STILL LIFE (C) 1980
Prose poetiche di Remil
STILL LIFE
STILL LIFE
C'e' un sentimento
steso
su di un panno verde
spiegato sul tavolo
d'una
cucina.
Lui non conosce stagioni
ne' tempo
e
probabilmente
nemmeno il momento
del giorno.
Ma e'
li'
e questo e' importante.
Non so che sentimento sia
ma quello che e' bene sapere
e' che si
agita
tra un'arancia marcita
ed un tozzo di pane
ingiallito.
Una sedia dimenticata
accanto ad una finestra
guarda
attraverso i vetri
il senso dell'oggi che
fugge.
E' una sedia di buon legno,
un legno destinato
a durare nel tempo
e questo e' il
senso del domani.
Ma qualcuno deve essersi alzato
e andato via
poiche' vedo un'ombra
distendersi
fra i ricordi.
E' un'ombra indecisa
e non ben delineata.
Lentamente
si allontana,
poi scompare
dimenticando la sedia,
il suo buon legno
e tutto il
resto
e questo e' il senso del
passato
cioe' quello che ci si
lascia
dietro le spalle
senza aspettarne piu' il ritorno.
LA CASA DEL RICCO
Una manciata
di soldi
che sembrano piovere
dal muro
lasciano immaginare
una bestemmia,
una di quelle grossolane
e di cattivo gusto.Una porta semiaperta
lascia filtrare
un fascio di luce grigio-polvere
che va a posarsi
sul corpo d'un gattino
appena entrato.
Sembra voglia
prendere qualcosa
invece e' solo
impaurito
ingannato
smarrito.
Paranoica disposizione
di alcuni bicchieri di cristallo
in un buffet di lusso.
L'
allucinazione
d'un benessere privo di
senso
strazia lo sguardo.
Mettono paura
tanto sono precisi
e
perfetti.
Sembrano soldati
pronti a far fuoco
ed allora la paura
mi
assale.
Quei maledetti
bicchieri di cristallo puro
dove non si beve
quasi mai
perche' sono
preziosi
loro
come la societa'
ricca ed indifferente.
Meglio
bere
in un bicchiere
di vetro
color
verde-supermercato.
Lui puo'
consumarsi,
puo' cadere
si puo' rompere,
si puo' gettare via
senza che i
bicchieri di cristallo
ne
soffrano,
senza che loro se ne
accorgano
tanto sono
precisi
e perfetti
nella loro paranoica
disposizione
e com'e'
strano
vedere i loro
riflessi d'incanto
come l'arcobaleno
con la tempesta
ancora viva.
Snapshot n.8
Nuove frontiere.
Amori
nuovi.
Spesso le novita'
sono il ristagno del tempo.
Quanto amore
in quel vaso di fiori
e
quanti fiori
in quel vaso di
terracotta
accanto ad un
mazzo
di carte
sparpagliate
dopo una
partita
di poker.
Tutti quelli che hanno giocato
sono spariti.
Hanno fatto picche
e si
sono presi tutti i quadri.
Che
squallore
in quella
casa
senza piu'
quadri,
senza piu'
niente
ed io piangevo
mentre guardavo il vaso.
E' stato cosi' che ho fatto
un poker di fiori
contro un tris di cuori.
Che strano
perdere con
un poker di fiori.
Il tris di
cuori
m'inceneriva il
volto
ed io ho gettato
via
le carte
poi
ho
preso il vaso
ed ho strappato i
fiori.
Snapshot n.10
Nei tuoi jeans aperti
c'e una
miniatura di mare.
Figura marina
d'estate
dammi la tua liberta'
espansa.
FARFALLA DI CAMPAGNA La caffettiera
riposa sul fornello
e perde caffe' dal becco
goccia a goccia
come stille
d'amore e sangue.
La sagoma azzurra
d'una vestaglia
stracciata
sembra scivolare
in un secchio d'immondizia.
C'e' un'ombra
chinata sulla vestaglia
che non vuole morire
mentre una farfalla di campagna
agonizza
con le ali invischiate
in una macchia di caffe'.
Snapshot n.11
Riempirsi di vuoto.
Il vuoto ha
sempre uno spessore.
Riempirsi della
tua presenza.
La tua presenza e'
sempre un'illusione.
