L'IMMENSITA' DEL CIELO

Il vento Giallo e rosso all'alba Una Domenica a San Marco D'aria luminosa E' meraviglia vivere
Profumo di miele L'umore mio variabile Il tuo canto è tormento Alchimia Sole rosso
Pallida luna Non ha volto di persone Gabbiani spiegano ali al tramonto Andrea Raffaele
Ma io non ci sarò Se non fossi immortale  


 
  IL VENTO

 

Il vento porta, ammassa, serra,

spazza nubi nell’aria.

Betulle,

gazzelle su gambe affilate,

piegano le chiome

in veloci sfruscii

di luce inondati.

Spiana l’erba

nel coro strascicante del vento

che viene da lidi lontani

con novelle di luce

su ciò che era della pioggia ieri,

domani dell’azzurro

che attende ogni cosa

rinnovata sotto il sole.

 

Volume: Pittura e poesia. Ed. Convivio letterario – Milano 1966


 

GIALLO E ROSSO ALL’ALBA

 

L’alba nasce dalle spoglie della notte.

Gialli e rossi cespugli

gloriano il sole che irrompe

con le grida degli uccelli

e si disseta di colori.

Non fermare il volo dei rondoni a grida,

nel cielo il giorno distende veli.

Sei una ridda di rondoni.

L’occhio ti segue e già torni

ed io tendo l’orecchio col salice ricurvo

che riceve e trasmette suoni

ad acque lontane. 

Non so che vita è vivere

come di rondoni in volo.


 

UNA DOMENICA A SAN MARCO

 

Passi vanno verso una fonte pura

in questo mattino di sole

che denuda l’aria,

sfoglia betulle e delinea limiti.


 
D’ARIA LUMINOSA

 

Il mattino mi avvolge

nel suo accarezzare

ogni cosa

ed io abbraccio la vita

con questo amore

che mi fa di pochi pensieri.

Gli uccelli volano

nella luce del mattino

spinti a cercare

un seme

un ramo

un fiore

un po’ d’acqua

sul coperchio del pozzo

ch’io bagno nell’arsura

per loro.

Vorrei essere

d’aria luminosa

per avvolgere

il mondo intero

in un abbraccio d’amore.


 

 

E’ MERAVIGLIA VIVERE

 

E’ meraviglioso vivere

quando il sole tiepido

disseta come miele

le ferite accese

e il mio canto non si arresta

con lo sguardo.


 

 

PROFUMO DI MIELE

 

Amore mi affascini,

ali di candore

in quest’alba di luce,

libellule

danzanti nel cielo.

Col profumo di miele

nell’incavo dell’estate

feconda, le labbra disseto

alla tua fonte perenne.

Per mano andiamo

nei giardini della vita,

cogli il profumo

d’ogni fiore in me,

essenza di vita.


 

L’UMORE MIO VARIABILE

 

L’umore mio variabile

è fibra elastica del tempo.

Si misura e lascia traccia

su questo solco d’ansie e detriti

da cui si allargano vie

nel magnifico trionfo della vita.

Il rinnovarmi

è respiro del mio essere.


 

IL TUO CANTO E’ TORMENTO

 

Il tuo canto è tormento,

tristezza ti spinge

a disegnare tra le righe.

Il lampo spazia il cielo

e cade nel nero più cupo.

Il cielo non ha stelle.

Le finestre illuminate

si nutrono della notte.

I grilli arano

Il silenzio del prato.

 

Sogno non sei verace

d’anima libera,

come una goccia

cade e si frantuma

sei imbevuto di cielo

or ora di terra.


 

ALCHIMIA

 

Sfioro le cose

senza scoprirle.

Guardo senza vedere.

Sono priva di ogni misura:

un canto senza parole,

un grido senza voce.

Dov’è l’amore!

Odio me stessa

e tutte

le mie contraddizioni.

Amore e gioia

vezzose creature,

per un sorriso

volete una vita intera!

Vorrei bruciare

l’ingratitudine,

l’egoismo

tutte le impurità

per trovare

anche una sola piccola

pepita d’oro puro.


 

SOLE ROSSO

 

Le bionde ispide spighe

ondulano nel mare di gioia

al sole più rosso di giugno.


 
PALLIDA LUNA

 

Logge ricolme dell’oro della sera

all’ombre indifese schiarano dolci asili.

Lentamente va spegnendosi

la fiaccola accesa,

il canto dell’umano ascendere ai tuoi cieli.

Torna la sera la luna di Venere vassalla

quando si tinge di fuoco la magnolia.

Ti ho attesa dove confabulano spiriti

testimoni della sera,

ma la tua luce non riscalda.


 

NON HA VOLTO DI PERSONE

 

Non ha volto di persone questa via.

Le ville affiancate di reti e siepi

tra gli alberi hanno balconi chiusi

al cielo che le arrossa di tramonto.

Lo spaventapasseri nell’orto

con le gonne lunghe, il cappello

che la pioggia inzuppava,

che vegliava?

Gli uccelli ai suoi piedi

garruli sfrecciavano.

Nel gioco del tramonto incantata è l’aria

al palpitare del cielo.


 

GABBIANI SPIEGANO ALI AL TRAMONTO

 

Il cielo si distende sul mare

carico di profondità,

striato di colori.

Cerco la luce dove posa,

cerco ciò che nell’anima

si allarga come una ferita.

 

Un bimbo si dimentica

con le barche a galleggiare

mentre i pensieri navigano

per cieli e mari luminosi

e rincorrono gabbiani

senza un grido e una preda.


 

ANDREA
 
Andrea, la sera, mentre lo spoglio,

mostra le braccine rotonde

ch’io mi pregio di aver fatte

e con parole tutte sue

racconta

che andrà lassù a giocare

a palla con gli angeli.

Il sonno dei bimbi è vivere in cielo.


 

RAFFAELE

 

Raffaele coglieva i fiori

nel prato

di bianco e azzurro

punteggiato

e li stringeva nella manina

mentre tra le siepi

muoveva un fremito

di tane nel risveglio.

Il sonno poi lo ha rapito

col gorgogliare del ruscello

tra due gabbie abbandonate.


 

MA IO NON CI SARO’

 

Verrà ancora il sole

a picchiettare di scintille il mare.

L’onde a disegnare sull’arena

monti a catena, le vette

di schiuma argentate tra le alghe.

Ma io non ci sarò

e mi duole il lasciarti

nel tumultuare incupito

come in preghiera,

sotto questa cupola di nubi vaganti.


 

SE NON FOSSI IMMORTALE

 

Se non fossi

immortale,

ora vorrei

morire.

Più mi consola

ciò che mi

circonda.

Ed il mio

sguardo va

all’immensità

del cielo,

vorrei perdermi

lassù, lassù.

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