PRIGIONIA
"A
Nichita Stanescu, una ‘macchia di sangue che parla’"
Sentiero di notte
con la faccia
riempita
di botte
e la vita
ferita
nella caccia
fantasmi
raggiungono
orgasmi
mi pungono
insensibile cuore
sentimenti
di orrore
spargimenti
di rosso
improbabile fosso
mi hai scavato
in mente
solo ombre di notte
mi riempiono
i sogni
di botte.
Bucuresti, 1988
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