Anfiosso Anima Atomo Capire Cerco
Che t'importa Chi  Chissà Da niente Domani
Evoluzione Figlia Frammento Giuseppe I wish
Ieri Il gatto Impulso e Phatos Incertezza La parola
Lazzaro, Io Le parole più difficili Leniente notte Locomotiva Napoli
Ne' mai Noia Notte Padre Parolanti
Pasqua Pensieri Pioggia Pollicina Ricetta
Ricordi Scrivere Se ci fosse Senza parole Solo e pensoso
Son venute Sono Stanchezza Ti amo T'inseguo e sono
Tu uomo Vincolo Vorrei Angoscia Rivelazione
Partivo Specchio

Anfiosso

 

Sono

Anfiosso,

Monotremo

Ornitorinco,

Essi

E

Me

Le stranite

Bestie

Ed anello

Di congiunzione

Del nuovo

E del vecchio.

 

Nuoto

Tra

I giorni

Della retorica

Degli altri,

Per la notte sostare

Sul colle

Di Leopardi

Ad essere

E

Cantare.

 

Credo

Nel domani

Ne vedo

La vita

Fatta

D’Uomo

E

D’essere,

Credo nel fine.

 

Congiungo

Il nuovo

Ed il vecchio

Ricreo

Dall’Ieri,

Sono

La particella

E

Ed ancora

E di piu’.

Anima

 

Anima

immiserita

pallina di ping pong

che vaghi e balzi

nella prigione

della mia ragione

a palmo a palmo

ne conosci la misura,

la mia prigione

il tuo limite,

il mio infinito

a me.

Atomo

 

Valuto

la discontinuita' storica

d'ogni principio,

metto

strati di me'

a confronto

emettendo

parole

stati d'essere,

origine

d'energia repressa

e impressi stati

stimolati

di funzioni d'onda

detta vita.

 

Stringa,

accordo,

vibro

nell'infinito

mio.

Capire

 

Assenso

campana sorda,

rievochi l'ignoranza

del poco capire,

aggioghi

il sentire

alla soave

quantita' del dire.

Cerco

 

Cerco l'appiglio

del giorno,

ordine delle cose,

al fondo

dello sguardo

pulito

dei tuoi occhi verdi

vivendone

la diaspora

nel passaggio a ritroso

dall'Eden

dei rami piu' flessuosi

dei giorni giovani

dove  il tempo sfugge

nei temi antichi

d'una storia

sia passata che futura

ch'e' sempre mia

ma fatta con te

e vissuta da noi

nel frutto del figlio,

a salvezza del domani.

Che t'importa

 

Che t'importa

di sapere

se la Luna

c'e' o non c'e'

se e' pallida o no'

se e'

vecchia o e' nuova,

quando dal tettuccio

della tua cinquecento

le urli in faccia

i kilotoni di angoscia

contenuti

in una sola

delle tue notti.

 

Che t'importa

di essere

solo uno

dei tanti scarafaggi

che corrono come te,

che cercano

come te,

nell'ansia  ruvida

delle sue braccia

le risposte

ai perche'

iscritti e puntellati

nell'assolo

di un solo giorno.

 

Che t'importa

e tu lo sai

di essere solo una

delle tante farfalle

impazzite

che cercano

fiamme di candele

su cui

immolarsi,

pipistrelli assetati

che vogliono viverne

i fuochi fatui,

che t'importa?

Chi?

 

Sono

Terra riciclata,

La pastura

Che remota

Ospitava

La canzone

Della vita

Del tempo

Di chi visse.

 

Non conosco

Le loro storie

Non conosco

Le loro anime emigrate,

Io

Venni

Dopo di loro.

 

Un giorno

Anche il sole

Morira'

La terra brucera’

Dove le anime

Finiranno?

Non credo

All’Infinito

Della Chiesa,

Solo a quello

Della vita.

Chi rimarra’

Nel vuoto

A contemplare?

Dio,

Io,

O

La somma

Di tutti i  Me

Vissuti

In  questo mondo?

Chi?

Chissa'

 

Assemblaggio

di giorni premeditati

tutti uguali

a catena

di montaggio

che lega

Oriente ed Occidente

sotto

la stessa sfera.

 

Barbaglii

di mondi

piu' sereni

intraveduti

ma non vissuti,

dirompono

l'argine,

spogliano

il greto del vivere,

elevano

la nota malvissuta

della noia

all'inno altissimo

dell'incompiuto immaginato

a congiunzione

del se

come

quando

che domani

sara'

chissa',

forse mai.

Da Niente

 

Sapresti

Tu

Forgiare

Dal Niente?

