca di erbacce.Cap si lamenta che a volte il giardino,mangia meglio di loro.La
moglie infatti spende molto in sementi e
concime.La moglie di Cap è una signora non verde,piuttosto paffuta
erotonda,è l’unico sostegno della famiglia.Lavora in stabilimento e
Cap cerca sempre di scippargli la borsetta,con l’appetitoso stipendio.La
signora Cap cerca di nasconderlo,ma il marito riesce sempre a buttare soldi in
birra.La signora Cap è astuta scaltra e rassegnata a un marito indolente e
sfaccendato.Spesso insieme si recano dal consulente matrimoniale,che Cap
detesta,evita,e vede col fumo negli occhi.La moglie di Cap è abbastanza
gelosa,e ogni tanto rincorre il marito durante le sue scappatelle con le
cameriere,digrignando i denti e menando mazzate.Andy ha un nipote figlio della
sorella della moglie,ma non lo vede quasi mai.Con i giovani Capp ha un rapporto
di comprensione e un atteggiamento paterno,l’ingenuità dei giovani gli pare
patetica e si diverte a vederne l’inesperienza.Qualche volta al nipotino dà
qualche consiglio,ma ne ha più bisogno lui.Qualche volta ,raramente,riceve
qualche visita e ne fà ancora meno.L’unico parente con cui ha contatti,è la
bisbetica e mordace suocera,con cui non fa che litigare.Le visite della suocera
sono assidue e martellanti;avvengono inaspettatamente e la vecchia,non si cura
di bussare.Capp le dà del lei,perché non la considera della famiglia,non ha
ancora accettato il fatto.La suocera e acida caustica e punzecchia Capp apiù
non posso,lo addita,lo disturba e gli dice di tutto.Capita in casa nei momenti
più innoportuni e Capp monta su tutte le furie.La vecchia madre è anche avara
,taccagna e centellina ogni quattrino.A Capp non dà un cent,però trova sempre
il modo di buttare denari,per una dentiera nuova,dice lui.La suocera rappresenta
la pressione della società,con i suoi condizionamenti,le sue convenzioni
imposte,i suoi condizionamenti che scuotono l’uomo,lo schiacciano colmandolo
di pesi,lo tirano in mezzo,costringendolo ad entrare nell’ingranaggio
consumistico.Capp non è un fallito,né un povero di spirito,né si sente tale.Non
recita nessuna parte,non fa finta e la sua indolenza ed accidia,non è un
partito preso ideologico,o il cercare di darsi un tono di essere in;Capp è un
ribelle,un menegreghista,è out,ma non gliene importa.Non che gli manchi la
forza,o altre capacità,semplicemente non accetta di moversi,a comando ,a
vantaggio ,o in ossequio d’un autorità altrui,accettando una qualunque
soggezzione.Capp non è colpevole,non si sente colpevole,solo la società lo
reputa tale,e lo scomunica,lo esorcizza.Ma Capp non si sente inadeguato,Capp e
Capp e del sociale se ne frega;il Capp di Smitte è un personaggio in trionfa il
concetto di individualsmo,Capp non accetta di diventare una rotella
dell’ingranaggio,e dalla società e colpito,e boicottato.Andy Capp e la
concezione,l’idea di vera libertà pura,senza freni o steccati
sociali;d’ispirazione Rossouseniana.E la nostra voglia di essere liberi,di
combattere ,di dire basta.Il mondo di Capp si riduce al Pub,tetro e crudo
crocevia di rapporti umani blandi e superficiali;in esso Capp permane,perdura e
prospera ,in esso Capp è qualcuno;proprio perché quei rapporti umani
occasionali,gli consentono una libertà ,altrove impossibile.Al pub Capp
impreca,tragugia,si infervora e
lancia moccoli;ma è soprattutto al pub ,che Capp ha avventure con le cameriere.Le
insegue,flirta ,ne agogna le grazie,e sogna evasioni impossibili,che finiscono
all’alba quando la
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