Snapshot
n.12
Chissa' cosa
c'e'
dietro l'orizzonte.
Forse cielo, forse mare.
Ancora cielo. Ancora amare.
Due chicchi d'uva
e
nient'altro.
E' un autunno
pallido
come un corpo di
donna
senza l'amore del sole.
La tua figura
imprecisa ed
imperfetta
come la deformazione d'un
sogno
e' disturbata
da un vassoio
di frutta
assortita
dove s'intravedono
due capezzoli
come due
chicchi d'uva
e nient'altro.
CROCIFISSO D'ALBERGO
L'ombra stilizzata
d'un Cristo
sul
muro
d'una camera
d'albergo
come un lampo nel
cervello!
A me non interessa
sapere
se sei il figlio di
Dio
ma la pena che provo
e' infinita.
Snapshot
n.16
Solitudine.
Libertà dal
sociale.
Libertà dalla
massa.
Libertà dagli
imbecilli.
Una sigaretta accesa,
un
bicchiere di vino
e due fette
d'anguria
danno l'idea
d'un qualcosa ch'e' vivo.
Ma l'immagine
e' comune
troppo comune.
Per tentare
di piegare il
tempo
dovremmo fumare
la sigaretta
mangiare
l'anguria
e bere il vino
e tutto nello stesso momento
ma questo
da' l'idea
d'un qualcosa
che si consuma in fretta
come un
amore
che si disperde nel fumo
e s'affoga nel vino
e
questa e' un immagine triste.
Ma una sigaretta
spenta
o
non accesa,
un bicchiere
vuoto
o
non
riempito,
due labbra rosse
come due fette d'anguria
non mangiate
o
non tagliate affatto
e' ancora piu'
deprimente.
E' l'immagine
dell'assenza.
Snapshot n.18
Proporzioni perfette.
Geometrie
assolute.
Gli occhi che
amano
S’ingannano
facilmente.
MACCHIE
Macchie sotto il vestito
della tua pelle
sulle pareti del tuo
cuore
sul cuore del tuo amore
sul tuo petto
sui
colori
di questo cielo deluso
come la fine d'un ballo
la
fine d'un film
la fine d'una vita
la fine d'una guerra
quando
la guerra e' perduta
perche' la
guerra
non ha mai vincitori
e lascia la sua
macchia
infinita
che s'allarga
e nasconde i nostri orrori
nella
notte.
Snapshot n.20
Palazzi, grattacieli
mondi
soffocati.
Quanta poverta'
chiusa nei cassetti.
AMORE ELETTRONICO
Stereo blu,
acceso.
Magie di led
danzanti,
lucidato,
messo a punto
con
meticolosita'
e scrupolo.
Chi sei?
Stereo da
vedere,
da ascoltare,
da amare,
freddo e preciso
come un computer.
Un
profumo di donna
e' passato poco fa
ma rimani acceso
a cantare
un amore
che parla un linguaggio
stranamente somigliante
ad
un nuovo tipo di solitudine,
ad un nuovo tipo
d'amore
per la solitudine.
PIERROT
Da sempre una stilla
d'amore
e' ferma
sul tuo viso.
Stasera la portero' via
mio Pierrot bianco
da biblioteca,
e sulle tue
labbra
mettero'
un sorriso.
Snapshot
n.24
Il potere. L'arroganza.
L'egoismo. l'invidia.
Godere del dolore
degli altri
e' un piacere senza
limiti.
Fa caldo.
Fa molto
caldo.
Come un lembo di paradiso
una striscia azzurra
su di
un pullman:
"AIR CONDITIONED"
Stranieri in visita
che
ingombrano la strada,
che fanno
traffico,
che fanno rumore,
che fanno caldo.
E mi sei
tornata in mente
quando t'aspettavo
di luglio
col tuo vestito
azzurro
come un lembo di paradiso
col tuo largo sorriso sulla bocca
come una striscia azzurra
su di un
pullman.
Snapshot n.26
Vuoti
silenzi e pigre parole
trovano pace nel
sonno.
Non e' giusto aspettare
il lavoro degli altri.
Carnevale
o almeno
cosi'
doveva essere.
