LE FATE SUI CAVALLI ALATI

 

  

         

Volano le fate

sui cavalli alati,

capelli dorati al vento,

sguardi penetranti,

aperti verso l’infinito.

Portano la vita e la gioia,

dove arrivano:

un solo loro sguardo

rigenera

la natura e le persone.

Lì una devastazione

ha provocato

la scomparsa della vegetazione.

Arrivano con il sorriso, sfiorano la terra,

meravigliosi alberi e fiori

sorgono ad un tratto.

 Litigano alcune persone, arrabbiate,

 intestardite, in nere nuvole violente.

 Arrivano le fate come un tornado

 severe e generose ad un tempo.

 Si converte ed apre il cuore chi vuole,

 si addormenta chi vuole nella sua incoscienza.

       Il sole avvampa un giovane,

       sembra correre impazzito:

       ha visto una bella fanciulla bagnarsi,

       si precipita inseguendo il suo desiderio,

           né sembra volere rispettare

           l’intimità e la libertà.

       Accorre gentile una fata,

       si mostra splendente nella sua nudità,

       guarda negli occhi

       il giovane,

       accorso come un torello.

       Si ferma, si calma l’uomo,

       il desiderio diventa un fuoco,

       ma sale la fiamma al cuore, all’anima:

       sensazioni felici lo svegliano,

       l’entusiasmano.

       Canta la gloria di Dio,

       s’innamora della fata,

       s’innamora della fanciulla:

       mille imprese d’amore

       deve ora compiere

       per seguire le ali dell’amore.

 

Volano le fate, sui cavalli alati,

piene di amore e di gioia,

parlano con gli universi,

inseguendo l’amante divino,

nelle gioie e nelle disavventure

di tutti gli esseri.

 

Antonio Sbisà

La presente poesia non potrà essere pubblicata o utilizzata in qualsiasi altro modo, sia parzialmente che integralmente, senza il consenso dell'autore