Forse

 

Dall’opposto polo

Al Niente

Giungere

E’ dato

 

Del Niente

Col Niente

Per Niente

Nulla viene

 

Respirano

Le cose

Capite

O dette

O fatte

Il vento

Del cambiamento

 

Langue

La salsedine

In scrigni

D’Anime

Che si chiamo’

Vita

 

Animo

L’Ideale

Di me stesso

Compiuto

Che

Spero

Domani

 

Non c'e'

rifugio piu' certo

che ricerca

il porto amico

fonte unica

di certezza

nel mare grigio verde

scintillante

delle tue pupille

a navigarne

il contorno

periplo intimo dell'iride

e dell'anima

dove cerco

l'assolo scritto

pezzo unico

del mio passato.

Cosi

sosto lo sguardo

naufrago

della mia incertezza

sugli scogli zigomi

della tua pelle

emergenti dall'oceano,

ad  aspettare

della socchiusa conchiglia

dalle tue labbra

la voce giudizio

e prestito del presente.

( Sfugge

l'ora

dal flessuoso ramo

del tempo

a disegnarne

i fermenti d'una storia

detta mia. )

Scavata

la terra d'oblio

riposa

nella grazia

del tuo essere

il mio dolore.

Comunica

il tuo sorriso

il messaggio

d'un nuovo giorno

purificato dalle sabbie

d'un vissuto

fatto comune.

Il tuo sguardo

si fa' fecondo

angelo annunciatore,

mi doni un bacio

che sa' di speranza

che suggellando

la resilienza

del passato

mi porta

il vento

d'una salvezza

detto domani.

Evoluzione

 

Fieri trascorsi

Battiti accelerati

Di coscienza,

Creare

Vivere

Credere

Sentire

Dilagare.

 

Pochi mesi

Di battute

A tappeto,

Esponenziale accelerata

Espressione Darwiniana

Dell'Io-Me

A confronto.

 

Ascendere

Luminio d'infinito

Coscienza

E Karma.

Figlia

 

La tua voce

frullo d'ali

dell'ingenua mattina,

cilandro di passioni

la tua vita

tutta da svolgere.

Frammento

 

Il frammento

d'un pensiero

resta

sugli assoluti relativi

virgole di pensati

e gli accapo

di punteggiatura

d'un momento.

Giuseppe

 

Anche da morto

sai parlare Giuseppe

a chi t'ascolta

tacendo.

Valichi l'anni

congiungi

l'Io al presente

muovi il silenzio

mostri la via.

I wish

 

Vorrei

Vorrei poter volare

Vorrei essere

la bella addormentata

E tu il mio principe papa’,

Vorrei che avessimo

Una bella estate insieme

Al mare,

Vorrei poter avere poteri

Unici e  meravigliosi,

Tocca le mie mani papa’

Se lo fai

Li avrai anche tu

Sentili, sentili papa'.

Tirami su,’ tirami su’,

Come quando

Ero piccola papa’

Piu’ in alto, piu’ in alto

Fammi toccare il cielo

Piu’ in alto, piu’ in alto.

Sono nelle sabbie mobili

Salvami, salvami papa’.

Sono nella lava

Prendimi , prendimi papa'.

 

Sono stanca adesso

Portami a letto papa’,

Baciami tante e tante volte.

Vorrei

Che tu fossi mio fratello papa’

E

Che

Potessimo

Dormire insieme stanotte

Per farci compagnia,

Buonanotte papa’.

Ieri

 

Ieri

sono rimasto

bloccato

nel traffico

dell' I 95

Isabella,

ed oggi

nel parco,

ripetendo tua madre,

mi hai detto:

ero in ansia per te,

accendi il telefono

quando sei in macchina.

Adesso in cucina

mentre scrivo

mi vieni vicino

svestita,

poi

mi baci sulla guancia

e mettendomi in time out

dici:

non parlare Papa'

e te ne vai

( il bagno

e' gia' pronto).

Hai solo

tre anni e mezzo

Isabella,

ma

ti conosco

gia'

da tanto

tanto tempo.

Il gatto

 

Aspettava

Il gatto

Sulla poltrona verde,

Tra i cuscini

Di stoffa gialla,

Il topo

Che non veniva.

 

Aspettava

Quieto come sempre,

Il velluto della tua pelle

La coperta

Delle tue mani.

 

E la notte venne,

Passata

Senza rumori di topi

O d’Uomini (Tu),

Mentre lui

Quieto

Stava,

Con la shiena

Inarcata

Pronto a saltare

Per dirti

A modo suo

Ciao.

