LA STORIA DI VITTORIO
Quando
la ruota lurida l’ha pressato
piano
sulla tempia, alla fila di fianco
è
parso un bimbo tenero che perso
l’equilibrio
al bastone, ancora benigno
vuol
giocare al dottore. E’ Vittorio,
lo
scimunito rinchiuso da lustri di vita
nelle
gabbie impervie d’un vago raziocinio,
mentre
risale la china e riverisce il paesino.
La
paresi l’ha trafitto in mezzo, dice
che
di tutti è il campione di salto alla fune
ma
del traffico lento d’un furgone in retromarcia
non
s’intende e ci finisce con gli arti sotto.
Sorride
prono al gioco che l’ha tolto un giorno,
qualunque
tra mille, dal manicomio per sempre.
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