QUANDO
Quando ti penso,
la lacrima invisibile
che solca il mio viso
si asciuga.
Quando son triste
e rivedo il tuo volto,
sorrido.
Quando vago,
solo,
per le strade affollate
eppur deserte,
sei al mio fianco.
Quando sorrido,
guardando un gattino che gioca,
ti vedo.
Quando ormai stanco,
nel giaciglio,
stringo la mano mia vuota
per tentare di fermare attimo fuggente,
sento di stringere la tua.
Quando sembra ormai
che tutto è perso,
sento il palmo tuo
sulle mie spalle stanche
che mi dà nerbo.
Quando sento il gelo
fluire nelle mie membra sfinite,
sento le tue braccia calde
che mi consolano.
Quando, con prezzo elevato,
osteggio il dolore
che immancabilmente sovviene
e che mi lascia devastanti piaghe,
tu,
come madre attenta e premurosa,
lavi e lenisci ogni ferita.
Quando sogno un angelo
che mi tiene per mano
e dallŽalto
mi mostra lŽesistenza dellŽameno,
guardandolo in volto
scopro,
senza stupore,
le tue incantevoli sembianze.
E quando alfine giunge
il sonno pietoso e greve,
sento la bocca tua che sfiora,
come un battito dŽali,
la fronte mia solcata
e mi dona lŽoblio sperato
e la certezza che al risveglio,
nuovamente tu, occuperai
lo spazio intorno al mio essere.
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