 

Ancora

Aspettava,

Il giorno dopo,

Ne’ stanco

Ne’ rumoroso,

Pronto

Ad offrirti

I suoi miao

Silenziosi come sempre

Il tuo gatto

Di stoffa,

Come alzatosi

Di primo

Mattino

Passandolo

Tutto

Aspettandoti.

Impulso e Pathos

 

Impulso e Pathos

non ombra,

tu

ordine vivente

m'arridi.

 

Chi

ti sfugge

declina,

la congiunzione

e forma

imbellisce

e tesse.

 

Chi ti sa'

scatta

e

graffia

zig zagga,

e'

il figlio

di Zorro

e

l'incarnazione

del Messia

detto

Uomo.

Incertezza

 

Incertezza,

Ombra

Anima

Costante regresso,

Imbastarditi giorni

Dilagare

Di binomi primordiali

Diritto

Colpa,

Andante adagio

Sonata monotona

Del Rifugio Peccatorum,

Incertezza.

La parola

 

Veniva

La parola

( Come non mai

Viva )

Profuga

Dei silenzi,

A guarire

Dolori

Di spenti

Dimesticati giorni,

Infissi chiodi

In tinte

Di precipitata

Noia.

 

Cemento’

I bastioni

Affioranti

Del profondo

Ferito

Io,

Rinacque

 

Valore

Figuro’

D’altri lidi

A momenti

Divenuti

 

Ora

Scorre

Zampilla

Sorge,

Sposa

Il talamo

Del Se

Al delirio

Dell’immenso

Ridischiuso

Io,

Prospera.

Lazzaro, Io

 

Risillabo,

Silloge ricostituita

A separazione

Di mente,

Sipario d'acque

Mano leniente

Alba rinnovata

Dono del giorno

Lazzaro Io,

Risuscito.

Le parole piu' difficili

( Una Storia )

 

In principio,

Imparai

Le parole-nome

Piu' semlici

Del Padre

E della Madre

Del Nonno

E

Dei fratelli,

Poi

In ordine sparso

S'aggiunsero,

Pinocchio, Biancaneve,

I fratelli Grimm, Esopo,

Il Conte di Montecristo...

The Beatles....Gino Paoli...

..............Palazzeschi,

Ungaretti, Dante,

Petrarca, Boccaccio

Foscolo, Leopardi,

Heminguay........Gregory Corso,

Edgar Lee Master,

Ferlinghetti........Thomas Dylan

William Blake, Silvya Platt.......

Isaac Asimov, Arthur Clarke ,

Lester Del Rey......Umberto Eco......

Ed altri.

 

.....Felicemente

Infine

Arrivarono

Tu!

E

Voi!....

.......Poi

Orsacchiotto, Coniglietto,

Tigger, Winnie The Pooh,

Eor, Owl...

 

Infine

Mareggiando,

Dai confini del tempo

E dell'Anima

Ritorno'

Ungaretti

Col dono

Delle parole-nome

Piu' dure

E

Piu' difficili,

Io

E

Me,

A ricordarmele,

Ma

Gia' imparate.

 

Ringrazio.

Leniente notte

 

Leniente notte,

albatros velaceo

e penombra

che ti poni

a separazione di mente

tra l'Io

e il giorno

ne medichi

il riposo

a copertura del sonno

ne rilanci Morfeo

fingendone l'inganno.

 

E

L'oppio dorato

e' consumato,

un altro giorno

cade nella rete

del vissuto,

palo ardente

nell'occhio

di una  mente

consumata.

Locomotiva

 

Sbuffa

la locomotiva

ed ansita,

sudore di nerofumo

si perde nell'aria,

un'onda

di gialle messi

sta' ad ascoltare,

si perde in lontananza

giu' nella valle

il fishio

del vapore.

 

Tutto e' moto

d'andante

adagio

nei 15 cm2

di fotografia

che la raffigurano.

 

Dal finestrino

guardo mia moglie

e mia figlia,

di traverso osservo

questa piu'antica Pensilvania

venire.

Si respira

il passato ,

passeggeri

sbuffi di vento

rotaie

me

mia moglie

mia figlia,

polvere fina

nel macinato del giorno

illusione

di vita,

vita di momenti

estemporanei

della storia del tempo.

 

Noi,

particelle

appena coscienti

che fanno

la storia

d'un momento

scritta

in  grani di nerofumo.

Napoli

 

Napoli

Falce di Luna

Soggiorno d’azzurro

Marina gaudiosa,

Nell’occhio

Ospiti

L’Istmo di Mergellina

E le rocce

Che giovane

Saltai.

