SOLITUDINE

 

 

 

Or ora rammento il suon de l’annata, pe valle ritorna vision de l’augelli

che il cuore s’innalza a baciar lo tramonto. Vedo pe ciglio de monte il brusio, 

odo meriglio lo suon de l’eterno,more di lei visione e beltà. E mi sovvien 

la noia, de la stagione buia il canto, di lei l’odor e il suon de la chioma.

                       

 

Francesco Sinibaldi 


La presente poesia non potrà essere pubblicata, o utilizzata in alcun altro modo, sia parzialmente che integralmente, senza il consenso dell'autore.

Per avere informazioni su questo autore, o per leggere altre sue eventuali pubblicazioni su Interactive People, fai clic Qui