AMARO PIU' DEL MIO DESTINO
Lettera ad un padre dalla figlia spastica
che
ora
giaci
presso
gli
austeri e muti
cipressi,
tu
non m’ispiri,
nella
poesia,
perché
quand’eri
in vita
non
sei stato
un
buon esempio
per
la tua famigliola:
sei
stato amaro
più
del mio destino.
Possedevi:
quattro
lauree;
in
più una specializzazione,
una
cultura profonda,
un’estesa
conoscenza,
ed
eri amante della politica;
e
ciò nonostante,
un
padre od addolorato,
od
impreparato,
nei
miei confronti,
tu,
fosti?
Poco
mi donasti,
addirittura
nulla.
Allorché
da
bambina
stavo
nell’istituto,
distante
da casa,
tu,
vagamente,
venisti
a trovarmi.
Tanti
anni di studio,
per
la tua responsabilità,
ho
perduto.
E,
dopo,
non
più volesti
che
proseguissi.
Questo
rimarrà,
sempre,
il
mio unico
componimento
poetico,
dedicatoti,
papà!
E
m’auguro
che
giunga;
Là,
dove,
tuttora,
si
troverà
l’anima
tua.
Ora,
non
più,
puoi
dirmi: “Taci!”
Ricordati
le
Parole del Vangelo:
“
Sapienti e Dotti della Legge,
se
uno di voi,
dice
a questi miei piccoli
di
tacere,
si
metteranno
ad
urlare le pietre.”
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