Da dietro le spalle

Il Vesuvio aspetta

Con aria sorniona

Di appisolato

Gatto Soriano.

Castel dell’Ovo

E borgo Marinaro

Si specchiano

Oziando,

Lento

Un vaporetto sbuffa,

Un aliscafo

Schiaffeggia

Veloce

Panciate d’acqua.

Capri s’annuncia

Regina dei limoni

E spiagge smeralde,

Ischia ti bagna

D’acqua sulfurea

E minerale

Procida

Se ne sta in disparte.

Nettuno vi sosto’,

Nerone

Vabito'  le ville,

Virgilio e Leopardi

Vi riposano

 

In questo

Luogo di

Fissi ricordi

E di magie,

Io

Salmone

Occasionale

Che solo torna d’Estate,

Vengo ad inseguire

Ogni mio frammento

Che venne e passo’,

Ad insegnargli

L’onda del ricordo

E della lontananza

Che a miglia a miglia

Ti porta lontano

Ma

Dentro,

Solo vicino.

Ne' mai

 

Ne' mai

ti chiamero' sorella

o morte,

amica non sei dell'alba

ma della notte.

 

Dell'ordine delle cose

ultimo grido

chi t'invoca

d'approdo sereno

ci smemora

d'un altro giorno.

 

Romantico definire

e' scevro

dell'intima ragione

che se non vinte

le bestie ti desiderano.

 

Anche la natura

e' gentile

che prima t'invecchia

e poi

ti coglie.

 

Ci separa

un golfo

d'incomprensione

che non si puo' capire

se non si prova.

 

Scappo,

il vincolo

rifuggo,

e' corsa d'anni

per i pesi

troppo giovani.

 

Mi rincorre

il tempo

con battiti d'anima,

ladro d'oblio

e forma

scivolo nei giorni.

 

Interseco

la retta del domani

gioco alla vita

per donarmi

un altro sorriso

di figlia,

rivelare

un altro giorno

di capire

e di fare.

 

Sfuggo,

sapendo

di sapere.

Noia

 

Noia,

regina

degli assassinati

dolori,

strangoli

l'estremo d'ogni ora.

 

Grigia presenza

impervia ad ogni ragione,

retrogrado sentimento

che sempre  torni

col sapore

di Ieri,

lugubre uccello

sei

che impingi

e spogli

dilaghi e avanzi

e mai ti sazi.

Notte

 

Nell'umile  silenzio

Della notte

Tra cielo e mare

Tra aria e terra

Tra me e me,

Ogni confine

E’ perso

 

 

Vado

Allora

A rimestare

La fatica del giorno

Per cogliere

I vermi grassi

Del dubbioso

Io

 

 

 

E s’ode

Il ruminio

Dell’anima uggiosa

E presa,

A mezz’aria

Colta

Tra il fare

E il niente,

Dove

L’ultimo strale

Del giorno andato

Cade come il ricordo

Di ieri

O l'altro

A destare

L’angoscia

Dell’incompiuta notte,

A viverla

Padre

 

Padre,

di mani lesto,

le urlanti furie

generavi,

gli attoniti sguardi

a sfuggirti

 

Conflitti

ricordo

dal tempo piu' vago

dei primi anni

irrompere

a turbamenti di quiete

e percuotere

porte erette

a scudo

di me indifeso

 

E quando

Io giovane

t'ammalasti,

le strade

degli amici

di studio

e vita

presi

a separaci

 

Dai princiipi imparati

scelsi,

cogliendone

i solitari frutti

l'esperienza,

percorsi la quasi dritta via

a dialoghi

di  senno rimormorati,

per mancata

guida

misi me stesso

al vogatore

 

Fattasi

la tua voce

a grani

di sussurri

e bisbiglii,

poca pieta'

e affetto generasti

 

Forse

non eri cosciente

ne' t'importava,

quando infine

silenzioso

te n'andasti

 

Sta

la coscienza

sulla lama

in bilico,

m'insegnasti

comunque

l'opposto

di quel che sono

fin che'

vivesti,

ma sommando

infine

ti dico

grato

Parolanti

( Per L'undici di Settembre )

 

Venditori

Di parole proliferate

E ripetuti ridetti

Dov’e’

L’originale d’un pensiero?

Vi leggo

E siete tutti uguali

E’ cattiva la Guerra!

Ah che dolore!

Io

Non sono

Interventista

O

Parolaio pacifista

A caso!

Ma

Ci sono

Guerre e guerre

E l’Ignoranza

Degli altri,

Quella e’ vera!

