ALL'ANELATA GIOIA NON PAGHI STAREMO SEMPRE

 

 

 

Che effetto incontrarti a spasso,
vederti contento,
energico,
sentirti dire:
«noi giovani siamo rimasti in pochi».
E si che tu hai 86 anni
ed a me
trentatreenne
colpisci.

Io che sono uso a chiedere gazose
quando ti vedo
torno all’ora in cui da te ricevevo
il terzo gelato della giornata,
penso a quanto
mi ha voluto bene tua mamma.
È labile il tempo
con l’affetto che ci unisce
così.

Quando rientrerai dentro casa,
la tua vecchia casa
qui in paese,
non sentirai più le pianelle
che ti si muovevano
sotto i piedi.
Il pavimento rifatto
non è come la metro in città
che ti fa tremare tutto.

Se vieni con me a seder sulla panchetta
dove dipano la lana
parleremo di ciò che ancora ci scontenta,
incerti su chi morrà per primo.
Poi mi ammonirai di evitar le donne viziosette
che fumano in pausa
e lasciano l’aglio in camicia
per non impuzzirsi le dita,
com’è tuo solito.

Nel cielo dei nomi concreti,
primitivi o derivati,
composti o diminutivi,
indeclinabili o sovrabbondanti,
c’è sempre un neologismo indipendente,
accrescitivo o difettivo,
astratto o connettivo,
per dare un appagamento a noi:
sincroni in età promiscue.

Francesco Massinelli

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