Nella sala grande
quella dei grandi
appuntamenti
avevi messo
i tuoi festoni
e stelle
filanti,
tanti colori
e tanta voglia di stupire.
Era
bella
come una favola
buona e felice
perche' solo nelle
favole
ci sono storie buone e felici
e tu sorridevi
con i tuoi
denti bianchi
come sogni di bambina
amata e protetta.
Non potevi sapere
che
nessuno sarebbe venuto
e sei rimasta
li'
a guardare i tuoi festoni
e le tue stelle filanti
mentre un calendario cattivo
come nelle
favole
perche' nelle favole
soprattutto
ci sono sempre i cattivi
ti ricordava
che non ti eri
sbagliata.
Era il giorno di Carnevale
e sei uscita di casa cosi'
distrattamente
spogliata dei tuoi
sogni
nuda
sotto
la pioggia,
senza i sogni
dei tuoi vestiti
lasciando
alla sala grande
la tua
illusione.
Snapshot
n.27
Non sempre un pene indurito
mostra la forza dell'uomo.
Sovente e solo acqua piovana
rimasta a
seccare.
Colori grandi
come i tuoi
occhi,
occhi che sembrano
impressi nella luce,
la
luce d'estate
che muove rami d'alberi
all'orizzonte
ingannando i
tuoi occhi
come mele che sembrano
cadere da un quadro
e
riempiono questa stanza
di rosso
vermiglio
e verde bottiglia.
Colori grandi
come i
lineamenti
del tuo corpo nudo
nel pulviscolo esaltato dal sole
mentre con le mie mani
distrattamente
proteggevo rosse
mele
pronte a cadere a
terra.
I tuoi vestiti
l'uno accanto
all'altro
per ogni stagione
per ogni amore
l'indossi
tutti
con lo sguardo
col cuore
mentre con le mani
t'accarezzi il corpo
delicatamente
e nella
stanza
l'uno accanto all'altro
i tuoi vestitii
come i tuoi
sogni
disegnano perfette forme
geometriche.
IMMAGINE DI DONNA TRADITA
Ho incontrato i tuoi occhi
nel letto.
Mi guardavano
interrogativi
e clementi.
I miei occhi
sono
scomparsi
coperti da palpebre
colpevoli
poi ti sei voltata
e m' è parso di vedere
le
tue spalle
mosse da piccoli sussulti.
Forse piangevi
non
so
perchè mi sono stretto
nel rimorso delle mie lenzuola
senza guardarti
senza
parlarti
con gli occhi chiusi
sino al mattino.
Tic tic.
Toc toc.
Non e' una sveglia
e' solo
un mignolo
d'una mano.
Un semplice
instancabile
mignolo
che batte
incessantemente
il bordo d'un piatto di
coccio
e tutto cio'
e' estremamente buffo
e
penoso
e se vogliamo
anche molto divertente,
perche' bisogna
sapere
che il tic-tic
o il toc-toc
e' un linguaggio
nuovo
moderno
dei nostri tempi
e certamente vuol
dire
qualcosa.
Ma chi lo ascolta?
Non certo
l'aria,
e' viziata intorno
e conosce solo
le stonate
note del tempo
che passa.
Ma il mignolo
ormai
esasperato
aumenta il suo monologo
e qualcuno sembra ascoltare ora,
poi si siede
e comincia a
schioccare le dita
lentemanete
cercando il ritmo giusto
per una vita nuova e diversa.
Pian
piano
musicalmente
nasce un motivo
forse una
canzone
una melodia,
qualcosa di conosciuto
di gia'
sentito
da qualche parte
e il gioco continua
fino alla
pazzia.
FILO D'ANTENNA SPEZZATO
Il filo
d'una antenna
televisiva
spezzato
ti da' l'idea
di qualcosa
che interrompe
il tuo
pensiero.
Dunque,
per capire meglio,
ricominciamo da
capo.
Il pensiero era partito
dalla mia testa
cioè'
dal tetto della mia
casa
e si era allungato
distendendosi
come un'idea
filiforme
lungo il muro.
Era dunque il mio pensiero dicevo
e
invece no,
mi ero illuso,
era il filo dell'antenna
che proseguiva
logicamente il suo
cammino
per entrare nel foro d'amore
hem...cioe'
nel foro da
muro
precedentemente precostituito
come la società del resto.