 

La storia prende

Uno svincolo

E voi

Non lo vedete.

Ciechi!

 

Lamentatori professionisti

Fosse per voi,

La mano portereste

Al culo arrostito,

Solo per dire

Che brutta la Guerra!

Siamo al turno

D’un millennio

Risorge intollerante l’Islam

Tra tuoni d’attentati,

Siamo noi gl’infedeli

Noi da dominare

Loro I dominanti.

Destino d’Islam!

 

Buttali via Descartes

Vivaldi,  Neruda ,  Ungaretti

Dante,  Shaskespire,

Einstein,

Loro  gli alieni.

 

Maometto santo

All’orizzonte da’

Scacco di torre

Scacco di tacco

Scacco di matto,

Dov’e’ il  vin santo?

Pasqua

 

Oggi e' Pasqua.

Ti sei svegliata presto

come sempre

per l'abitudine scolastica

di ogni giorno.

Hai otto anni

la tua ultima Easter egg hunt

oggi e' aperta

tutta per te.

Cominci curiosando

nel soggiorno

dove scopri Miss Rabbitt,

90 cm di gambe

musetto simpatico

orecchie lunghe

pantaloni gialli

vestitino a fiorellini

messa li' da tua madre

per sorpresa.

Ci raggiungi a letto

sei eccitata,

apri i regali,

non possiamo piu' dormire.

 

Mi raccomando Daddy

oggi canto nel coro

vieni a messa!

Ti prometto

la tua Easter egg hunt ,

andro' a messa,

ti vedro' cantare.

Nel pomeriggio

andremo a pranzo

da Zia Barbara,

ci saranno anche Zia Jean

e Zio Alan.

Prometto,

oggi e' tutto per te!

Buona Pasqua Isabella.

( Che peccato non ci siano altri bambini )

Pensieri

 

Nell'ordine superiore

delle cose

sfera

dei miei pensieri,

ricreo

mondi astrali

d'incompiuti disegni

espressi

in lapislazzoli

d'Io-tempo

incastonati

in asili

di coscienza

estemporanea,

riveduti e corretti

detti me.

Pioggia

 

Cade

La gentile pioggia

A riconciliare

La terra

E il cielo,

Scorre

E s’insinua

La sua umida  pelle

Stende.

La calpesti

E non ha spessore

Dove vuole

Va’

Solo limite

Ha’

Del piano.

Rinnova

I contorni,

Ogni angolo

Tocca,

La sua

E’

La storia lunga

Di chi
Piu’ di te’

Ne sa’.

 

Ogni goccia

Porta

La noia di sapere

Ogni goccia

Porta

La voglia di volere

Ogni goccia

S’aggiunge

Alla storia di domani

Ogni goccia

Ha voglia

Di mai stanca

Tornare ,

A

Vivere,

Sotto il tetto

Dell’aria sospesa

Novella di Marzo.

Pollicina

 

Come Pollicina

Seminava

Nocciole e sassolini

Per strada

Cosi tu

Passando

Abbandoni

Le tue cose

Lasciandole cadere

Ed Io

Sherlock Holmes

Dell’ora tarda

Ne seguo

Le tracce.

 

Qui

Sul tavolo

Della cucina

Vedo

Una tazza

Di Minnie

Ed uno scatolo

Di biscotti,

Li

Nel Salotto

Tra

I tuoi amati libri

In ordine sparso

Osservo

Pile di sedie

Pentole

Stoviglie

Piatti

E bicchieri

Della tua casa

Di bambole,

Mentre passo

Ne osservo qualcuna

Sola e abbandonata.

 

 

Ma Io,

Col mio fiuto

Da Detective

Ho gia’ capito

E trovato

Il movente,

Sei stanca!

 

E’ notte,

Solo adesso

Il tuo

Moto perpetuo

S’e’ fermato,

Finalmente!

 

 

Dormi.

I tuoi amici

Sono

Con te

A farti compagnia.

 

Ad uno ad uno

Li conto

Con le dita,

Ci sono tutti

Eor, Tigger,

Winnie the Pooh,

Coniglietto

Ed Orsacchiotto,

Tutti stanchi come te’.

 

Il tuo sonno e’ pesante,

Nessuno si muove.

Solo

I tuoi sogni

Sono vividi e reali.

Good night,

Sleep tight,

I wish I will,

I wish I might

As I see you

Tonight!

Ricetta

 

Per sopravvivere

Bisogna essere pazienti

Sono i piccoli passi

I piu' sinceri.

