VENTO MASCOLINO

 

   

  Una fanciulla rosa

danza nel prato verde,

agili le forme ed i movimenti,

beato il volto

nell’ascolto della musica,

che nasce dal suo stesso cuore.

   Lo sguardo

   si eleva al cielo,

   le gambe svettano,

  di se stesse innamorate,

  consce di unire

  il cielo e la terra.

    Si affaccia un vento misterioso,

attratto dalla danza,

esso stesso

movimento e mutamento allegro.

Si avvicina, invisibile, lieve,

ascolta la sua musica,

soffia fra i capelli biondi,

sussurrando,

sugli occhi, sulle labbra.

Risponde sorridendo la fanciulla,

desiderosa di danzare con il vento,

desiderosa di essere anche lei

vento e suono!

   Soffia il vento discreto,

accarezza la gentile fanciulla,

gioca con la veste,

scruta gli spiragli,

ora si fa lieve e nascosto,

ora improvvisamente audace.

   La danza

si fa sempre pił allegra,

il vento insegue il corpo in transe,

corre, scivola, sospira,

lungo le braccia,

lungo le gambe,

sollevando la veste,

giocando con i capelli,

con le labbra.

  Cantano insieme,

spoglia il vento la fanciulla rapita,

si stringe amante al suo corpo.

   La sorregge

nel trasporto,

nei vortici,

l’asseconda nella furia estatica

Abbraccia il vento

la fanciulla dorata:

si lascia compenetrare,

come se il vento entrasse

nel respiro,

nel sangue, nel cuore.

Abbraccia il vento, lo doma,

lo stende al prato,

amanti meravigliosi

Antonio Sbisą

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