Il problema era
che il
televisore
aspettava il filo
dell'antenna
che essendo spezzato
risultò troppo corto
come
un discorso
da muro stanco
hem... cioe'
d'amore
stanco
e,
per
concludere,
ho finito per confondere
il mio pensiero
con il filo
dell'antenna
e mi sono sentito
come un televisore
senza
piu' immagini reali
con i colori d'un
mondo
che non esiste
senza significato alcuno
senza
valore,
morto.
Snapshot n.38
La forma della
bellezza
ha colori indefinibili.
Arpeggi dell'anima
che solo
tu conosci.
Mi son punto
prendendo una
rosa.
Gocce di sangue
coprivano tasti
d'una vecchia
Olivetti
dal cuore spento
non piu' palpitante
per
nulla e nessuno.
Fogli di carta,
hamburgers.
La perfezione
della bellezza
nel mio long playing
di sinfonie.
Un lampo di
Mozart e un sorriso di Rossini.
Un palpito di
Verdi e un impeto di Wagner.
Cosi'
fuso in un mondo morente
ho
preso la spina dal dito
e l'ho infilata nel mio
fianco
per essere come te
per un solo instante
bella
e perfetta rosa
che lungo il tuo
stelo
fai conoscere il prezzo
della bellezza.
Vani sforzi
di certezza
assoluta.
Le fede e la mente
non coincidono mai.
Una lettera d'addio
rimane
sempre sempre
una lettera d'addio
anche se non la si legge.
Talvolta
e' bene non leggerla
affatto.
Puo'
trovarsi
su di una sedia,
su di un tavolo,
o sotto la
porta
della tua stanza
con un lembo bianco
sporgente.
Spesso e' poggiata
sul letto
o sul
cuscino
dove tracce di capelli
ricordano appena
un amore
recente.
Puo' essere
una lettera
scritta in
fretta,
lunga o breve,
in fondo
bastano due parole.
Il letto e' disfatto
e le
coperte
possono toccare terra.
La sagoma d'un corpo
e'
impressa sulle lenzuola.
Chi ha
scritto
si e' anche riposato
e forse ha pianto.
Resta
un'anta dell'armadio aperta
per un qualcosa
che
si e' preso in fretta
e cenere per terra.
Tutto
sembra
rimediabile
tranne la lettera
che e' la'
protetta dal mistero,
quasi
intoccabile
a pochi passi da noi
e ci guarda
con due grandi
occhi neri
profondi
resi perfetti
da uno sguardo
dolce.
E' bene mettere subito
in ordine la stanza,
chiudere l'anta dell'armadio
e se
necessario
spostare la lettera
altrove,
su di un comodino
o dove capita,
scattare
l'ultima fotografia
per fingere che nulla e'
cambiato
che tutti gli oggetti si sono
fermati
come in una foto di still
life
al giorno prima
quando ancora lieti
poco restavano a
danzare
gli ultimi sorrisi.
Uno scatto,
uno sguardo
d'insieme
veloce quanto basta
per chiudere la porta della stanza
e andarsene via.
Snapshot n.41
La vita nasce dal mare.
Il mare ha l'azzurro del cielo.
Il cielo si fonde nel mare.
La
vita si spiega nel cielo.
(C) Remil - 1980
Le fotografie presenti in questa
raccolta sono state stampate in proprio da diapositive e negativi appartenenti
all'autore del libro, sono parte integrante del libro stesso e legate all poesie
scritte. Se ne vieta pertanto la copia per se' o per altri, la diffusione via
internet parziale o totale senza il permesso scritto
dell'autore
Le fotografie n. 6 e numero 8 hanno subito un lieve
ritocco.
La
fotografia n.22 scattata con un tele 135 mm su corpo e motore Olympus
appartiene a bambina sconosciuta.
La fotografia n. 41 scattata con un fish-eye ha
subito un lieve montaggio nella parte inferiore e per specificare, la nuvola
sull'erba e' stata aggiunta per volonta' dell'autore.
Tutte le fotografie sono state scattate
a Roma e attorno la periferia della citta'.
Per la stampa e' stata usata un'attrezzatura
amatoriale e quindi le fotografie presenti in questo libro non pretendono di
avere nessun carattere professionale.