Fate piccoli progetti

Non guardate troppo lontano

Cinque anni

E' un buon traguardo,

Vi direte:

Forse arrivero' ai suoi sei anni

Forse si ricordera' di me.

Se ci riuscite

Osate,

Figuratene altri tre o cinque

Se potete,

E' quasi l'eta' della ragione

Potete sperare senza illusioni,

Dai che  ce la fate

( Alla sua puberta' ).

 

Cucinateli cosi

I suoi anni

Con  qualche  spezia

Un po' di sale

Un po' di vita

Un pizzico di felicita'

E mi raccomando,

Nascondeteli i vostri timori,

Sorridete.

 

Cucinateli cosi

Questi anni

Contandoli

Ad uno ad uno,

Assaporandoli

Fin dalla ( sua ) nascita

Ad uno ad uno,

Non li sprecate

Che poi passano.

 

Vedrete

Che se seguite

Il mio consiglio

Ce la fate

E' cosi

Che si fa'.

Ricordi

 

Girano

le ruote della notte

su perni

d'orologi stanchi

mentre

la Luna ascende

su noti e ben oliati solchi

tra Costellazioni

disegnate

dall'ingenuita

dei tempi.

 

Volgendo lo sguardo

dal basso all'alto

a rimirarla

dal piu' oscuro buco

ascolto fruscii d'acque

e tremolii d'ombra

andar per mano

a passioni

mitigate

dal sapere

di ore piu' tarde

e fonde

dal grano arricchite

della vita macinata.

 

 

Ritornano

le piu' antiche  stagioni

dei tempi giovani

e sereni ,

a fondo d'Estate

persi,

tra la noia

di vacanze mai fatte

a separazione

di scuola,

e i giorni

ormai svaniti

dall'espansione

dell'oggi

che il domani crea,

il tempo piu' bello

e piu' sereno

che poi mai torna

e

il piu' rimpianto,

per chi losa'.

 

Rimastico

il sapore

dell'ore scompagnate

spingersi

da vincoli dimenticati

risalire

la scala

chiocciola

alla coscienza

 

Riappaiono

i miei vecchi amici

ad uno ad uno

venire  a dirmi

di se'

e fare le piu' nuove

e vive cose

di cui oggi

il gusto

non c'e'

se non

dagli occhi

della giovane figlia

 

Ed ogni pensiero

e' a me legato

nella trama del tempo,

ogni ombra

la strada mia corse,

ogni incontro gia'

destinato

non casuale

scorre

sui logori binari

dei ricordi

 

E

quanto gioca

e quanto spira

queso teatro d'ombre

al vivere del di',

che quanto resta

solo giace

al fondo sospiroso

di notti d'Estate,

a sapienza di chi

troppo presto

assaggio' i sapori

di ore piu' vecchie

divenute

a presagio

del silenzio.

Scrivere

 

Scava

spezza

scrosta

spazza

scomponi

assottiglia

lima

riduci.

 

Ricomponi

moltiplica

eleva

dona

rilascia.

 

Finale.

 

Fremito.

Se ci fosse

 

Se ci fosse un'Utopia

o societa' perfetta

che a dire il vero

in parte

gia' vedo

( misericordia )

nei risvolti dei Domani

della civilta'

del decadente Occidente

fatta di stupida TV

e di films cattivi

di jeans e di rock

di computers e videogames

e meschina uguaglianza,

non la vorrei

e non datemela,

perche'

se costringi

la vita

ad esser

semplice

e priva

della fantasia

e del pensiero,

ti ritrovi

tra le mani

non Uomini

ma Angeli o Demoni

che solo sono

l'oscura impronta

nella sabbia

dell'onda

che li cancello'

chiamandoli

nessuno.

Quelli

che mai

conobbero

la grazia vera

dello spessore dell'anima

e della sottigliezza

del dubbio

che solo scorre

in rivoli di carne

e di sangue

detti

Uomini.

 

( Pero' mi chiedo

e' giusto e vero

fare la morale

e giudicare

prima del definitivo

giudizio

che forse spetta

a chi  verra'

dopo di me?

Nel dubbio

Io scrivo,

a che vale

se no'? ).

Senza Parole

( Per una poesia mancata )

 

Su scivolii

D’incompiute parole

La decadente

Onda pensiero

Geme

E cancella

Ogni forma

E senso

 

I temi

Deboli

Ed inconnessi,

Suon da suono,

S'annullano

In afona dissonanza

 

Mobile sabbia,

L’onda del dissenso

Inghiotte

I confini del giorno

E del tempo,

Solo rimane

Il mugghio

Della parola vuota

E testimone

Che si ripete.

