Poesia per un cane
A ULISSE
Delle mille e più volte ogni anno
che ho messo al collo il guinzaglio
e sceso i due piani precipitando,
per passeggiare con ogni tempo,
paletta e una mano in tasca
anche stanco e svogliato dopo il lavoro,
in giardinetti, viali e controviali,
o al parco la domenica mattina…
Del buon mangime in scatoletta,
gli integratori e le crocchette,
dei bocconi golosi dal mio desco
e l’acqua sempre fresca e minerale,
le vaccinazioni puntuali e la detartrasi,
la profilassi della filariosi in tavolette,
delle ossa dentifricie e quelle in pelle di bufalo
(non ce ne vogliano quel giorno
i bufali come i manzi i polli e i tacchini
e tutto il bestiario finito per te in bocconi e paté)…
Dei giochi giocati e la tua pallina da tennis,
dei bagnetti e il deodorante per cani,
la bella ampia cuccia nell’entrata,
il cappottino impermeabile
rosso chiaro in caso di pioggia,
delle vacanze compartecipi
e delle tante carezze pancia all’aria…
poiché quasi certamente
prima di me ahimè vi andrai,
di questo e tutto il resto ricordati Ulisse
nella mia ora postrema.
Oltre i nove fiumi,
non Xolotl, Oc, Itzcuintli o Anubi,
vieni tu sulla Gnossienne di Satie
a guidare la mia anima
nell’aldilà. Sapendovi così
ancora un posto per tutti e musica
(o non può esserci aldilà),
non esiterò a pensarlo un buon posto,
e da subito a procedervi abbozzando un sorriso
anche allora dietro la tua buffa andatura
sghemba e scodinzolante.
Nota: Xolotl (Messico), Oc (Maya), Itzcuintli (Azteco), Anubi (antico Egitto), antiche deità in forma di cane che avevano il ruolo di guida delle anime nell’aldilà. Nell’antichità, diversi popoli, specialmente nell’antico Messico, sacrificavano i cani per metterli nelle tombe degli uomini come animali sacrificali e guide nel’aldilà.
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