FRATELLI INSORGETE
Fratelli
insorgete, il cielo s’annera
ritorna paurosa la triste tempesta
che settant’anni fa versò tanto sangue
e poi ancora e ancora sangue lasciando
passare anche i morti infornati.
Insorgete
fratelli, io tremo ho paura
mi date la mano? Non voglio più nero
ch’è segno di lutto, alzatele altissime
le barricate, issateci sopra un bel tricolore
non arma per fuoco che uccide e non piana.
Fratelli
insorgete, scacciate le nubi
che tolgono l’aria, fan tremare gli alberi
che cantavano in coro con me: insorgete
finché ancora il sole possiamo vedere.
Allontaniamo,
fratelli, il manto di lutto
che sta per tornare prepotente e feroce:
non bastan la scuola, giustizia affossata
vogliono l’Italia ancora affamata.
Insorgete
fratelli, issatel alte
le barricate e in cima mettete
il bel Tricolore e cantate
cantate con voce tonante
sono italiano e voglio il mio canto
non quello ch’impone chi vuol farci schiavi
una volta son stato adesso non più.
Issiamo
fratelli l’altissimo monte
che sopra vi sventoli il bel tricolore
allontaniamo fratelli il nero dal cielo
il nero funereo ch’è segnale di morte.
La presente poesia non potrà essere pubblicata o utilizzata in qualsiasi altro modo, sia parzialmente che integralmente, senza il consenso dell'autore
Per avere informazioni su questo autore, o per leggere altre sue eventuali pubblicazioni su Interactive People, fai clic Qui