Solo e pensoso

 

Il ruminio

dell'accaduto

agita la sera.

 

Assorto

rifaccio

la strada

senza riconoscerla.

 

Un passo o due

rifanno

la storia

di tutti

i giorni,

un pensiero o due

si sommano

alla storia di ieri

o l'altro.

 

Passo

i semafori

fermi

agli angoli

di strada.

 

Scambio

di sottocchio

pakets

di luci

rosso verdi.

 

Faccio in folle

l'ultimo vicolo.

 

Casa!

 

Apro la porta,

entro.

 

Chiuso!

 

Ahhhh!

Son venute

 

Son venute

Le stagioni

Ad una ad una

Andate

E perse,

Poco rimane

A ricornarne

Il nome

Sempre simile,

Illusione,

E sempre

Diverso.

 

Polvere del tempo

Divenute

E fossile background

Dell’Io primordiale

Se ascoltate

Ancora

Ammoniscono

A viverlo

Questo tempo

Cosi monotono

Cosi abituale

Come e’ abitudine

La vita,

Che quando

Troppa ne hai

Mai

Sembra spegnersi

O sparire.

 

Attenti ripetono!

E’ questo

L’inganno suo,

Che per sempre

Non c’e’

Ne’ mai sara’,

Fu lei illusione,

Solo venne

A darti il nome,

La morte

Unica verita’

E’ eterna.

Sono

 

Sono consunto

Sunto

E riassunto

Delle

Poche briciole

Di saggezza

Di me stesso letterato

Che mi leggo

A spiarnmene

La forma

E la vita

E

Il fiore

Che scoppia

Si dilania

E muore,

In baratri

Di tempo

Sfugge,

Ad aspettare

Il dono

Della

Giustizia,

Meritata.

Stanchezza

 

Stanchezza,

geometria

del far niente,

colleghi

la piu' breve distanza

di due punti

tra il dire ed il fare

con in mezzo stare.

Vela maestra

ammainata,

bandiera bianca

ceduta

all'arrembaggio

di giorni fermi

ammutinati

e stanchi.

O-------Ti-Amo------O

 

 

O

come la tua bocca

in rosa socchiusa

nella forma del bacio

 

 

 

 

 

T

per Te

la distillata essenza

che mistica

sei

 

i

idea

ideale

identita'

anima portale

crescente Luna

che

ieri

oggi

e domani

illumini d'immenso

 

 

A

appellativo

e congiunzione

a Te

di te

per Te

 

m

come tu sei

mia,

moglie,

figlia

 

o

come cerchio,

abbraccio,

lussurioso

angolo spento,

intorno

a circondarti

 

 

 

 

 

O

come lo zero

che porge

la saggezza

del nulla

a supporto

dell'infinito

T'inseguo e sono

 

Sono

di quattr'ossa il sacco,

nella faccia ospito

l'eterno

sorriso del giovane

e del credere

ch'e' anche ghigno.

Lesto

il pensier mio

crea

immagini del senno

che la scienza

ingegna,

vago nella solitudine

del tempio

mio

incompiuto

e

grumo

di rimato senno

da lungi

formatosi

alla shiuma

dell'evanescente

languore

che l'animo turbo'.

Quasi vecchio

adesso

ancora stento

ad afferrare

il senso

d'essere

sull'orlo dell'addio,

tuffatore

da trampolino

nell'essenza del niente.

Alito

soffici baci

sulla fronte amata

della mia

bella figlia

l'unica creata

mia rappresentante

di futuro

imperante,

mio tesoro

e consegna al mondo,

e' mia

la generai

senza disegno

amatela come feci,

riuscito canto

opera perfetta

non presagita

e'.

 

T'amo

figlia,

l'acque muovi di me

a turbinio

di placide onde,

mai notte

tu sei.

T'alzi alla sponda

del mistero,

giungendo

il passato

all'oggi

crei il domani,

rapida prora di gioventu'

felice

nella vita inebriata.

La tua vita

osservo,

insegno

fin che posso

non conosco il domani,

tu

ne generi

l'ampio cerchio,

io scia

t'inseguo.

Tu Uomo

 

Tu

Uomo

Che credi?

Che vedi?

 

Poco

Mi sembra!

Anche

Se l’ultimo

Adamo

Od

Eva

Di questa Terra

Sparisse

( Ed io non credo )

Un’altro

N’usurpera’

Le spoglie.

Sei milioni d’anni

O piu'

Ci separano

Dalle scimmie,

Un socchiudere d’occhio

Nella Storia

Dei tempi.

Siamo tutti malati?

Non credo.

Finiremo al macello?

