CIPRESSI IN PRIMAVERA
Mi
rivolgo a voi,
severi
cipressi,
a
voi
che
crescete
nel
muto
e
grigio cimitero;
dove
i miei antenati
riposano
in
un sonno perenne.
Cipresseti,
la
lieta e verde primavera
viene
ad
accarezzare,
anche,
i
vostri malinconici rami
e
placare,
un
poco,
le
vostre lacrime.
Vi
sussurrerà soavemente
che
la stagione rinnovatrice
è
vicina;
vi
supplicherà piamente
d’innalzare
le
argentee fronde,
verso
l’azzurro infinito,
pronte
ad ospitare
nuovi
nidi,
vi
bisbiglia
d’abbandonare
la
vostra triste armonia
alla
tiepida brezza.
Le
rondini,
appena,
sorvoleranno
sopra
di voi
in
segno festivo,
le
agili e nere ali.
E
voi, cipressi,
pur,
essendo
il
simbolo del lutto
e
dello sconforto,
sentirete,
come
ogni essere vivente,
la
fresca gioia
della
vita che rinasce.
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