SORRIDI

 

   

   

Sorridi,

favolosa fanciulla arancione,

sorridi.

Non ho mai visto sorridere così,

apri il cuore,

come mai ho pensato

si potesse aprire.

Fanciulla divina, da dove vieni?

Dove le felicità

sono così aperte e misteriose,

tanto da farci riconoscere

come grigie nubi,

il massimo delle nostre aspirazioni?

Ridi, fanciulla,

non mi scoppierà il cuore!

Danza, fanciulla,

mi farai volare.

I tuoi sguardi

dissolvono ogni nebbia interiore.

I tuoi gesti

invitano a grandi imprese.

Il tuo canto celebra

un Dio sconosciuto e felice

un Dio

che non può manifestarsi ancora

a noi umani terrestri.

Ma tu sei venuta,

ci prepari ad una vita inimmaginabile.

Ci farai conoscere il Dio e la Dea,

Come mai abbiamo neppure pensato e sentito,

di poterlo conoscere ed amare.

 

Antonio Sbisà

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