LA VITA E' UN'IPPODROMO
Trent'anni
già vecchio
per l'assunzione
per lavorare in fabbrica
la raccomandazione è scaduta
in questo sud mattatoio
c'è da lottare
per morire decente
senz'agonia
una lista d'attesa
per una scarica elettrica
la pistola va bene lo stesso
ma è un metodo vecchio
la vita è un'ippodromo
e noi siamo cavalli
fuori scommessa
che non si piazzano più
non si alza più polvere
al nostro galoppo
abbiamo una zampa
che non risponde ai comandi
la vita è un'ippodromo
e noi fuori pista
non siamo nel binocolo
di donne eleganti
non possiamo più sognare
un'attesa al traguardo
e una mano sottile
che si posa sulla fronte sudata
per un bacio che unge le labbra
ma forse ci aspettano
e ci chiameranno ancora per nome
se andiamo a votare
e poi metteranno un timbro viola
sulle nostre bistecche
di carne di razza
io dico ma che vai a pregare
dei vermi o uno stomaco vuoto
per un paradiso
che è un gran galà
che accetta solo gente
vestita alla moda
mamma
al fiore del tuo amplesso
potevi chiedere al frutto
se voleva morire
o accettare il rischio
della bocca sbagliata
Michael Santers -dal volume: "Parole fredde"
La presente poesia non potrà essere pubblicata o utilizzata in qualsiasi altro modo, sia parzialmente che integralmente, senza il consenso dell'autore
Per avere informazioni su questo autore, o per leggere altre sue eventuali pubblicazioni su Interactive People, fai clic Qui