Non vedo.

 

Fosse per voi,

Alla prima pestilenza

Degli Antichi

Andreste

Come le nebbie

Del primo mattino!

La Storia insegna

Che anche una gallina

Senza testa

Corre e scappa

Per paura di morire!

L’uomo

S’abbarbica alle rocce

Come la gramigna,

Quanto piu’

Ha paura

E in pericolo di sparire

Tanto

Piu’ figli fa’.

Sono

Le civilta’

Vecchie

E decadenti

Che

Spirano

Involute!

 

Siete nati senz’ali

Senz’ali andate,

Basso correte

Basso mirate

E

Basso v’alzate,

Che

Per la paura

Di volare

Mai

Lo fate!

Vincolo

 

La Luna stanotte,

si tinge

dei colori del cielo

nel parlare dell'aria

e nel fuggire del vento

 

Anima triste,

si perde

tra

deliri di nuvole

e sogni di liberta',

come

per ogni desiderio

represso

del mondo

 

Liberta'

non concessa

scritta nel vincolo

del tempo

che 

vorrebbe

dimenticare

 

Liberta'

desiderata

inflitta

nell'orlo tagliente

percosso

d'ogni cratere

 

Liberta' individuale

scritta

nella finzione

della notte

e nella canzone

del giorno

 

Chi  pensa

che una Luna

possa seguire

l'orma d'ogni giorno

e rimanere indifferente

sbaglia,

perche'

ogni giorno

e' torto,

ed ha il sapore di Ieri.

 

Vorrebbe la Luna

divincolarsi

partire per la tangente

uscire dal sistema

dimenticandosi

del mondo,

ma non puo'

ci sono ragioni

di ordine superiore

scritte nel tempo

come

la legge

della famiglia

dei pianeti,

la legge

scritta

nella coscienza

dell'essere

e del rispetto di se',

la legge

della dimenticanza

non concessa,

la legge

detta gravita'

seria

in  ogni cosa

che la tiene

per sempre sospesa

tra il giorno

e

la notte,

ad absentia,

di se'.

Vorrei

 

Volteggiar

Vorrei

Su

I confinati spazi

E gli antichi silenzi

Di questa terra

E

Con occhi di Scienza

Orecchie di Storia

Ali di poesia

Tutto osservar.

 

Sentir  vorrei

Il fiume

D'ogni vita

Scorrermi nel petto,

L'univerale

Coscienza

Divenire,

Ogni cosa

Capire.

 

Poi

Come Lucifero

Cader da questi cieli

Di conoscenza pago,

Che il cor acceca

A

Chi Dio

Non e’

E

Non ha riposo.

Angoscia

 

L'angoscia,

figlia dell'incertezza,

e' il bulino

del si ne qua non

e la punta di diamante

del silenzio

che scava

il solco di giro di vite

detta anima.

Rivelazione

 

La rivelazione venne

dopo alcune tue poesie Isabella.

Ti piace dirmele

mentre le componi a mente,

cosi questa volta

sono stato capace di scriverle.

Mi piacciono

ed hai detto:

papa', sai perche'

sono cosi brava?

E la mia mente

e' cosi veloce?

Perche'

Io credo in te papa'.

 

Un paio di giorni dopo

accompagnandoti a scuola

mentre la mamma era in Florida,

ti ho chiesto

cosa guardavi

dal finestrino della macchina

e mi hai detto:

guardo le macchine

guardo l'autostrada

osservo gli aeroplani

e mi chiedo

chi li abbia inventati.

Ma so

di avere inventato

anch'io qualcosa:

ho inventato

il mio amore

per te, papa'!

 

Isabella,

hai solo sei anni

ma ti ho insegnato

ad amare

per essere amati,

cosi oggi,

Io ti amo

ed attraverso

il tuo amore

sono riuscito

finalmente

ad amare

me stesso.

Partivo

 

Partivo

lasciandoti piangente,

questo tuo primogenito

ritenuto

il piu' vicino a te

a 64 anni

ti lasciava.

 

Partivo per L'America

dei miei padri

e l'ultimo grido

del mattino

si diffondeva

nell'aria pungente

col fischio del treno,

irrideva

le tue lacrime di madre,

amaro destino di solitudine

il tuo.

Specchio

 

Ci somigliamo,

sebbene

Io sia

di mezza eta'

e tu

di solo sei,

ci somigliamo.

 

Immagini

di noi stessi,

attraverso

lo specchio

del nostro amore

nato e vissuto

nel riflesso

dei nostri occhi,

Noi

siamo te

ed Io

siamo noi.

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