LA STORIA DI VITTORIO

 

 

Quando la ruota lurida l’ha pressato

piano sulla tempia, alla fila di fianco

è parso un bimbo tenero che perso

l’equilibrio al bastone, ancora benigno

vuol giocare al dottore. E’ Vittorio,

lo scimunito rinchiuso da lustri di vita

nelle gabbie impervie d’un vago raziocinio,

mentre risale la china e riverisce il paesino.

La paresi l’ha trafitto in mezzo, dice

che di tutti è il campione di salto alla fune

ma del traffico lento d’un furgone in retromarcia

non s’intende e ci finisce con gli arti sotto.

Sorride prono al gioco che l’ha tolto un giorno,

qualunque tra mille, dal manicomio per sempre.

Francesco Papacicco  


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